Val Brembana | Trekking per famiglie fino alla croce sul Monte Zucco pieno di soddisfazioni

Se volete organizzare una gita fuori porta con trekking abbinato per voi e la vostra famiglia, oggi vi propongo una bella escursione al Monte Zucco. Questo itinerario sul Monte Zucco, in Val Brembana, parte da Sant’Antonio Abbandonato e arriva fino alla croce del GESP sul cucuzzolo della montagna. È abbastanza facile tanto che alcuni libri di trekking per famiglie lo segnalano tra quelli da fare assolutamente.

Il Monte Zucco, che si alza con poderose forme sulla destra orografica del fiume Brembo, può essere affrontato anche con una salita da San Pellegrino attraverso la Val Merlonga, profonda e incassata. Se però non siete degli escursionisti esperti e avete dei bambini alle prime armi, è meglio salire da San Antonio Abbandonato lungo un itinerario suggestivo e bellissimo.

Il percorso verso il Monte Zucco: raggiungere il punto di partenza

Da Zogno dirigetevi in macchina alla chiesa di Sant’Antonio Abbandonato (inserite il navigatore perché non ho trovato molte indicazioni). Arrivati alla chiesa potrete parcheggiare l’auto nei pressi della Trattoria Il Cacciatore.

1 la partenza da Sant'Antonio Abbandonato

Verso il monte Zucco: l’imbocco del sentiero 505

Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio dirigetevi verso il cimitero e seguite le indicazioni che da via Prisa Bassa portano verso il Monte Zucco. Imboccate il sentiero CAI 505 e arrivati alla casa di Prisa Bassa continuerete in piano attraverso un bellissimo bosco.

Il percorso verso il Rifugio GESP del Monte Zucco

Arrivati alla zona dei Foppi, troverete una cappelletta nei pressi del piccolo Rifugio CAI di Zogno. Qui comincerete a vedere dei curiosi pinnacoli di roccia spuntare dal terreno. Sono davvero molto particolari e alcuni, con un po’ di fantasia, vi sembreranno delle figure antropomorfe. Incrocerete anche una casa in vendita dove si trovano degli alberi secolari con il fusto dalle dimensioni impressionanti.

In breve tempo raggiungerete il Rifugio GESP con un’area perfetta per i pic nic e le grigliate: è un bel prato puntellato qua e là di pinnacoli in roccia, provvisto di tavoloni in pietra e di zona bracieri. Mi raccomando, se decidete di fare il barbeque state attenti e accertatevi di aver spento tutto quando avete finito.

Verso la cima del Monte Zucco

Una volta giunti al Rifugio del GESP (Gruppo Escursionisti San Pellegrino), in breve tempo si arriva al sentiero della Val Merlonga. Tenendo la destra, si sale in cresta e lungo questa, con buone gambe, si arriva alla vetta del Monte Zucco (m 1.232) da cui ammirare una bellissima vista sulle Orobie.

Cosa troverete sulla cima del Monte Zucco

Una grande croce di ferro, dominante tutta la media Val Brembana e in particolare San Pellegrino Terme, sarà lì ad attendervi sulla vetta, assieme ad un piccolo monumento che ricorda la guida Antonio Baroni di Sussia Alta.

Sotto la croce è posizionato un tondo con l’elenco di tutti i monti intorno e della loro altezza, la direzione verso cui guardare che vi permetterà di orientarvi tra tutte le cime di fronte a voi.

Troverete anche un Rifugino realizzato tra la fine del 1968 e l’inizio del 1969. Nato come magazzino per gli attrezzi, è oggi dotato di due o tre letti, lavandino, fornello e stufa.

La storia della croce GESP sul Monte Zucco

Una croce altissima, ben 20 metri di traliccio donato dalle acciaierie Falck.  E’ in quella posizione da 55 anni: fu montata infatti dal gruppo GESP nel 1965.

Era usanza che il lunedì di Pasqua gruppi di persone salissero sul monte Zucco per trascorrere una giornata di festa, raggiungendo il vasto pianoro in prossimità della vetta. Per l’occasione veniva innalzata una croce composta da semplici legni incrociati. Durante il resto dell’anno altri gruppi di giovani della zona salivano sul monte a sistemare, oppure a sostituire, quel fragile manufatto, che a ogni temporale finiva con il cadere. Spesso chi raggiungeva il monte Zucco trovava due croci, la più grande sulla sommità, la più piccola in basso. Un fatto che portava a una sorta di competizione tra i gruppi del quartiere. Nella primavera del 1963, i giovani del paese decisero di installare sul monte una croce più solida, che rappresentasse l’intera comunità. 

Dopo aver trovato lo sponsor che donasse il materiale per realizzare una croce duratura (le acciaierie Falk, appunto) i giovani si diedero da fare per metterla in opera. Venne quindi progettata e messa a punto durante l’inverno de 1964 e all’inizio di primavera dell’anno seguente fu  trasportata da Zogno alla sommità del Monte Zucco dai volontari del GESP tutta a spalle, passando dalla via Merlonga.

Sul sito GESP si legge:

La croce sul Monte Zucco

«Il 19 aprile 1965 il basamento venne montato in cima al monte Zucco e il 1° maggio si ebbe la sua muratura definitiva. Il 16 maggio successivo una squadra di operai della Falck compì l’innalzamento definitivo della croce; nella stessa giornata erano presenti circa duecento persone, a tanto ammontava il numero di quelli che avevano collaborato»

Se volete saperne di più sulla storia di questa particolarissima croce, leggete qui.

La discesa: una via alternativa 

Se avete del tempo e le discese non vi costano fatica, vi consiglio un di seguire in discesa un secondo percorso che passa da Catrimerio, una contrada di Valbrembilla, e vi riporta al punto di partenza a S.Antonio Abbandonato. Tempo di discesa: circa 2 ore.

Si ridiscende al colle, poi si sale un prato e si entra nel bosco. Per sentiero segnalato si passa sotto la quota 1.222 m poi si arriva ad un colletto; si salgono alcuni tornanti e si raggiunge la base del Corno dell’Arco (1.272 m).

Il sentiero prosegue verso nord nelle vicinanze della cresta, scende ad un colletto, risale ad un roccolo davvero molto bello e sempre lungo la cresta boscosa dove a tratti il sentiero scompare si esce alla Bocchetta di Catremerio (1.132 m), dove sorge una cappelletta (verso destra si scende a Sussia Alta, ma voi seguite le indicazioni per Sant’Antonio Abbandonato e Catremerio).

Per prati si scende alle case abbandonate di Crosnello (1.094 m), magnifico esempio di architettura rustica bergamasca. Proseguendo per il sentierino che si snoda nel bosco si raggiungono le case di Catremerio (988 m), dalle quali lungo la strada carrozzabile si torna a S. Antonio Abbandonato.

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Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Note: Le foto sono tutte mie e sono state scattate il 12 agosto 2020.

 

4 comments

  1. Ma sai che anche dalle mie parti c’è una croce imponente alta 25 metri su una cima non troppo alta da cui si apprezza un panorama splendido a 360°? E anche questa è catalogata tra quelle facili da fare assolutamente! Facciamo un gemellaggio col mio Bric Mindino?

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