Chiesa di Sant’Erasmo Vescovo a Bergamo. Nelle mie camminate serali da Longuelo fino in Città Alta, mi capita spesso di fermarmi davanti all’ingresso della piccola Chiesa di Sant’Erasmo Vescovo in Borgo Canale. Adoro questa salita così affascinante e piena di storia e di piccole gemme. A dir la verità amo tutto Borgo Canale, il cosiddetto “borgo degli artisti”. Qui ho potuto visitare la casa di Trento Longaretti e la casa natale di Gaetano Donizetti. Ho ammirato i macabri del Bonomini nella chiesa di Santa Grata inter Vites e mangiato al Ristorante La Colombina.
Attraverso questo borgo a piedi almeno una volta alla settimana e ogni volta rimango sorpresa da qualcosa: una scaletta, una pietra, un portone, una finestra, un vetro decorato. Ma questa chiesina mi affascina ogni volta per il suo essere quasi defilata, confusa tra le schiere di case. La si nota salendo, quando si è lontani e man mano che ci si avvicina ci si dimentica quasi che sia una chiesa. Per poi riscoprirlo davanti al portale o alle finestrelle.
Vi ho incuriosito? Scopriamola insieme.
Come si presenta la piccola chiesa di Sant’Erasmo Vescovo a Bergamo
Il portale d’ingresso centrale della chiesa di Sant’Erasmo Vescovo è rettangolare. Presenta delle piccole finestre ai lati, anch’esse rettangolari, protette dalle inferriate. In una delle aperture delle finestre, tra l’inferriata e il vetro trovate una fessura per le elemosine e una sorta di spadino tenuto attaccato con una catenella. Ve lo racconto perché ogni volta che ci passo lo fotografo. All’inizio non riuscivo a capire a cosa servisse, poi ho avuto una folgorazione: spingere i soldi nella fessura.
Guardando l’intera facciata, sopra il portale trovate un affresco e una finestra quadrata, anche questa protetta da un’inferriata. Ai lati del portale, si trovano 3 arcate a sesto ribassato murate. L’intera facciata è in pietra a vista, ad eccezione della porzione intonacata in alto dove si legge l’intitolazione della chiesa a Sancto Aerasmo.
Sullo spigolo nord-est, sopra la gronda, vi è un piccolo campanile a pianta quadrata dotato di una cella ad arcate tra le lesene con piccola balaustra. Due volute, non simmetriche, lo raccordano con la facciata.
Il fronte est è prospicente a filo del vicolo Sant’Erasmo e vi è un ingresso rettangolare che porta ai locali sotto la chiesa, con finestra rettangolare inferriata nel sottotetto. Le altre aperture antiche presenti, furono murate. La sagrestia è posta sopra il vicolo ed è sorretta da volta botte. Al fronte sud si trovano due piccole finestre rettangolari, che appartengono ai locali sotto la chiesa e sono a livello del terreno. Il rosone ha, in alto, delle aperture murate e ai lati due finestre rettangolari strombate.
La rotazione della chiesa
L’edificio fu completamente rivisto nell’Ottocento. La Chiesa originaria era orientata, aveva cioè l’abside rivolta, verso est mentre la facciata, a ovest, era preceduta da un sagrato. Il fronte nord presentava invece un piccolo portico ad arcate.
Con la modifica dell’orientamento liturgico con abside da est a sud, nella seconda metà del Settecento, fu creata un’aula di maggior grandezza e sopraelevata rispetto alla chiesa antica che risulta essere sotto la navata. Oggi l’antico orientamento si presenta ruotato di novanta gradi e l’accesso alla Chiesa avviene direttamente dalla strada sulla viabile di Borgo Canale, con un porticato di cui rimane traccia dei tre archi chiusi successivamente.
Gli interni della Chiesa di Sant’Erasmo Vescovo in Borgo Canale
La chiesa di Sant’Erasmo Vescovo a Bergamo presenta un’unica navata rettangolare, con presbiterio coperto da volta a botte e altare in stile neoclassico; a est di quest’ultimo vi è un corridoio che comunica con la piccola sagrestia. Sotto la chiesa inoltre, si trova un ampio locale coperto da volte a botte e muro di spina aperto, ad arcate ribassate.
All’interno vi sono i resti di affreschi quattrocenteschi; il coro è in legno dipinto. Alle pareti vi sono inoltre una serie di tele, con cornici in stucco, di inizio sec. XIX, raffiguranti episodi della vita del santo; le lesene e altre riquadrature sono in finto marmo. Sul soffitto vi è una decorazione ottocentesca di una cupola in prospettiva.
In sagrestia si trova un lavabo in pietra scolpita. Sul fronte nord, le tre arcate sono in conci.
Nella tamponatura vi sono tracce di successive aperture e più in alto si trova una spalletta in pietre squadrate appartenente a una finestra precedentemente esistita e i resti di un antico affresco. Sul fronte est vi sono delle finestre murate con spallette in pietra squadrate complete di strombature in mattoni. Sono inoltre presenti le tracce di un portale. La muratura è a corsi regolari e a tratti a spina di pesce.
La storia della chiesa di Sant’Erasmo Vescovo in via Borgo Canale
La chiesa è documentata fin dal Trecento sull’antica via Borgo Canale la cui struttura è stata modificata molte volte, pur mantenendo il fronte principale in pietra a vista, anche se l’antico sagrato non è più presente, avendo il classico orientamento liturgico con abside a est.
L’edificio era gestito dalla confraternita dei disciplini bianchi di Sant’Erasmo di cui si conservano i documenti dal 1765 al 1798, nell’archivio della chiesa di Santa Grata, dove risulta che vi fosse attiva la congregazione dal 1356, documento però non più consultabile. Della congregazione risulta che vi fosse un ministro, un sotto-ministro, un tesoriere e un canevario e che conservavano il gonfalone con la raffigurazione di Santa Maria Maddalena.
Il documento indica una controversia tra la chiesa di Santa Grata inter Vites nelle persone di Giovanni de’ Bernardi di Sudorno e Iacopo de Canova e i disciplini della chiesa intitolata ai Santi Giovanni e Erasmo, questo indica la doppia intitolazione dell’antico edificio con data del 13 maggio. La chiesa risulta inserita anche nell’elenco redatto dal cancelliere della curia vescovile di Bergamo, Giovanni Giacomo Marenzi del 1666-1667, dove viene indicata come oratorio facente parte della chiesa parrocchiale di Santa Grata inter Vites.
Qualche cenno sulle opere contenute nella chiesa di Sant’Erasmo Vescovo
Paxino de Nova che abitava qui vicino, è l’autore degli affreschi che coprivano le pareti della chiesa. Purtroppo buna parte di essi andò distrutta durante il rifacimento della chiesetta del 18o secolo. Gli strappi recuperati dopo un paziente lavoro, opportunatamente intelaiati si trovano ora in parte nel coro della chiesa di Santa Grata Inter Vites e il resto nel Salone Gasparini annesso alla chiesa parrocchiale di Borgo Canale.
All’altare (foto sopra) stava una pala che fu commissionata dalla scuola dei Disciplini di Sant’Erasmo a Gerolamo Colleoni, raffigurante Maria che allatta Gesù e i santi Erasmo Maddalena e il piccolo Giovanni Battista. Nel 1858 la pala fu acquistata dall’Accademia Carrara e l’anno successivo Giuseppe Giorgi fu incaricato con lettera dei commissari delegati a firma del conte Lochis di eseguire la copia che oggi vediamo sopra l’altare.
Sulle pareti laterali ci sono i quadri eseguiti da Gaetano Peverada di Ponte San Pietro raffiguranti il martirio, miracolo ed episodi della vita di Sant’Erasmo.
Le opere più recenti
A partire dal 1980 grazie all’impegno del Gruppo Amici San’Erasmo sono state eseguite varie opere di manutenzione e di arredo.
La mensa rivolta all’assemblea fu realizzata dalla ditta Scuri in collaborazione con Andrea Mandelli e nella sua composizione ha un preciso significato. Alla base sta una semisfera che indica la Terra e sopra sta il simbolo dell’Eucarestia, ossia Gesù Cristo che si offre al Padre per la salvezza di tutto il mondo.
Il cancello che delimita l’ingresso è stato realizzato nel 2005.
Sulla facciata esterna della chiesa, in sostituzione di un affresco andato perduto, c’e una pala eseguita da Trento Longaretti nel 1995, che raffigura Sant’Erasmo in preghiera ai piedi della Vergine con Bambino.
Chi era Sant’Erasmo Vescovo
Chi era Sant’Erasmo Vescovo? E come mai la devozione dei bergamaschi tanto da dedicargli una chiesina a Bergamo in Borgo Canale?
Sant’Erasmo era un vescovo dell’Asia Minore (in Siria) e successivamente nell’Illiria (attuale Dalmazia) dove sfidando i pericoli delle persecuzioni convertì moltissimi pagani. Agli inizi del IV secolo, durante l’ultimo periodo dell’impero di Diocleziano Sant’Erasmo arrivò sulle coste della Campania dove fu nominato vescovo di Formia, ma morì poco dopo a causa delle ferite riportate nei vari supplizi e perciò ebbe il titolo di Martire.
Quando nel IX secolo la città fu distrutta dai Saraceni, le reliquie vengono trasferite a Gaeta dove, ancora oggi, Sant’Erasmo è venerato come patrono.
Tra le crudelissime torture che il martirologio gli attribuisce, si racconta che al martire fu squarciato il ventre e vennero strappati gli intestini. Tale supplizio valse a Sant’Erasmo fama di protettore dei mali del ventre, e non escluse le doglie del parto.
Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete. Le informazioni sono una rielaborazione di quanto trovato in rete sui siti della Diocesi Bergamasca e degli Amici Chiesa Sant’Erasmo.