Il Castello di Cavernago si trova adagiato tra le valli bergamasche a soli 12 chilometri da Bergamo ed è abbracciato dallo splendido Parco Regionale del Serio, una riserva naturale protetta che si sviluppa da Seriate lungo il corso dell’omonimo fiume Serio, sino alla sua foce nell’Adda.
Cavernago è un villaggio dall’atmosfera unica ed è conosciuto anche come “il paese dei due castelli”, poiché all’interno del suo seppur limitato perimetro è possibile ammirare addirittura due manieri: il castello di Malpaga e il castello di Cavernago, appunto.
Pur affondando le sue radici in epoca romana e aver assistito al passaggio di diverse popolazioni sulle sue terre, Cavernago è stata plasmata nelle sue attuali sembianze da vicende storiche di epoca feudale, medievale e rinascimentale, che ne hanno definito il ruolo strategico e le esigenze difensive.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Cavernago: il “paese dei due castelli” colleoneschi
Due castelli a distanza di un chilometro l’uno dall’altro che rendono questo paese quasi unico. Dico quasi perchè Cavernago non è l’unico paese in provincia di Bergamo in cui sono presenti due castelli: anche Calcio può vantare due castelli diventate residenze nobiliari. Ma è certamente l’unico paese della Bergamasca in cui due castelli sono luoghi colleoneschi.
Il primo, il Castello di Malpaga, è infatti il luogo dove Bartolomeo Colleoni decise di stabilire la sua residenza una volta ricevuto in feudo questi territori lombardi. E pur essendo nato con esigenze difensive, questo castello venne eccezionalmente ingentilito da opere d’arte, affreschi e decorazioni tanto da renderlo perfetto come residenza nobiliare.
Il secondo castello di Cavernago è anch’esso legato alla casata Colleoni: è il Castello di Cavernago, detto anche Castello Martinengo Colleoni. Venne edificato da Francesco Martinengo Colleoni, discendente di quarta generazione di Bartolomeo. Come il suo predecessore, Francesco era un abile condottiero ma anche un uomo di cultura e riuscì a creare un edificio sicuro ma incredibilmente ricco di opere artistiche e delicati abbellimenti.
Il collegamento con il Castello di Malpaga
Il castello Martinengo Colleoni (più comunemente detto Castello di Cavernago) e il castello di Malpaga distano poco meno di un chilometro l’uno dall’altro. Pare che fossero collegati da una galleria sotterranea che serviva da via di fuga in caso di attacco.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale fu scoperto un passaggio segreto: un tunnel a 10 metri di profondità, che partendo a nord del maniero, portava alla fortezza di Cavernago. La galleria è ora ostruita in più punti e non percorribile a causa del cedimento delle pareti e del crollo dei detriti.
Storia del Castello di Cavernago
Il Castello di Cavernago è stato costruito tra il 1597 ed il 1610 su un precedente caseggiato di proprietà dei Canonici della cattedrale di Sant’Alessandro in Bergamo. Bartolomeo Colleoni aveva poi acquistato la proprietà nel 1470. Alla morte del Colleoni, il podere di Cavernago passò a Gerardo Martinengo che aveva sposato sua figlia Ursina; fu un loro nipote, in quarta generazione, Francesco Martinengo Colleoni, a costruire il castello come è ora.
Nel 1594, a seguito di una divisione fra i due rami della famiglia, il complesso era passato al condottiero conte Francesco, insignito nel 1576 del prestigioso collare dell’Ordine della Ss. Annunziata dal duca Emanuele Filiberto di Savoia. A partire dal 1597, con la moglie Beatrice di Langosco, marchesa di Pianezza, iniziarono i lavori di radicale ricostruzione del complesso che conferiscono l’attuale forma al fortilizio. Negli anni venti del Seicento e per tutto il secolo seguono campagne decorative per abbellire la struttura con pregevoli affreschi. Risale alla prima metà del XVIII secolo lo scalone elicoidale attribuito al famoso architetto Filippo Juvarra.
La presenza dei Martinengo Colleoni continua attraverso varie vicende storiche e familiari fino al 1885 quando, con la morte a Cavernago di Venceslao, la famiglia si estingue. Dopo i Martinengo Colleoni, il castello passa ad altre famiglie come i principi Giovanelli di Venezia e i conti Mazzotti Biancinelli. Seguirono alcuni passaggi di proprietà conclusi con un periodo di totale decadenza e di completo abbandono dopo la ultima guerra.
Nel 1950 il Castello fu acquistato, annesso alla azienda agricola, dal Principe Giovanni Maria Gonzaga che ne iniziò il restauro e la manutenzione. Da tre generazioni i nuovi proprietari con passione e amore ne hanno fatto la loro dimora e l’oggetto delle loro cure. Oggi è diventato una location per eventi e matrimoni e si apre al pubblico per le visite guidate.
Il Castello di Cavernago: l’esterno
Il portale d’ingresso racconta la storia del Castello
Come potete vedere, il Castello di Cavernago non ha la tipica struttura di fortezza militare quanto piuttosto quella di un’importante residenza familiare. Il castello è a pianta quadrata circondato da un profondo fossato dove ora non c’è più acqua. Un ponte levatoio assicurava il passaggio alla corte interna attraverso un’arcata in muratura su cui troneggia la grande aquila, stemma del casato Martinengo. L’aquila è circondata da un collare, chiamato collare dell’Annunziata, simbolo di un ordine cavalleresco di cui fu insignito Francesco da parte del Re Emanuele Filiberto. A sinistra dell’aquila, vi è lo stemma di Beatrice di Langosco. Sopra il portone si trova una lapide che ricorda la posa della prima pietra nel 1597.
Le torri senza merlature
Ai lati del castello ci sono quattro piccole torri poco sporgenti dalla struttura castellana. Queste torri, sempre per il carattere poco militare della fortezza, non presentano sulla parte alta la tipica merlatura ma delle logge circondate da archi sostenuti da sottili colonne. Le colonne sostengono archi a tutto sesto ricchi di affreschi che decorano tutti i porticati e in particolare in quello rivolto a sud si apre un salone dove è riprodotta una gigantesca figura di Bartolomeo Colleoni.
Il cortile con un pozzo veneziano
Nel cortile si trova un pozzo di forgia veneziana che attinge acqua da una falda sotterranea che arriva ad una profondità di 30 di metri.
Per far sì che l’acqua di falda non venga contaminata da quella piovana, sotto il cortile ci sono delle condotte sotterranee che portano direttamente l’acqua nel fossato.
Il porticato e il loggiato pieno di stemmi
Il porticato è formato da serliane e colonne accoppiate, con volte a botta e a crociera. Di particolare interesse la scala elicoidale del XVIII secolo sul lato sinistro dell’ingresso e varie sale seicentesche affrescate.
Sotto il tetto si possono osservare alcuni stemmi con disegnato l’aquila bianca e rossa, richiamo allo stemma Colleoni e sull’altro lato il ramo d’ulivo e la palma della vittoria per ricordare le vittorie delle campagne militari di Francesco.
La vista dall’alto a 360 gradi sulla campagna di Cavernago
Nel Castello di Cavernago ci sono alcuni pezzi rustici non ancora ultimati, tra cui due delle quattro torri.
Da una delle quattro torri del Castello è possibile ammirare la bellissima visuale a 360° sul territorio della bassa bergamasca.
Il Castello di Cavernago: interni finemente decorati
Il castello che attraverso i secoli ha subito molte razzie e ingiurie, al pian terreno contiene un ampio salone dall’aspetto rustico e tante stanze minori abbellite da mobili, suppellettili antiche, affreschi, stemmi e allegorie di tipica grandiosità seicentesca. Al piano superiore è adornato da deliziose colonne in stile ionico.
Un tempo era ricco di armi e armature, stendardi e trofei, poiché il Martinengo fu insignito di molti onori miliare per le sue cariche politiche.
Sala Galatea
La prima sala visitabile si chiama Galatea, come la dea greca rappresentata sul soffitto. Galatea è una delle cinquanta ninfee del mare. La Dea è innamorata di Aci, ma anche Polifemo è innamorato di Galatea. Polifemo un giorno vedendo i due amanti innamorati si infuria, prende un masso, lo lancia e uccide Aci. Galatea per non far morire il suo amore, prende il sangue di Aci e lo trasforma in acqua. Galatea infatti è rappresentata su di un carro formato da una conchiglia e trainato da due delfini.
Sala del Girasole
La seconda sala del Castello di Cavernago si chiama Sala del Girasole. Sopra il camino si trova rappresentata la ninfa Klizia sotto forma di girasole. Klizia è innamorata del Dio Apollo. E’ talmente innamorata da seguirlo con gli occhi ogni giorno, dimenticandosi di mangiare e bere per nove giorni e viene tramutata in girasole. Questo affresco è usato per rappresentare l’ossessione per l’amata. In questa sala troviamo anche rappresentati i quattro elementi, acqua, aria, fuoco e terra
Sala di Teresia
Passiamo poi alla sala di Teresia. Ai vertici della stanza sono rappresentati i quattro elementi dello stemma Colleoni, l’aquila, i due leoni e il gigliato d’Angiò.
Teresia, mentre stava passeggiando sul monte Cilene vede due serpenti che stavano copulando, prende un masso e uccide la femmina. Teresia, per tutta risposta, viene quindi tramutato in donna per sette anni. Passati i sette anni Teresia si ritrova davanti la stessa scena e uccide il serpente maschio e si ritramuta in uomo. A causa di un battibecco tra Zeus ed Era, Era rende cieco Teresia. Zeus però si dispiace e dà la possibilità a Teresia di predire il futuro e di vivere per sette generazioni.
Sala di Issione
L’ultima sala è la sala di Issione. Issione Re dei Lapiti, chiede a Deioneo di sposare la figlia, promettendo in cambio dei doni.
A matrimonio avvenuto Deioneo chiede i doni promessi da Issione, ma Issione non rispetta i patti e fa bruciare vivo Deioneo davanti al palazzo.
Zeus dedice di purificare Issione e addirittura di invitarlo al Monte Olimpo. Zeus però si accorge che Issione medita di sedurre Eva e lo castiga.
Sotterranei
Nei sotterranei del castello è possibile vedere gli oscuri e tenebrosi locali nei quali si trovavano le carceri, dal momento che il castello esercitava la giustizia a titolo di giurisdizione feudale.
Come raggiungere il Castello di Cavernago
In Auto – Arrivando dall’Autostrada A4 il percorso è:
- Uscita SERIATE direzione BRESCIA/CREMONA
- Alla rotonda prendere la seconda uscita verso ex SS 498/ Strada Statale Soncinese
- Continuare sulla ex SS 498/ Strada Statale Soncinese
- Arrivo in CAVERNAGO
- Seguire le indicazioni per il Castello di Cavernago o Castello Martinengo Colleoni
Cosa vedere e cosa fare nei dintorni
giacchè siete arrivati a Cavernago per visitare il Castello, vi invito a visitare anche il secondo castello presente nel paese. Solitamente le aperture sono coordinate e organizzate dalla Proloco di Cavernago.
Per saperne di più sul castello di Malpaga, leggete: Pomeriggio a corte nel castello di Bartolomeo Colleoni a Malpaga
Se invece vi piace andare in bicicletta, vi invito a percorrere la ciclabile dei Castelli Colleoneschi, e non solo. Leggete: Ciclopercorso Quadrifoglio: dalle Terre del Vescovado ai Castelli Colleoneschi in bicicletta
Note: immagini recuperate in rete.
Grazie.Verrò volentieri a visitare i due castelli questa primavera,di domenica.Bisogna telefonare alla pro loco x l’iscrizione della visita guidata?