Val Brembana | Assistere alla visita guidata teatralizzata di Villa Belotti a Zogno

Volete conoscere la vita e le opere di un grande personaggio bergamasco del Novecento, Bortolo Belotti, in modo unico e davvero coinvolgente? Con la compagnia teatrale La Gilda delle Arti, vi assicuro che è possibile: assistendo alla visita guidata teatralizzata alla Casa Museo Bortolo Belotti di Zogno in Val Brembana.

Bortolo Belotti nacque a Zogno nel 1877 e morì a Sonvico nel 1944, in esilio. Durante i 67 anni della sua esistenza ebbe molte vite: fu un avvocato famoso, con clienti prestigiosi tra cui la famiglia reale, un consigliere comunale, prima di Zogno e poi di Milano, un sottosegretario, un ministro, uno storico di Bergamo, un poeta vernacolare, un esiliato. Raccontarlo significa entrare in un mondo che facciamo fatica a comprendere fino in fondo, il XX secolo con i suoi contrasti e le sue accelerazioni. Ci ha aiutato in questo percorso attraverso la storia di un secolo così complesso, i giovani attori della Compagnia La Gilda delle Arti facendoci entrare nella vita di questo poliedrico personaggio attraverso la lettura delle sue poesie e dei suoi scritti che hanno sapientemente inframezzato il racconto della guida.

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Hanno raccontato la vita di Bortolo Belotti attraverso i suoi scritti, attraverso le statue raffiguranti gli 11 personaggi “di pace” brembani con cui aveva disseminato il giardino e le opere d’arte che si trovano nella pinacoteca; l’hanno fatto descrivendo la storia della residenza estiva che tanto amava. La villa liberty era stata risistemata subito dopo l’acquisto nel 1913 con l’aggiunta di una veranda aperta sul giardino e di un parco dotato di una scalinata che conduceva ad un’aiuola di fiori bianchi e rossi a stella, simbolo del Partito Liberale Italiano di cui faceva parte.

bortolo belottiBortolo Belotti è oggi considerato la figura più importante del ‘900 in Valle Brembana. Quando aveva cariche politiche si prodigò sempre per la sua terra. E quando la politica gli voltò le spalle (i fascisti nonostante appartenesse alla destra liberale lo considerarono da subito un nemico da isolare ed esiliare) si dedicò alla cultura e alla storia della sua terra: è sua l’opera La Storia di Bergamo e dei Bergamaschi (1940) che leggiamo e studiamo ancora oggi. Tra le sue opere possiamo citare: La vita di Bartolomeo Colleoni (1923), La parola di Camillo Cavour (1924), Una sacrilega faida Bergamasca del ‘500 (1934), Studi colleoneschi (1939), Storia di Zogno e di alcune terre vicine (1942).

Questa visita guidata, con la lettura di alcune poesie di Belotti e dei suoi scritti in cui si narrava il momento in cui fuggì in Svizzera dopo una denuncia anonima, ha dato una luce diversa a “Villa Belotti” (oggi biblioteca)  che con il suo parco ricco di busti in pietra di Sarnico, realizzati dallo scultore Nino Galizzi, era la dimora di Belotti e della sua famiglia durante  le vacanze e i fine settimana,  lontano dalla politica romana, vicino alla sua gente, i “montanari”. Il Belotti qui  recuperava i contatti con gli amici e accoglieva importanti personalità, come Luigi Einaudi o Angelo Roncalli, non ancora papa. Qui si era isolato quando capì che Mussolini e il fascismo non erano nulla di buono per l’Italia. Qui rimase a scrivere poesie e libri anche se il regime lo osteggiava in tutti i modi dopo averlo tacciato di antifascismo, impedendogli di parlare in pubblico e addirittura di pubblicare i suoi scritti.

La Casa Museo Bortolo Belotti è il frutto di un importante lavoro di riqualificazione degli spazi della Villa Belotti , nella logica di un percorso di fruizione delle opere che evidenzia momenti della vita dello storico zognese, nei luoghi da lui vissuti. Partire dalla collezione d’arte di Belotti, dal suo archivio e dal giardino della sua villa, è stato un modo per esplorare la vita, il pensiero, l’opera di uno dei più importanti bergamaschi dello scorso secolo. L’esposizione delle 26 opere che la famiglia ha concesso al Comune di Zogno è stata l’occasione per scoprire la «Rete Culturale Diffusa», un progetto che vuol far conoscere le meraviglie di Zogno.

Il piano nobile della villa (sopra le sale della biblioteca civica) ospita lo studio e la pinacoteca con le ventisei opere d’arte di grande pregio, fra quadri (tra cui addirittura due Baschenis) e sculture, appartenute a Bortolo Belotti e concesse al comune di Zogno dal nipote dell’ex parlamentare del Regno d’Italia, l’avvocato Gianluca La Villa.

Dell’antico uso della casa rimane solo lo studio arredato con mobili originali, che come abbiamo appreso custodisce l’archivio di Belotti, nel quale si possono trovare anche lettere autografe di D’Annunzio. Fu infatti Belotti, mentre ricopriva una carica politica agli Esteri durante una trattativa con i tedeschi per convincerli a riconoscere dei soldi agli italiani a fronte della restituzione di alcuni beni confiscati, a vendere la villa che poi divenne il Vittoriale a D’Annunzio.

Percorrendo i suggestivi e curatissimi vialetti che adornano il lussuoso parco, ecco svettare notevoli i marmi, le statue e i busti. Spiccano 11 profili dei Grandi Brembani, uomini della valle di fama notevole. Pure risalto dà il busto con l’effigie del poeta e scrittore Pietro Ruggeri da Stabello di Zogno, donato alla Comunità dal nipote di Belotti. Fu inaugurato sabato 6 ottobre 2012, in sostituzione all’originale portato all’interno per ripararlo dalle intemperie.

Il Parco comprende circa 5000 metri quadri di verde, nel cuore dell’abitato antico di Zogno. Guardando la villa, la parte destra del parco era destinata al divertimento. Si nota ancora il parco di bocce che aveva fatto costruire per sè e i suoi amici e un salottino scavato nel tufo per trascorrere del tempo sotto le fronde degli alberi. Sul piano del tavolino in tufo è possibile scorgere il disegno di una scacchiera.

“S’ha de tegn ol balì ma se l’iscapa l’è miga öna resù de pert la crapa. A l’è compagn di robe de sto mond cosa cünta vess prim o vess segont? Quel che l’importa quando l’è finida l’è de i facc con onur la sò partida”.
(Si deve tenere il pallino, ma se scappa non è una ragione per perdere la testa. E’ così per le cose di questo mondo, cosa conta essere primo o essere secondo? Ciò che importa, quando è finita, è aver fatto con onore la propria partita).
(Bortolo Belotti, Il gioco delle bocce)

 

 

Note
La visita teatralizzata della Casa Museo Bortolo Belotti è una dei dieci appuntamenti ad ingresso gratuito per scoprire le bellezze storico-artistiche della provincia di Bergamo realizzati da La Gilda delle Arti in collaborazione con il sistema bibliotecario dell’Area Nord Ovest e la cooperativa Zeroventi, col sostegno di Fondazione Comunità Bergamasca.
Ecco il programma completo delle visite. 

Le foto sono mie e le immagini antiche sono le foto delle cartoline distribuite a tutti i partecipanti durante la visita. 

La Casa Museo Bortolo Belotti si trova nella sede della biblioteca comunale di Zogno.  su richiesta. Apre su richiesta in modo completamente gratuito, previa telefonata e appuntamento con la biblioteca. 

 

 

15 comments

  1. Che bello leggere di posti cosi. Hanno fatto una gran bella riqualificazione della villa, attraverso il tuo racconto ho imparato a conoscer questo personaggio che, ignoranza mia, non conoscevo. Grazie come sempre per avermi fatto conoscere un altra chicca di Bergamo.

  2. ormai sto diventando una affezionata del tuo blog! sempre molto interessanti i tuoi spunti e le foto sono bellissime! Scoprire posti nuovi … mi piace un sacco!

    1. Ti ringrazio Ally, sei davvero gentile. Mi fa piacere che trovi spunti interessanti. Riguardo alle foto, sei troppo buona: le scatto con un semplice iPhone e non sempre hanno la qualità che meriterebbero certi luoghi. 🙂

  3. Avevo gia’ Visitato questa dimora ma le tue spiegazioni e foto mi hanno aperto nuovi spazi intellettuali.Belle le foto.
    Delio

  4. E’ molto interessante e piacevole sapere di posti come questi. Mi affascinano molto i busti di marmo. Certi patrimoni vanno pubblicizzati. Complimenti.

  5. Neanche io conoscevo l’avvocato poliedrico Bortolo belotti ed è piacevole scoprire figure così importanti del nostro secolo scorso con una attività ludica e artistica a tutto tondo! Bello!

    1. Caspita, quella l’avrei vista proprio volentieri. Adoro Crespi! Ci vado spessissimo a camminare perchè è un luogo davvero fuori dal tempo.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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