Val Brembana | Andare a funghi in Val Brembana: dove, come, quando e quanto.

Andare a funghi in Val Brembana. Con l’autunno inizia la stagione dei funghi e in Val Brembana si trovano splendidi boschi che, oltre ad offrire fantastici paesaggi naturali spettacolari, sono perfetti per la loro raccolta. La raccolta dei funghi è un’attività che richiede abilità e conoscenza dei luoghi, tanta passione, occhio e un pizzico di fortuna.

I cercatori più esperti sanno dove trovare le fungaie migliori, ma non rendono facilmente noti i luoghi dove andare a cercar funghi, naturalmente. Dovete sempre considerare che l’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive e rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di fungaioli professionisti (così si definiscono i cercatori di funghi) impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali. Per questo è importante e fondamentale rispettare il territorio boschivo: raccogliete solo quello di cui siete certi e non danneggiate il bosco e il sottobosco.

Nei prossimi punti ho preparato un elenco con alcune località della Val Brembana particolarmente generose e feconde. In ognuna potete trovare, oltre ai porcini, i funghi più diffusi, quelli che ogni anno si presentano fedeli e abbondanti all’appuntamento stagionale. Ma anche consigli pratici che vanno dall’acquisto del tesserino per andare a cercare i funghi nei territori della Val Brembana, l’abbigliamento giusto da indossare, l’attrezzatura da portare e quella da lasciare a casa e, soprattutto, qualche consiglio utile per evitare di raccogliere funghi tossici o velenosi.

 

Quali sono e dove si trovano i funghi in Val Brembana

Raccogliere funghi nelle Valli Bergamasche

La Val Brembana è ricca di acque, di sorgenti, di boschi, di prati e di pascoli e rappresenta un habitat ideale per la crescita di una vasta varietà di funghi. A seconda dell’andamento stagionale e delle condizioni ambientali, si possono infatti raccogliere, talvolta anche in quantità notevoli di ovoli, porcini, porcinelli ( neri e rossi ), gallinacci, chiodini, pioppini, mazze di tamburo, prataioli e moltissimi altri, commestibili e non.

La nascita dei funghi, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Il 2023 si presenta come un anno particolarmente positivo per la raccolta dei funghi, con raccolte che superano del 20% quelle dello scorso anno.

Nell’elenco qui sotto le specie che si possono trovare nelle varie località:

  • Branzi: Porcini, Porcinello, Gallinacci, Chiodini
  • Carona: Porcini, Porcinello, Gallinacci
  • Cusio: Porcini, Porcinello, Mazze di Tamburo
  • Dossena: Porcini, Porcinello, Gallinaccio, Mazze di Tamburo
  • Mezzoldo: Porcini, Porcinello, Gallinaccio, Chiodini, Mazze Tamburo
  • Oltre il Colle: Porcini, Gallinacci, Chiodini, Mazze di Tamburo
  • Piazza Brembana: Porcini, Porcinello, Chiodini, Gallinaccio, Mazze Tamburo
  • Piazzatorre: Porcini, Gallinaccio, Chiodini
  • Valtorta: Porcini, Porcinello, Chiodini, Mazze Tamburo.

Il regolamento per andare a funghi in Val Brembana

raccogliere funghi nelle valli bergamasche

La Comunità montana Val Brembana gestisce il regolamento per la raccolta dei funghi in 28 Comuni (da San Giovanni Bianco in su, più Taleggio, i Comuni della Val Serina e Dossena).

Il regolamento prevede il pagamento di un ticket giornaliero, settimanale, mensile o annuale per la raccolta. I proventi derivanti da questi pagamenti verranno utilizzati in parte per la realizzazione diretta da parte della Comunità montana di interventi di manutenzione territoriale, in parte ridistribuiti ai Comuni aderenti alla convenzione per la realizzazione di analoghe finalità, e in parte utilizzati per la copertura delle spese gestionali-amministrative.

Il tesserino per la raccolta dei funghi: costi e servizi

I tesserini a disposizione sono di diversi tipi e costi. Con delibera di G.E. n. 2/6 del 28.02.2023 sono state confermate per l’anno 2023 le tariffe, le esenzioni e le modalità di rilascio dei ticket già applicate nell’anno 2022.

Il contributo di riferimento risulta essere:

  • giornaliero € 10
  • settimanale € 20
  • mensile € 40 (30 gg.)
  • annuale € 60 (annuale fino al  31 dicembre)

Con l’acquisto del ticket, anche giornaliero, sarà possibile avere gratuitamente l’app georesk che consente di essere localizzati durante la ricerca.

Per maggiori informazioni sulle modalità di pagamento e dove ritirare il tesserino, cliccate qui.

Modalità di raccolta dei funghi in Val Brembana

E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui siete certi assolutamente. Se siete alle prime armi, prima di cimentarvi con un risotto coi funghi che avete raccolto nel bosco, fateli vedere ai centri micologici che vi certifichino che siano commestibili e non velenosi.

Tutto quello che è consentito fare quando si va a raccogliere funghi

  • La raccolta de funghi è consentita tutti i giorni dall’alba al tramonto;
  • Il limite massimo di raccolta giornaliera per persona è di 3 kg, ed è limitata ai soli corpi sporgenti dal terreno.
  • La raccolta è consentita in maniera esclusivamente manuale, senza alcun attrezzo ausiliario.

Gli obblighi per chi va a raccogliere funghi

Quando andate per funghi ricordate che è:

  • la pulitura sommaria sul luogo di raccolta dei funghi riconosciuti commestibili
  • l’uso dei contenitori (cestini di vimini) idonei a favorire la dispersione delle spore durante il trasporto.

I divieti da rispettare quando si va a funghi

Se state andando a funghi ricordate che è vietata:

  • la raccolta di funghi decomposti
  • la raccolta di ovuli chiusi di Amanita cesarea, più comunemente detta “Cucu’” e “Coc”
  • la raccolta nelle aree di nuovo rimboschimento.
  • l’uso di contenitori di plastica per il trasporto dei funghi.
  • la raccolta, l’asportazione e la movimentazione dello strato umifero e di terriccio in genere.

Il decalogo per raccogliere funghi in sicurezza

Coldiretti ha stilato un decalogo molto utile per aiutare chi decide di andare a raccogliere funghi in montagna. Sono regole di buon senso, ma anche specifiche per ridurre al minimo i rischi. E’ bene ricordare infatti che avventurarsi nei boschi ha sempre qualche insidia così come raccogliere funghi che non si conoscono può diventare rischiosissimo. Ricordiamo in fatti che i funghi possono anche essere velenosi e se non li si conosce perfettamente possono diventare molto pericolosi per la salute, con risvolti anche drammatici.

Ecco quindi il decalogo di Coldiretti:

  • Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
  • Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
  • Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
  • Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
  • In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
  • Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.
  • Non raccogliere funghi sconosciuti
  • Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
  • Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
  • Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo.

Consigli utili: l’abbigliamento e l’attrezzatura del cercatore di funghi

Fungaiolo o cercatore di funghi: la distinzione è davvero sottile e la di sostanzia sulla capacità di trovare i funghi e sull’esperienza nel far sì che questo hobby o lavoro sia positivo e ripetibile nel tempo.

Il primo sa che cercare funghi è un’attività responsabile, nei confronti di se stessi, di chi si ciberà dei funghi trovati, di chi verrà dopo e del bosco.

L’abbigliamento ideale

L’abbigliamento da utilizzare per la raccolta dei funghi deve essere consono all’ambiente in cui ci si trova, e consiste in un paio di scarponi o stivali comodi e resistenti, che permettono anche di avventurarsi in luoghi scivolosi, crepacci e discese; i vestiti devono, per quanto possibile, coprire tutto il corpo, proteggendolo sia dal raffreddamento che da graffi e ferite accidentali. Le calze e gli stivali sono inoltre una protezione da morsi di vipera o punture di insetti.

Portatevi sempre dietro il cellulare e avvisate sempre un amico o un familiare di dove intendete andare e quanto starete via indicativamente. In caso di cambio di programma avvisare sempre.

Cosa portare con sé per la raccolta dei funghi

Ricordiamo, come abbiamo già scritto sopra, che la normativa vieta l’uso di contenitori in plastica o di contenitori che non permettano alle spore di cadere sul terreno, per garantire il ciclo riproduttivo. Per questo, l’ideale per conservare e trasportare i funghi raccolti è un cestino in vimini, preferibilmente da trasportare in spalla, in modo da avere le mani libere durante il percorso; questa tipologia di cesto viene chiamata “gerla”.

Durante la ricerca, è consigliato portare con sé un coltellino, che permette di ripulire il fungo dalla terra, facendo cadere le spore. Per la raccolta bisogna usare le mani, si fa ruotare in modo delicato il corpo fruttifero e si estrae dal terreno, facendo attenzione a non danneggiare il micelio.

Ricordate che è vietato adoperare rastrelli o altri attrezzi che possano danneggiare il terreno compromettendo lo strato di micelio che produce i funghi, danneggiare i funghi di qualsiasi specie in quanto anche i funghi velenosi sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio biologico del bosco

Evitare i funghi velenosi

Tra i fattori di rischio più alto quando si va a cercare funghi, oltre agli incidenti nei boschi e al rischio di perdersi, anche quello di imbattersi in funghi velenosi. L’insidia maggiore è data dal fatto che spesso assomigliano alle specie commestibili e un cercatore non esperto potrebbe incappare in un fungo velenoso o tossico.

Non è sempre facile riconoscere i funghi commestibili ed evitare quelli velenosi che possono causare danni enormi alla nostra salute. In Europa abbiamo ben 50mila specie di funghi e tante credenze che a volte si fanno passare per verità. Per esempio: quelli di colore bianco e di sapore gradevole sono sicuramente commestibili. È falso, e anzi un fungo velenoso a volte ci inganna proprio per il suo colore accattivante e per il suo piacevole sapore. Quello che serve, dunque, è la cautela e qualche accorgimento da adottare.

E qui c’è una buona regola da tenere sempre presente: quando non si è sicuri della commestibilità di un fungo, è bene non mangiarlo. Oppure se volete essere sicuri che quello che avete raccolto è commestibile, fateli vedere preventivamente in un centro micologico del territorio. Per sapere dove sono, in provincia di Bergamo, cliccate qui.

Riconoscere i funghi velenosi

Per riconoscere i funghi velenosi ed evitare il rischio di avvelenamento, è importante anche prendere alcune precauzioni, durante la raccolta e nelle fasi successive.
  • Scartate funghi che hanno un anello sotto al gambo: molti funghi con questa caratteristica sono velenosi.
  • Non raccogliete funghi con gambo o cappello rosso: la natura vi sta avvertendo, con il colore rosso, che quel fungo può essere pericoloso.
  • Fate attenzione ai funghi con le lamelle marroni poiché una specie con le lamelle marroni cioè i ” Cortinari ” molto diffusi quest’anno sono molto velenosi.
  • Non tutti i funghi con le squame sul cappello e un anello sul gambo sono velenosi. Il Macrolepiota procera ad esempio, detto anche mazza di tamburo, fungo commestibile, ha sia le squame che l’anello.
  • Evitare di raccogliere i funghi se ancora molto piccoli in quanto è più complicato capire bene di quale specie si tratta.
  • Non riporre nello stesso cesto i funghi commestibili e quelli su cui avete dubbi.
  • Cuocere bene i funghi commestibili raccolti, in modo da renderli più digeribili.
  • Conservare i funghi in frigorifero e consumarli entro 48 ore dalla loro raccolta.
  • Se nonostante tutto, credete di aver consumato funghi velenosi, alla comparsa di eventuali sintomi, raggiungete subito l’ospedale più vicino e portate con voi un campione del fungo incriminato in modo tale da permettere al personale esperto di effettuare delle analisi che permettano di capire il livello di tossicità.

Oltre a cercare funghi, sapete che la Val Brembana è bellissima?

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Ecco qualche articolo da leggere, se volete fare un giro in Val Brembana e cercate ispirazione:

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2 comments

  1. Salve, vorrei porre delle precisazioni in merito al capitolo ” riconoscere i funghi velenosi “, in primis tengo a precisare che non sono un esperto, ne tantomeno un micologo, però in questi pochi anni in cui faccio parte dell’associazione AMB di Villa D’Ogna ( Associazione micologica Bresadola ), qualcosina l’ho imparata. Dunque punto 1) Non si dovrebbero preferire i funghi con le lamelle marroni poichè una specie con le lamelle marroni cioè i ” Cortinari ” molto diffusi quest’anno sono molto velenosi.
    2) Non tutti i funghi con le squame sul cappello e un anello sul gambo sono velenosi ( macrolepiota procera ) ad esempio , detta anche mazza di tamburo, fungo commestibile, ha sia le squame che l’anello.
    Con queste mie piccole precisazioni non intendo assolutamente criticare il suo articolo, che personalmente lo trovo molto interessante come tutti i suoi altri articoli ma più che altro per rendere ancora più sicura la raccolta dei funghi per tutti coloro che non hanno esperienza.
    Spero che perdonerà questa mia precisazione e con l’occasione le porgo i miei più sinceri saluti e complimenti per il suo lavoro.
    Massimo Mellone

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