Catremerio è sicuramente uno dei borghi storici più interessanti e particolari di tutta la Val Brembilla: immerso in panorama di grande valore naturalistico è meta di turisti ed escursionisti interessati a scoprire contrade storiche.
Dopo le recenti iniziative di restauro e ristrutturazione dei primi anni Novanta, promosse da gruppi di volontariato il borgo è diventato un simbolo e una destinazione privilegiata di turismo culturale. Ne ho sentito parlare un giorno da un amico appassionato di trekking e di fotografia e mi ha incuriosito al punto che ho deciso di inserirlo tra le 101 cose da fare in provincia di Bergamo.
Devo dire che le mie aspettative sono state soddisfatte in pieno: a Catremerio è possibile fotografare alcune caratteristiche tipiche dei borghi rustici dell’alta valle, con numerosi elementi ancora ben conservati e con evidenti testimonianze delle antiche attività rurali montane.
Non aspettatevi un borgo stile Gardaland dove tutto è rifatto e sembra finto. Molte delle case sono abitate ed è ancora evidente la vocazione contadina del borgo, testimoniata dalle numerose piccole stalle. Proprio per questo siate discreti e chiedete il permesso per fotografare le persone o le strutture abitate. Noterete tuttavia degli scorci che sembrano abbandonati ma che raccontano una storia lunga secoli: ne rimarrete sicuramente affascinati.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Il Borgo di Catremerio e le contrade di Qua e di Là
Il borgo di Catremerio (988 s.l.m) è suddiviso in 2 contrade, di Qua e di Là. La prima detta degli Sgarbui (avvocati), la seconda detta dei Balòss (furbi) situata in prossimità della chiesetta di San Gaetano.
Devo dire che questa cosa mi ha fatto sorridere: di qua e di là è il modo in cui spesso indico la destra e la sinistra e anche in questo caso, guardando il monte, le posizioni sono rispettate.
Tutto il borgo è un vero gioiello, con le sue strade selciate, i muri realizzati con pietra calcarea intonacati solo a “raso”, i primi gradini delle scale in grossi blocchi di pietra ed evidentissimi loggiati in legno con parapetti chiusi. Se siete appassionati di fotografia ogni angolo sarà una gioia e un tripudio di clic.
Catremerio di Quà
A Catremerio di Quà tutte le case sono disposte in circolo e si affacciano su una piazzetta che è stata recentemente ricostruita con selci di pietra locale, rispettando l’antica collocazione dei cordoli e del canale scolatoio.
Le case risalgono al Settecento e a testimonianza sono visibili alcune date: 1738 e 1754 scolpite sulle volte d’entrata. Spiccano gli stupendi giochi architettonici fatti di scale esterne in legno e ballatoi che collegano le case.
Al piano terra delle varie abitazioni le stanze sono a silter. Un tempo erano adibite a stalla e confinavano con le cucine caratterizzate da un pavimento in pietra decisamente rustico. Alcune conservano ancora l’antico camino, la pegna’ (stufa) e la credenza. Le finestre e le porte sono di diversa forma e dimensione, con prevalenza di stile ad arco.
Da osservare anche il caratteristico porticato di passaggio che attraversa una casa e che permette l’accesso alla mulattiera che conduce all’altra contrada e alla chiesa.
Catremerio di Là
Percorrete la mulattiera e dirigetevi verso Catramerio di Là. In questa parte della contrada spiccano le date 1546 e 1581 incise sulle arcate di alcune case. Un affresco del Cinquecento raffigurante la Pietà e lo stemma della famiglia Carminati, si sviluppa lungo la mulattiera che dalla chiesa porta al cimitero. Alcune case sono ristrutturate e altre originali attendono il lavoro del muratore che le riporti a nuova vita.
Anche in questa parte del borgo gli elementi architettonici sono tipici delle case contadine del Cinquecento e del Settecento: gli interni a volta, i giochi di ballatoi in legno che collegano i caseggiati, i comignoli e i bei tetti in coppi, i canali di scolo tracciati nel selciato, gli ingressi delle stalle a T, le edicole votive e tanti altri particolari. E se siete fortunati vedrete anche delle gerle piene di erba, pronta per diventare cibo per le bestie ricoverate nelle stallette.
Nelle vicinanze del borgo troverete diverse fontane e lavatoi, a dimostrazione che qui l’acqua non manca proprio.
Come arrivare a Catremerio
Catremerio si trova in Val Brembilla lungo alcuni tracciati montani interessanti e panoramici. Catremerio si può raggiungere comodamente in auto o a piedi con una bella camminata seguendo dei percorsi CAI.
Come raggiungere Catremerio in auto
E’ raggiungibile con la strada carrozzabile che viene da Val Brembilla o da quella che sale da Zogno. Dista da Bergamo una trentina di chilometri.
Percorsi CAI che portano a Catremerio
Se siete appassionati di passeggiate e trekking, potete raggiungere Catremerio percorrendo l’antica Strada Taverna di cui vi ho già parlato in un post dedicato ai misteriosi muraglioni di Ca’ Marta. Basta partire da località Ponti, a Ubiale e risalendo il sentiero CAI 592 dopo tre ore e mezzo di cammino (passando diverse contrade davvero suggestive) arriverete a destinazione.
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Oppure potete arrivarci con il percorso ad anello che da Sant’Antonio Abbandonato si dirige al Rifugio GESP sul Monte Zucco. Imboccate il sentiero 505 e poco prima di raggiungere il Rifugio Gesp, in prossimità del bosco con i pinnacoli di roccia, deviate verso Catremerio e ritornate a Sant’Antonio Abbandonato. L’intero anello dura almeno un paio di ore e mezzo.
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Note: le foto riprese dal piano sono mie e sono state scattate il 14 agosto 2020. Quelle con veduta aerea riprese dal drone sono state recuperate in rete.
Proprio mercoledi scorso, andando alle terme di San Pellegrino, mi è venuta voglia di percorrere interamente una delle valli intorno a Bergamo. Ho già avuto modo di girovagare qua e là tra i borghi nei dintorni di Bergamo ma non ho mai sentito parlare della val Brembilla. Ecco un nuovo luogo da scoprire! Grazie