Pierù alla Bergamasca

Sapori bergamaschi | Pierù alla bergamasca: peperoni verdi di Bergamo e formaggio, l’antipasto che vi farà leccare i baffi

Ci sono delle ricette bergamasche della tradizione che quando si scoprono diventano come la copertina di Linus, che non ti porti a letto ma a tavola, e di cui non puoi più fare a meno quando hai voglia di farti una bella serata o un pranzo coi cibi della tradizione. Per me sono i Pierù alla Bergamasca, un’insalata verde e bianca a base di peperoni verdi di Bergamo, formaggio grana, taleggio DOP a dadini e olio EVO.

La prima volta che li ho visti non credevo che mi sarebbero piaciuti e invece sono diventati uno di quei cibi della tradizione che mi fanno sentire in famiglia. Peperoni verdi di Bergamo sott’aceto tagliati a rondelle, cosparsi di abbondante formaggio grana, taleggio DOP e olio EVO. Mi ci sono anche delle varianti, con la carne salata tagliata a dadini o con il bollito. Mmmmmm, che bontà!

La ricetta dei Pierù alla Bergamasca

Pierù alla bergamasca

Un piatto semplice ma molto gustoso, perfetto per un aperitivo estivo sfizioso in famiglia o con gli amici.

Preparazione bergamasca “a tutto pasto”; veniva posta sul tavolo quando lo si apparecchiava e ritirata al momento della frutta o del dolce. Talvolta, la domenica, era anche una merenda con la polenta fredda a fette. Completa l’antipasto di salumi e accompagna frittate, polenta, carni o pesci arrosto o bolliti.

Pierù alla Bergamasca: ingredienti

peperoni verdi a sigaretta bergamaschi sott’aceto
olio extravergine di oliva D.O.P. Laghi lombardi – Sebino
Formaggio grana
Taleggio pasta dura D.O.P o salva cremasco D.O.P.

Pierù alla Bergamasca: preparazione

Scolare e strizzare un poco i peperoni. Togliere i semini. Tagliarli a listarelle o rondelle sottili.
Condirli con grana grattugiato, oppure con taleggio o salva a piccoli dadini.
Versare dell’olio d’oliva in quantità perchè il grana diventi una cremina.

 


I peperoni verdi di Bergamo

Se pensate di non aver mai visto i peperoni verdi di Bergamo, sappiate che al supermercato li trovate nei vasetti come Peperoni Lombardi.  Sono della famiglia delle Solanacee e hanno la forma tipica di una sigaretta i cui baccelli hanno una forma allungata e stretta. La polpa è sottile, anche i semini all’interno sono piccoli, e il colore è verde brillante. Quando maturano invece virano verso il rosso. Si tratta di una varietà particolarmente adatta ad essere conservata sott’aceto e potete trovarla sulle tavole bergamasche direttamente così. Per gustarli al meglio tagliateli in senso longitudinale, togliete il picciolo e i semini interni e potete accompagnarli con formaggio, alla carne bollita o anche al salame.

Come tutti i peperoni, sono ricchi di vitamine e antiossidanti. Non hanno la capsicina e quindi non sono piccanti, nemmeno quando maturano e diventano rossicci. Proprio per questo motivo si è meritato il titolo di Peperone Dolce di Bergamo.

I peperoni dolci di Bergamo sono chiamati in molti modi. Molti li conoscono anche come “corna di capra” o “corna di montone”. Dalle parti di Crema invece vengono chiamati tighe, ossia sberle per il loro sapore di aceto che contrasta con la dolcezza del peperone.
Al supermercato, come dicevo, li trovate in vasetti sott’aceto come Peperoni Lombardi.

Storia dei peperoni

Si narra che fu l’esploratore genovese Cristoforo Colombo a portare i peperoni in Europa nel 1493, addirittura di ritorno dal suo primo viaggio nelle Americhe. Era rosso e talmente piccante che fu scambiato per pepe e venne utilizzato in sostituzione della spezia piccante più cara. Più economico del pepe, quindi, divenne subito molto popolare e si diffuse rapidamente tanto da entrare in diverse ricette della tradizione che sopravvivono ancora oggi.

Al contrario la qualità più dolce dei peperoni ci mise molto più tempo a diffondersi. Era addirittura considerato all’inizio una “stranezza”. In Italia oggi si contano almeno una quindicina di varietà di peperoni dai colori e dalle forme più disparati. Tra questi appunto troviamo i peperoni sigaretta di Bergamo, o comunemente detti anche Peperoni Lombardi.

Per chi ama cimentarsi con l’orto o l’orto in vaso

Il peperone verde a sigaretta è una specie molto diffusa negli orti e  necessita di poche cure e di poca, ma costante, acqua. La radice è fittonante anche se presenta numerose radici superficiali. Per questo motivo gli esperti consigliano sempre la semina diretta in modo da far sviluppare al massimo la radice.

L’uso sempre più diffuso del trapianto con  piante pre-coltivate determina una radice fittonante limitata e radici superficiali molto sviluppate, in questo caso le irrigazioni devono essere più numerose e più abbondanti.

Se avete voglia di provare a coltivarlo in casa o nel vostro orto, potete acquistare le sementi e seguire le indicazioni che trovate sulla bustina.

 

 

 

Note: le foto e le informazioni le ho recuperate in rete. 
Eco Bergamo – supplemento Eco di Bergamo
Visit Bergamo
Bios – Sementi Bio

 

3 comments

  1. Li ho seminati e raccolti ora ho problemi a metterli sott’aceto perchè non ho vasi abbastanza grandi da contenerli interi… Come fare? si possono tagliare a pezzi o poi diventano troppo “acetosi”?
    grazie in anticipo per la risposta

    1. Più che acetosi, se li tagli l’interno si cuoce e diventano mollissimi. Io proverei ad arrotolarli e a comprimerli il più possibile. Oppure cambierei vaso.

      1. Grazie, arrotolandoli si rompono facilmente, sto pensando di usare bottiglie tipo salsa di pomodoro

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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