Una canzone di Natale famosa in tutto il mondo, due austriaci, un organo mangiucchiato dai topi, la tregua durante la Grande Guerra, un prete bergamasco, una canzone dettata al telefono, un condottiero nascosto nell’intercapedine di un monumento funebre, la causa contro un famoso cantante, la nomina a Patrimonio Unesco. La canzone Stille Nacht ha attraversato frontiere ed epoche, anche se in nessuna parte del mondo la si canta con tanto fervore come nel villaggio austriaco in cui è nata un paio di secoli fa. Ma forse non tutti sanno che la versione italiana Astro del Ciel è stata scritta dal bergamasco don Angelo Meli, di Trescore Balneario (BG) nel 1937 e che questa versione originale ha varcato i confini nazionali diventando una hit natalizia globale grazie al notissimo cantante italiano, Andrea Bocelli. Ecco quindi la vera storia di Astro del Ciel.
Ecco quello che troverete in questo articolo
La nascita di Stille Nacht, l’originale tedesco di Astro del Ciel
A Oberndorf, a meno di 20 chilometri da Salisburgo, il 24 dicembre, vigilia di Natale, dal 1818 centinaia di persone si ritrovarono in una chiesa per celebrare la nascita di Gesù e cantare Stille Nacht! Heilige Nacht!. Fu lì che in una piccola cappella austriaca risuonò per la prima volta la canzone Stille Nacht. Da allora l’hanno cantata miliardi di volte in oltre 300 traduzioni, compresa quella italiana. Ma perché diventasse un inno globale natalizio anche nella versione italiana Astro del ciel dobbiamo aspettare il Novecento, grazie alle parole di un sacerdote bergamasco che compose un testo originale per il pubblico italiano e alla splendida voce di uno dei cantanti più noti al mondo. Ma andiamo con ordine.
Era il 1816, quando il prete Joseph Mohr, assistente parrocchiale di una piccola chiesa vicino a Salisburgo, scrisse il testo di quella che immaginava come una canzone che descrivesse la calma e la santità della notte di Natale: la intitolò Stille Nacht, notte silenziosa. Compose il testo e lo lesse per la prima volta durante la messa di mezzanotte, poi finita la celebrazione, lo mise in un cassetto in attesa di trovare un musicista. La mattina della Vigilia di due anni dopo, Mohr conobbe l’organista e maestro elementare Franz Xaver Gruber e gli chiese di mettere in musica le sue parole.
Il Congresso di Vienna, dopo la caduta di Napoleone, si era da poco concluso ed era iniziato il periodo della Restaurazione. All’interno della società iniziavano a crescere i moti rivoluzionari e tensioni provocate dal bisogno di uguaglianza e libertà. Il componimento del parroco sembrava interpretare i desideri di chi sperava in un futuro migliore.
La leggenda narra che quel 24 dicembre Stille Nacht fosse accompagnata da una chitarra perché dei topi avevano mangiucchiato parti dell’organo della piccola chiesa di Obernsorf mettendolo fuori uso.
La fortuna di Stille Nacht (Silent Night o Astro del ciel)
La Chiesa di Sankt Nikolaus di Oberndorf bei Salzburg, dove avvenne la prima esecuzione di Stille Nacht, fu demolita a fine secolo e al suo posto sorge oggi la graziosa cappella commemorativa che vedete nella foto in alto. Poco distante è stato istituito anche un museo locale.
Ma come fece Stille Nacht a superare i confini di Oberndorf prima e dell’Austria poi? Difficile dirlo con certezza, in verità. Pare che fu merito in parte del tirolese Carl Mauracher, organaro. L’uomo si recò in quelle zone per riparare alcuni strumenti e la canzone gli piacque tanto da chiedere uno spartito da portarsi a casa. Si ritiene quindi che sia stato lui il primo a portare il brano fuori dal villaggio e a diffonderlo nella sua valle, a un centinaio di chilometri di distanza.
In seguito la canzone divenne parte del repertorio degli Strasser Siblings e dei Rainer Singers, due gruppi musicali tirolesi molto famosi che attraversavano in l’Europa in abiti tradizionali. Questi gruppi andarono in tournée anche negli Stati Uniti.
Certo se ci pensiamo, il tedesco non è un idioma semplice da capire e da pronunciare se non siete nati per le lingue straniere. E provate a cantarlo voi, con tutti quei lemmi lunghissimi senza pause e quei suoni gutturali che, se non siete abituati, vi si incrocia la lingua in bocca. Ecco perché, nel 1859, un pastore episcopale della Trinity Church di New York decide di tradurre il testo in inglese: Silent Night.
Dal 1818, piano piano, prima conquistando i paesi di lingua tedesca, poi il resto del mondo – tanto da essere stato tradotta in più di 300 lingue tra cui l’italiano – Stille Nacht è diventata il canto per eccellenza di Natale e dal 2011 fa parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Un canto di speranza intonato in situazioni drammatiche
Silent Night diventa così un canto natalizio, ma anche un canto di pace e di speranza utilizzato in situazioni drammatiche. Nel dicembre 1914, come narra il film Joyeux Noël di Christian Carion, le truppe tedesche e quelle britanniche danno vita a un’informale tregua nel territorio belga di Ypres-Saint-Yvon. Quando le truppe prussiane abbandonano in qualche modo le trincee intonando un canto natalizio, l’esercito inglese risponde con lo stesso canto nella propria lingua. Il canto è Stille Nacht! per i tedeschi e Silent night per i soldati della Corona.
Leopold Kohr, economista e filosofo originario di Obendorf ma emigrato negli Stati Uniti, durante il periodo del Terzo Reich ogni Natale pubblicava sui giornali per cui scriveva il testo di Stille Nacht, contro la violenza della Germania nazista e per la liberazione dell’Austria.
Nel 1941, nel giardino della Casa Bianca, Roosevelt e Churchill, insieme a un’immensa folla, cantarono la versione inglese del canto, Silent Night. Kohr, testimone dell’evento ricorda che “forse io ero l’unico ad avere le lacrime agli occhi. Ma allora pensai che un giorno, quando la libertà e la pace sarebbero tornati a regnare sul mondo, e l’Austria sarebbe tornata indipendente, io avrei potuto raccontare a casa di aver visto il presidente e il primo ministro cantare Silent Night“.
Silent Night un classico di Natale cantato dai più grandi
A distanza di duecento anni, Silent Night (versione anglofona di Stille Night) è diventato ormai uno standard natalizio inciso dai cantanti più noti al mondo. Se ne conoscono versioni classiche, gospel, rock, addirittura hawaiane.
Tralasciando quelle più trash (sì, ci sono anche quelle) direi di concentrarci su quelle con la voci più belle. Io partirei dalla versione di Bill Crosby che fu la versione più suonata e cantata fino ai giorni nostri. Oggi è quella di Michael Bublè (che ormai è diventata la voce di Natale più nota al mondo) quella più suonata. Tra quelle più particolari vorrei segnalare quella di Enja, la cantante irlandese che ne ha fatto una versione in gaelico davvero suggestiva.
Astro del Ciel: la versione italiana di Stille Nacht
Ma veniamo alla nostra versione italiana quella che alla fine, grazie ai nostri italiani all’estero e ad una star di fama internazionale, sta davvero facendo il giro del mondo.
La prima cosa da sapere è che la versione italiana Astro del ciel non è una traduzione letterale del testo tedesco e nemmeno di quella inglese: si tratta di una versione originale scritta proprio per essere compresa dalle persone italiane del tempo.
Il resto di mons. Angelo Meli bene sintetizza in questo canto la storia della salvezza, dai “vati” (profeti) che sognano il Salvatore, alle “angeliche voci” che annunciano la sua nascita, al “mite agnello” disceso a “scontar l’error” e nato solo “per parlare d’amor”. Semplice ma accorata l’invocazione del ritornello: “Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor!” per godere pienamente dei frutti della salvezza.
Il testo della canzone Astro del Ciel
Ecco il testo italiano della canzone da cantare a Natale.
Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello redentor!
Tu che i vati da lungi sognar,
tu che angeliche voci annunziar:
luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello redentor!
Tu disceso a scontare l’error,
tu sol nato a parlare d’amor:
luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello redentor!
Tu di stirpe regale decor
tu virgineo, mistico fior:
luce dona alle menti, pace infondi nei cuor.
Astro del Ciel: la storia della versione italiana di Stille Nacht
Astro del Ciel è quindi una riedizione di Stille Nacth adattata alla nostra cultura, composta dal sacerdote Angelo Meli (1901-1970) e pubblicata per la prima volta nel 1937 dalle Edizioni Carrara di Bergamo.
Chi era l’autore del testo Astro del Ciel
Don Angelo Meli, nato a Trescore nel 1901, non era certo un prete qualsiasi. Meli era un musicista, biblista, docente in seminario, autore di testi oggi raccolti in un fondo a lui intitolato alla Biblioteca Angelo Mai, e fu anche priore di Santa Maria Maggiore.
Dopo aver compiuto gli studi nel seminario vescovile bergamasco, venne accolto presso il seminario Lateranense a Roma dove fu ordinato sacerdote nel 1926. Nello stesso anno si laureò in teologia. In quel periodo si dedicò anche agli studi musicali ed in seguito approfondì gli studi biblici.
Tornato a Bergamo fu nominato docente di scienze bibliche presso il seminario (1929–1951). Molto conosciuto per gli interessi rivolti alla filosofia e alla Bibbia, alle scienze, alla storia e alla musica, collaborò con la casa musicale Edizioni Carrara come autore e traduttore dei testi sacri.
Nel 1937 pubblicò il testo della versione italiana di Stille Nacht di Franz Xaver Gruber.
Dal dicembre 1951 fu priore della basilica di Santa Maria Maggiore, ed effettuò numerose ricerche riguardanti la storia e l’arte locale, principalmente concernenti la basilica stessa ed il Consorzio della Misericordia Maggiore di Bergamo. Fu lui a scoprire i resti di Bartolomeo Colleoni nella cappella del condottiero di cui vi ho già parlato nell’articolo che potete leggere a questo link: un enigma che per decenni fu oggetto di attenzione della cronaca locale.
Come nasce il testo Astro del Ciel
Volete sapere come nasce il testo italiano di Astro del Ciel e perché non era una semplice traduzione del testo tedesco o inglese? Di fronte alla grande popolarità di Stille Nacht e alla difficoltà degli italiani di cantarla in lingua tedesca o inglese, l’editore Vittorio Carrara propone a don Meli di scriverne il testo in italiano. Tradurre l’originale, viste le differenze di metrica, era impossibile e dopo vari tentativi Meli abbandonò questa strada. Così don Angelo scrive un testo completamente diverso, lo intitola Astro del ciel e lo detta al telefono a Carrara.
Sullo spartito, quella che oggi conosciamo come Astro del Ciel esce con il titolo Preghiera di Natale. Meli era l’autore di quello che si definiva nel gergo tecnico di allora adattamento ritmico, ossia la scrittura di testi su musica preesistente. Il testo diventò subito popolarissimo, anche se la casa editrice non ci guadagnò nulla: la Siae privilegiava la musica, ormai di pubblico dominio. A volte le parole venivano storpiate: luce infondi alle genti diventava alle menti e don Angelo se ne lamentava con l’editore.
Lo scorso anno la casa editrice musicale Edizioni Carrara è stata rilevata dalle Edizioni Volonté.
Le celebrazioni per i 200 anni di Stille Nacht e i diritti del testo italiano
La versione italiana è diventata molto famosa non solo in Italia. Quando, qualche anno fa, ci sono state le celebrazioni per i duecento anni della canzone, venne riconosciuta la particolarità di avere un testo e una visione originale. Che però qualcuno ha pensato fosse di origine popolare e quindi libera da diritti (invece i diritti sono fino al 2040). Per dirne uno, Andrea Bocelli.
Fra i moltissimi che cantano ‘Astro del ciel’ pochi sanno che la storia di quelle parole è nata a Bergamo in una casa editrice musicale bergamasca. Saperlo dà sicuramente un senso di orgoglio e soddisfazione alla bergamasca per il contributo dato alla canzone di Natale più popolare nel mondo. A proposito, qualcuno ha calcolato che siano almeno 2 miliardi nel mondo a conoscere questa canzone. Mica Bubbole!
La versione Astro del Ciel di Andrea Bocelli e la causa legale per i diritti
Vittorio Carrara, pronipote e omonimo del fondatore delle Edizioni Carrara, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera che nel 2009 Bocelli aveva pubblicato un album di canzoni natalizie che includeva ‘Astro del ciel’: cinque milioni di copie vendute, tre e mezzo delle quali negli Stati Uniti. La Carrara Edizioni fece causa ai produttori della raccolta di canzoni di Bocelli, coinvolgendo la Sugar e i giganti della discografia americana, e vinsero.
Vuoi conoscere la storia di un’altra canzone celebre del mondo piena di misteri bergamaschi?
Ti piaciuta questa storia? sapete che c’è un’altra canzone legata al nome di un bergamasco che ha fatto il giro del mondo? Si tratta di Te voglio bene assaje. Ma questa canzone ha una storia un po’ diversa perchè forse non è davvero di questo bergamasco, ma lui l’ha fatto credere senza confermare o smentire. Di chi si tratta? Di Donizetti!
Se volete saperne di più, leggete: Te voglio bene assaje: un mistero e il silenzio di Gaetano Donizetti
Note: le foto e le informazioni sono state recuperate in Rete.