Centro Piacentiniano, 10 cose curiose? Sono certamente di più, ma per una volta partiamo dalle cose semplici. Il Centro Piacentiniano è a tutti gli effetti il cuore di Bergamo Bassa, il “salotto buono” cittadino fatto realizzare all’inizio dello scorso secolo per dare un volto nuovo e moderno alla città di Bergamo.
Questa volontà di modernità spinse il Comune a bandire due concorsi per il ridisegno complessivo di quello che era destinato a diventare il centro politico e amministrativo della vita e degli affari di Bergamo. Cuore pulsante che continua a battere ancora oggi, è diventato un luogo di incontro e di relazioni per tutti i bergamaschi. Ma non solo.
Ecco le 10 cose che dovete sapere sul Centro Piacentiniano, il salotto buono di Bergamo Bassa. Una sorta di guida che ha l’obiettivo di svelare le meraviglie di quest’area di grande valore storico, urbanistico, architettonico, culturale, simbolico e strategico.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Una storia lunga un secolo (o poco più)

Agli inizi del Novecento Bergamo decise di ripensare la Città Bassa con un progetto che doveva imprimere una svolta decisa all’area sino ad allora occupata dalla Fiera di Sant’Alessandro. La volontà di dare un nuovo cuore moderno alla città portò a bandire due concorsi – nel 1906 e nell’anno seguente – per il ridisegno complessivo di quella che era destinata a diventare il fulcro pulsante della vita e delle relazioni di Bergamo. Dalle varie consultazioni prevalse il progetto elaborato da Marcello Piacentini e Giuseppe Quaroni. Al progetto iniziale fecero seguito notevoli cambiamenti, ai quali Piacentini fece fronte elaborando sino agli anni Venti nuove versioni e collaborando con noti ingegneri e architetti operanti a Bergamo, Luigi Angelini, Ernesto Suardo e Giovanni Muzio.
Tra il 1912 ed il 1927 l’architetto Marcello Piacentini progettò questo complesso architettonico rivalutando questa parte importantissima della città; il suo obiettivo era quello di concepire un nuovo Centro Direzionale urbano con un progetto volto ad imprimere una svolta decisiva ad un’area fino a quel momento occupata dal suggestivo ma ormai obsoleto impianto settecentesco della Fiera di Sant’Alessandro.
Nel periodo 1912-1914 viene costruito il primo edificio, destinato alla Banca d’Italia. Ad esso fanno seguito la Torre dei Caduti (1924); il Credito italiano (1924), la Camera di Commercio (1924), il blocco di edifici sul Sentierone (1925), la Banca bergamasca (1926), il Palazzo di Giustizia (1927), il palazzo a destra di quello di Giustizia (1927), progettato da Piacentini, come nuova sede delle Poste e Telegrafi.
Gli edifici realizzati tra il 1915 e il 1924 circa dall’architetto romano Marcello Piacentini, in collaborazione con l’Ingegner Luigi Angelini, e le personalità che a vario titolo hanno concorso a rendere il Centro Piacentiniano quel luogo affascinante, vitale e stimolante che è ancora oggi.
Per saperne di più sulla storia del Centro Piacentiniano, cliccate qui.
Il Sentierone: lo struscio bergamasco diventa iconico

Il Sentierone, lungo viale alberato dal forte impatto scenico, fu costruito nei primi anni del Seicento per ospitare i mercati cittadini, e per secoli è stato crocevia di passanti (una ‘tradizione’ che mantiene inalterata ancora oggi, dal momento che è considerata la via dello struscio per eccellenza di Bergamo). Si tratta, dunque, di una strada antica, che ha però assunto il suo aspetto attuale in seguito ai lavori di ammodernamento avvenuti nel Novecento e che l’hanno dotata del suo ormai iconico Quadriportico, che colpisce con la sua elegante struttura dai porticati ariosi e intarsiati di marmi e all’interno del quale si trova Piazza Dante con la bella Fontana del Tritone.
Considerato il cuore di Bergamo Bassa, il Sentierone è un importante luogo di ritrovo e posto ideale sia per lo shopping che per la ristorazione: vi si affacciano, infatti, tanti locali dove gustare un rilassante aperitivo e tanti negozi dove concedersi una bella sessione di acquisti, ma anche alcuni rilevanti luoghi di interesse come il Teatro Gaetano Donizetti intitolato al compositore bergamasco e la chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano che conserva la famosissima “Pala Martinengo” dipinta da Lorenzo Lotto nel Cinquecento.
Procedendo lungo il corso del Sentierone e oltrepassando Porta Nuova, si arriva fino a via XX Settembre su cui si affaccia Palazzo Frizzoni, sede del Comune. Se volete fare qualche deviazione, vi suggerisco la Chiesa di Santo Spirito di Via Pignolo che si trova proprio alla fine di Via Tasso, traversa del Sentierone.
Gaetano Donizetti, un teatro, un monumento, una torta e delle frasi incise nella pavimentazione
Un teatro, il Donizetti. Una ciambella, la Torta del Donizetti. Un monumento, il Monumento a Donizetti. Delle frasi incise nella pavimentazione, le arie del Donizetti. Una festa, la Notte bianca di Donizetti. Un aperitivo, il Donizetti Spriss. Qui tutto parla di lui, di Gaetano Donizetti. Non ci sarà angolo che non vi ricorderà che qui è nato Gaetano Donizetti, il compositore di musica lirica bergamasco più conosciuto al mondo.
Prima di prendere il primo tratto del Sentierone e a seguire imboccare largo Belotti, sulla sinistra si trova il piccolo parco di GianAndrea Gavazzeni e piazza Cavour con al centro il monumento celebrativo a Gaetano Donizetti opera di Francesco Jerace, che affianca il Teatro Donizetti. Di fronte al Donizetti, dall’altra parte del Sentierone, si trova il Bar Pasticceria Balzer, dove fu (veramente) inventata la Torta Donizetti. E mentre attraversate la strada, cercate le frasi delle arie più celebri del compositore bergamasco. Tutto qui, nel cuore del salotto buono di Bergamo.
Per saperne di più:
- Curiosità: il monumento dedicato a Gaetano Donizetti che ha cambiato volto prima di vedere la luce
- Alla ricerca delle frasi di Gaetano Donizetti lungo il Sentierone di Bergamo
- Sentirsi in Paradiso assaggiando una fetta di Torta del Donizetti
- Onorare la musica, Bergamo e il rito dell’aperitivo con il cocktail bergamasco Donizetti Spriss
- Notte di note, ricordando Gaetano Donizetti a Bergamo
Piazza Dante: com’era negli anni Cinquanta (e com’è oggi)
Piazza Dante Alighieri oggi è una bella piazza appena riqualificata da un noto studio di architettura che le ha dato un nuovo volto. Occupa il cuore del centro Piacentiniano per una superficie di 2100 metri quadrati. Qui fino ai primi del Novecento di svolgeva la Fiera di Bergamo, un grande mercato di risonanza internazionale.
Quando la Fiera fu spostata per lasciare il posto agli edifici che si sarebbero affacciati su questa piazza, al centro, si trovava la Fontana del Tritone progettata da Antonio Caniana e realizzata da Antonio Pirovano, unico elemento superstite che ancora oggi si trova all’interno del complesso Piacentiniano.
Ma la vera curiosità legata a questa piazza non è la fontana, e nemmeno il Pavone dello scultura Elia Ajolfi di cui parlerò più sotto nel link. La piazza cela un vasto complesso ipogeo, concepito inizialmente come rifugio antiaereo e convertito dal 1949 al 1978 in Albergo Diurno. Questa struttura era dotata di bagni, docce, parrucchieri e barbieri e di tutti quei servizi utili ad ospitare i bergamaschi e quelli giunti da fuori che non disponevano di servizi igienici, riprendendo un modello inglese giunto in Italia a inizio del XX secolo.
Dopo una chiusura durata più di 4 decenni, l’ex Albergo Diurno è stato riqualificato grazie a investitori locali ed è diventata una struttura capace di ospitare eventi e spettacoli musicali dal vivo, su ispirazione dei club newyorkesi.
Leggete:
- Addentrarsi nel cuore del Centro Piacentiniano, nell’ex Albergo Diurno di Piazza Dante a Bergamo
- Prima che il Gallo dello scultore Elia Ajolfi canti, catturo un Pokemon e vado alla ricerca del Pavone
In Via Tasso, il palazzo con il record di finestre, di sculture e di burattini. E non solo.
In via Tasso troviamo il Palazzo della Provincia, l’edificio che vanta più record di tutto il centro Piacentiniano. E’ stato il primo palazzo provinciale italiano dopo l’Unità d’Italia e occupa una superficie di 2.500 metri quadrati.
Ospita nel suo giardino la più grande raccolta pubblica di sculture realizzate da artisti bergamaschi che hanno fatto la storia della scena artistica locale del Novecento.
Per approfondire, leggete: Passeggiare nel Parco della Scultura tra le opere dei grandi scultori di Bergamo, partendo da Manzù
La facciata che vediamo da via Tasso è divisa in due ordini, scandito da un totale di 54 finestre: un vero record per i palazzi del Centro Piacentiniano. Inoltre risulta la più monumentale in quanto è aperta da 3 portali ad arco, che reggono un colonnato corinzio di ordine gigante trabeato.
Ma arriviamo ad un altro record che piacerà ai bambini. All’interno del Palazzo della Provincia dal 2019 si trova il Museo del Burattino, fondato per la conservazione e la promozione del teatro di Figura (www.fondazioneravasio.it). Non temiamo smentite, se diciamo che in questo palazzo c’è il record di burattini conservati in un unico edificio del Centro Piacentiniano, vero?
Chiostro di Santa Marta, una galleria d’arte contemporanea nascosta nel cuore della città
Nel cuore del Centro Piacentiniano si trova anche un antico chiostro, ciò che rimane di un’antica costruzione religiosa soppressa in epoca napoleonica e in gran pare rivista durante il riassetto urbanistico di inizio Novecento.
Dell’antico convento oggi rimane un giardinetto privato ed elegantissimo decorato da opere d’arte di importanti artisti del Novecento: da Manzù ad Elia Ajolfi ad Anish Kapoor. Una galleria privata di arte contemporanea che ben si presta per mostre ed esposizioni temporanee.
Leggete: Passeggiare tra le opere d’arte contemporanea nel Chiostro di Santa Marta a Bergamo Bassa
Piazza della Libertà: Alziro Bergonzo e la piazza progettata in due tempi
Nonostante possa inquietare qualcuno a causa della presenza di un’ex casa del Littorio, questa piazza ha un fascino particolare. Caratterizzata da una fontana fuori misura al centro, conserva un’impronta razionalista che regala a questo grande spazio aperto uno spirito molto moderno pur essendo stata progettata negli anni Trenta del secolo scorso
Sono molte le curiosità legate a questa piazza, dalla fontana fuori misura, alla progettazione e alla sistemazione della piazza avvenuta a molti anni di distanza sempre per mano dello stesso architetto, Alziro Bergonzo, al pattinaggio sul ghiaccio, alle installazioni artistiche.
Per saperne di più, leggete:
- Alziro Bergonzo a Bergamo: tour tra le opere che si trovano a Bergamo, dall’uscita dell’A4 fino a Piazza della Libertà.
- Lights on – Bergamo Confindustria: Piazza della Libertà illuminata dalla scultura temporanea di Objects of Common Interest
- Pattinare sul ghiaccio in Piazza della Libertà, nel cuore dell’inverno e del Centro Piacentiniano
Il Palazzo delle Poste che si riconosce da lontano
Difficile non notarlo. Il Palazzo delle Poste e dei Telegrafi con la sua torre dell’orologio è uno degli edifici più imponenti e monumentali di Bergamo bassa. Costruito tra il 1929 e il 1932 come prolungamento del Centro Piacentiniano dall’architetto Angolo Mazzoni, è decorato con allegorie in bronzo realizzate da uno degli scultori più in voga nel tempo, Nino Galizzi.
Gli interni conservano ancora il fascino elegante di un secolo fa: lampade in vetro, pavimenti in marmo, sedute e copritermosifoni disegnati su misura. Ma la vera sorpresa è la saletta dei Telegrafi: non è aperta al pubblico ma, se chiedete, è possibile che ve la aprano e che possiate ammirare due opere di Mario Sironi davvero straordinarie: due teleri che decorano la piccola sala come se fossero degli affreschi.
Per approfondire leggete:
- Artisti da riscoprire | A Bergamo, itinerario tra le opere di Nino Galizzi, scultore bergamasco
- Famolo strano (a ogni ora): i 10 orologi di Bergamo e provincia da conoscere e ammirare assolutamente
Il Centro Piacentiniano in miniatura: esiste una versione in scala fatta di Lego
Lo sapete che esiste una versione del centro Piacentiniano realizzata di mattoncini Lego? L’hanno realizzata un gruppetto di amici bergamaschi e la portano in tour ogni volta che ce n’è la possibilità. E’ un gioiellino in scala che riproduce il quartiere così com’era una decina di anni fa.
Leggete: Il Centro Piacentiniano in Lego: perchè a Bergamo i mattoncini non sono (solo) un gioco da bambini
Conoscete il Centro Piacentiniano? Che cosa vi colpisce di questo quartiere storico?
Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce ogni settimana almeno 3 cose da fare a Bergamo e in provincia.
Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.
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Se conoscete altre curiosità legate al Centro Piacentiniano, scrivetele qui sotto nei commenti. Sarò felice di inserirli nell’articolo e farlo diventare un lavoro corale.
Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete.