Nove Lune, i vini Super BIO della Valpredina che maturano nelle anfore di terracotta e non solo

La prima volta che ho sentito parlare dell’Azienda Vinicola Nove Lune di Cenate Sopra, in Valpredina, la cosa che mi aveva colpito era che “i vini vengono fatti maturare nelle anfore di terracotta”. Non sono un’esperta assoluta di vini bergamaschi, ma un po’ di cantine le ho visitate in questi ultimi anni e questa era la prima volta che sentivo di vini lasciati maturare nella terracotta. Si tratta di una tecnica tra le più antiche di maturazione del vino della storia dell’uomo e oggi permette di ridare vita ad un nuovo armonico equilibrio tra vino e natura.

A Cenate Sopra nella riserva naturale della Valpredina, a due passi dall’ingresso dell’Oasi del WWF, si trova l’azienda Nove Lune, cantina nuova e tecnologica che produce vini interamente biologici. Vini vivi e originali che conservano tutte le peculiarità delle uve e del territorio di origine, fatti in maniera più naturale possibile, senza l’interferenza della chimica.

I vigneti dell’azienda si trovano in posizione collinare e godono di una posizione ottimale per creare vini ricchi di profumi. Sono vini complessi, particolari. Ma particolare è tutta la produzione, tanto che merita davvero una visita e un racconto come si deve.

Nove Lune Raffi Garofalo visita la cantina

La filosofia  Super BIO anche nel  nome: No Veleni uguale NOVE LUNE

Nove Lune basa tutta la sua produzione sul rispetto della sostenibilità ambientale, luoghi incontaminati dove non si usano diserbanti e sostanze chimiche di sintesi, di tecnologie che consentono di risparmiare energia e preservare il territorio”.

Il fondatore Alessandro Sala segue una filosofia sostenibile: produrre vini di qualità senza utilizzo di sostanze dannose per l’ambiente e uso di vitigni resistenti agli attacchi fungini!

No veleni è il motto del fondatore. Nove Lune è il nome che racconta questo motto cambiandone solo due lettere: la e con la u, e la i con le e. Nove Lune.

 

Nove Lune vitigni PIWI

Vitigni resistenti SuperBIO: Vitigni PIWI

Nove Lune è il punto di arrivo (o di partenza, decidete voi) di un percorso che attraverso la viticoltura biologica va verso qualcosa di ancora più ecologico come i vitigni resistenti che per questo vengono chiamati super-bio.

Le varietà di vite che resistono naturalmente alle malattie (chiamate “Piwi”, “viti resistenti ai funghi”) permettono di produrre vini di qualità eliminando quasi completamente l’uso di anticrittogamici e totalmente quello di altre sostanze chimiche quali diserbanti e concimi, salvaguardando la salute dei consumatori e l’integrità dell’ambiente.

Per ottenere una migliore qualità delle uve tutte le pratiche colturali vengono effettuate manualmente e le rese vengono tenute volontariamente bassissime. Il suolo è gestito con inerbimento permanente così come anche il sottofila in modo da favorire la biodiversità.

I vitigni che vengono allevati nell’azienda vinicola Nove Lune

Le varietà di vitigni PIWI allevati  nell’azienda Vinicola Nove Lune sono state ottenute circa 50 anni fa. Sono:

Bronner nato da un incrocio con tantissime varietà di PIWI, tra cui anche viti americane e  una vite resistente asiatica (“amurensis”)

Johanniter ottenuto nel 1968 a Freiburg

Solaris varietà ottenuta nel 1975 in Germania presso l’Istituto di Friburgo;

Helios ottenuto nel 1973 a Freiburg incrociando Merzling con Muller Thurgau. Quest’ultimo a sua volta incrocio originario del Geisenheim in Germania creato mediante incroci di Riesling renano e Madeleine Royale, dall’enologo svizzero Hermann Müller.

I materiali per la lavorazione del vino Nove Lune

L’azienda vinicola Nove Lune pur recuperando tecniche del passato le ha portate nel futuro e le ha rese ultramoderne. La cantina che ho visitato è ordinatissima e ipertecnologica. Ho visto botti in acciaio con il controllo della temperatura, vasi di terracotta a ossigenazione controllata e uova giganti in cemento, oltre alle tradizionali botti barrique di rovere francese.

Ogni spazio è stato studiato per permettere una migliore gestione dei processi produttivi, in modo da ridurre al minimo i tempi di lavorazione. Il vigneto adiacente alla cantina e la moderna struttura permettono così di raccogliere l’uva e di avere il mosto nelle vasche di fermentazione in pochissimi minuti. Questo è fondamentale per evitare ossidazioni e fermentazioni spontanee che danneggerebbero la qualità del prodotto.

Acciaio

Le botti in acciaio hanno la possibilità di controllare la temperatura. Questo le fa diventare particolarmente adatte per essere usate durante la fermentazione delicata dei vini bianchi. L’acciaio è ottimo per ottenere vini bianchi di buona qualità contraddistinti da una gradevole freschezza al gusto e quindi dotati di una sufficiente acidità, con profumi ben distinti, fruttati e fini.

Nove Lune Botti in acciaio

Terracotta

La terracotta permette una micro-ossigenazione del contenuto. Questo fenomeno è paragonabile a ciò che avviene con l’uso di botti di legno ma con la sostanziale differenza di assenza totale di cessioni dal punto di vista organolettico. Questo si riflette sull’evoluzione del prodotto il quale mantiene intatte le caratteristiche dell’uva d’origine senza apportare alcun tipo di carico organolettico nel corso dei vari processi enologici. La terracotta ha inoltre un’importante capacità di proteggere da sbalzi termici il contenuto.

Cemento

L’uovo in cemento è un monoblocco, colato in un solo pezzo e senza aggiunta di alcun prodotto o coadiuvante chimico, a garanzia di una qualità che è esigenza primaria di Nove Lune. 

La particolare forma a uovo senza angoli morti garantisce una migliore uniformità nella composizione del liquido e favorisce la cinesi del mosto. Inoltre il cemento non rivestito consente una micro-ossigenazione migliore, e un parziale assorbimento del calore, riducendo il rischio di ridotto e lasciando inalterata l’acidità.

Raffi Garofalo davanti all'uovo in cemento e alle botti per la maturazione del vino

Legno

L’utilizzo delle barrique di legno sono perfette per l’affinamento dei vini da invecchiamento. Oltre alla cessione di aromi particolari, garantiscono un’ossidazione delicata, in grado di far maturare il vino. In questo modo le diverse componenti si fondono e il vino risulta più complesso ed armonico.

Contemporaneamente attraverso quest’evoluzione controllata il vino regge meglio la conservazione ed è più portato all’invecchiamento e quindi più resistente verso una futura ossidazione. Il contributo dei tannini della quercia affina quelli già presenti nel vino rosso interagendo con essi, mentre dona ai vini bianchi un raffinato retrogusto tannico di cui erano privi.

Esperti di chimica enologica affermano che le barrique sono dei veri e propri reattori: l’ossigeno passa attraverso i pori delle doghe, in quella zona all’interno della botte i tannini della Quercia si trovano a contatto con i polifenoli del vino e avviene così una reazione, grazie anche alla presenza dell’acetaldeide presente nel vino, che permette ad essi di fondersi per dare vita a complessi composti, quelli che tutti noi desideriamo in un buon vino rosso.

 

I Vini Nove Lune che ho assaggiato: 310 e Rukh

Durante la mia visita all’Azienda Agricola Nove Lune ho assaggiato due vini: il 310 e il Rukh. Il primo è un Vino Bianco Biologico, il secondo un Orange Wine Biologico.

Nove Lune scatole di vino

310 – Nove Lune

Quando Alessandro Sala mi ha versato il 310 nel calice ha subito spiegato: “3 vitigni , 1 vino 0 chimica”. E in fatti questo è il Vino Bianco Biologico per antonomasia, prodotto con uve provenienti da 3 vitigni PIWI: Solaris (40%), Bronner (30%) e Johanniter (30%).

Giallo paglierino tenue. Profumato con evidenti note floreali di sambuco e biancospino e ricordi di mela golden, pera e uva spina.  Già al primo sorso si sente subito la bocca vibrante, fresca, sapida e minerale; la percezione è leggermente astringente, in cui tornano indizi di mela.

Il vino 310 si accompagna molto bene a piatti a base di pesci e crostacei o carni bianche. E’ un vino ideale per la cucina asiatica o piatti speziati. E vista l’ora, era perfetto come aperitivo, servito tra gli 11 e i 13 gradi C.

Rukh – Nove Lune

Se vi offrono un Orange Wine non stupitevi: il colore è davvero orange, quasi come il vaso di terracotta in cui viene lasciato a maturare.  Il Rukh veste color ambra, scura e intensa. Al naso denota subito una grande intensità, declinata su ribes e fragoline di bosco, sbuffi agrumati di mandarino, con presenze speziate tra il dolce e il piccante, come paprica e curcuma. L’ho trovato così particolare che non riuscivo a smettere di portarmi il calice al naso per inspirare e lasciarmi inebriare dai suoi profumi.

Al palato è teso, di grande beva e persistenza, marcato da una decisa traccia fresco-sapida e da una sottile astringenza. Ho chiesto come mai e la risposta è stata che questo è il segno di una lunga macerazione sulle bucce. Bucce che vi ricordo non vengono attaccate dai funghi e quindi si possono mangiare direttamente dalla vite.

Questo vino si abbina perfettamente con anatra in agrodolce, tonno, salmone, anguilla, formaggi saporiti leggermente piccanti (come lo Storico Ribelle, con cui hanno una partnership davvero intrigante). E’ un vino ottimo da meditazione. Perfetto servito tra i 15  e i 18 gradi.

La chicca? La bottiglia, con il bollo in terracotta che ricorda le anfore dentro cui vengono fatte fermentare le bucce, e dove, dopo la separazione, continua l’affinamento del vino.

L’Amaro Misma

Se anche voi come me amate chiudere il pasto con un vino da meditazione o un amaro, con Nove Lune andate sul sicuro: potete assaggiare un ottimo Passito Bianco Biologico o un Amaro Biologico Misma. Io questa volta sono partita dall’amaro.

L’Amaro Misma viene prodotto in quantità limitata con infusione di 17 erbe aromatiche sapientemente estratte e miscelate con il vino rosso BIO ottenuto esclusivamente da varietà resistenti.
 
La cura della materia prima parte dal vino affinato in barrique di rovere francese e prosegue con la selezione delle erbe aromatiche raccolte nel periodo migliore dell’anno. La morbidezza del vino conferisce all’amaro equilibrio e l’armonia fra tutti i suoi ingredienti lo rende un eccellente prodotto da meditazione.

 

 

Note
Per saperne di più sui vini prodotti dall’azienda vinicola Nove Lune, consultare il sito internet. In particolari occasioni vengono organizzate delle giornate di visita alla cantina e delle degustazioni dei vini Nove Lune.

Questo articolo è il frutto di un blog tour organizzato dal Comitato Turistico InValCavallina.

 

Le foto sono mie e di Barbara Savà. 

 

 

 

 

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