A Carona sculture in legno di Mario Midali raffiguranti gli animali del bosco che abitano le Orobie diventano un percorso all’insegna della natura. 15 opere commissionate all’artista del legno Mario Midali ridanno così nuova vita alle piante uccise dal bostrico. L’idea è stata dell’amministrazione comunale di Carona che ha deciso, come si dice, di “trasformare un problema (quello del bostrico) in un’opportunità”: un percorso turistico che accompagni i visitatori con opere d’arte intorno al laghetto.
Le piante uccise dal bostrico quindi sono state abbattute, così da recuperarne la parte basale e trasformarla in pezzi d’arte lignea: in questo caso sculture raffiguranti gli animali del bosco. Le prime opere scolpite con la motosega da Mario Midali sono un gufo, un’aquila e un picchio. Nelle prossime settimane si aggiungeranno altri animali: il gallo cedrone, un orso, un capriolo, un cervo…
Io sono stata giusto ieri a Carona ad ammirare i primi. Scopriamo insieme di più.
Dove si trovano le sculture di Mario Midali a Carona
Le sculture in legno di Mario Midali si trovano a Carona lungo le sponde del suggestivo laghetto, attorno cui si snoda l’intero paese. Servito da bar, ristoranti, aree gioco e spiagge per concedersi un bagno di sole durante la bella stagione, il lago di Carona offre un panorama totalmente immerso nella natura e l’ambientazione tipica delle Alpi Orobiche.
Le sculture si trovano vicino al Bar Paninoteca e vanno verso l’imbocco della Pista di Sci di Fondo.
Il bacino lungo cui si trovano le prime sculture di Mario Midali è anche il punto di partenza per le escursioni verso le vette e rifugi delle più suggestivi delle Alpi Orobie. Da Carona partono infatti trekking verso i Laghi Gemelli e verso il Rifugio Calvi. Ma anche camminate ad anello per famiglie all’insegna della storia e della scoperta: come ad esempio la camminata A spasso nel Tempo che racconta l’importanza della patata nell’economia di Carona.
Chi è Mario Midali
Mario Midali, 59 anni, di Isola di Fondra, è uno scultore del legno con all’attivo centinaia di opere sparse nella provincia di Bergamo ma non solo. Midali, che realizza anche panche e tavole in legno, è stato chiamato a realizzare varie sculture tra cui gnomi, gufi, aquile, un enorme drago, che si possono ammirare a Cugno di Santa Brigida. Nei progetti un piccolo parco sempre di animali – una dozzina – commissionate dal Comune di Cusio. A Mezzeno ha realizzato un’aquila alta 140 centimetri. Altre sue realizzazioni, invece, si trovano sulle Dolomiti, come quelle in un agriturismo al lago di Misurina.
La sua bottega si trova a Isola di Fondra e la riconoscete per un’enorme scultura che si trova all’esterno. Su commissiona realizza arredi in legno, ma spesso lo trovate con la sua motosega a scolpire animali nei boschi.
Dove si trova Carona
Situato in Alta Val Brembana, il comune si trova a circa 50 chilometri a nord di Bergamo. Fa parte della Comunità montana della Valle Brembana.
Carona è apprezzata anche dagli amanti dello sci alpinismo e dagli escursionisti amanti della tranquillità e dei bei panorami montani. Inoltre una seggiovia che porta gli sciatori a 1700 m in Val Carisole, punto di partenza di 4 skilift e collegamento con gli impianti di Foppolo.
Come si raggiunge Carona
In auto: Autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Dalmine, proseguire fino a Villa d’Almè, prendere la Provinciale della Valle Brembana in direzione di San Pellegrino Terme; a Piazza Brembana prendere il bivio di dx verso la Valle di Fondra e proseguire verso Carona.
In treno: dalla stazione di Bergamo collegamenti con bus di linea giornalieri SAAB, collegamenti da Milano giornalieri nel periodo invernale.
Cos’è il bostrico che uccide le piante orobiche
L’Ips thypographus, meglio noto come bostrico tipografo, è un piccolo insetto coleottero del gruppo degli Scolitidi, di forma cilindrica e di colore bruno, lungo circa 4-5 mm. E’ endemico dei boschi del Trentino e delle Orobie e attacca prevalentemente l’abete rosso, in cui si sviluppa sotto la corteccia scavando intricate gallerie, che interrompono il flusso della linfa; in tal modo porta inevitabilmente a morte le piante in breve tempo.
E’ endemico nelle foreste del Trentino ed è arrivato fino alle Orobie. La causa principale della sua diffusione fino a noi è stata la Tempesta Vaia che ha indebolito le piante e le ha rese più vulnerabili all’attacco di questo insetto.
Il bostrico infatti colonizza singole piante indebolite o sotto stress, scavando piccoli fori nella corteccia. L’infestazione può essere riconosciuta già all’inizio grazie all’emissione di rosura rossastra dal foro di ingresso; in caso di pioggia, tuttavia, questi segnali non sono più visibili. Un altro sintomo è la perdita di resina, prodotta dalla pianta nel tentativo di difendersi dall’attacco, che può colare lungo il tronco.
Per approfondire, leggete qui
Note: Le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete.
Molto interessante spiegato bene facile da comprendere bravo
Ti ringrazio. Mi fa piacere che sia apprezzato. Continua a seguirmi. A presto, con il prossimo articolo, Raffaella