A poche ore dalla scomparsa di Kobe Bryant, detto anche Black Mamba, il campione di basket dell’NBA che amava l’Italia e conosceva la nostra lingua per averla imparata durante l’infanzia, anche Cose di Bergamo lo vuole ricordare. E lo fa partendo dal murale di Wiz Art (al secolo William Gervasoni), street artist bergamasco, che l’ha realizzato nel 2016 a Cenate Sotto (provincia di Bergamo) a pochi mesi dal ritiro del grande campione. L’opera si trovava su una parete di una palestra e cita una delle frasi più celebri di Bryant: “Se non credi in te stesso, nessuno lo farà per te!”
E’ una bellissima frase motivazionale scelta non a caso visto che quel murale è stato realizzato per un workshop cui hanno preso parte nel 2016 dei ragazzi adolescenti.
Ecco quello che troverete in questo articolo
La notizia della morte di Kobe Bryant
L’elicottero su cui Bryant e la figlia tredicenne Gianna stavano viaggiando insieme ad altre tre persone, è precipitato ieri, 26 gennaio 2020, a Calabasas, a nord ovest di Los Angeles: le cause dell’incidente non sono ancora chiare. Nessuno è sopravvissuto all’impatto.
La notizia della scomparsa di Kobe Bryant si è rincorsa sui social tutta la sera a partire dalle 20.30 ore italiane. Pur essendo eroe di uno sport che si gioca dall’altra parte del mondo, ha colpito tutti. E non solo negli USA, ma in tutto il mondo. Ha generato reazioni sconvolte e incredule da parte di sportivi e appassionati di sport di ogni parte del globo. Anche di quelli di casa nostra. Specchio dei tempi o grandezza dell’uomo sportivo, chissà. Io stessa che l’avevo visto e sentito qualche tempo fa in un’intervista a Radio Deejay ne sono rimasta colpita: ricordato l’intervista fatta tutta in italiano, lingua che aveva imparato durante l’infanzia trascorsa in Italia dai 6 ai 13 anni.
Chi era Kobe Bryant
Kobe Bryant era uno dei più forti, e popolari giocatori di basket di tutti i tempi, che giocò per venti stagioni ai Los Angeles Lakers tra il 1996 e il 2016 vincendo cinque titoli della NBA. La fama e l’impatto di Bryant sulla storia moderna della NBA sono stati paragonati soltanto a campioni del calibro di Michael Jordan, LeBron James e pochissimi altri.
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori cestisti della storia dell’NBA. Figlio di Joe Bryant, è cresciuto cestisticamente in Italia, dove ha imparato i fondamentali europei, e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei Los Angeles Lakers, squadra con cui ha conquistato 5 titoli. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d’oro nelle tre manifestazioni. Secondo quanto riportato dalla rivista Forbes, è stato il 10° sportivo più pagato del mondo nel 2014, con 49,5 milioni di dollari.
Bryant, famoso anche con il suo soprannome “Black Mamba”, giocava come guardia ed era considerato uno dei più forti giocatori della storia del basket. Era dotato di un fisico imponente ma agile e di una tecnica eccezionale. Per circa dieci anni, tra il 1999 e il 2009, è stato tra i giocatori più dominanti e spettacolari di tutta la NBA, con i suoi celebri tiri in sospensione e le sue famose schiacciate. Bryant finì per 18 volte nella selezione dell’All Star Game, fu votato per due volte miglior giocatore delle finali e per una volta, nel 2008, del campionato. Fece anche parte, da protagonista, della nazionale statunitense di basket che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 e del 2012.
Il cortometraggio sulla fine della sua carriera che vinse l’Oscar
Black Mamba giocò la sua ultima partita il 13 aprile 2016, contro gli Utah Jazz, segnando ben 60 punti. Soltanto poche ore prima della sua morte, Bryant era stato sorpassato da James come terzo giocatore con più punti segnati in NBA (più di 33mila).
Nel 2018 un cortometraggio animato che aveva scritto riguardo al suo addio al basket, Dear Basketball, aveva vinto il premio Oscar. Ve lo posto qua sotto perché è davvero stupendo.
La cosa commovente è che ritirando la statuetta, ringraziò moglie e figlie in italiano, la lingua che per lui voleva dire famiglia, infanzia, amore…
Salito sul palco accanto a Glen Keane, Bryant ringraziò l’Academy per l’ambita statuetta, John Williams per la musica, il produttore Verizon per aver creduto e investito nel film, Molly Carter per il supporto, ma non poteva mancare un ringraziamento speciale alla sua famiglia: “Un grazie a mia moglie Vanessa, alle nostre figlie, Natalia, Gianna e Bianka. Ti amo con tutto il mio cuore. Sei la mia ispirazione”.
Chi è Wiz Art
Wiz Art, classe 1982, è uno street artist della provincia di Bergamo che ha seguito il suo cuore, abbandonando a 31 anni un lavoro definito da molti “sicuro” per intraprendere la carriera artistica professionista cominciata nel 1999.
Ha dipinto in Argentina fino alla Terra del Fuoco, oltre che nella capitale Buenos Aires. E’ stato in Kosovo ad un meeting Internazionale che è una delle feste di graffiti itinerante più importante del mondo. Poi in Spagna, Portogallo, Svizzera e lungo il cammino di Santiago de Compostela. Ha dipinto anche in Tanzania al Villaggio della Gioia di Padre Fulgenzio che gestisce un orfanotrofio dove è stato 4 volte, per un totale di circa un anno di vita in Tanzania. Lì ha avuto la possibilità, soprattutto nel 2015, di dipingere un bel po’ di muri, sia delle scuole che dell’orfanotrofio. Sempre nel 2015 ha realizzato la murata del Rondò delle Valli, in occasione della riapertura dell’Accademia Carrara dopo i lavori di restauro. Recentemente è stato a Bangkok per partecipare ad un’opera corale vicino al Siam Centre.
Dal 2007 ha iniziato anche attività didattica, tenendo corsi di insegnamento di graffiti per bambini e ragazzi presso oratori, cooperative, centri di aggregazione giovanile e ludoteche. Tra questi ricordiamo quelli in collaborazione con la GAMEC di Bergamo sia durante Gamec Time (laboratorio estivo per ragazzi), sia all’interno della casa circondariale di via Gleno con i detenuti. Tra gli ultimi ambiti d’interesse di William ci sono i graffiti body painting sui corpi di modelle e un costante e assiduo lavoro su tela che affianca la sua continua passione per i muri e la strada.
Wiz Art, nella sua vita di uomo e di artista anche il basket
La sua carriera di street artist comincia per gioco nel 1999 quando inizia a dipingere in strada con una sua ex-compagna di classe. Poi l’incontro con alcuni ragazzi con cui giocava a basket che lo facevano già da un po’ di tempo: con loro inizia a realizzare graffiti. Nel 2013 diventa un vero e proprio lavoro, trasformando una passione in una professione. Oggi troviamo moltissimi suoi graffiti e murales in tutta la provincia bergamasca. Sono arrivata a lui qualche mese fa quando cercavo notizie su una murata della mia zona dove avevo trovato la sua firma, la Divina Commedia delle Ghiaie di Bonate Sotto.
Mentre cercavo notizie sul murale dedicato a Kobe Bryant ho scoperto che questo era uno dei tanti murales dedicati al gioco del basket realizzati da Wiz Art nella provincia di Bergamo e non. Eccone una carrellata:
Note
Le immagini sono state recuperate in Rete.
Sono rimasta sconvolta quando ho saputo del tragico incidente. Povera mamma e moglie che deve sopportare questo strazio… io non mi darei pace.
Non conoscevo l’artista Wiz Art. Grazie per averne parlato qui sul tuo blog… Bergamo ha davvero molto da offrire, non pensavo!
Pur non conoscendo particolarmente il basket, sono stata colpita dalla morte di Kobe Bryant una vera leggenda. Inoltre mi sto appassionando sempre di più alla street art che tu contribuisci a farmi conoscere, i murales dedicati al basket sono bellissimi e sicuramente aiutano i ragazzi nella scelta di uno sport che è sacrificio e determinazione.
Anche io sono rimasta sconvolta dalla notizia! Sono cresciuta con mio fratello che non si perdeva neanche una partita di Nba, e il suo nome, così come il suo gioco e la sua persona, mi erano molto famigliari. Ed è assurdamente straziante il modo in cui lui, la figlia e le altre persone a bordo hanno perso la vita…
In ogni caso, è davvero bellissimo l’omaggio che gli ha dedicato Wiz Art!
Devo ammettere che mi ha molto colpito la notizia di Kobe Bryant . Sono molto contenta di vedere il murales, mi sembra davvero perfetto per ricordarlo.
Sarò sincera. Non sapevo nemmeno chi fosse prima di sentire la notizia al TG. Non sono sportiva, ne tantomeno ho mai seguito alcun tipo di sport. Per me rimane una persona come tante, che ha subito un brutto incidente che gli ha causato la morte. Ogni giorno accadono tragedie simili. Bisognerebbe tracciare un murales anche per le altre morti che passano silenziose, e finiscono nel dimenticatoio. Wiz Art, pensaci tu! Le tue creazioni sono un inno alla vita.
Bellissimo articolo! In questi giorni molti blog parlano di stress art ma mai avrei pensato che a Bergamo ci fossero così tante opere dedicate al basket!
E non conoscevo Wiz Art!
Grazie per avermelo fatto conoscere!