Fioritura dei campi di lino a Bergamo. Un campo completamente azzurro, immerso nella splendida cornice della Valle d’Astino, a due passi dal Monastero. Questa mattina eravamo in moltissimi a fotografare questa meravigliosa distesa di fiorellini azzurri che sbocciano la mattina e sfioriscono la sera. Una fioritura arrivata in anticipo rispetto al solito ed è bene che se volete fotografarla dovete affrettarvi.
Il campo di lino fiorito si trova nella Valle d’Astino e porta la firma di un’azienda leader in Europa per la lavorazione delle fibre vegetali liberiane (contenute fra la corteccia e il fusto): il Linificio e Canapificio Nazionale, un opificio fondato dall’imprenditore tessile Andrea Ponti che opera sul territorio dal 1873. L’idea di seminare e coltivare lino (nome biologico Linum Usatissimum) con criteri biologici in un ettaro di terreno è stata accolta con entusiasmo dalla comunità locale, molto sensibile alla valorizzazione delle biodiversità.
Non un lino qualunque, ma l’eccellenza dei semi provenienti direttamente dalla Normandia, che Linificio e Canapificio Nazionale riceve da Terre de Lin, una delle più importanti e prestigiose
cooperative di produttori di lino a livello mondiale. Dalla superficie coltivata ad Astino, grazie a tecniche agricole innovative e al monitoraggio con sensori posizionati nel terreno che trasmettono dati utili relativi alla coltivazione (agricoltura 4.0), si potranno raccogliere 4 tonnellate di steli, dai quali si ottengono 1000 kg di lino che, una volta lavorati, daranno vita a 15mila km di filati, pari a 4mila m2 di tessuto.
Dove fotografare la fioritura del lino a Bergamo
Per fotografare la fioritura del lino a Bergamo, basta andare ad Astino, a pochi passi dal parcheggio per il Monastero di Astino. Il monastero di Astìno si trova nella valle omonima, nel territorio del comune di Bergamo, presso il quartiere di Longuelo.
Per il rispetto e la tutela del luogo, nella Valle di Astino il traffico è limitato. E’ stato perciò allestito un parcheggio privato in Via Astino (a pagamento) che costa 1.50 euro/h.
Nonostante il parcheggio sia stato ampliato i posti non sono infiniti. In caso lo trovaste completo è raggiungere il campo di lino nei pressi del Monastero di Astino a piedi partendo da Longuelo (quartiere di Bergamo): si tratta di una passeggiata di circa 15-20 minuti.
Il lino: dal campo un tessuto bello ed ecosostenibile
Il lino è una pregiata fibra tessile che trova utilizzo nei settori della moda, del tessile per la casa e per l’arredo ed è una pianta importante per l’industria agroalimentare e cosmetica.
Il lino è una fibra naturale composta per il 70% da cellulosa, dall’origine molto antica, con diverse proprietà che lo rendono un tessuto davvero di pregio. Il lino definito una fibra nobile, era utilizzato fin dal’8000 a.C. il che lo rende probabilmente il tessuto più antico al mondo. Gli antichi Egizi ricoprivano proprio con il lino le mummie dei faraoni in segno di omaggio, i Fenici lo esportavano e commercializzavano in Nord Europa.
Il Lino è composto da fibre che vengono estratte da una pianta, alta circa un metro che ha piccoli fiori bianchi e azzurri, che fioriscono contemporaneamente in un unico giorno. Il lino è una fibra tessile amatissima per le sue caratteristiche di sostenibilità, delicatezza sulla pelle, resistenza, termoregolazione e traspirazione.
Il lino si suddivide in tre diverse tipologie, a seconda della finezza della sua fibra, che è comunque di tipo rigido. Ed è questo il motivo per cui questo tessuto appare stropicciato. La fibra di lino ha un’alta resistenza alla trazione e all’allungamento, è più luminosa e setosa rispetto ad altre fibre tessili naturali, ed è un tessuto igroscopico, che tende ad assorbire e rilasciare molto bene l’umidità.
Ad aprile la semina del lino nei campi della Valle d’Astino a Bergamo
La semina del campo avviene nel mese di aprile e a metà giugno le piante di lino fioriscono con delicate sfumature di azzurro-lilla, i fiori vivono lo spazio di poche ore e lasciano posto ai semi.
A giugno la fioritura del lino: uno spettacolo per pochi
C’è chi se lo è segnato sul calendario, l’appuntamento con la fioritura del lino, nei primi dieci giorni di giugno. Ma quest’anno la natura sorprende: ad Astino, tra frutteti e vitigni, già si assiste ad un’esplosione azzurro-lilla. È bene che gli interessati anticipino la visita per non perdere lo spettacolo della natura.
Ogni fiore vive solo mezza giornata. Ecco perché si dice che lo spettacolo della fioritura sia uno spettacolo per pochi. Perché dura pochissimo e perché bisogna trovarsi nei dintorni per potervi assistere. Difficile programmare una gita a centinaia di chilometri. Il lino non aspetta che arrivino i turisti: quando il fiore fiorisce, fiorisce.
Luglio: la raccolta e macerazione
La raccolta avviene in luglio, quando l’intera pianta viene estirpata dal suolo per riuscire ad ottenere il massimo della lunghezza della fibra che poi viene messa a macerare. Ad agosto segue la macerazione, primo passo naturale di trasformazione della pianta in fibra.
Settembre: la strigliatura
Le fibre del lino vengono estratte dalla corteccia della pianta che viene decorticata; vengono eliminati i residui legnosi e le fibre vengono pulite e pettinate.
Tra ottobre e dicembre: la nobilitazione e la filatura
Con questo termine si indicano alcuni procedimenti che impreziosiscono il lino per poi commercializzarlo: il candeggio, la tintura e gli appretti che irrigidiscono le fibre del tessuto.
A proposito di lino e di aziende bergamasche
La Valle d’Astino non è l’unico luogo dove si coltiva il lino nella Bergamasca. Nel 2020 è cresciuto in Val Gandino il primo campo coltivato a lino, legato al progetto “Lino Val Gandino – il tessuto, la reliquia del mondo”. L’iniziativa, che puntava a ripristinare coltura e cultura del lino sul territorio, ha consentito anche di riprodurre copie autenticate in scala 1:1 della Sacra Sindone, grazie anche al supporto del CISS – Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (unico centro al mondo a essere ufficialmente riconosciuto dal Custode Pontificio della Sindone).
Se volete saperne di più, leggete anche questo articolo che ho scritto qualche tempo fa: Tutto sulla straordinaria copia della Sacra Sindone, un sudario di lino che parla bergamasco.
Note: le immagini sono mie e sono state scattate il 5 giugno 2022, in occasione della fioritura del Campo di Lino di Astino.