Bergamo Alta |10 cose che nessuno ti ha mai detto sul mammut che accoglie i visitatori al Caffi: la parola all’esperto.

Mammut Museo Caffi Bergamo | Sei mai stato al Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo? Se la risposta è sì, sicuramente sarai stato accolto dal maestoso Mammut Lanoso col suo cucciolo all’ingresso. Ma quanto conosci davvero di questo straordinari esemplari? In questo articolo, risponderemo alle domande più frequenti che i visitatori si pongono su questo enorme pachiderma del passato grazie ai suggerimenti di un esperto paleontologo, Simone Di Giaquinto, ricercatore con la passione per la divulgazione, autore di un interessantissimo blog sulla paleontologia. Grazie alle sue spiegazioni ho scoperto tanti dettagli affascinanti su come è stato realizzato il modello, la storia dei ritrovamenti di mammut in Italia e molto altro.

Curiosi? Non vi resta che continuare a leggere per immergervi nel favoloso (e misterioso) mondo dei Mammut!

Tutto quello che non sapevi sul Mammut Lanoso del Museo Caffi

Il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo è uno dei luoghi più affascinanti della città, una tappa imprescindibile per grandi e piccoli. Tra i vari reperti, uno degli elementi più iconici è senza dubbio il gigantesco Mammut che accoglie i visitatori all’ingresso. Questo modello, seppur non autentico, è una fedele ricostruzione di un Mammuthus primigenius, noto anche come Mammut lanoso. Ma quanto sappiamo realmente su questo impressionante esemplare? In questo articolo troverete le domande più frequenti sul Mammut, che mi sono fatta anch’io quando sono stata a visitare il Caffi, facendo luce su dettagli curiosi e interessanti. Partiamo dalla prima domanda…

È un vero Mammut?

I bambini ne saranno delusi, ma l’esemplare che troneggia all’ingresso del Museo di Scienze Naturali non è un vero Mammut: si tratta di una riproduzione realizzata con grande cura. Anche se, in rare occasioni, sono stati ritrovati esemplari di Mammuthus primigenius congelati nel permafrost, il Mammut del Museo Caffi è un modello costruito appositamente per essere esposto. Non si tratta di un vero Mammut impagliato, ma di una creazione che mira a ricreare fedelmente l’aspetto di questo affascinante animale preistorico. Qualcuno ha detto che è un enorme peluche e forse non aveva tutti i torti. Ma possiamo dirci che è uno dei peluche più belli e spaventosi mai visti?

Ci sono vere ossa di Mammut all’interno del modello?

No, anche a questa risposta dobbiamo dire di no. All’interno del modello non sono presenti ossa vere di Mammuth, nè di qualsiasi altro animale. L’idea di mettere ossa fossili all’interno di un modello in pelo e plastica non rientra nei criteri di corretta valorizzazione dei beni culturali. Le ossa autentiche, infatti, sono conservate e mostrate nelle vetrine del museo, dove possono essere ammirate e studiate in tutta la loro importanza. Inoltre, va detto che anche gli scheletri montati nei musei, sono realizzati grazie a ai calchi delle ossa ritrovate durante uno scavo; per quanto riguarda invece quelli che vengono esposti con pelle e pelliccia, questi animali preistorici vengono montati su manichini che ne replicano la forma.

Quando è stato realizzato il modello del Mammut?

Il modello del Mammut del Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi è stato inaugurato nel maggio 1982, ed è quindi esposto da oltre 40 anni (42 per la precisione, oggi che siamo nel 2024).

Chi ha ricostruito il Mammut lanoso esposto al Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo?

Il modello del Mammut lanoso esposto al Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo è stato realizzato da due esperti del settore, Mario Guerra e Giangaleazzo Giuliano. La loro opera, inaugurata nel maggio 1982, è il risultato di un lavoro meticoloso durato mesi di preparazione e studio che ha coinvolto l’uso di materiali come resina poliestere, fibra di vetro e lana grezza di pecora per ricreare fedelmente l’aspetto di un Mammuthus primigenius.

Guerra e Giuliano sono riusciti a dare vita a una rappresentazione estremamente accurata di questo imponente animale preistorico, utilizzando anche calchi di parti reali di elefanti per assicurare un risultato il più realistico possibile. La loro competenza ha permesso di creare uno dei modelli di Mammut lanoso più impressionanti mai esposti in Italia, che ancora oggi affascina grandi e piccini.

Come hanno fatto a portarlo dentro?

La dimensione del Mammut è notevole, e spesso ci si chiede come abbiano fatto a trasportarlo all’interno del museo. Una risposta simpatica potrebbe essere: “Hanno sollevato il tetto del museo e lo hanno calato con una gru!” oppure “Hanno costruito il museo intorno al Mammut”. La verità, invece, è che il modello è stato realizzato direttamente sul posto. La sala in cui è esposto è stata chiusa al pubblico per un periodo, consentendo così ai preparatori di costruire e montare il Mammut pezzo dopo pezzo. Potremmo dire, in un certo senso, che la sua gestazione è avvenuta all’interno del museo.

Quali materiali sono stati utilizzati per costruire il modello del Mammut?

Il modello del Mammut è cavo ed è costituito principalmente da resina poliestere e fibra di vetro. Per garantire robustezza, la struttura è stata rinforzata con tubi metallici. Questi materiali sono stati scelti per ricreare con precisione la forma e le dimensioni dell’animale, pur mantenendo la leggerezza necessaria per la sua esposizione.

Come è stata realizzata la pelliccia del Mammut?

Per riprodurre la folta pelliccia del Mammut lanoso è stata utilizzata lana grezza di pecora, con una lunghezza variabile tra i 25 e i 35 cm. Le setole corte sulla proboscide, invece, sono state fatte con pelo di camoscio. La colorazione della pelliccia è stata ottenuta con l’uso di mordenti per legno color mogano, per riprodurre fedelmente l’aspetto originale dell’animale. Come potete immaginare, nulla è stato lasciato al caso.

Come è stata realizzata la zampa sollevata del Mammut?

Una delle zampe del Mammut è stata riprodotta in posizione sollevata. Per ottenere un aspetto realistico della superficie plantare, è stato utilizzato il calco della zampa di un elefante africano deceduto. Questo dettaglio è stato fondamentale per rendere la posizione credibile e accurata dal punto di vista anatomico.

Le zanne del Mammut ricostruito sono autentiche?

No, nemmeno le zanne del Mammut esposto al Museo di Scienze Naturali sono autentiche, nonostante su alcune guide potete leggere il contrario. In realtà si tratta di quello che gli inglesi definiscono misunderstanding: le zanne sono una ricostruzione fedele di quelle ritrovate nella piana di Petosino e che troviamo esposte in una delle teche a temperatura controllata del Museo.

Sono state ricostruite utilizzando una struttura interna in tubi metallici, avvolti in rete metallica e successivamente rivestiti con gesso scagliola e resina. Le zanne autentiche, essendo fossili, sono considerate beni culturali e devono essere trattate e conservate in modo specifico. Utilizzare zanne fossili su un modello espositivo non rientrerebbe nei criteri di corretta valorizzazione di tali beni, quindi le zanne del Mammut sono una riproduzione accurata.

Di cosa sono fatte le zanne del Mammut?

Le zanne del modello del Mammut, come scritto sopra, sono state realizzate avvolgendo della rete metallica attorno a tubi metallici per riprodurre la forma curva tipica delle zanne. La struttura è stata poi ricoperta con bende inzuppate di gesso scagliola e, infine, con uno strato esterno di resina, in modo da ricreare l’aspetto delle zanne originali dell’animale preistorico.

Cosa ci dicono le zanne di un Mammut, quelle vere?

GB, gli scienziati hanno raccolto 15 milioni di dollari per un esperimento: riportare in vita il mammut lanoso - RTL 102.5

Le zanne (quelle vere) di un Mammut possono fornire molte informazioni preziose sulla vita dell’animale. Grazie all’analisi delle zanne, gli scienziati possono determinare l’età del Mammut, le condizioni climatiche in cui viveva e persino i suoi spostamenti durante il corso della vita. Le zanne crescono a strati, un po’ come gli anelli degli alberi, e ciascuno strato può raccontare una parte della storia dell’animale. Inoltre, la dimensione e la curvatura delle zanne possono variare a seconda dell’età e del sesso del Mammut, con esemplari maschi che tendono ad avere zanne più grandi e massicce rispetto alle femmine.

Quando è stato trovato il primo Mammut in Italia?

Il primo ritrovamento di un Mammut in Italia risale al 1954, nella zona di Imola, in Emilia-Romagna. Si trattava di un esemplare di Mammuthus meridionalis, una delle specie di Mammut che visse durante il Pleistocene. Il fossile venne scoperto durante dei lavori di escavazione ed è considerato uno dei più importanti ritrovamenti in Italia.

Successivamente, altri resti di Mammut sono stati trovati in diverse aree del Paese, soprattutto nel Nord Italia, in particolare lungo il bacino del Po, dove un tempo esistevano grandi praterie che costituivano un habitat ideale per questi animali. Questi ritrovamenti sono di fondamentale importanza per gli studi sulla fauna preistorica e sulle condizioni climatiche dell’Italia durante l’era glaciale.

Quando è stato ritrovato il Mammut di Petosino?

Il ritrovamento del Mammut di Petosino, una frazione di Sorisole in provincia di Bergamo, risale al 1987. Durante alcuni lavori di scavo per la costruzione di una fognatura, vennero scoperti resti di un esemplare di Mammuthus meridionalis, una specie di Mammut che visse nel Pleistocene inferiore, oltre un milione di anni fa.

Il ritrovamento fu di grande rilevanza per l’area bergamasca, in quanto rappresenta uno dei pochi resti di Mammut scoperti nella regione. Parte dei fossili trovati, che comprendevano denti e parti del cranio, è oggi esposta presso il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo, dove è possibile ammirare questi resti eccezionali della megafauna preistorica.

Dove troviamo altri Mammut ricostruiti come il nostro?

 

Se vi chiedete se il mammut del Museo Caffi sia l’unico, sono costretta a deludervi. Sono tanti i musei in tutto il mondo ad ospitare modelli ricostruiti di Mammut, che offrono ai visitatori la possibilità di vedere da vicino questi giganti della preistoria. Eccone alcuni che vantano ricostruzioni famose:

  • Museo di Storia Naturale di Londra (Regno Unito): qui si trova un’impressionante ricostruzione di un Mammut lanoso, uno degli esemplari più famosi d’Europa.
  • Field Museum di Chicago (Stati Uniti): questo museo espone un modello di Mammut in scala reale, insieme a una vasta collezione di fossili preistorici.
  • Museo George C. Page di Los Angeles (Stati Uniti): una delle ricostruzioni più realistiche e dettagliate di Mammuthus primigenius è esposta in questo museo di Los Angeles, accanto a numerosi fossili di mammiferi preistorici.
  • Museo Zoologico di San Pietroburgo (Russia): ospita un famoso Mammut lanoso ritrovato congelato in Siberia, insieme a una ricostruzione espositiva per spiegare le sue caratteristiche.

Questi musei, insieme a molti altri, offrono ricostruzioni dettagliate dei Mammut, dando a chi li visita l’opportunità di esplorare il mondo di questi straordinari animali preistorici. Ma, volete  sapere una cosa? Nessuno è bello come il nostro! E vogliamo parlare del “mammuttino” che si accompagna all’esemplare adulto. Che ne dite, non è una tenerezza?

GITA MOSTRUOSA – Museo di Scienze Naturali di Bergamo – Monster Movie

Informazioni utili

Il mammut si trova all’ingresso del museo Enrico Caffi di Bergamo.

Il museo si trova in Piazza della Cittadella

L’ingresso costa 3 euro e vi dà la possibilità di visitare anche il vicino Museo archeologico di Bergamo, sempre in Piazza della Cittadella

Gli orari sono:
da Martedì a Venerdì: 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00
Sabato, Domenica e festivi: 10.00 – 18.00

Se volete sapere cosa vedere assolutamente al Museo Caffi di Bergamo, leggete: Le 5 cose che devi assolutamente vedere al Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo (secondo me)

 

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