Orobie bergamasche | Animali selvatici ne abbiamo? Ecco quali sono e dove trovarli.

Orobie Bergamasche: animali selvatici ne abbiamo? Quali sono? Dove sono? Quali dobbiamo temere? Sono solo alcune delle domande che mi è capitato di sentire negli ultimi tempi quando ho proposto di programmare delle escursioni in montagna ad alcuni amici. La morte di un giovane runner attaccato da un’orsa in Trentino ha acceso i riflettori sulla necessità o meno di abbattere o di trasferire altrove questa specie, diventata una presenza numerosa e pericolosa. E le foto trappole disseminate sulle Prealpi Orobie rivelando la presenza di piccoli gruppi di lupi (tre, al massimo quattro unità) aggirarsi sulle nostre montagne, hanno messo in allarme gli allevatori preoccupati per l’incolumità dei propri animali. Ecco quindi che si riaccende l’interesse sulla fauna selvatica e molti escursionisti cominciano a chiedersi cosa dobbiamo aspettarci di incontrare quando andiamo a camminare in montagna.

La biodiversità delle Orobie Bergamasche

La biodiversità del Parco Regionale delle Orobie Bergamasche è costituita da una fauna poco appariscente ma affascinante, protagonista delle montagne delle alte Valli Brembana, Seriana e della Valle di Scalve.

Sulle Orobie si possono trovare numerosi mammiferi selvatici, fra cui scoiattoli, volpi, donnole, faine, marmotte, ermellini, lepri, caprioli, camosci, cervi, mufloni e stambecchi, questi ultimi estinti nella prima metà del XX secolo e poi reintrodotti verso la fine degli anni Ottanta.

Fra gli uccelli che abitano il parco vi sono coturnici, aquile reali, falchi, poiane, gheppi, nibbi, corvi, civette, barbagianni, gufi reali, fringuelli delle nevi, francolini di monte, pernici bianche; si possono trovare, inoltre, il gallo forcello e il gallo cedrone.

Tra i rettili si possono trovare invece vipere (fate attenzione, mi raccomando!), orbettini e bisce d’acqua. Mentre tra gli anfibi troviamo la rana, il rospo, la salamandra giallonera e la salamandra nera, e tra i pesci trote, triotti, scardole e salmerini.

LeggeteVipere bergamasche: come riconoscerle per evitare rischi e scappare solo se serve

 

Quali sono gli animali selvatici che potremmo incontrare sulle Orobie?

Proteggere gli animali selvatici è un impegno che salvaguarda la biodiversità dei luoghi e dovremmo esserne tutti coinvolti e responsabili. La consapevolezza e la conoscenza delle specie animali presenti su un territorio è un buon punto di partenza per proteggerci e proteggerli.

Conoscerli ci aiuta a capire quali animali selvatici sono più numerosi di altri, quali sono da proteggere e quali sono da contenere. Alcuni animali, infatti, introdotti sul nostro territorio recentemente, sono diventati endemici e cominciano a fare danni all’ecosistema e alle coltivazioni.

Possiamo dire, però, che difficilmente quelli che si trovano sulle Orobie attaccano l’uomo. Anzi, a ben vedere, siamo proprio noi umani a rappresentare un rischio per loro.

Le marmotte

Credit: Pixabay

La marmotta (Marmota marmota) è un elemento inscindibile del paesaggio prealpino bergamasco, dal Cimon della Bagozza  in Val di Scalve al Pizzo dei Tre Signori in Val Brembana. Al risveglio primaverile, se andiamo in montagna, è possibile sentire il caratteristico fischio, il tipico segnale di allarme della marmotta vedetta, che avvisa le altre di fare attenzione. Se ne stimano tra i 10 mila e i 15 mila esemplari in alta Valle Brembana e in Valle di Scalve, abbondante a San Simone sopra Valleve. La marmotta è una preda dell’aquila reale, presente tra alte Valle Brembana e Seriana, che la guarda a vista.

Elemento decorativo per eccellenza di prati e pascoli d’alta quota, è una specie protetta. Eppure, nonostante la numerosità che lascia intendere un forte radicamento sul nostro territorio, il suo ritorno sulle Prealpi bergamasche avvenne solo all’inizio degli anni ’70 del ‘900, quando gli operatori del Comitato provinciale della Caccia andarono a prelevare alcuni esemplari dal versante retico della Valtellina e li liberarono in Val di Scalve e in alta Val Brembana. E  da lì, trovando un habitat favorevole, “andarono e si moltiplicarono…”

Ungulati: stambecchi, camosci, cervi, caprioli e mufloni

Muflone delle Prealpi Orobie

Secondo gli ultimi censimenti compiuti dai Comprensori Alpini di Caccia Prealpi bergamasche, Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Borlezza e Valle di Scalve ( e comunicati in un recente articolo su Eco di Bergamo), gli ungulati sono tra le specie di animali selvatici più presenti lungo l’arco alpino orobico. Ad iniziare dagli stambecchi con 1.200 unità, una specie reintrodotta con successo come già detto nell’introduzione, dal 1987. Si registrano poi i camosci, con oltre 3.000 unità; i cervi con i caratteristici palchi (le corna ramificate dei maschi), di cui si contano circa 1.600 unità; i caprioli, circa 3.500 unità; per finire con i mufloni, che sono una cinquantina localizzati tra la Valle Seriana e la Valle Cavallina.

Credit Pixabay

Lo stambecco, in particolare, è tornato sulle Orobie 36 anni fa, dopo ben tre secoli di assenza, grazie a uno specifico progetto di reintroduzione di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Ispra. Ora si può trovare nelle alte Valle Seriana e Brembana. In Rete, grazie a numerose campagne di comunicazione, trovate moltissime foto degli stambecchi bergamaschi. Vi consiglio di cercare: sono tantissime e vi faranno davvero innamorare di questo animale dal portamento elegante.

Non solo. L’Osservatorio floro-faunistico di Maslana, a Valbondione, gestito dal naturalista Mirco Bonacorsi, permette di studiare e avvistare gli stambecchi: per fotografarli sappiate che arrivano escursionisti da tutto il Nord Italia e persino dall’estero. Il luogo dove vengono studiati e dove potete avvistarne di più si trova nella zona dei Grandi Massi, a circa 1340 metri di quota, nei pressi di un edificio costruito, con materiali prelevati in loco, nel 2006 sui ruderi di una vecchia baita.

Se volete saperne di più, leggete qui.

Cinghiali

Foto di Michal Renčo da Pixabay

E veniamo ai cinghiali. Se qualcuno sta già pensando al brasato o al salame alla carne di cinghiale, sappiate che quello di cui parleremo qui non ha una carne buona da mangiare. Il cinghiale selvatico è una specie ubiquitaria, immessa abusivamente negli anni ’80 in Valle Cavallina, e diffusasi in modo insostenibile per il territorio.

Se ne stimano circa 4.000 esemplari in tutta la Bergamasca. Questa specie ha invaso oltre alla val Cavallina, la pianura, i colli di Bergamo, il Sebino, la Valle Seriana e ha raggiunto anche la Valle Imagna e la Valle Brembana.

Agricoltori e allevatori bergamaschi sono esasperati da questa specie “endemica” che distrugge i raccolti e tende ad accoppiarsi con gli animali da allevamento rendendo per questo le carni immangiabili.

Il cinghiale non è un animale socievole e se vi trovate nelle vicinanze di una femmina con i cuccioli è meglio allontanarsi senza attirare troppo l’attenzione.

Quali sono gli animali selvatici che incontreremo difficilmente?

Lupi nella Bergamasca

Documenti del 1788 affermano che in passato questo parco era abitato da una varietà di specie ormai quasi assenti, come lupi, orsi e gatti selvatici. Nel mese di giugno del 2017 è stato ripreso con una fototrappola uno sciacallo dorato (Canis aureus) all’interno del Parco delle Orobie Bergamasche, a una quota di poco superiore ai 1.700 metri. Lo scorso anno, a luglio, qualcuno ha avvistato anche una pantera nella zona di Solto Collina, ma questo non è mai stato confermato.

Aquile

L’aquila reale occupa l’intero arco alpino lombardo, tant’è che possiamo avvistarla durante una qualsiasi escursione, dalla Val di Scalve all’Alta Val Brembana.  Fino alla metà del secolo scorso era annoverata tra le specie nocive, potenziale predatore del bestiame da alpeggio, motivo per cui ha subìto un abbattimento indiscriminato e ha sfiorato l’estinzione sulle Alpi.

L’aquila ora non viene più vista come un’antagonista, piuttosto come un elemento di elevatissimo pregio del paesaggio alpino, poiché la sua presenza garantisce che la biodiversità dell’habitat in cui vive è assolutamente integra. Al momento sulle Orobie sono state censite 30 coppie di aquile reali.

Lupi, qualcuno in cerca di cibo

Sulle Orobie si ripetono gli avvistamenti del lupo. La sua espansione, dal punto di vista ecologico, in teoria dovrebbe essere una buona cosa, ma diciamo che nella Bergamasca non è una notizia che sta rassicurando la popolazione, anche se gli avvistamenti si contano sulle dita di una mano.

Va comunque detto, se qualcuno fosse in ansia, che il lupo non è tanto pericoloso per l’uomo, perché tende ad evitarlo, ma per ovini e caprini che devono essere per questo protetti.

Sono stati recentemente avvistati a Gromo, lungo la strada che porta alla borgata di Boario Spiazzi da automobilisti in transito. Ma soprattutto a Gandellino, dove le fototrappole ne hanno ripresi un paio mentre erano intenti a sbranare un cervo. Altro cervo ucciso dai lupi è poi stato trovato nei pressi del cimitero, praticamente in paese.

Orsi? Solo di passaggio, ma fate comunque attenzione

Se avete il timore di incontrare orsi nella Bergamasca, sappiate che si tratta di un evento decisamente remoto, anche se proprio in questi giorni è stato avvistato un esemplare di orso bruno nella zona del Sebino. Ddue fototrappole di cacciatori posizionate in aperta campagna in località Cerete e Sellere (Sovere – BG) hanno immortalato in un video e in uno scatto fotografico il passaggio di un giovane esemplare maschio, che i tecnici definiscono “in dispersione” dal Trentino Alto Adige attraverso la Valle Camonica. Non è la prima volta che orsi passano sulle montagne bergamasche per poi tornare, in genere, in Trentino. Gli esperti consigliano ai frequentatori di quelle zone di non lasciare i cani liberi, non abbandonare cibo nei boschi e passare per quanto possibile su sentieri frequentati e battuti.

 

Se amate gli animali, le Orobie permettono di fare esperienze affascinanti

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce ogni settimana almeno 3 cose da fare a Bergamo e in provincia.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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