E’ slittata nuovamente di qualche mese l’inaugurazione di un’opera che farà riflettere tutti (non solo gli appassionati d’arte) sulla fragilità del nostro mondo e sul bisogno di prendercene cura. Sul Lago d’Iseo Le Mani di Lorenzo Quinn arriveranno a Sulzano forse nell’anno di Bergamo e Brescia capitali della Cultura 2023, ma non c’è ancora nulla di certo. A tre anni dallo scoppio della pandemia l’opera arriverà sul finire della primavera 2023 con un percorso ideale da Venezia al Lago d’Iseo (forse passando per l’Ucraina), a ricordarci ancora una volta che il mondo è nelle nostre mani e che siamo responsabili di quello che gli succede, dall’inquinamento alla guerra.
Con la guerra in Europa e le centrali atomiche ucraine fuori controllo o nelle mani dei Russi che da un anno ci hanno fatto ripiombare nell’incubo di Chernobyl e nella paura di un’escalation della guerra dagli epiloghi tragici per tutti, Quinn ci dice che la salvezza del mondo è nelle nostre mani, che non possiamo voltare la testa dall’altra parte, che dobbiamo prenderci cura del mondo e dell’umanità che lo abita.
L’artista famoso nel mondo per le sue gigantesche mani scolpite e le sue opere in difesa dell’ambiente realizzerà una grande installazione sulle acque del Lago d’Iseo a Sulzano. Già teatro della straordinaria opera di Christo, nel 2016, il lago vedrà questa volta due enormi mani emergere dall’acqua e sorreggere il mondo. Un’immagine del potere dell’umanità di salvare, o distruggere, il pianeta, con una passerella che permetterà di camminare sull’acqua.
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Ecco quello che troverete in questo articolo
Le Mani di Quinn sul Lago d’Iseo nel 2023
Le mani di Quinn arriveranno sul Sebino nel 2023? Forse sì. Le mani giganti dell’artista italo-americano ricorrono spesso nelle sue opere. Sono l’elemento che lo ha reso famoso nel mondo e il mezzo a cui affida i suoi messaggi e le sue riflessioni più importanti: sulla Natura, la sostenibilità, i cambiamenti climatici, la guerra. Ma anche sui nostri valori e le nostre azioni.
Il rinvio dal 2022 al 2023
Dalle immagini della pagina Facebook del 2022 di Lorenzo Quinn sembrava che si stesse dedicando a realizzare nuovi soggetti molto più legati all’attualità, ovvero mani che pregavano contro la guerra e mani che si univano in segno di pace. Ora, pare sia impegnato in un progetto a Dubai.
Il progetto per il lago d’Iseo, simbolo di rinascita e di sostenibilità ambientale, riguarda invece la sostenibilità ambientale. Tema non certo minore e che è già stato presentato per le autorizzazioni alle autorità competenti. Tuttavia l’installazione sul territorio a cavallo tra Bergamo e Brescia continua a slittare e da più parti ci si augura che si riesca a vederla entro l’anno.
Lago d’Iseo: dove saranno le Mani di Quinn, You are the World
L’opera “You are the World” (o Your world come si legge spesso on line), caratterizzata da due enormi mani che sostengono il mondo, sarà realizzata a Sulzano in simbolica continuità con The Floating Piers. Inizialmente si era pensato alla stessa area della Passerella di Christo, che nel 2016 avevano richiamato oltre un milione di persone. Per ragioni logistiche però è stato ritenuto più adatto il punto più stretto del lago, tra Sulzano e Monte Isola, all’altezza di Peschiera Maraglio, negli spazi del lido comunale, dove tra l’altro è previsto anche un sostanzioso intervento di restyling (da circa mezzo milione di euro).
Per la cronaca, solo sul Sebino l’Autorità di Bacino ha previsto interventi per oltre 6 milioni di euro in vista del 2023. In occasione dell’anno in cui Bergamo e Brescia sono capitali della Cultura 2023, saranno molte le iniziative che vedranno il Lago d’Iseo fare squadra e brillare di luce propria. Un’occasione irripetibile, si può quasi dire, che tutti stanno aspettando per la rinascita di un territorio che ha sofferto molto a causa della pandemia.
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Il significato dell’opera You are the World di Quinn
“È come se quelle stesse mani installate a Venezia nuotassero raggiungendo il Lago d’Iseo. Questa volta per sostenere il mondo. Il nostro mondo. Un mondo che si trova nelle nostre mani, nelle mani di ognuno di noi, e non possiamo quindi permetterci di vacillare e lasciarlo affondare“, ha spiegato l’artista in un’intervista rilasciata alla stampa.
“La plastica che produciamo in ingenti quantità sta soffocando il pianeta in cui viviamo. Dobbiamo ridurne il consumo ed iniziare a riciclare”. Un appello che si tradurrà in un prezzo simbolico da pagare per accedere all’installazione sul lago: ai visitatori sarà richiesto di consegnare una bottiglia di plastica in cambio di bellezza. In cambio, si riceverà un seme da piantare: “dalla morte alla vita“.
You are the World: nel rendering le mani della figlia di Quinn sul Lago d’Iseo
Lorenzo Quinn è specialista nelle opere di Land Art e in particolare nella rappresentazione di mani, un tema dalla fortissima simbologia. E mani saranno anche sul lago d’Iseo: due gigantesche mani bianche che sorgeranno dalle acque per sostenere un altrettanto gigantesco globo, la riproduzione del pianeta Terra. E’ previsto un camminamento sottostante per visitatori e turisti, che lo potranno raggiungere percorrendo una passerella galleggiante.
Ma la cosa che mi commuove personalmente è che per realizzare il rendering delle mani che diventeranno opera d’arte sul nostro lago, Quinn ha usa le mani di sua figlia. Non la prima volta che succede: anche le mani di Support, l’opera installata a Venezia nel 2019 in occasione della Biennale erano state realizzate con il calco del figlio maggiore di Quinn. Un messaggio simbolico che spesso spiega così: “Questo mondo non è nostro: lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli e dobbiamo restituirglielo migliore di quando ci è stato dato. Siamo pronti a restituirlo migliore?”
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Chi è Lorenzo Quinn
Nato a Roma, 55 anni fa, lo scultore italiano Lorenzo Quinn è figlio della pluripremiata star di Hollywood Anthony Quinn e della sua seconda moglie, la costumista veneziana Iolanda Addolori.
Con un’infanzia vissuta a cavallo fra Italia e Stati Uniti, dopo una breve parentesi da attore, Quinn junior ha virato sull’arte e in particolare sulla scultura, lasciandosi ispirare da maestri assoluti come Michelangelo, Bernini e Rodin.
Come attore ha interpretato il giovane liutaio Antonio Stradivari nell’88, nell’omonimo film diretto da Giacomo Battiato, dove il padre vestiva i panni dell’adulto Stradivari. Ha poi interpretato l’artista surrealista spagnolo Salvador Dalí, accanto all’attrice inglese Sarah Douglas, e per questa interpretazione ha vinto il premio come miglior attore al Festival di Biarritz.
“Facendo cinema mi sono reso conto che non mi dava la possibilità di esprimermi pienamente con una storia scritta da altri, diretta da altri, con tutto uno staff di specialisti… Invece con l’arte sono pienamente me stesso, è opera mia, dalla concezione alla posa finale. Con la scultura sono pienamente Lorenzo Quinn sul piano della creatività e della possibilità di espressione” ha spiegato in un’intervista.
Scultore dal 1987, le sue opere-installazioni hanno iniziato ben presto a fare il giro del mondo, all’interno di collezioni private, musei e non solo.
L’ispirazione che muove le opere di Lorenzo Quinn
I miei compagni di viaggio erano Michelangelo e Bernini. E poi Rodin e i grandi della scultura. Sono
stati decisivi nel motivarmi e nel capire che dovevo studiarli. Infatti ancora oggi seguo dei corsi, cerco di approfondire, di saperne di più, naturalmente sperimentando anche nei materiali tra metalli e materie plastiche, e cercando di maturare un’espressività aggiornata, adatta ai nostri tempi. E toccando temi importanti per questo nostro tempo, come appunto la protezione dell’ambiente, il dialogo, la priorità della vita.
Scopri le altre mani di Lorenzo Quinn
Chi non ricorda le mani di Quinn a Venezia? Due mani gigantesche che uscivano dall’acqua per sostenere un antico palazzo affacciato sul Canal Grande: un’opera diventata iconica che Lorenzo Quinn ha realizzato in pochissimo tempo e installato a Venezia grazie alla sua tenacia e a quella del sindaco di Venezia che ha creduto da subito nel progetto. Pensate che la Biennale di Venezia, quando l’artista presentò il progetto, lo rifiutò e Quinn decise di proporlo direttamente al Sindaco che lo trovò sensazionale. Insieme hanno dovuto lottare e superare molte difficoltà perché l’opera potesse trovare spazio in uno dei canali di Venezia: prima l’intendenza delle Belle Arti, in secondo luogo l’alta marea…
Per saperne di più vi invito a guardare questa intervista rilasciata da Lorenzo Quinn nel 2019 proprio a Venezia in occasione della presentazione al pubblico dell’opera Support.
Le mani di Lorenzo Quinn sono diventate un simbolo dell’artista americano, che ne ha realizzate in diverse parti del mondo come simbolo di tutela dell’arte, dell’ambiente e del nostro pianeta. Oggi Quinn ha una fondazione che grazie a queste installazioni raccoglie fondi per progetti di tutela dei beni artistici, ricerca, campagne di sensibilizzazione.
Ben prima di Support (l’opera realizzata a Venezia nel 2017 che ha avuto una visibilità mondiale), lo scultore ha esposto i suoi lavori più celebri a Doha (in Qatar), ma anche alle Nazioni Unite, all’Hermitage di San Pietroburgo così a Singapore, in India, in Canada e in gran parte delle capitali europee. Da oltre vent’anni, inoltre, l’artista collabora con la Halcyon Gallery di Londra.
Una galleria di immagini con molte delle iconiche Mani di Quinn
Note: le immagini sono state recuperate in rete. Molte dal sito di Lorenzo Quinn
Estupendo tutta questa informazione.
Le mani di Quin quando saranno al lago ?
Grazie 1000!!
Un interessante percorso creativo.