Ciclopercorso Quadrifoglio: dalle Terre del Vescovado ai Castelli Colleoneschi in bicicletta

Quando mi hanno invitato a questo blog tour in bicicletta per provare un paio di escursioni del nuovo ciclopercorso Quadrifoglio, ho pensato che ancora una volta le Terre del Vescovado avevano creato qualcosa di magico per promuovere il territorio e che lo avevano battezzato con un nome bellissimo. Mi hanno regalato una giornata che non dimenticherò, piena di cose belle che ho deciso di raccontarvi.  Perché quando si trova un quadrifoglio è giusto donarlo. E, quanto te lo regalano, bisogna fare altrettanto: regalarlo a chi si vuol bene.

Dalle Terre del Vescovado ai Castelli Colleoneschi

Dalle Terre del Vescovado percorrendo ciclabili immerse nel verde, lungo il fiume Serio mi hanno portato alla scoperta del Parco Naturale del Serio, dei Castelli Colleoneschi di Malpaga e di Cavernago per terminare a ridosso dei rilievi collinari del Monte Tomenone e il Castello Camozzi-Vertova a Costa di Mezzate. Si possono scegliere due versioni di trail, adatte alle diverse preparazioni atletiche e al tempo che si ha a disposizione: una versione lunga e una versione corta ad anello.  La partenza e l’arrivo, ovviamente, sono uguali per tutti.

Percorso 2 – scheda tecnica

Stile: Cicloturismo
Periodo: autunno e primavera, ma anche autunno e inverno adeguatamente attrezzati
Punto di partenza: OASI VERDE di Seriate
Noleggio ebike: Seriate
Dislivello: 150 m
Tempo di percorrenza: 5,00 ore (long trail) 2,00 ore (short trail)
Lunghezza: 51,0 km (long trail) 26,6 km (short trail)
Difficoltà tecnica facile

Volete sapere quale ho scelto io? Be’ devo confessare che mi sono lasciata guidare da chi era più esperto di me, Maurizio Panseri (autore della guida MTB da Bergamo ai Laghi di Endine e Iseo), che si è accertato durante tutto il percorso che fossi in grado di proseguire e che il mio tour fosse un piacere e non un tour de force. In realtà non ero l’unica a pedalare, ma ero certamente quella meno preparata fisicamente e così ho fatto da benchmark: se ce la facevo io ce la potevano fare tutti. E così è andata. Per questo, tranquilli, questo percorso lo possono davvero fare tutti.

La partenza uguale per tutti

A Seriate siamo entrati nel parco Oasi Verde, raggiungibile comodamente dall’Officina della Bicicletta dove abbiamo noleggiato l’e-bike. Se decidete anche voi per un ciclotour con l’ebike e siete alle prime uscite, vi consiglio di ascoltare bene le indicazioni del noleggiatore per sapere quale andatura scegliere sui diversi terreni e vedrete che sarà un piacere pedalare tanti chilometri. Leggete il post che vi inserisco sotto se non siete mai andati su un’ebike e scoprirete tutti i segreti della pedalata assistita.

Leggi anche: Noleggiare un’ebike per andare alla scoperta delle Terre del Vescovado

Una volta entrati nell’Oasi Verde, siamo scesi costeggiando il fiume Serio. La ciclabile presenta un fondo sterrato e si snoda tra ampie superfici aperte e boschi ripariali.
Tutto il percorso è ben segnalato e se volete potete anche fermarvi a leggere le numerose bacheche su cui trovate informazioni dettagliate su flora e fauna.

Ingresso della Ciclovia Oasi Verde nel Parco del Serio
Foto @valseriana_bike

La vegetazione è tipica delle zone pedemontane e fluviali e in una bella mattina di sole in inverno rimarrete incantati nel vedere le ragnatele diventare vere e proprie opere d’arte con i cristalli di rugiada ghiacciati. Non sono riuscita a fare delle foto perché non volevo fermare il gruppo, ma erano stupende: sembravano dei fiori di cristallo.

Ad un certo punto sono stata colpita da un piccolo laghetto quasi ghiacciato, circondato da bella vegetazione, tutto sistemato. Ho chiesto a Maurizio Panseri che ci stava accompagnando in questo percorso cosa fosse e lui mi ha spiegato che era una delle zone umide che puntellano tutto il percorso. Ma questa in particolare era appena stata sistemata e rappresentava un punto di attrazione per il parco.

Il laghèt di rane

Il Parco del Serio ha ripristinato da poco quello che un tempo era il luogo di sosta dei più piccoli e non solo: il Laghèt di Rane. Oggi, nei pressi di quella che viene anche definita zona umida dagli esperti ci trovate delle panchine e della segnaletica che spiega  quanto sia importante dal punto di vista della biodiversità questo luogo.

Nel Parco del Serio potrete incrociare le zone umide che durante l’estate ospitano rane e rospi protetti. Questa in particolare è una depressione di circa due metri piena d’acqua. In questo piccolo laghetto, sotto il pelo dell’acqua, coperte dalla vegetazione galleggiante autoctona (lenticchie di lago) e protette dalla vegetazione delle rive (salterella e tifa) si riproducono  le rane rosse.

Ad un certo punto, dopo circa tre quarti d’ora dall’ingresso nell’oasi raggiungerete uno slargo caratterizzato da una pietraia. Qui potrete decidere se percorrere la versione lunga del trail oppure per quella breve.

La versione lunga dell’itinerario (long trail)

Devizione per i castelli Superate le deviazioni per i castelli di Cavernago e poi di Malpaga (seguendo quest’ultima si può già rientrare optando per la versione breve) continuerete sino a Ghisalba. Procedendo verso sud si pedala tra campi coltivati e boschi di ripa.

Sbucati sulla via Francesca (porre la massima attenzione), la si percorre verso destra e, appena superato il ponte, la si attraversa. Da qui si prosegue lungo la ciclabile seguendo il corso del fiume. Il paesaggio davanti a voi assume connotati sempre più agricoli, ma se vi voltate continuerete in lontananza a vedere le Orobie. Superata la deviazione per Cologno al Serio e la località Fornasette, si raggiungono i Laghetti del Guado interessanti per l’osservazione dell’avifauna. 

Raffi Garofalo e Maurizio Panseri (2)

Sbucati presso la Santella del Carpeneto (è appena stata restaurata e merita almeno una sosta per fare qualche foto) si procede su asfalto sino ad incontrare un canale irriguo, dove si stacca la deviazione per Morengo e Pagazzano, qui si svolta a sinistra percorrendo l’argine.

La ciclabile prosegue sinuosa nella golena e, oltre il sottopasso ferroviario risale alla strada provinciale, che si segue in direzione di Romano di Lombardia. Oltre il ponte, si scende a destra e lo si sottopassa, per imboccare la ciclabile che, in sponda sinistra, risale sino a Martinengo e Ghisalba. La ciclabile sbuca su una strada asfaltata e al ponte della via Francesca. Dopo averla attraversata si ripercorre il tratto di ciclabile fatto all’andata, sino alla deviazione per Malpaga.

Sapete cos’è una golena?

Durante il tragitto vi troverete spesso a costeggiare la golena del fiume Serio. Ogni tanto Maurizio ce la indicava. Ci ha spiegato che quella zona quando ci sono le piene serve da spazio di sicurezza e contenimento delle acque.

Con il termine di golena, infatti,  si fa riferimento a quello spazio piano compreso tra la riva di un corso d’acqua e il suo argine, in alcune regioni italiane conosciuto anche con il sinonimo di banchina. Si tratta spesso di un’area molto ampia che può ricevere saltuariamente le acque del fiume stesso durante gli eventi alluvionali e svolgere così l’importante funzione idraulica di invaso di emergenza per diluire la piena e ridurre così il rischio idrogeologico associato.

La vegetazione presente nella golena può contribuire notevolmente a rallentare la velocità della piena ed è un fattore di contenimento dell’azione dirompente della corrente. In alcuni tratti è delimitata da pietre e muretti.

Oasi-Verde.jpg

La versione corta dell’itineratio (short trail)

Quindi si abbandonano le sponde del fiume e ci si dirige verso il Castello di Malpaga e poi a quello di Cavernago (nelle foto). Questi due castelli sono davvero molto belli e ben tenuti. Sono entrambi visitabili in occasione delle Giornate dei Castelli Aperti. Il primo è stato la residenza, quella vera, di Bartolomeo Colleoni, mentre il secondo fu costruito per la famiglia. Se siete degli amanti dei castelli vi consiglio di organizzare la vostra gita in bicicletta in una delle giornate di aperture dei castelli perché ne vale davvero la pena. Le visite durano circa un’ora ciascuna. Sotto vi metto il link alla visita al Castello di Malpaga che ho fatto un anno fa. Il Castello di Cavernago è privato ed è una location per matrimoni ed eventi, ma apre comunque al pubblico in particolari occasioni. Tenete d’occhio il sito della Bassa Bergamasca Orientale per sapere quando sono aperti entrambi.

Leggi anche: Visita guidata al Castello di Malpaga

Sbucati sul provinciale si pedala su viabilità ordinaria. Si svolta a sinistra e, dopo poco, alla rotatoria, si svolta a destra seguendo per Bagnatica. Oltre il sovrappasso dell’autostrada si imbocca la stradina a sinistra e al suo termine si prosegue lungo la ciclabile che passa sotto l’asse interurbano e porta nel centro di Bagnatica.


Verso il castello di mezza costa a Costa di Mezzate

Da Bagnatica ci siamo diretti verso Costa di Mezzate, dominata dal Castello Camozzi Vertova (nella foto). Se avete tempo e voglia fermatevi a visitare questo borgo: è davvero molto suggestivo. Se fosse per me lo inserirei di diritto nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia. Come sapete sono appena stata a visitare il castello e, se volete saperne di più, vi metto il link qui sotto.

Leggi anche: Castello Camozzi Vertova a Costa di Mezzate

2 Castello Camozzi Vertova

Appena oltre il viale del Castello si segue via Camozzi e, dopo poche decine di metri, si svolta a sinistra in piazza Nobili Zoppi per imboccare la strada che lambisce collina. La si segue, diviene sterrata e inizia leggermente a salire.

Terre del Vescovado: cammini e ciclabili che si incrociano

Un’ultima parte un poco ripida e dissestata, con un breve tratto di mulattiera, conduce ad un colletto. Qui incrocerete il percorso del Cammino del Vescovado e precisamente la tappa che va da Albano Sant’Alessandro a Montello, ma al contrario.

Scesi su cementata al Casello San Marco, punto d’ingresso del Parco Tomenone, si prosegue su mulattiera pianeggiante rientrando verso Bagnatica. Questo tratto è molto suggestivo e merita una sosta per fare delle foto. Percorsa via Roma, si svolta a destra, lungo la ciclovia dei laghi, in direzione di Brusaporto, passando davanti alla Cascina dei Frati (nella foto).

Leggi anche: La seconda tappa del Cammino del Vescovado

Cascina dei Frati

La ciclovia si snoda ai piedi della collina e sbucati in via Albano Sant’Alessandro abbiamo svoltato a destra e abbiamo scollinato in direzione dell’omonimo paese. In via Madonna delle Rose, passando proprio accanto al Santuario (nella foto), mi è venuta fuori tutta la stanchezza che avevo provato anche durante il Cammino del Vescovado. ma ho stretto i denti, ho seguito il gruppo girando a sinistra e proseguendo verso Seriate.

Leggi anche: La storia del Santuario della Madonna delle Rose di Albano Sant’Alessandro

Santuario-Albano-esterno

Giunti in centro si percorre a sinistra via Marconi sino alla stazione ferroviaria da dove, seguendo la ciclabile che costeggia via Decò e Canetta. Qui potete rientrare nel parco Oasi Verde.

Alla scoperta di tutti i percorsi del Quadrifoglio

Siamo giunti alla fine di questo primo itinerario. Se volete fare anche gli altri tre, le Terre del Vescovado hanno preparato un pieghevole con tutti i dettagli e con le mappe GPS. Una bella cosa davvero, perché la segnaletica che si trova sul percorso in alcuni tratti si perde, ed è meglio avere un supporto gps.

Se invece siete alle prime uscite il mio consiglio è quello di rivolgervi ad una guida che vi conduca sui percorsi e vi racconti quello che state vedendo. Ma non solo. Che vi aiuti e che sappia riportarvi a destinazione nel modo più veloce se siete troppo stanchi per proseguire.

In-bicicletta-nelle-Terre-del-Vescovado_Serio.jpg
Foto @gite-in-Lombardia (io son quella in centro nel gruppo di ciclisti)

E se vi dovesse venire fame? Niente paura. Siamo in una zona piena di agriturismi fantastici, dove potete rifocillarvi al meglio e dove potete assaggiare dell’ottimo vino.
Continuate a seguirmi, che vi porto in un agriturismo dove ho mangiato ottimamente, all’Agriturismo del Francès di Scanzorosciate.
(Stay tuned)


Note

Articolo scritto in collaborazione con Terre del Vescovado nell’ambito nel bando  di Regione Lombardia per la promozione del Territorio, Viaggio  #inLombardia. 

in-Lombardia+Regione-Lombardia (6).jpg

16 comments

  1. Bellissimo spunto! Siamo stati al Castello di Malpaga ed è davvero una zona che ci piace! Aspettiamo che il nostro piccolo possa essere portato in bici e faremo sicuramente il giro (magari quello corto)!

  2. A mio marito piacerebbe un sacco questo itinerario, ma io ho il terrore di andare in bicicletta quindi non so se potremmo mai farlo!

  3. Che bello l’itinerario, quello lungo è per noi troppo impegnativo ma quello corto è davvero piacevole. Interessante anche il fatto che si raggiungano luoghi da visitare come i castelli (che io adoro).

  4. Dalla descrizione e dalle foto sembra davvero un bellissimo itinerario.
    Non abbiamo le bici, ma magari per questa primavera/estate si potrebbe fare.

  5. Mi hai fatto venire uno stimolo in più per riprendere la bici. Mi piace un sacco utilizzarla e con queste giornate di sole, miracolose, sarebbe fantastico percorrere un itinerario simile.

  6. Che magnifico percorso! Mettere insieme natura, tempo libero e sport è ciò che mi piace più fare! Se poi puoi anche finire la mattinata in un agriturismo..pura vida!

  7. Sono anni che non affitto una bicicletta, ma mi piacerebbe rifarlo al piu’ presto. Questi percorsi mi sembrano piu’ che fattibili e super interessanti, li terro’ a mente per la mia prossima visita da quelle parti!

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