Val Brembana | 10 cose da fare a Branzi in autunno per regalarsi momenti di natura e gusto indimenticabili

Cose da fare a Branzi in autunno ce ne sono tantissime: parola di viaggiatrice curiosa. Branzi è un paesino di poco più di 600 anime dell’Alta Val Brembana molto frequentato sia nella stagione estiva che in quella invernale.  Punto di partenza per passeggiate ed escursioni in montagna,  tra il verde dei prati che si alternano ai boschi, Branzi l’unico paese che può vantare una cascata che si trova praticamente in paese. Ma non solo. Branzi è perfetto se amate i formaggi e i cibi della tradizione bergamaschi.

Branzi infatti non è solo il nome del paese, ma è anche il nome di uno dei più antichi e tipici formaggi delle Orobie. E’ buonissimo (è fatto con il latte di vacca, a pasta morbida, semicotta) ed è stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardi. Inoltre è uno degli ingredienti della polenta taragna, altro cibo iconico di Branzi. Dovete assolutamente provarli entrambi! Così come dovete provare tutti i formaggi della valle (Formai de Mut, Strachitunt, Taleggio, stracchini, formaggelle) e l’Amaro Branzi, elisir a base di genziana.

Se state pianificando un week end a Branzi (o siete già in zona), ecco una lista di cose da fare e da vedere in paese o nei dintorni per rendere il vostro soggiorno indimenticabile.

Esplorare il suggestivo centro storico di Branzi (e non solo)

La Val Brembana, si sa, è un luogo ideale per rilassarsi e godersi la bellezza delle Orobie. Basterebbe semplicemente passeggiare lungo il Brembo, ammirare le cascate e prendersi del tempo per staccare dalla vita quotidiana per rendere un week end assolutamente meraviglioso. Branzi offre tutto questo e molto di più: con le sue stradine antiche, le case coi tetti in ardesia e gli edifici storici immersi in una natura rigogliosa che entra letteralmente in paese, è un luogo che cambia la percezione del week end all’insegna della natura e del relax.

Esplorando il centro storico di Branzi potete attraversare piazzette, vie e scalinate che si snodano seguendo i pendii sui quali è adagiato il paese. Ci sono angoli nascosti che offrono visioni sorprendenti, piccoli musei d’arte o etnografici a cielo aperto. A partire dall’affresco seicentesco raffigurante la Madonna nera di Loreto, circondata dai Santi Carlo Borromeo, Bartolomeo, Antonio Abate e Rocco, dipinto al lato di una finestra al primo piano. Alle insegne ormai sbiadite di una vecchia trattoria con alloggio e “stallazzo”. Per non parlare degli edifici liberty di cui si percepiscono ancora le decorazioni e che ci riportano al secolo più glamour della valle Brembana.

E poi ci sono i punti panoramici, quelli che raccontano altre storie su Branzi: un borgo di origine romana, dalla forma allungata, sviluppatosi sulle rive dei suoi corsi d’acqua; una distesa di tetti d’ardesia, materiale estratto dalla Piödera, una cava in uso fin dal 1596, situata poco più in alto, sulla strada per Carona.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Attraversare tutti i ponti di Branzi per raggiungere la Cascata Borleggia

Nel centro storico, oltre ad alcune case di notevole interesse artistico, troviamo alcuni ponti che rendono le passeggiate un racconto di storia molto affascinante. Come ad esempio il “Ponte Romano” che si trova nella zona chiamata “Carbunì”. Su questo ponte (attualmente ristrutturato e ancora in uso) passavano tutte le persone che andavano a lavorare al Lago del Diavolo per estrarre carbone nelle antiche miniere.  Sulla stessa mulattiera vi sono alcune cappelle votive molto originali che furono costruite in ricordo delle persone che morirono su quella strada lavorando.

Se vi chiedete come mai tutti questi ponti, sappiate che la particolare posizione geografica di Branzi ne ha imposto la realizzazione per permettere l’attraversamento dei due tratti del fiume Brembo che in Branzi si incontrano. Da Carona e da Valleve, infatti, scendono due rami del fiume che raggiungevano Branzi il primo da sinistra, il secondo da destra. Oltre al Ponte Romano, vi segnalo il curioso Ponte Ballerino (che piacerà sicuramente ai bambini): un crocevia che unisce il paese e che apre la via verso le piste da fondo.

Ponte dopo ponte potete arrivare fin sotto la cascata. Alzando lo sguardo, infatti, si resta incantati dalla Borleggia, una cascata maestosa che, con un lungo salto dal Pian delle Casere, si getta ad incontrare il Brembo proprio qui a Branzi. Il suo flusso disegna linee bianche di spuma sulla parete verde del monte. Appoggiati al parapetto di un ponte, al riparo dagli spruzzi d’acqua, la potete osservare farsi torrente per andare ad incontrare il Brembo.

Se amate le cascate, leggete: Famolo strano (sott’acqua) | Itinerario insolito in provincia di Bergamo: 9 cascate bellissime tutte da scoprire.

 

Godersi percorsi e passeggiate all’insegna della natura

A Branzi è possibile godersi tranquille passeggiate nei boschi circostanti, ammirando la natura e la bellezza dei paesaggi. Eccone qualcuna.

Tra boschi e pinete da Branzi a Trabuchello per la strada “piana”.

Da Via Monaci o da Via Follo si attraversa il Brembo e prendendo la strada per i Laghi Gemelli appena di sotto della cascata Borleggia si sale in 30 minuti alla strada “piana”.  Quando si raggiunge la strada piana si gira a destra e in 30 minuti si raggiunge il sentiero che scende a Trabuchello in 15 minuti. Identico il percorso inverso. L’itinerario è tutto tra boschi e pinete.

Da Branzi a Valleve percorrendo la mulattiera dei prati

Dal Ponte Redorta verso la Montanina si raggiunge Valleve in 60 minuti dopo aver attraversato la località Prati, Vandullo, Valrobà. L’itinerario si svolge in parte nei boschi e pinete in parte per prati. Gita adatta per pic nic. Il percorso inverso è molto più facile.

Giungendo a Branzi, è possibile lasciare l’auto nell’ampio parcheggio pubblico posto a fianco della caserma dei carabinieri. Tornando verso valle per ca. 50 m, si trova sulla dx il cartello che indica il sentiero 117A. Si sale – all’inizio tra le abitazioni – andando poi a percorrere l’antica mulattiera per circa 1 km, fino a raggiungere la strada agro-silvo-pastorale (di recente costruzione sulla traccia dell’antico sentiero). Da qui si svolta a destra e si prosegue lungo la strada sterrata, fino ad oltrepassare la bellissima frazione Prati e raggiungere successivamente il sentiero 117 che – diramandosi come sentiero sulla sinistra – porta nella zona di Monte Colle e poi fino al Forcolino di Torcola. Mantenendosi, invece, sulla strada sterrata si giunge alla chiesa del paese di Valleve in altri 20 minuti circa.

La percorribilità è assicurata durante tutto l’anno e, in presenza di neve, rappresenta un’ottima tracciatura per l’utilizzo delle ciaspole.

Per le famiglie con bambini, da Branzi a Belfiore

Si percorre l’itinerario per circa 20 minuti poi si scende in 10 minuti nella Valle e, attraversato su di un ponticello il Brembo di Valleve si raggiunge alla chiesetta di Belfiore. Da qui in 10 minuti si raggiunge la Frazione Ripe e il centro. Bella per gruppi con bambini e persone anziane.

Da Branzi al Cornello perfetta per i gruppi con bambini

Dal ponte Redorta per la strada comunale o per sentieri si raggiunge la Fraz. Ripe da qui, attraversata la frazione e la strada provinciale si sale in 15 minuti ai prati della località Cornello. Bella gita per gruppi con bambini.

Da Frazioni Rivioni a Ponte Redorta

Per comoda mulattiera che parte dalla Frazione Rivioni si raggiungono i prati alti a Ovest del paese (15 minuti) e si scende a Ponte Redorta. Identico il percorso inverso. Passeggiata idonea per gruppi con bambini; si consiglia di effettuarla al mattino per la maggiore esposizione al sole.

Visitare il Museo delle Piödere e riscoprire i lavori di un tempo

Per ricordare il sacrificio e il passato economico di Branzi, c’è un piccolo museo etnografico che pochi conoscono: il Museo delle Cave “Le Piödere”. Offre al visitatore una bella testimonianza di quello che fu il duro lavoro nelle miniere: le fatiche dei piöder, utensili e attrezzature di un tempo e la ricostruzione di una situazione lavorativa.

Quello che vedrete fa riferimento al passato, ma a Branzi ci sono ancora attività dedite alla lavorazione dell’ardesia, una roccia quarzifera che per durezza e resistenza viene paragonata al granito e impiegata per coperture di tetti, pavimenti e rivestimenti in generale. L’ardesia di Branzi si distingue per la composizione chimico-fisica da quella di Valleve: la prima è ricca di silice e si presenta in una gradazione di colori grigio- blu, mentre la seconda è un porfiroide a base di calcare, dal colore grigio scuro.

L’esposizione presenta del materiale antico che era utilizzato per cavare, oltre che a documenti fotografici e a un documento originale del 1689. Nel museo sono esposti, per esempio, un carrello che veniva utilizzato per il trasporto del materiale, il sapì per cavare l’ardesia e il cosiddetto lamettone per dividere i blocchi. Singolare, inoltre, la presenza di un’antica trombetta, il cui suono era utilizzato per avvisare prima dell’esplosione in cava. Nel museo viene dato spazio anche all’esposizione di alcuni prodotti delle quattro ditte ancora attive, come scale, lavandini, colonne e materiali per la cottura dei cibi.

 

Scoprire come si produce il Branzi visitando la Latteria Sociale

Tutti, non solo i buongustai, sanno benissimo che dietro le sei lettere che compongono il nome del paese si cela molto di più… Branzi è infatti anche il nome del famoso formaggio che molto spesso imbandisce le tavole dei bergamaschi e accompagna la classica polenta fumante (taragna naturalmente).

La storia della Latteria Sociale di Branzi

Nel 1953, Giacomo Midali custode delle casere di San Matteo, ebbe l’idea di dare continuità a questa produzione tipica iniziata nel 1700 fondando la “Latteria Sociale Casearia di Branzi”, cui aderirono circa 200 piccolissimi produttori, con lo scopo di raccogliere il latte delle stalle della Valle Brembana e delle aree limitrofe e lavorarlo secondo i metodi tradizionali usati in alpeggio. Oggi la Latteria Sociale di Branzi è gestita dalla terza generazione della famiglia Midali, conta circa 70 aziende socie ed è caratterizzata da una visione imprenditoriale rivolta all’innovazione e alla modernità.

Se volete saperne di più sul Branzi (il formaggio), leggete anche qui.

Visita alla Latteria Sociale

Se siete a Branzi non potete non andare alla scoperta di questo formaggio. Appuntamento alla Latteria, situata in via San Rocco 41. Qui si trova la Latteria Sociale, dove è possibile toccare con mano l’arte della caseificazione, accedendo ai locali di produzione e di stagionatura.

I giovani casari spiegano i vari passaggi che portano il latte vaccino (contenente lattosio), unito a sale e caglio, a trasformarsi in uno dei formaggi considerati come i “Principi delle Orobie”. Conclusa l’esperienza nella parte produttiva, potrete passare alla degustazione di Branzi e dei formaggi Principi delle Orobie.
A seguire, è disponibile per gli acquisti lo spaccio aziendale.

L’attività viene organizzata tutto l’anno dalle 9 previa prenotazione, per massimo 30 persone.

Contatti
Latteria Sociale di Branzi
0345 71074
supporto@latteriadibranzi.it

Assaggiare la Polenta Taragna in uno dei 5 ristoranti di Branzi

L’interno del Ristorante Pedretti di Branzi

Chi conosce la cucina tradizionale bergamasca, sa che sul desco orobico non possono mancare i due alimenti più preziosi: la polenta e il formaggio. Fondamentali per l’economia delle famiglie della zona e indispensabili per il loro nutrimento. La presenza della Taragna (o polenta taragna) nella cucina tipica della Val Brembana è testimoniata già nel 1604 nell’opera “Nova Novorum Novissima” del poeta bergamasco Bartolomeo Bolla. 

A Branzi la Taragna è uno dei piatti più rappresentativi della tradizione ed è, neanche a dirlo, fortemente legata ai formaggi locali: Branzi e Formai de Mut. Entrando in uno dei 5 ristoranti di Branzi non potete sbagliare: la polenta taragna sarà la regina della tavola, così come lo saranno i formaggi della valle che vi verranno serviti su taglieri ricchi di Branzi, Stracchino e Formai de Mut di consistenze e stagionature diverse.

La ricetta ufficiale è stata introdotta da Giovanni Midali che nel suo ristorante a partire dal 1945 inizia a preparare la polenta con il Formaggio Branzi. Ma è più recente la sua codifica ufficiale come piatto tipico del territorio, la cui ricetta originale è depositata alla Camera di Commercio di Bergamo.

Gustare un meraviglioso gelato ai profumi della montagna

Gelato al fieno, profumo di sottobosco e castagna – Ristorante Pizzeria Il Caminetto, Branzi (BG)

Se siete degli amanti del gelato e dei gusti dal sapore della natura, al Ristorante Pizzeria Il Caminetto di Branzi potete gustare uno dei gelati più buoni e particolari di tutta la valle. Nel menù dei dolci viene proposto il gelato tre gusti, al fieno, sottobosco e castagna davvero imperdibile. Parola mia!

Secondo me è uno di quei gelati che si devono gustare ad occhi chiusi, per godere dei profumi delle montagne brembane: sentirete nella prima pallina di gelato al latte il fieno che alimenta gli animali, dal profumo intenso e aromatico; nella seconda pallina, il sottobosco intenso che ricorda i profumi d’autunno e, infine, nella terza pallina di gelato il sapore inconfondibile della castagna a pezzetti.

Il gusto che ha colpito le mie papille gustative e la mia curiosità è quello al fieno e mi sono fatta raccontare subito come viene preparato.

Succede che qualche kg di fieno pulitissimo, profumatissimo, ha “fatto il bagno” nel latte fresco bio locale. Latte, si badi bene, prodotto con foraggi irrigati con l’acqua del Brembo. Un matrimonio tra acqua e montagna più che simbolico, che ricorda i legami creati dalla transumanza lungo il fiume. Il fieno, lavato e sterilizzato, viene lasciato in infusione una notte. Ciò che si ottiene viene poi unito alla panna e al latte fresco degli alpeggi a cui dona i suoi aromi. Una delizia!

Vi lascio così, con il desiderio di affondare il cucchiaino in ciascuno dei tre gusti.

 

Farsi guidare tra le antiche contrade e chiesine di Branzi

Potete andare alla scoperta della storia delle contrade di Branzi con una passeggiata di 2 ore attraverso vicoli e piazze in compagnia di una guida: ripercorrere le tracce degli antichi insediamenti etruschi e longobardi fino ad arrivare ai tempi più recenti, quando Branzi era centro nevralgico per l’estrazione del ferro dalle miniere chiamate “Fundere”.

Scoprirete curiosità e aneddoti sulle tradizioni artigianali e contadine che hanno plasmato l’identità di questo affascinante borgo di montagna. Qui sotto vi racconto tre chiesine che incrocerete durante il tour.

La chiesa di San Bartolomeo Apostolo

La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la parrocchiale di Branzi e si trova in paese; fa parte del vicariato di Branzi-Santa Brigida-San Martino oltre la Goggia. Sembra che Branzi fosse parrocchia autonoma già nel XVI secolo, come lascia intendere un documento del 1537 in cui si richiedeva che la chiesa potesse avere un presbiter a cura delle proprio anime al vescovo di Bergamo Pietro Lippomano. Dalla relazione della visita pastorale del 1575 dell’arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo, si apprende che questa chiesa era compresa nella pieve foraniale di Piazza Brembana, che i fedeli erano 500 e che la parrocchia disponeva di un beneficio di 250 lire circa.

La chiesa fu ristrutturata nel 1613. Nell’elenco delle chiese della diocesi di Bergamo stilato nel 1666 dal cancelliere Marenzi si legge che la chiesa di Branzi faceva parte della vicaria di San Martino oltre la Goggia (Lenna), che aveva come filiali gli oratori di San Rocco nell’omonimo borgo di Santa Maria della Neve in frazione Guardata. Nel 1729 venne demolita l’antica chiesa e iniziarono i lavori di costruzione di una nuova, ultimata nel 1731 e consacrata il 4 luglio 1737 dal vescovo Antonio Redetti.  Nel 1956 venne restaurato l’organo, che era stato costruito dalla ditta Bossi.

La chiesa di San Sebastiano apostolo e quella di San Rocco

Al centro del piccolo borgo di Cagnoli, collocato sulla riva sinistra del Brembo, è “nascosta” la chiesetta di San Sebastiano, in tutto simile a quella di San Rocco di Branzi, prima dell’intervento settecentesco. All’esterno l’oratorio è assai spoglio e ha una facciata con un grande arco di scarico, all’interno del quale si trovano il portale e tre finestre.

La chiesina della Madonna della Neve alla Gardata (frazione di Branzi)

Nella frazione Gardata, il cui nome richiama alla memoria un’antica presenza di un posto di guardia, lungo la strada che corre a sinistra del Brembo, si trova questo oratorio in posizione isolata che ripete la tradizionale pianta rettangolare con facciata a capanna, tetto sporgente, portale con due finestre a fianco e una in alto; sotto le due finestre uno zoccolo a lastre di pietra e due panche.

All’esterno elemento particolare sono le due nicchie dipinte con immagini di Santi. In alto, sopra la grande finestra rettangolare, una cornice curvilinea, tipica del ‘700, racchiude la rappresentazione della Vergine.

Soggiornare in un edificio Liberty con SPA

Ricavato in un edificio liberty di Branzi risalente primi anni del XX secolo, AR Mountains Lodge – Villachiara è la soluzione perfetta per chi vuole trascorrere un week end di charme a Branzi senza rinunciare alla libertà e al confort. Le aree comuni per il tempo libero e la colazione sono arredati con mobili della tradizione e riscaldate da un meraviglioso caminetto. Ma non solo. Villachiara offre l’accesso gratuito alla SPA: potrete rilassarvi nella piscina idromassaggio, e purificare corpo e spirito nella sauna finlandese e in quella a infrarossi, o rilassarvi sui lettini con materassi ad acqua ascoltando musica o leggendo un bel libro.  

Nelle 17 camere della struttura vi sentirete come a casa: potete scegliere tra la soluzione B&B o la soluzione Residence.  Sia le camere (doppie e triple) che gli appartamenti sono arredati con mobili moderni, hanno pavimenti in legno, travi a vista e finestre insonorizzate. Offrono tutti la connessione WiFi gratuita e vista sulle montagne circostanti o sulla cascata del paese. Il bagno in camera è dotato di bidet e asciugacapelli. Agli ospiti vengono forniti asciugamani e accappatoi di cortesia per la SPA.

Affacciato sulle montagne e sulla splendida cascata di Branzi, il giardino da 200 m² di AR Mountains Lodge – Villachiara include tavoli, sedie e attrezzature per barbecue. A disposizione anche un deposito per attrezzature da sci e una lavanderia automatica.

Lasciatevi ispirare: Alta Val Brembana | A Branzi, un week end romantico nell’edificio liberty con SPA che si affaccia sulla cascata.

Per prenotare, cliccate qui

Tornare a casa con una scorta di Branzi, Formai de Mut, Amaro Branzi

Qui vi metto solo una foto perché basta il titolo. Sono certa che sarà difficile resistere ai negozietti di formaggio che incontrerete a Branzi. Lo shopping sarà un piacere e tornare a casa con una scorta di formaggio Branzi, Formai de Mut, formaggelle e stracchini vari sarà un modo per prolungare il piacere di un week end all’insegna della natura e del gusto.

E ora? Vi saluto alzando un bicchierino di Amaro Branzi: anche questo è da acquistare!


Note

Questo articolo è frutto di una collaborazione con AR Mountains Lodge – Villachiara. Tutto quello che ho segnalato è frutto di una mia libera scelta e selezione.  Le foto sono mie dove non diversamente specificato.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.