Il mese di giugno sarà ricordato per molti anni, come il mese in cui Christo, artista bulgaro visionario e folle, ha fatto camminare, nel 2016, 1 milione e 200 mila persone sulle acque del Lago d’Iseo con la sua The Floating Piers. A tre anni di distanza, in concomitanza dell’anniversario della Passerella, esce Christo. Walking on Water: il film documentario che celebra l’artista e l’opera realizzata sul Sebino Basso Lago nel 2016. Diretto da Andrey Paounov, è stato proiettato nelle sale italiane dal 16 al 19 giugno 2019 e ora lo potete trovare anche su Sky.

Christo. Walking on Water
Christo. Walking on Water racconta la realizzazione di The Floating Piers, una delle opere di land art più grandiose e monumentali mai viste in Lombardia che per alcuni mesi ha portato il Lago d’Iseo al centro del mondo dell’arte contemporanea e non solo.
“Dieci anni dopo la scomparsa della moglie e partner artistica Jeanne-Claude, Christo realizza The Floating Piers, un progetto che avevano concepito insieme molti anni prima, un ponte galleggiante che univa le sponde del lago d’Iseo a Monte Isola. CHRISTO – Walking on Water presenta la costruzione di una delle opere d’arte contemporanea più grandiose che siano mai viste. Sullo sfondo di questa epica e memorabile follia – le complesse trattative a metà fra arte e politica, le sfide ingegneristiche, le imprese logistiche, per non parlare della pura forza della natura, illustrata da panorami mozzafiato – vediamo dispiegarsi il sogno di un artista e ci avviciniamo all’uomo che lo insegue: Christo”.
Paonuov è uno scrittore e regista bulgaro, noto per i suoi film non-fiction, tra cui Georgi and the Butflies (vincitore del Silver Wolf, IDFA 2004), The Mosquito Problem e Other Stories (Settimana della critica di Cannes 2007) e The Boy Who Was King (presentato al Toronto International Film Fesival). I suoi film sono stati proiettati in oltre 150 festival internazionali e hanno ricevuto più di 40 premi.
Andrey Paonuov ha lavorato sul documentario su The Floating Piers per diciotto mesi “rimanendo in contatto quotidianamente con Christo, che ha partecipato (e in questo caso s’intende vissuto) nelle varie fasi di montaggio”.
Il titolo del film
Inutile girarci tanto intorno. Tutti quanti, traducendo mentalmente il titolo di questo film, vi sarete detti: “Certo che con un nome così, Christo, il riferimento a Gesù che cammina sulle acque è davvero gigione”. E se non ve lo siete detti, tranquilli, lo dico io per voi. E ve lo dice pure il regista, affermando però che è voluto. Infatti:
“Christo. Walking on Water ha un doppio significato. È un riferimento all’esperienza offerta da The Floating Piers, ma rappresenta anche l’obiettivo finale: realizzare un film che possa offrire a ogni spettatore l’opportunità di camminare sulle orme di Christo e della sua creazione”.
Non vedo l’ora che esca nei cinema per andare a vederlo. Nel frattempo guardo il trailer che sta girando su YouTube, ripasso tutto quello che ho scritto nel 2016 su The Floating Piers e compilo un elenco di 10 punti.
Le 10 curiosità da scoprire su The Floating Piers
Prima di vedere il documentario, ecco 10 cose da (ri)scoprire per rivivere quel momento straordinario che ha portato il Lago d’Iseo al centro della scena internazionale.
Christo è senz’altro uno degli artisti più conosciuti e influenti del mondo contemporaneo. La sua opera visionaria e folle, The floating Piers, è qualcosa di assolutamente straordinaria che non vedremo mai più ma che ricorderemo per sempre: egli ha preso in prestito uno spazio con diversi livelli di restrizioni e regolamenti e l’ha trasformato in un’installazione artistica grandiosa. Poi ha invitato tutti a partecipare a questo evento, coinvolgendo i sensi e la testa di 1 milione e 200.000 visitatori che sono diventati essi stessi performer camminando sulle acque del lago… Walking on water!
Ma quando è stata concepita l’idea di una passerella sul lago? E perché proprio un lago? quali sono state le difficoltà? i numeri del progetto? la data di inaugurazione?
1. The Floating Piers, un’idea concepita alla fine degli anni ’60
Christo e Jeanne-Claude avevano pensato a un ponte galleggiante per la prima volta nel 1969, quando proposero senza successo il progetto per il Rio de la Plata in Argentina. Poca fortuna ebbe anche The Daiba Project, passerelle galleggianti ideate nel 1996 e pensate per unire due isole nella baia di Tokyo: anche in questo caso l’opera non fu realizzata. Ci sono voluti 46 anni prima che quest’idea prendesse vita.

2. The Floating Piers, il sogno che si realizza
La moglie dell’artista era già scomparsa, ma lui voleva che quell’idea folle e visionaria che avevano concepito insieme si concretizzasse per realizzare il sogno di entrambi. Il sogno di Christo e Jeanne-Claude comincia quindi a prender forma nel 2014, quando l’artista visitò, assieme al suo team, i laghi del nord Italia, trovando che il Lago d’Iseo fosse adatto al progetto. Era stato colpito dal fatto che sul lago ci fosse Monte Isola, l’isola lacustre più alta d’Europa dove abitano duemila persone che possono raggiungere la terra solo con la barca. Ed ecco che, per dare loro la possibilità di farlo anche a piedi, The Floating Piers diventa realtà.
Nell’aprile del 2015 arriva l’approvazione definitiva delle autorità italiane e l’artista si mette definitivamente sull’opera.

3. Un artista instancabile e completamente dedito alla sua arte
Dedizione totale. Christo lavora 12-14 ore al giorno, da lunedì a domenica, anche oggi che ha superato gli 83 anni. e lo fa stando sempre in piedi. Lo sapete che nel suo studio non ci sono gli sgabelli? Lui ama muoversi e far circolare la creatività.
Coppia inossidabile nella vita e nel lavoro per oltre mezzo secolo, i Christos non sono mai andati in vacanza.
Hanno girato il mondo, ma sempre e solo in funzione dei loro progetti monstre. Con una particolarità: viaggiavano su aerei separati per essere certi che almeno uno dei due sarebbe sopravvissuto.

4. Dal test a grandezza naturale sul Mar Nero alla produzione
Il progetto viene disegnato nei minimi dettagli e include 3 chilometri di passerelle galleggianti e 2,5 chilometri di strade pedonali coperte di tessuto. La costa del lago che si collega a Monte Isola con tre ponti galleggianti, uno dei quali raggiunge l’Isola di San Paolo e le gira intorno. Sembra facile, ma ovviamente non lo è. E deve fare i conti con un sacco di variabili, molte delle quali non le riusciamo nemmeno ad immaginare.
I test cominciarono in Germania nell’estate del 2014, e nel febbraio dell’anno successivo il direttore delle operazioni, Vladimir Yavachev, dà vita a un test a grandezza naturale sul mar Nero. Si dovevano testare le passerelle, la scelta degli ancoraggi, il montaggio e lo smontaggio dei componenti, il trasporto, e molto altro ancora.
Nella primavera del 2015 comincia la fabbricazione delle varie componenti del progetto, che vengono assemblate nell’inverno del 2015. I lavori proseguono senza sosta fino alla primavera del 2016.

5. Arriva il momento di posizionare le passerelle sul lago
Tra maggio e giugno 2016 vengono posizionate le passerelle in acqua e il 15 giugno 2016, le passerelle cominciarono a essere interamente coperte di tessuto Dahlia giallo già pronto per essere montato.
Il tessuto arancione del ponte non galleggia solo sull’acqua, ma viene posizionato anche tra le caratteristiche vie di Sulzano. L’intento di Christo, infatti, era che la sua opera fosse da guardare, da ascoltare e da esplorare, facendo percepire ai visitatori la differenza tra terraferma e acqua.
6. L’inaugurazione: il 18 giugno
The Floating Piers apre al pubblico il 18 giugno 2016 dopo un fortissimo temporale che sembra voler rimandare l’inaugurazione. Nei giorni di apertura il tempo sarà spesso instabile e si dovranno chiudere le passerelle per motivi di sicurezza. Rimane comunque fino al 3 luglio e viene percorso da 1,2 milioni di visitatori. Avete capito bene 1 milione e duecento mila visitatori ci camminano sopra.
Per 16 giorni gli abitanti dell’isola rimangono collegati alla terraferma e all’isola di San Paolo con due passerelle galleggianti e calpestabili coperte di tela gialla . Il tratto più lungo misura 1,1 km, mentre quello più corto 700 metri.
7. L’opera di Christo è l’opera di “Christo e Jeanne-Claude”
Anche se la moglie è morta ormai 10 anni fa, Christo parla sempre o quasi al plurale: «Io e Jeanne-Claude…». È questa la cifra di un legame unico che è quasi commovente. I due sono nati lo stesso giorno, lo stesso mese, lo stesso anno, lui a Gabrovo, in Bulgaria, lei a Casablanca, in Marocco.
In un’intervista Christo ha detto: «Siamo entrambi del segno dei gemelli, Jeanne-Claude diceva che eravamo un ménage à quatre».
Insieme hanno creato alcune delle opere più originali e visivamente emozionanti del ventesimo e ventunesimo secolo. S’incontrarono a Parigi nel 1954 e iniziarono a collaborare nel 1961. I loro progetti su larga scala includono Wrapped Coast, Little Bay, Australia (1968–69); Valley Curtain, Rifle, Colorado (1970–72); Running Fence, Sonoma e Marin Counties, California (1972–76); Surrounded Islands, Biscayne Bay, Florida (1980–83); The Pont Neuf Wrapped, Parigi (1975–85); The Umbrellas, Giappone–USA (1984–91); Wrapped Reichstag, Berlino (1971–95); Wrapped Trees, Riehen, Svizzera (1997–98); The Gates, Central Park, New York (1979–2005); The Floating Piers, Lago d’Iseo (2014–16). Il loro lavoro viene illustrato in vari musei e gallerie in tutto il mondo, tra cui i musei Guggenheim e Metropolitan di New York, la Tate di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.
8. Il successo di Christo e dei suoi progetti visionari
Tutte le persone coinvolte in prima persona nei progetti di Christo concordano su un punto: il successo dell’artista (e prima della coppia di artisti) si deve in gran parte alla capacità straordinaria di relazionarsi agli altri trattando tutti ad armi pari. E a sporcarsi le mani in prima persona.
A dirlo è lo stesso Christo: «La parte più eccitante dell’opera inizia quando lascio lo studio e mi scontro con il mondo reale: i problemi degli ingegneri, gli intoppi degli operai, i problemi legati agli enti governativi che si rifiutano di concedere i permessi… Sono cose che mai potrei immaginare». E rappresentano l’arte stessa di Christo e Jeanne-Claude. Perchè per loro l’arte è un processo, non un risultato finale. Anche se The Floating Piers è la realizzazione di un sogno, la vera eccitazione viene dall’immaginare le possibilità, superare la burocrazia, domare le forze della natura.
9. Tutti i numeri dell’evento The Floating Piers
Se siete degli amanti dei numeri ecco qualcosa che vi darà la dimensione di quello che è stato e quando abbia voluto dire The floating Piers per il Lago d’Iseo e per tutta la zona del Sebino.
Va detto che, nonostante tutte le polemiche e le difficoltà per gestire la presenza di oltre un milione di visitatori concentrati in poche settimane, questo è stato l’evento più importante che si sia mai visto su questo territorio. Grazie alle Floating Piers il Sebino ha avuto una visibilità mediatica senza pari ed è entrato finalmente nelle rotte dei turisti italiani e stranieri.
L’opera
46: anni trascorsi dal 1970, anno in cui Christo e Jeanne-Claude concepirono l’opera
5.5: chilometri di percorso pedonale fra pontili galleggianti e tratti urbani
220.000: cubi e perni in polietilene (poi reimpiegati nell’industria delle materie plastiche)
180.000: metri quadrati di tessuto (riconvertiti in nuovi prodotti tessili)
200: ancoraggi in cemento armato di 5.5 tonnellate rimossi dal fondale e polverizzati
La durata dell’installazione
16: giorni di apertura, dal 18 giugno al 3 luglio 2016
1.200.000: visitatori totali di The Floating Piers
72.000: media giornaliera dei visitatori
90% le provenienze da fuori provincia di Brescia
La logistica
1.200: treni dedicati che hanno trasportato 460.000 passeggeri con 330.000 i biglietti venduti.
180: persone dedicate esclusivamente al servizio ferroviario,
60: Turist angels in servizio,
60: concerti organizzati nelle stazioni di arrivo e accoglienza
420.000: passeggeri trasportati sui battelli.
100: soccorsi sanitari al giorno da infermieri, medici e mezzi di idroambulanze, motosoccorso ed elisoccorso.
2.289 volontari della Protezione Civile
240 vigili urbani e operatori impiegati ogni giorno
I costi e l’indotto diretto e indiretto
18.000.000: costo in euro di The Floating Piers, interamente finanziato da Christo
1.500.000: quota del costo totale in euro corrisposta da Christo a comuni ospitanti e Regione Lombardia per i servizi di pubblica utilità
1.000: persone assunte e pagate da The Floating Piers la maggior parte delle quali cittadini italiani residenti in Lombardia.
4.200.000: il valore economico dell’indotto in euro per ogni giorno di permanenza della passerella sul lago.
7 miliardi: il value brand del Lago d’Iseo per effetto della Passerella di Christo.
10. Il mio ricordo personale
Ho lasciato per ultimo questo ricordo personale perchè non mi sembrava il caso di rubare troppo spazio all’inizio e non ero certa che sareste arrivati fino a qui.
Ho un ricordo vivissimo di quando sono stata sulla passerella di Christo per un sacco di motivi:
- Per la bella camminata fatta sul fronte del monte per ammirare la passerella dall’alto.
- Per il caldo pazzesco.
- Per la coda ai varchi lunga ma abbastanza veloce.
- Per la gente divertente e divertita che camminava sulla passerella.
- Per quelli che si buttavano in acqua dalla passerella e venivano prontamente ripescati dalla Protezione Civile e portati a riva.
- Per il movimento dell’acqua sotto i piedi che mi ha fatto venire mal di mare.
- Per l’odore di tela e di acqua di lago, tipico dell’odore delle vele da barca bagnate.
- Per il dispiacere di non essere riusciti a fare il giro dell’isolotto di San Paolo perché Christo aveva chiesto di chiudere il passaggio temporaneamente per far passare i suoi ospiti.
- Per la bella esperienza.
- Per essere stata io stessa parte della performance e dell’opera di Christo.
- E per mille altri motivi!
E voi? che ricordo avete, se ne avete, di quei giorni?
La morte di Christo: 31 maggio 2020
Aggiornamento: Questo articolo è stato aggiornato un’ultima volta la sera della notizia della morte di Christo, il 31 maggio 2020, avvenuta a NEw York in piena pandemia COVID.
L’artista è scomparso per cause naturali a New York City come spiega l’annuncio sulla pagina Facebook Christo and Jeanne-Claude Official. «Ha vissuto una vita piena, in cui non solo ha sognato ciò che sembrava impossibile, ma lo ha realizzato – si legge nell’annuncio -. Il lavoro di Christo e Jeanne-Claude ha unito le persone facendo condividere loro esperienze in tutto il mondo, la loro opera vive nei nostri cuori e nei nostri ricordi».
«Christo è nato il 13 giugno 1935 a Gabrovo, Bulgaria. Lascia la Bulgaria nel 1957 e poi fugge a Vienna. Si trasferì a Ginevra – si legge sulla pagina Fb -. Nel 1958, Christo andò a Parigi, dove incontrò Jeanne-Claude Denat de Guillebon, non solo sua moglie, ma anche compagna di vita nella creazione di opere d’arte ambientali monumentali. Jeanne-Claude morì il 18 novembre 2009. Christo ha vissuto a New York per 56 anni».
Considerati tra i maggiori rappresentanti della Land Art, anche se Christo preferisce la definizione di «Arte ambientale», Christo e Jeanne-Claude Denat de Guillebon sono stati gli autori di decine di opere sorprendenti, realizzate in tutto il mondo. «Lei e io» diceva sempre Christo. Hanno realizzato decine di opere indimenticabili e in tutto il pianeta.
«In una lettera del 1958 Christo scrisse: “La bellezza, la scienza e l’arte trionfano sempre”. Teniamoci queste parole in suo ricordo» scrivono su Fb.
Note
Le foto sono estratte dal trailer del film (versione americana) “Christo. Walking on Water” di Andrey Paounov, nelle sale dal 16 al 19 giugno.
Il film è prodotto da Unipol Biografilm Collection ed è realizzato in collaborazione con: Biografilm Festival – International Celebration of Lives, Regione Emilia-Romagna, Gruppo Unipol, Sky Arte HD, MYmovies.it, Radio2.
Putroppo non avevo visto dal vivo questa installazione e mi dispiace davvero tanto. Mi sono dovuta accontentare delle immagini in tv
Non sapevo tutte queste cose sull’istallazione, proprio un bell’articolo interessante!
ti ringrazio.
Quante curiosità su Floating Piers non le conoscevo proprio. Nonostante fosse vicino a me questa installazione non sono riuscita ad andare a vederla e mi dispiace, perchè mi sono persa una bella esibizione. Grazie per avermela fatta vivere in questo articolo.
grazie a te del commento
Me lo ricordo benissimo il floating water ma non sapevo che ci avrebbero fatto un film. E sinceramente non conoscevo nemmeno tutte le curiosità di cui hai parlato. È sempre bello scoprire cosa c’è dietro un’opera d’arte.
E’ la cosa che affascina di più anche me. Ecco perchè andrò a vedere il film…
Ho avuto modo di partecipare indirettamente al montaggio e allo smontaggio, grazie ad una mia amica che abita lì. Meravigliose anche le foto che è riuscita a fare sull’installazione una volta terminata. Fu un successo a livello mondiale, con un afflusso record sull’Iseo!
1 milione e duecento mila visitatori su un lago che non li raggiungeva in un anno…
È stato un grandissimo evento per la Lombardia e per il lago d’Iseo, Anch’io sono curiosa di vedere il film
anche io. Moltissimo
Che progetto bellissimo, non lo conoscevo affatto e visto tutto il lavoro e l’attesa che c’e’ stata dietro, risulta ancora più interessante. Peccato non averlo potuto vedere dal vivo e passeggiarci sopra. Vedrò il film perché hai suscitato in me n grande interesse!
sono contenta. E’ stato un evento così particolare che secondo me va approfondito.
Non sapevo del film, una gran bella notizia, visto che mi sono persa l’evento. Devo dire che sono stata spaventata dall’enorme folla, e ci ho rinunciato. ma il film mi compenserà in parte, questo non me lo perdo.
In effetti gli ultimi giorni dell’evento c’era davvero un fiume di gente. Io andrò a vedere il film per approfondire alcuni aspetti che certamente mi sono persa e per rivivere quei giorni.
lo scorso anno alla fine io non sono riuscita ad andare, era praticamente impossibile dopo. avrei dovuto farlo i primi giorni, prima che l’opera di Christ diventasse famosa sui social. Grazie per aver rivelato tutte queste curiosità!
Purtroppo non ho fatto l’esperienza diretta e me ne rammarico perchè è irripetibile. La cosa straordinaria è essere parte – in quanto pubblico – dell’opera artistica, un modo nuovo e moderno di concepire l’arte. Meraviglioso!
Non ho ricordi diretti, ma in quel periodo mi trovavo in USA per lavoro e figurati che ne sentivo parlare anche li’. Ricordo alcuni servizi della CNN e alcuni ospiti del ristorante in cui lavoravo che me lo avevano menzionato. Certo e’ stata un’opera difficile da dimenticare e non sapevo che Christo e la moglie ci avessero lavorato insieme prima che lei morisse. Poetico come lui abbia continuato il loro progetto anche da solo.
Ricordo quando ne parlarono! Mi ero persa tutti i dettagli, infatti non ricordavo del brutto tempo a rompe le scatole o di quante persone lo avessero effettivamente attraversato! Per te che lo hai attraversato il ponte poi questo film deve avere un significato ancora piu’ grande!
Purtroppo non siamo riusciti a vivere quest’esperienza ma ricordiamo che nei social se ne parlava continuamente. Bellissimo scoprire tutto il lavoro e la passione dietro questo progetto. Strabilianti anche i numeri.
Siamo davvero curiosi di vedere il film.
Non sono riuscita a vedere quest’opera, un vero peccato… Chissà se verrà mai installata ancora…
Non mi ricordavo tutte queste cose e forse molte neanche le sapevo però il film se riesco lo recupererò!
Quando vidi per la prima volta questa passerella sul lago d’Iseo, ne rimasi incantata ed allo stesso tempo sbalordita.
Non riuscivo a non pensare al genio dietro quella costruzione così perfettamente inserita nel panorama naturale.
Mi sarebbe piaciuto camminarci ma, ahimè, non è stato possibile. Un piccolo rimpianto della mia parte curiosa.
Maria Domenica
Quando vidi per la prima volta questa passerella sul lago d’Iseo, ne rimasi incantata ed allo stesso tempo sbalordita.
Non riuscivo a non pensare al genio dietro quella costruzione così perfettamente inserita nel panorama naturale.
Mi sarebbe piaciuto camminarci ma, ahimè, non è stato possibile. Un piccolo rimpianto della mia parte curiosa..
Maria Domenica
Non ne sapevo nulla e sono molto impressionata! Adesso sono curiosa di vedere il film: quest’uomo è un genio.
Sono stata sulla passerella, gran bella emozione. Non sapevo però dell’uscita del film, vedo dove lo proiettano nelle mie zone
Mi ricordo della passerella vedevo i servizi in tv, però non sono riuscita ad andarci, volevo tentare gli ultimi giorni ma c’era troppa coda.
Non sapevo del film, ma non essendo riuscita a vedere l’istallazione dal vivo penso che lo vedrò. Grazie per tutte le curiosità che mi hai fatto scoprire, così arriverò al film molto più preparata
Non conoscevo quest’artista e nemmeno la sua storia o dell’uscita del film a lui dedicato. Devo dire che ho fatto una bella scoperta, grazie mille per l’articolo interessante 🙂
Un articolo che mi ha arricchito di notizie curiose e inedite Per la tua reazione al mal di mare, ci sono stati 2 miei cognati e stessa cosa. Mi hanno raccontato che avevano anche paura che si ribaltasse ma comunque è stato bello
Me la ricordo l’installazione e purtroppo non sono riuscita a partecipare, con la scusa di evitare le code, alla fine me l’ero persa. Non sapevo del film, mi informerò per vederlo.
Un bellissimo evento che ho potuto ammirare solo in tv. Beato chi era li.
Fu molto criticata, quando è stata installata, mi dispiace di non esserci andato, queste iniziative spero possano tipretersi in altri laghi italiani
Le critiche in Italia ci sono sempre, per ignoranza e per invidia. O perchè si ha sempre paura del nuovo. So di operatori turistici che devono la loro attuale fortuna a quell’opera e altri invece che si lamentano che l’investimento (fatto a proprie spese da Christo) non ha dato i ritorni sperati. Io personalmente trovo che sia stato un evento pazzesco che ha fatto finalmente conoscere il lago d’Iseo.
Purtroppo non ho potuto veder questa installazione, ma ne avevo sentito parlare.
Ricordo di aver visto qualche immagine tre anni fa: fu un evento senza precedenti e che fece molto parlare. Un’opera senza dubbio originale!
Ricordo benissimo quell’opera monumentale e l’ho amata. quando un artista rende le persone e gli utenti dell’arte i veri protagonisti di un’atto performativo, l’arte diventa davvero un gesto politico.
mi ricordo benissimo di questo evento della passerella….. ci sarebbe piaciuto tanto andarci ma avendo un quattrozampe che soffew se si divide da noi abbiamo dovuto rinunciare
Davvero romantica la storia di questi due artisti così legati da parlare come coppia anche se la voce ormai è di uno solo. Non sapevo dell’uscita del film, devo dire che mi incuriosisce molto l’aspetto tecnico della creazione delle passerelle.
Mannaggia, non sono mai riuscita a vederla, anche se l’anno scorso sembrava fossero arrivati i Lanzichenecchi sul Lago d’Iseo 😀 A questo punto, mi rifarò con il film. Amo gli artisti visionari e folli!
Non so ancora decidermi tra il fatto che mi dispiaccia di non aver visto la famosa passerella o il fatto di esserne felice. L’impatto di quell’opera sulla zona dev’essere stato devastante. Sicuramente guarderò il film per colmare un po’ del mio dubbio.
Bellissima esperienza della quale ho ed avrò sempre un indelebile ricordo. I numeri cos’ ben esposti nell’articolo danno l’idea dell’impatto assolutamente positivo sul territorio dell’opera di Christo. Purtroppo devo però confermare che Christo ha pienamente ragione sulle critiche che ha poi esternato, se pur così tardivamente. Riporto il testo della lettera che scrissi al sindaco di Monte Isola subito dopo la mia visita.
– Egregio Signor Sindaco del Comune di Monte Isola,
nel ringraziarla per aver dato ospitalità e sostegno all’evento di “The Floating Piers”, evento che ha portato nell’intera nostra regione lombarda un’infinità di visitatori da tutto il mondo, ho una domanda da porle.
Non fatico ad immaginare quante difficoltà ed evenienze impreviste possono aver caratterizzato l’organizzazione e la fruibilità dei siti interessati, in particolar modo la piccola Monte Isola, certamente non abituati ad un’affluenza così massiccia e continua. Come molti altri ho potuto godere di quest’esperienza ma sono rimasto sbalordito nel constatare personalmente che alle ore 09:00 del mattino gli esercizi pubblici sull’isola erano ancora tutti chiusi. Neppure un caffè mi è stato possibile prendere in un bar del paese, da quando vi ho messo piede sino a quando me ne sono andato. C’erano migliaia e migliaia di visitatori e tutti si affollavano inutilmente nei pressi dei locali pubblici increduli della loro chiusura. Le risparmio i commenti che ho avuto modo di udire.
Ho poi scoperto da altri visitatori che questa situazione, a mio avviso davvero incresciosa, non è stata casuale ma si è ripetuta costantemente. Gli esercenti hanno boicottato l’evento? Me lo chiedo e glielo chiedo perché tenere chiuso un esercizio pubblico che in poche ore avrebbe potuto fare l’incasso di un anno intero non può avere una diversa spiegazione.
Sono molto dispiaciuto per questa mancanza di rispetto verso i turisti, un’incresciosa mancanza di volontà che non fa onore alla nostra terra e che certamente peserà sul ricordo di chi ci è stato per la prima volta.
Come lei sono lombardo ed amo il mio Paese ed ancor più la mia appartenenza ad esso, trovo inspiegabile il comportamento dei suoi concittadini che hanno disdegnato con la loro passività un turismo che per forza di cose è diventato “mordi e fuggi”, anzi nel caso di Monte Isola è meglio dire “vedi e fuggi” perché da “mordere” non offriva nulla.
Peccato, un comportamento che non ci fa onore… nonostante la bellezza dei posti nei quali viviamo non siamo capaci di trarne giovamento, anche economico oltre che culturale e di accoglienza.
Scrivo a Lei, Signor Sindaco, e non ai giornali perché non amo denigrare pubblicamente la nostra terra, preferisco farle presente il mio sdegno personalmente sperando che lei sappia e possa intervenire su chi ha così scioccamente affrontato un’occasione irripetibile per far conoscere al mondo il nostro bellissimo lago e l’isola lacustre più grande d’Europa.
Con rispetto per il suo lavoro porgo cordiali saluti.
Marco Foresti.
Bergamo lì 26 giugno 2016
Proprio quest’anno sono stata Monte Isola, subito dopo Bergamo. Ancora il luogo è intriso di ricordo di quell’opera magnifica. Mi è davvero dispiaciuto non esserne stata anche io parte.