Il Tempio Votivo di Bergamo ha una storia con le radici in un voto solenne. Durante i drammatici frangenti della Seconda guerra mondiale, quando notizie davano per certo il bombardamento della città, il vescovo Bernareggi, il 13 maggio 1943, fece un voto solenne: se la città fosse stata risparmiata, la diocesi si sarebbe impegnata a costruire una chiesa che tramandasse il voto e la grazia ricevuta.
In realtà il desiderio di edificare una nuova chiesa era nato già nel 1939 in prossimità di quello che si stava costruendo come rifugio antiaereo poi diventata la galleria Conca d’Oro viabile nel 1953 su progetto di Federico Rota. Ma la Seconda guerra mondiale aveva fermato il progetto e la costruzione proseguì solo nel dopoguerra su spinta del voto del 43. L’elevazione della grande cupola iniziò solo nel 1949.
Il Tempio Votivo di Bergamo: da settant’anni ci ricorda un voto
La consacrazione da parte del vescovo fu un avvenimento vissuto coralmente dall’intera città e visto come fiducia nella ricostruzione postbellica. La prima pagina dell’Eco di Bergamo del 25 aprile 1952 titolava «Il Tempio della Pace suggella oggi a Bergamo il Voto e l’impegno concorde della nostra gente». All’atto della consacrazione il vescovo fece porre la scritta:
«COLOMBA BELLISSIMA CHE PORTI L’ULIVO DELLA PACE ACCOGLI IL VOTO DELLA CITTÀ INDENNE PER IL TUO SOCCORSO TI RENDIAMO GRAZIE O CREATURA DELLA TRINITÀ SIGNORA DELL’ALTISSIMO GAUDIO DELLA CHIESA SPERANZA DEL MONDO A TE CHE HAI CALPESTATO IL MOSTRO DELLA GUERRA DEDICHIAMO PER LE MANI DI ADRIANO VESCOVO QUESTO TEMPIO”»
L’allora direttore monsignor Andrea Spada scrisse nell’articolo di apertura: «La pace ha quindi fra noi, d’ora in poi, il suo Tempio, vegliato dal Cuore Immacolato della Madre di tutti. E il conforto è grande e dolce, quanta è la sfiducia che ha preso un po’ l’animo di tutti in questi ultimi anni di guerra fredda, di discussioni senza fine, di irrigidimento dei grandi blocchi di popoli. Forse occorreva questo salasso di fiducia negli sforzi umani, per ricondurci così umilmente e con l’animo così implorante sulla soglia di questo Tempio dalla grande cupola intrecciata di olivi».
L’anno successivo l’11 febbraio il tempio votivo, ormai ultimato, venne benedetto dal cardinale Angelo Maria Roncalli.
Il Tempio Votivo di Bergamo: chiesa contemporanea a pianta circolare
La chiesa, posta sopra un’altura è raggiungibile da una alta gradinata e si presenta a forma circolare. L’edificio è completamente rivestito in conci squadrati di pietra di Credaro, con parti in marmo di Zandobbio. Il progetto iniziate dell’ingegnere Federico Rota risalente al 1939 prevedeva un’aula a pianta rettangolare ma i successivi progetti prevalsero per la scelta di una struttura a corpo cilindrico caratterizzato dalla grande cupola emisferica che si eleva nel suo vertice di 30 metri dalla pavimentazione. Proprio per questa sua forma venne subito denominato tempio votivo.
L’aula a forma circolare conserva la pala d’altare di Francesco Capella la Nascita di Gesù proveniente dalla chiesa vecchia. L’abside, molto profonda è caratterizzata dalla presenza di scarselle sulle sue diagonali. Un grande mosaico completa il fondo eseguito nel 1968. L’altare del voto è stato realizzato su progetto dell’architetto Elia Ajolfi che ha inserito quattro rilievi che raffigurano quali sono stati i maggiori contributori dell’opera: il vescovo Adriano Bernareggi, la diocesi e i fedeli di Bergamo, l’Amministrazione comunale e la provincia bergamasca. Di Pietro Brolis la Pietà conservata nel primo altare a destra.
L’aula conserva la Sacra conversazione opera di Andrea del Sarto, la Deposizione di Cristo e il Crocifisso posto sull’altare maggiore, risalente al XVII secolo.
Vent’anni fa, quando era parroco monsignor Attilio Bianchi, la chiesa è stata completata e riqualificata, per esempio con la posa del nuovo pavimento del presbiterio, sia perché i lavori non erano ancora conclusi, sia perché, essendo stata ultimata prima del Concilio, era necessario adattarla alla riforma liturgica scaturita dal Vaticano II.
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L’architettura sacra contemporanea a Bergamo offre degli esempio molto interessanti. Come ad esempio la chiesa nel quartiere di Longuelo. Per approfondire, cliccate qui: In tour virtuale alla scoperta della chiesa di Longuelo che ricorda una tenda (o un extraterrestre)
Note: le foto di questo articolo sono in parte mie e in parte recuperate in Rete.