Chi l’avrebbe detto: un gelato che compie addirittura 100 anni. Tutti ricorderanno il 2020 come l’anno della pandemia, ma per la Gelateria Leffese è anche e soprattutto quello dei suoi primi 100 anni di attività. La storica realtà che ha sede a Leffe, in Val Gandino, per celebrare questo importante traguardo ha deciso di realizzare una mostra dove svela i segreti del mestiere del gelataio e un gusto dedicato al centenario. Potevo non andare ad assaggiare il suo gelato e a visitare la mostra?
Come arrivare alla Gelateria Leffese
Quando ho programmato il navigatore e sono arrivata a Leffe sono rimasta un po’ sorpresa dalla posizione della Gelateria Leffese che mi immaginavo in centro e invece si trova in via Roma 10, lungo la strada provinciale che sale a Gandino. Una posizione davvero di passaggio! Ma i parcheggi messi a disposizione di fronte e poco più avanti lungo la strada, destinati ai clienti della gelateria lasciano intendere che i clienti sono disposti a fare quattro passi in più su una strada a scorrimento veloce pur di mangiare il celebre gelato!
L’ingresso è leggermente defilato e dovete stare attenti a non superare l’insegna. Per accedere alla gelateria passerete atrraverso una sorta di terrazza/corridoio che in estate diventa lo spazio dove si trovano i tavolini all’aperto. L’interno della gelateria mostra subito il bancone, ma sulla sinistra c’è una sala coi tavolini per accogliere i clienti che desiderano gustarsi il gelato sia in inverno che in estate.
Una mostra e il gusto del Centenario
Raggiungere l’età di 100 anni è già di per sè straordinario, ma se a raggiungere questa età è una gelateria, questa data è ancora più importante e va festeggiata come si deve. La Gelateria Leffese fino al 23 settembre 2020 celebrerà i suoi primi 100 anni di attività con una mostra e un gusto i gelato dedicato al Centenario.
La mostra per i 100 anni della Gelateria Leffese
La mostra per celebrare i cento anni della Gelateria Leffese si trova in un magazzino a 10 metri dall’entrata della gelateria, sulla destra (trovate un cartello che la segnala). Non aspettatevi un museo vero e proprio: è più che altro una raccolta di oggetti ma ben raccontati ed esposti. Troverete una piccola collezione di biciclette storiche appartenute ad artigiani e commercianti tra gli Anni ’30 e ’50, gli strumenti di lavoro della Gelateria Leffese dagli Anni 20 in poi.
Una testimonianza di come si lavorava un tempo il gelato: dalle scodelle in acciaio per la mantecatura, alle forme per fare i ghiaccioli, alle spatole per fare i coni, alla trombetta usata per richiamare i bambini durante i giri in paese col carretto dei gelati e molto altro ancora. Tra gli oggetti esposti anche un juke-box e una radio di tanti tanti anni fa (mia nonna ne aveva una simile e mi sono emozionata quando l’ho vista).
Il Gusto del Centenario
Entrando nella gelateria e, avvicinandovi al bancone, fermatevi davanti alla lavagna con l’elenco dei gusti di gelato in vendita. Tra i gusti speciali il Centenario, prodotto per festeggiare questa importante ricorrenza. Si tratta di una crema antica variegata con salsa crunchy, nocciola e cioccolato. Da provare assolutamente.
La storia dell’antica Gelateria Leffese
Quella della Leffese è la piccola grande storia di generazioni che ieri e oggi hanno saputo coniugare intuizioni, competenze e lungimiranza non comuni. Tutto cominciò nel 1920, negli anni in cui Luigi Castelli, detto “Laté”, esercitava a Leffe l’attività casearia. Da una coincidenza o, addirittura, da un malinteso riguardo tempi e temperature, Luigi notò un eccesso di panna affiorare nella ramina del latte. La raccolse con un mestolo (guai sprecare a quei tempi) e dopo aver unito dello zucchero la lavorò con la frusta. Nacque il “Lattemiele” (panna montata) celeberrima specialità della casa.
Addirittura questo “marchio di fabbrica” è tuttora affrescato sulle terrazze della storica sede di via Roma, lungo la provinciale che da Leffe sale verso Gandino. Luigi, entusiasta dell’esperimento, e spronato da una clientela sempre più numerosa, creò nuovi gusti aggiungendo uova, vaniglia, miele e ghiaccio. Creò così il primo gelato alla vaniglia, che veniva servito su pampini d’uva.
Alla fine degli anni Venti, Luigi Castelli acquistò una macchina del ghiaccio e dei mantecatori; iniziò in questo modo la produzione e la vendita di gelato, panna montata, torrone, ghiaccio, latte e latticini nello stabile che aveva intanto costruito e che tuttora è sede storica della gelateria.
Il carretto passava e quell’uomo gridava… gelati!
Luigi Castelli venne affiancato dai figli, in particolare da Giovanni, che seguiva tutte le fasi dalla preparazione alla vendita al dettaglio, da Catina e da Pietro, detto Gioanì, che girava col famoso carretto trainato da un cavallo nei paesi limitrofi richiamando la gente con il suono di una trombetta (che trovate esposta nel magazzino adibito a museo temporaneo).
I gusti disponibili erano tre: panna montata, vaniglia e torroncino, che non poteva mancare in occasione di festività e ricorrenze speciali. Si racconta che se i bambini si avvicinavano per fare baccano, Gioanì cercava di allontanarli schizzando loro sul viso un po’ di panna montata. Ma otteneva ovviamente l’effetto contrario perché questi ritornavano più numerosi di prima.
Dal carretto dei gelati alla distribuzione all’ingrosso
Da lì in poi fu un crescendo inarrestabile. I figli di Gioanì Castelli (Giuseppe con la moglie Ivana, e Rina col marito Gianni) presero in mano le redini del locale e negli anni ’70 diedero ulteriore impulso alla produzione del gelato iniziando anche la distribuzione al’’ingrosso in bar e ristoranti in ogni angolo della Bergamasca.
Nel 1988 Giuseppe e Ivana Castelli rilevarono la gestione esclusiva dell’azienda, affiancati dai figli Giovanni e Bruno per la produzione e distribuzione e Gabriella per la vendita in gelateria.
Nel 1994 il laboratorio di produzione si trasferì negli ampi spazi della vicina via Cav. Martinelli, dove tuttora nasce l’unico e inimitabile Gelato Leffese. Nel 2007 i coniugi Castelli lasciarono la gestione diretta della gelateria di via Roma, che dal 2016 è guidata dai giovanissimi Veronica Mutti e Paolo Coter.
Gelati buoni e… instagrammabili
Io non ho saputo resistere e ho assaggiato più di un gusto, ovviamente. Ho scelto di prendere una coppetta con tre gusti “alternativi” e ho fatto bene perché me li sono gustati veramente. In più, aggiungo, i gelati vengono serviti in modo tale che se volete fare delle foto, sappiate che sono anche assolutamente instagrammabili (che è un modo per dire che non solo solo buoni, ma sono anche belli).
Cosa visitare nei dintorni
Leffe si trova in Val Gandino, una valle laterale della Val Seriana. Nei dintorni è possibile visitare:
Ammirare la Val Seriana dal Santuario di San Patrizio di Colzate
La Val Vertova in inverno: rocce, cascate e pozze d’acqua verde smeraldo. What else?
Vall’Alta Medievale: la festa, nella Valle del Lujo, che ti porta indietro nel tempo
Note: le foto sono mie e sono state scattate il 1 agosto 2020