Il Dono di Bacco? Ma è il panettone al Moscato di Scanzo, perdindirindina!

Non esiste il momento adatto per gustarsi un buon panettone. Io l’ho scoperto anni fa quando lavoravo per una grande azienda e ogni anno a settembre assaggiavo decine e decine di panettoni e pandori per scegliere il migliore che sarebbe andato in regalo a Natale a tutti i colleghi.  E forse è proprio questo il motivo per cui mi piace il panettone in qualsiasi momento dell’anno. E’ una festa per il cuore e per il palato e mi fa sentire il Natale più vicino. Soprattutto se il panettone è un Dono di Bacco: il dolce che unisce il gusto del prodotto natalizio per antonomasia lievitato secondo la tradizione con gli aromi dell’uvetta macerata nel Moscato di Scanzo. Una vera delizia che ho scoperto girovagando per le Terre del Vescovado!

Solo Bacco può farci un dono così prezioso

Solo Bacco poteva donarci un panettone con le uvette ubriache di Moscato di Scanzo!” è questo quello che ho pensato quando ho scoperto il nome di questo panettone creato per celebrare il Natale e il passito rosso della DOCG più piccola d’Italia, prodotto da Dolci e Delizie di Scanzorosciate.

Bacco (Bacchus) è una divinità della religione romana: dio del vino e della vendemmia, nonché del piacere dei sensi e del divertimento. Il suo culto (baccanale) arrivò nella penisola italica nel II secolo a.C. e da allora è sempre rimasto tra le pieghe della nostra cultura. Viene raffigurato spesso come un uomo col capo cinto di pampini, non magro né muscoloso: solitamente ebbro, spesso in mano ha una coppa di vino o il tirso.

Se pensiamo all’arte non possiamo non avere davanti agli occhi il Bacco di Caravaggio o quello di Michelangelo Buonarroti, entrambi capolavori indimenticabili. Ma se pensiamo ai panettoni non possiamo che avere davanti agli occhi questo meraviglioso lievitato. Guardate la foto, non è un invito a lasciarsi inebriare dal profumo e ad affondarci i denti?

Panettone al Moscato di Scanzo

Il segreto del Dono di Bacco? Il Moscato di Scanzo

Se fossi un pubblicitario lo racconterei così: “Il Dono di Bacco è il panettone che vi farà chiudere gli occhi e sfrizzulare le papille”. Si lo so, qualche citazione a pubblicità del passato c’è, ma io non sono una pubblicitaria, sono semplicemente una a cui piace assaggiare i prodotti di Bergamo e della Bergamasca e raccontarli. E questo panettone è così che mi piace raccontarlo: assaporandolo lentamente, con gli occhi chiusi.

Io non credo di aver mai assaggiato un panettone più soffice e fresco di questo. Se chiudo gli occhi sento ancora il profumo, del burro, della vaniglia, del Moscato di Scanzo. Lievitato secondo la tradizione, utilizza materie prime selezionate e lievito madre, reso indimenticabile dall’incontro con l’uva passa ubriacata con il Moscato di Scanzo. Il passito a bacca rossa DOCG, unico al mondo: un ingrediente che impreziosisce un dolce della tradizione che tutti amiamo.

Una fettina di Panettone al Moscato di Scanzo

E per chi non avesse ancora assaggiato il Moscato di Scanzo, sappia che si tratta di una delle eccellenze della provincia bergamasca. E’ un vino rosso passito ottenuto esclusivamente dalla vinificazione delle uve provenienti da un vitigno autoctono DOCG che si trova solo sulle colline di Scanzorosciate.

Il Moscato di Scanzo DOCG è un vitigno a bacca rossa, unico nel suo genere. La superficie a vigneto non supera i 31 ettari, con una produzione vinicola di poco superiore alle 40.000 bottiglie all’anno.

La DOCG Moscato di Scanzo si caratterizza per essere la più piccola d’Italia: la zona di produzione è limitata a una porzione del Comune di Scanzorosciate (BG) e i produttori sono 39, di cui 33 aderenti al Consorzio di Tutela.

Il “Bacco” di Scanzorosciate? Solo dai Gotti di Dolci e Delizie

Quando ho assaggiato il Dono di Bacco per la prima volta ho voluto sapere tutto: sapere qual è il suo segreto e sapere la storia di chi lo produce. Perché non c’è niente di più bello che conoscere la storia che sta dietro a qualcosa che ti piace. E a raccontarmi questa storia è stata Piera:

Tutto ha inizio negli Anni 50, quando mio nonno, Orazio Gotti nativo della Valle Brembana,  decide di lasciare i suoi amati monti per trasferirsi con la sua numerosa famiglia sulle colline di Scanzorosciate. Nel vecchio borgo c’era un forno a legna con annessa bottega e Orazio decide di rilevarlo con il figlio Pietro per avviare un panificio. Creano così l’azienda di famiglia e negli Anni Sessanta si ingrandiscono inaugurando un nuovo laboratorio  più attrezzato e un negozio più moderno. Il pane è particolarmente curato, ma viene affiancato da altri lievitati da forno”.

COnfezioni delle creazioni di Dolci e DelizieA metà degli Anni Ottanta Piera e suo fratello Flavio entrano nell’impresa di famiglia portando nuove idee ma senza dimenticare le antiche tradizioni di famiglia: lui si occupa della produzione mentre la sorella del marketing e delle vendite. Nel nuovo millennio, la costante passione artigianale, la ricerca di nuovi traguardi portano i due fratelli a rilevare l’azienda dando continuità alla gestione familiare ma specializzandosi in lievitati da forno.

Ed è così che da allora, ogni giorno alle prime luci dell’alba la creatività di Flavio prende forma con torte, biscotti, panettoni, veneziane e colombe… Ogni volta con combinazioni di sapore e gusto diversi. Mentre Piera trasforma i dolci in uno spettacolo per gli occhi, confezionandoli con ricercatezza e attenzione per i dettagli. Ogni prodotto diventa l’idea giusta per un dono, un omaggio, una ricorrenza.

E, grazie alle sapienti mani di Flavio, Bacco torna a tentarmi non  solo con il vino passito e panettone. Guardate questi biscottini al Moscato di Scanzo, i croccantini alle mandorle e le meravigliose veneziane buone in tutte le stagioni dell’anno. Io non ho saputo resistere: una vera goduria.

Tutti ingredienti scelti e selezionati

Oggi come ieri le materie prime sono selezionate di altissima qualità. I Gotti prediligono le materie prime a Chilometro Zero, artigianali e locali.

Oltre alle uvette macerate nel Moscato di Scanzo, le farine dei migliori mulini e il lievito naturale, per preparare questa prelibatezza si uniscono materie prime selezionate che esaltano il prodotto. La lenta lievitazione naturale è ancora uno dei punti chiave della produzione.

Ecco la lista degli ingredienti:

  • Tuorlo d’uovo da uova fresche di categoria ‘A’ da galline allevate a terra.
  • Vaniglia Mananara in bacche (presidio slow food).
  • Burro fermentato proveniente dal nord Europa .
  • Uvetta selezionata di qualità superiore.
  • Zucchero raffinato.
  • Miele di acacia rigorosamente artigianale e italiano.
  • Latte scremato.
  • Sale marino integrale.

Volete sapere dove acquistare i dolci e le delizie di…. Dolci e Delizie?

Sapete cosa mi ha colpito di più? che non devo aspettare il Natale per poter assaggiare una delle veneziane o dei panettoni di Dolci e Delizie. Se nel 2006 producevano 300 panettoni, nei soli due mesi a ridosso di Natale, oggi, dal laboratorio di Flavio e Piera Gotti ne escono circa 10 mila, in numerose varianti in ogni momento dell’anno tra veneziane, panettoni, cui sommano le 5 mila colombe e e panfrutti.  Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se anche a voi è venuta l’acquolina in bocca sappiate che nei mesi di novembre e dicembre lo showroom è sempre aperto.

Tutto questo a Scanzorosciate, in Via Brenta, 11.

Oppure potete contattarli via email e acquistare uno dei loro panettoni. Sono tantissimi.

 

 

 

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono il frutto di quanto raccolto durante il blog tour proposto dall’associazione Terre del Vescovado per il Comune di Scanzorosciate a promozione dei sapori del Vescovado. Le foto sono mie.

Iniziativa realizzata nell’ambito del bando regionale Viaggio #InLombardia.

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20 comments

  1. Già ero curiosa di assaggire questo famoso moscato di Scanzo, ma ora anche il panettone?? Ok mi stai prendendo per la gola. E ci stai riuscendo molto bene!

  2. É inevitabile che il panettone faccia pensare al Natale e alle festivitá, peró effettivamente perché mangiare qualcosa che piace solo in quel periodo. Meglio tutto l’anno.

  3. Già il moscato si Scanzo mi aveva affascinato e incuriosito, adesso poi me lo metti nel panettone che è da sempre il mio dolce preferito…!!! dalla descrizione che fai mi sembra di sentire il sapore del Natale, dolce, burroso, profumato…. una delizia assoluta. Bella scoperta

  4. Un articolo che inevitabilmente ti fa venire l’acquolina in bocca anche se….mi sono sempre reputata tra gli amanti del pandoro piuttosto che del panettone. Però dipende, quando il panettone è proprio buono e ti fa sentire tutta la fragranza dei suoi ingredienti allora sono pronta a cambiare idea: l’altro anno assaggiai un panettone di una nota marca e devo dire che quel panettone mi è rimasto impresso per quanto era gustoso. Per cui immagino che quello da te descritto rientri in questa categoria!

  5. Gli appassionati di vini e di panettoni saranno sicuramente elettrizzati. Il prodotto ha una fama che non conoscevo, peccato non poterlo apprezzare al meglio. A me non piace né il panettone né sono una grande amante del vino.

  6. Ammetto, con grande rammarico, di non conoscere il Moscato di Scanzo. Ammetto anche che questo panettone mi ha fatto venire l’acquolina in bocca. Le due cose combinate potrebbero rappresentare una buona scusa per organizzare una gita sotto Natale 😅😅!

  7. Non ho mai assaggiato il Moscato di Scanzo e ora sono curiosissima. Questo panettone sembra davvero spaziale. Ma soprattutto il tuo post mi mette una nostalgia pazzesca della nostra bella Italia e delle sue tradizioni artigianali così uniche e raffinate. Cose che altrove se le sognano. Grazie per questo post.

  8. Interessante! Anche se io sono più #teamPandoro, ammetto! Mi toccherebbe altrimenti scartare i canditi uno a uno e passerebbero ore! Però mi piace che tu sia di supporto all’artigianalità, brava!

  9. 1 adoro il panettone, 2 adoro il Moscato, 3 devo assolutamente avere questo panettone per Natale. Adesso che l’ho scoperto come posso fare a non pensarci? Mi è venuta l’acquolina in bocca!

  10. Non sapevo neanche che esistesse, il panettone al sonato. Adesso voglio assolutamente provarlo, deve essere qualcosa di squisito.

    1. Molto. Davvero. Se non fosse stato che quel giorno avevamo già mangiato moltissimo ne avrei chiesta un’altra fetta. 😉

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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