Alla scoperta della Ca’ Minelli di Brumano, ad Alzano Lombardo, la casa dei proverbi che insegna la felicità

Ca’ Minelli di Brumano, frazione di Alzano Lombardo, è un’antica abitazione signorile cinquecentesca, che si trova nel verde dei boschi della bassa Valle Seriana, sul Monte di Nese. L’edificio è caratterizzato da pareti colorate di giallo e azzurro e su ogni muro e angolo della casa sono riportati proverbi, modi di dire, versi in rima, consigli e suggerimenti di vita tipici della saggezza popolare.

Quando ho scoperto della sua esistenza ho subito deciso che dovevo saperne di più e che dovevo andare a vederla di persona. Ho sguinzagliato tutti i miei amici e parenti che abitano nella zona e ho iniziato a sfogliare tutti i libri che ho trovato in casa che potessero in qualche modo ricondurre a Brumano e  alla storia di questo edificio. E in poco tempo ho messo insieme un po’ di informazioni utili a recarmi sul posto con qualche suggestione in più.

Brumano Cà Minelli la casa dei proverbi che insegna la felicità

Così, dopo aver coinvolto due amiche, curiose e affascinate tanto quanto me da questo edificio, eccomi partire alla scoperta della Cà Minelli, la casa dei proverbi che insegna la felicità. 

Ca’ Minelli, detta anche “casa dei proverbi

L’edificio dei Nobili Minelli di Brumano è oggi in evidente stato di abbandono, anche se sul sito di Alzano Lombardo si legge che questa casa è abitata. Quando mi sono avventurata con le mie due amiche su per i boschi di Brumano, sembrava in realtà abitata solo dai gatti, ma non era nemmeno avvolta dalla natura, segno che qualcuno (forse chi abita nella casa dirimpetto) si occupava di pulirla dai rovi e dalle erbacce.

Impossibile poi non lasciarsi affascinare dalle pareti gialle e azzurre nel mezzo del bosco e dai numerosi proverbi dipinti sulle pareti e gli angoli della casa ancora leggibili. Così dopo esserci accertate che non ci fossero animali pericolosi a guardia della cascina ci siamo avvicinate per ammirare meglio le iscrizioni.

Cà Minelli è un pozzo di saggezza tutto da scoprire. Difficile dire con precisione a che periodo risalgano le scritte che si trovano sulle pareti.  Ma i font fanno pensare a periodi decisamente recenti. Sul pavimento del patio d’ingresso si trova un numero, 1949, che fa pensare che a questo periodo risalga l’ultima ristrutturazione dell’edificio seicentesco.

Le decorazioni di Cà Minelli

Mentre gironzolavamo intorno a Cà Minelli, chiacchierando con Laura che è una storica dell’Arte e guida professionista, notavamo che le decorazioni e i colori erano quelli che si trovano spesso nelle ville di montagna ristrutturate intorno al dopoguerra. Non era infrequente inoltre che antiche cascine venissero acquistate e trasformate in case di vacanza.

Se così fosse, si spiegherebbero i font dell’alfabeto corsivo “Ronde”, tipico dei manuali scolastici della prima metà del Novecento e nelle scritte a stencil più definite.

Chiedendo poi a delle persone del posto abbiamo scoperto che questa casa oggi appartiene ad un architetto che abita all’estero e che in passato la prestava agli scout della zona. Una signora incontrata mentre eravamo vicino a Cà Minelli e che abbiamo fermato nella speranza di trovare qualche informazione ci ha raccontato che c’era stata da ragazzina in un campo estivo. Le abbiamo chiesto se gli interni erano decorati come all’esterno, ma ne non aveva memoria.

 

Le perle di saggezza che si trovano sui muri di Cà Minelli

Questo eccentrico edificio è davvero da vedere: ogni angolo, ogni muro, ogni spazio di quelle pareti colorate di giallo e d’azzurro nasconde versi e proverbi in idiomi diversi, consigli di vita che oggi sembrano lontani anni luce, ma che per la loro saggezza dovremmo cercare di recuperare.

Sulla parete esterna della vecchia casa dei nobili Minelli di Brumano sono riportati svariati proverbi in italiano, latino e persino francese. Sono quei modi di dire della saggezza popolare quasi del tutto dimenticati, ma se li leggete con lo spirito giusto, diventano il segreto per la felicità: su una delle pareti si trova infatti la ricetta “Chi vuol vivere felice i giorni sui, non guardi quanti son di lui più lieti, ma quanti son più miseri di lui”. Ma non solo. Potete trovare anche moniti, tipo “Giovane ozioso, vecchio bisognoso”. E molto altro ancora.

Brumano (frazione di Alzano Lombardo)

Brumano si trova quasi alla sommità del Monte Pizzo, a Ovest della frazione Burro, dalla quale è diviso dalla profonda e ripida valletta scavata nei millenni dalle acque del torrente Nesa. Qui troviamo un piccolo gruppo di antichi casolari sparsi, al disopra dei quali, sul ripido pendio sorge la parrocchiale del SS Redentore. Ancora oggi è una località incontaminata, isolata e difficilmente accessibile.

Antica frazione del Comune di Alzano Maggiore, fu in origine abitata da una popolazione appartenente alla tribù dei Galli Cenomani, giunta dalla lontana Gallia nel quinto secolo a.C.

Per secoli i bromanensi (così si chiamano gli abitati di Brumano) vissero la loro umile e laboriosa esistenza senza curarsi di quello che li circondava a pochi chilometri di distanza.

Piccolo insediamento rurale, fu sempre abitato da contadini-armentari particolarmente laboriosi e intraprendenti, i quali nei periodi in cui non erano occupati nei lavori campestri e nel governo degli armenti, si trasformavano in muratori, fabbri, falegnami e tagliapietre. Possiamo dire che hanno edificato e arredato con le proprie mani i loro casolari.

Tutto questo fino al XVI secolo.

I Minelli: da Brumano a Venezia

Palazzo Minelli a VeneziaI Minelli, originari da Brumano di Alzano Lombardo, nel territorio bergamasco, alla fine del Cinquecento iniziarono dei commerci con Venezia e nel giro di qualche anno si spostarono nella Serenissima. Si narra che “calarono dal Bergamasco a Venezia. Erano in origine di umilissima condizione e vendevano salumi fabbricandoli colle proprie mani; non sdegnavano in gembiule di giuocare sulla pubblica via alle palle”. 

A Venezia si arricchirono dunque con il commercio del formaggio e delle carni insaccate.

Nel 1650 Lorenzo Minelli era stato aggregato ai patrizi “con i suoi figlioli, nipoti e discendenti” (secondo la formula in uso). I Minelli, che fino ad allora avevano abitato in un palazzo sul Rio di San Luca decisero di farsi costruire una nuova dimora. La zona a quel tempo era abitata da altre famiglie illustri e folta di costruzioni di pregio.

La facciata di Palazzo Minelli è oggi ancora ben conservata e recandovi a Venezia, potete ancora ammirarne le nitide specchiature in pietra. Le aperture, raccordate l’una all’altra, di piano in piano, disegnano limpidamente lo schema di un prospetto che ci tramanda il ricordo di un armonioso e sontuoso modo di vivere.

I Minelli abitarono a Venezia fino al 1774 e nel 1793 si estinsero.

La fortuna dei Minelli a Venezia

La famiglia Minelli costituì per molti secoli la quasi totalità dell’abitato di Brumano. Anche dopo essere emigrati a Venezia continuarono ad avere rapporti stabili con il loro paese d’origine.

Al tempo della guerra in Candia, nel 1650, Lorenzo Minelli, coi figli Francesco e Domenico e i nipoti Giovan Battista e Cristoforo, versarono nelle esauste casse della Repubblica di Venezia la somma di ben 100mila ducati, ottenendo in cambio di essere, con decreto del Senato del 1650, iscritti nel Libro d’Oro del Patriziato Veneto. Se vi chiedete a quanto corrisponderebbe oggi la cifra versata, con la rivalutazione si parla di circa 20 milioni di euro. Una cifra non da poco per essere dei commercianti di formaggi e insaccati.

Si raccontava che Lorenzo ebbe la bella notizia nella sua bottega di “luganegher” posta all’inizio della Casaria a Rialto.

 

Come raggiungere Ca’ Minelli di Brumano (Alzano Lombardo)

Raggiungere Cà Minelli è abbastanza semplice. Potete arrivarci a poche centinaia di metri in auto o a piedi con una bella camminata tra i boschi adatta a tutti.

Laura Margherita e Raffaella

Dall’abitato di Brumano: il percorso più breve

Un percorso immerso nel verde dei boschi della bassa valle Seriana, permette di raggiungere questa casa della saggezza dall’abitato di Brumano, frazione di Alzano Lombardo. La partenza di questo percorso in auto parte nei pressi della Chiesa di San Pietro, andando lungo la strada Belvedere, superando il ristorante Romano e proseguendo dritto su una strada che entra nel bosco.

Non lasciatevi intimorire dal fatto che ad un certo punto diventi una strada ad una sola carreggiata: chi la percorre ha molta pazienza e sarà pronto a lasciarvi spazio infilandosi in qualche rientranza se vi dovesse incrociare.

Ovviamente dovrete avere un po’ di dimestichezza con le strade tortuose. Io, ad esempio, ad un certo punto ho preferito tornare indietro e farmi una bella passeggiata nel bosco.

 

Da Olera con una visita al borgo medievale

Olera borgo medievale

La partenza di questo percorso è ad Olera, piccola e caratteristica frazione di Alzano Lombardo, in bassa Val Seriana. Il mio consiglio è quello di prendervi magari un quarto d’ora in più per fare un giretto per Olera e farsi venire voglia di tornare a visitarlo. Per saperne di più su Olera, antico borgo medievale, leggete qui.

Lasciare l’auto in uno dei parcheggi pubblici del paese e raggiungere la Chiesa di San Rocco, punto di partenza di questa bella passeggiata di circa un’ora e quarantacinque minuti. Immettersi nel segnavia CAI 532 che, con una mulattiera a mezza costa nel bosco ci permette di fare il periplo parziale del Monte Colletto e raggiungere in breve l’abitato di Burro, frazione di Alzano Lombardo. E poi proseguite con le indicazioni che trovate nel punto successivo. 

Da Burro: una bella passeggiata nei boschi

Noi tre, in effetti siamo partite proprio da Burro, lasciando la strada a poche centinaia di metri dall’abitato, nei pressi dell’ingresso del sentiero.

Camminando lungo la mulattiera, si scende a raggiungere il torrente Nesa, che si attraversa su di un ponticello che trovate sulla destra. Fate attenzione perché si mimetizza bene. Poco oltre, raggiunto un bivio, si devia a sinistra, risalendo attraverso il bosco. E’ abbastanza ripido e sarebbe meglio avere ai piedi delle pedule o degli scarponcini da montagna, soprattutto al ritorno quando lo farete in discesa: il rischio di scivolare e picchiare il sedere c’è.

Durante il percorso vi imbatterete in cascine immerse in paesaggi davvero suggestivi. Fermatevi a contemplare quello che c’è intorno a voi: la vostra anima ne beneficerà sicuramente. E se siete poco allenati come me, avrete anche il tempo di recuperare e risalire i sentieri con più tranquillità.

Cascine tra Burro e Brumano

In breve, si raggiunge l’abitato di Brumano, piccola frazione, circondata da verdi prati e boschi. In corrispondenza della chiesa, la mulattiera lascia il posto all’asfalto. Proseguire su di essa fino a che la strada non lascia nuovamente il posto alla mulattiera. Dopo poche centinaia di metri attraverso il bosco, ad un bivio prendere la sinistra, abbandonando il segnavia CAI 532, e scendendo brevemente fino a raggiungere Cà Minelli.

Note: le foto sono in parte mie e in parte di Margherita Pelizzari, l’amica che è venuta con me e Laura Benzoni in questa avventura un giovedì di ottobre 2022. Le informazioni storiche sono tratte in parte dal libro Alzano nei Secoli di A. Mandelli e in parte recuperate in rete. Se volete saperne di più su Alzano Lombardo, ecco un articolo che può esservi utile: 

Gite fuoriporta | 10 cose da fare ad Alzano Lombardo in un fine settimana in Val Seriana

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