Eccoci di nuovo alle prese con i luoghi del cuore dei bergamaschi. Oggi andremo alla scoperta dei 5 luoghi del cuore di Stefano Ferrari, imprenditore della comunicazione ed editore seriano.
Ho conosciuto Stefano mille mila anni fa, quando eravamo giovanissimi e iniziavamo il nostro percorso professionale nel mondo della comunicazione. Ci siamo rivisti per caso trent’anni dopo ed è stato automatico parlare di quanta strada abbiamo percorso, non solo professionalmente, ma anche in lungo e in largo per Bergamo e provincia.
Stefano Ferrari è l’amministratore delegato di Moma Comunicazione di cui è socio fondatore, l’agenzia di marketing legata al mondo SEESAB (Eco di Bergamo), e di Oros, società di promozione del territorio bergamasco. Oggi è consigliere delegato di Orobie, la testata inventata negli anni Novanta da suo padre, editore di lungo corso, ed entrata nel gruppo SEESAB alcuni anni dopo. E’ molto legato alla Val Seriana ed Equa, la casa editrice fondata dal padre, ha prodotto il libro La valle della Speranza di cui vi ho parlato qui.
Gli ho chiesto quali fossero i suoi 5 luoghi del cuore e dopo qualche giorno mi ha mandato il suo elenco. Devo dire che questo elenco ha confermato il suo grande amore per la Val Seriana, ma mi ha comunque sorpreso e incuriosito. E le motivazioni che mi ha dato sono un regalo che sono contenta di condividere con tutti voi.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Piazza dell’Orologio di Clusone

Clusonese di nascita, Stefano Ferrari ha trascorso tutta la sua giovinezza nella cittadina seriana e come tutti i baradelli ama visceralmente la Piazza dell’Orologio. Centro della vita politico-amministrativa sin dal Medioevo, la piazza dell’Orologio (che prende il nome dal famoso e antico Orologio planetario Fanzago di cui potete leggere nel link sotto), con la contigua piazza Sant’Andrea, ha continuato a mantenere questo ruolo. Nel Palazzo comunale qui ubicato si trovano le sedi degli organi istituzionali, degli uffici municipali e della sede della Proloco di Clusone. Qui confluiscono, da oltre sessant’anni, i carri allegorici del Carnevale clusonese (la prima edizione risale al 1950).
Per approfondire, leggete: Scoprire i segreti e la perfezione matematica dell’Orologio Fanzago di Clusone.
Questa piazza ha fatto e continua a fare da cornice alle principali manifestazioni culturali, artistiche e di intrattenimento del paese. A questo luogo sono legati sia i ricordi più personali, sia quelli che ha deciso di condividere con noi di cosedibergamo.com, ossia quelli relativi al Clusone Jazz Festival.
A Clusone, infatti, per anni si è svolta una kermesse jazzistica di caratura internazionale e nella Piazza dell’Orologio si tenevano i concerti più significativi del festival. E’ stato grazie al Clusone Jazz Festival che Stefano ha scoperto la musica jazz che ancora oggi lo accompagna. Ma non solo. Il festival ha rappresentato anche un momento professionale di cui è molto fiero, ossia la realizzazione dei video di un’edizione del festival con l’agenzia FCA Film negli anni Novanta.
Il Santuario di San Patrizio (Colzate, BG)
Aggrappato su uno sperone roccioso alle pendici del Monte Cavlera, immerso nel silenzio di prati e boschi, il Santuario di San Patrizio sembra essere stato modellato dalla natura stessa, tanto appare stretto il suo rapporto con l’ambiente circostante. Le sue mura si fondono con la roccia: quasi una fortezza a picco sul fiume, la cui asprezza è tuttavia ingentilita da una serie di archi che invogliano a salire fin lassù per ammirare le vedute dalla balconata panoramica.
Il Santuario presenta all’ingresso un vasto sagrato su cui prospetta la grandiosa mole della facciata nord, con i tre archi asimmetrici in pietra viva del pianoterra. Vi si accede con una scalinata fino al piano del portico superiore che cinge il Sacello e la Chiesa del Santuario. Salendo, si intuisce la complessità di questo edificio, fatto di alti e di bassi, di pieni e di vuoti, di spazi piccoli e grandi, in perfetta armonia.
Lasciatevi ispirare e leggete: Ammirare la Val Seriana dal Santuario di San Patrizio di Colzate
Il potere della musica
Difficile non amare questo luogo: tutti quelli che lo scoprono e lo visitano per la prima volta se ne innamorano immediatamente. Vivendo in Val Seriana, Stefano l’ha sempre considerato uno dei luoghi iconici della valle, ma conosce il momento esatto in cui questo luogo è entrato nella sua lista dei luoghi del cuore, ossia quando fu l’unico spettatore di un concerto di violoncello dato da una musicista sulla balconata del Santuario.
Stefano stava realizzando un video per la Comunità Montana in cui Vincenzo Mollica raccontava la sua Valle Seriana e per una settimana girò con un videomaker e una violoncellista nei luoghi più rappresentativi della Valle. E mentre la violoncellista suonava, lui riscopriva i luoghi con un occhio diverso e se ne innamorava di nuovo: il santuario di San Patrizio era uno di questi luoghi. Ma non solo. Anche i prati di Golla, di cui vi parlerò nel prossimo punto, fanno parte di questo video e sono ora tra i 5 luoghi del cuore di Stefano Ferrari.
I Prati di Golla (Premolo, BG)

I prati del Monte Golla si raggiungono da Premolo. Sono delle distese verdi circondate da boschi di conifere. Da sempre qui in estate vengono portate le mandrie in alpeggio, per cibarsi dell’erba più buona. Un balcone affacciato sul mondo che dona pace e tranquillità.
Se volete sapere come arrivarci, cliccate qui
Come già anticipato nel punto precedente, qui Stefano Ferrari ha riscoperto la bellezza di questi luoghi grazie alla realizzazione del video in cui Vincenzo Mollica racconta la sua Val Seriana. Ascoltare la musica del violoncello, immerso nel silenzio dei prati ha creato in lui quel filo di connessione con la natura e il paesaggio che non si aspettava e che ha riempito tutto di magia ed emozione.
Se volete vedere il video, cliccate qui.
I laghetti di Cardeto (Gromo, BG)

Confesso che leggendo la lista dei cinque luoghi del cuore di Stefano Ferrari, i Laghetti di Cardeto non li conoscevo e ho dovuto documentarmi. Stefano li ha scoperti molti anni fa e da allora, ogni tanto, li raggiunge con una bella escursione ripensando a quando ci andò per la prima volta col suo amato cane Maggio.

I tre laghi di Cardeto sono un piccolo tesoro della Media Val Seriana: tre specchi d’acqua di origine naturale, incastonati sul pendio del Monte Madonnino, che trovano vita grazie alle acque di fusione provenienti dai monti Grabiasca e Madonnino appunto. In inverno riposano ricoperti di neve e in primavera si lasciano abbracciare dalle tante fioriture di crocus che punteggiano la valle.
Come raggiungere i laghetti di Cardeto
Si raggiungono con un itinerario abbastanza impegnativo per il dislivello moderato, soprattutto nella prima parte, sui monti sopra Gromo, bellissimo borgo medievale della provincia di Bergamo che merita assolutamente una visita. Il percorso si sviluppa in un ambiente naturale ricco di acqua e di mirtilli (i famosi mirtilli di Cardeto), lungo boschi di faggi e pascoli aperti.
Se desiderate le indicazioni su come raggiungere i laghetti di Cardeto, ecco quanto riporta il CAI:
Si sale in auto da Gromo fino alla località Ripa Bassa dove si può parcheggiare. Da qui si imbocca il sentiero CAI 233 fino alla Baita Nodulo dopo la quale si può ammirare un ampio panorama sull’alta Val Seriana. Lentamente si guadagna quota e, seguendo alcune indicazioni sulla roccia, si prosegue lungo il sentiero CAI 233 A in direzione dei laghi di Cardeto, sul pendio del Monte Madonnino. Alla fine del percorso troverete il lago Basso (a 1708 m), il lago di Mezzo (1798 m) e il lago Alto (1862 m).
Se decidete di farvi un giretto a Gromo, leggete qui: 10 motivi per visitare Gromo: arte, tradizione, storia e il piacere dello shopping vintage
Rifugio Curò
Il rifugio Antonio Curò, situato nella amena e assolata conca del Bacino del Barbellino è posto di fronte alle magnifiche creste del Recastello e del pizzo Coca, mentre sullo sfondo chiude l’ampio panorama la duplice cima del Monte Torena. Il rifugio si trova nel cuore del parco delle Orobie bergamasche, la zona dei laghi artificiale e naturale e le numerose cime che gli fanno da corona (ben 20 cime oltre i 2700 mt. ).
Una meta che merita di essere percorsa in lungo e in largo e che diventa snodo sul sentiero delle Orobie: da qui si può procedere infatti verso il rifugio Tagliaferri oppure il rifugio Albani.
Ecco una curiosità imperdibile: Trekking per famiglie | Alla ricerca della Spada nella Roccia delle Orobie al lago del Barbellino
Questo rifugio è una delle mete più frequentate dagli escursionisti bergamaschi. Non è raro sentire dai racconti che è addirittura il primo vero trekking per molti giovani. E così è stato per Stefano Ferrari che a 13 anni fece questo trekking da solo con due amici, senza adulti. Un battesimo della montagna che non ha mai dimenticato!
Se amate il trekking, ecco un elenco di rifugi bergamaschi che fa per voi: Famolo strano (al rifugio) | Alla scoperta dei rifugi in provincia di Bergamo, perfetti per gli amanti del trekking (e non solo)
Conoscevate i 5 luoghi del cuore di Stefano Ferrari?
Ciao, io sono Raffaella Garofalo e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indi attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e provincia almeno una volta nella vita.
Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e di quella delle persone che incontro, e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.
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