Visita al Castello di Valverde, antica dimora storica bergamasca, immersa nel verde di fronte alle Mura di Bergamo

Castello di Valverde. Posto fra le verdi ondulazioni che incorniciano le secolari Mura Venete risalenti al sedicesimo secolo ed edificate a protezione di Città Alta, l’edificio con il suo parco è considerato uno dei luoghi paesisticamente più notevoli dei colli di Bergamo, un luogo da cui si può ammirare una veduta splendida sulla Città Vecchia. 

Vi si accede attraverso un nobilissimo accesso, tra il sentiero silvestre e il parco boschereccio, che conduce a misteriose verzure, celate da una cancellata” si trova scritto in un articolo che ne magnifica la posizione (e non a torto). Antichissimo d’origine, rimaneggiato mille volte, fino ai fasti settecenteschi e alla signorile destinazione odierna, il Castello di Valverde è una di quelle dimore storiche bergamasche che consiglio a tutti di visitare. Fa parte del circuito delle Dimore Storiche Bergamo e con la bella stagione si organizzano spesso visite guidate o eventi musicali. E’ una di quelle meraviglie che non ti aspetti, tipica di Bergamo. Non solo per la posizione e la bellezza del luogo, ma anche per le storie che racconta. 

Da posizione di controllo a porta per la salvezza

Le origini del Castello di Valverde sono davvero antichissime, infatti le prime tracce della sua esistenza risalgono addirittura al X secolo quando il castello Poliachi o Poyacum si trovava al centro di Vico Fabriciano (nucleo originario del Borgo San Lorenzo). Successivamente fu Castello Avogadri come si evince da alcuni documenti cinquecenteschi.

Una posizione opportuna per un castello divenne poi adatta per una villa, quando la volontà di dominare i dintorni si trasformo in privilegio panoramico. Una lapide, infatti, indica il momento dell’ultima mutazione, quando il capitano veneto Paolo Loredan terminò nel 1585 i lavori per adattare l’edificio a propria dimora.

Nell‘ordinamento della Repubblica di Venezia, alla quale Bergamo era sottoposta dal 1428, mentre il Podestà (o pretore) amministrava la citta, il Capitano (o Prefetto) amministrava la provincia e soprintendeva alle questioni militari. Tra i capitani, Paolo Loredan ebbe il compito storico di completare nel 1588, con il baluardo della Fara, la nuova cinta murata di Bergamo: dal Castello di Valverde poteva seguire così a vista le ultime operazioni.

L’edificio appartenne alla famiglia Medolago Albani, come rivela lo stemma sopra il portale d’ingresso e fu successivamente restaurato tra il 1926 e il 1930, quando era proprietaria Giuseppina Cattaneo dei baroni Scotti. Ora é di proprietà della famiglia Cattaneo Carrara. Personaggio di spicco della famiglia fu Lydia Gelmi Cattaneo, la prima bergamasca ad ottenere il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni” nel 1974: la sua casa infatti è stata una delle ‘stazioni’ della via verso la salvezza per molti ebrei durante la guerra. 

Volete saperne di più sulla storia di Lidia Gelmi Cattateo? Leggete qui


Come si presenta il Castello di Valverde: dalle origini a oggi

L’edificio attuale conserva l’impianto quadrangolare cinquecentesco, ottenuto adattando le strutture precedenti. La forma rimane quella che si può vedere in un documento del 1626. AI corpo quadrangolare poi sono state aggiunte verso nord delle dipendenze rustiche. 

L’ingresso

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Lungo la via Giovanni Maironi da Ponte, andando verso Città Alta, sulla sinistra ad un certo punto troverete una piccola salita sterrata che conduce ad una cancellata. La riconoscete perché subito dopo si trova una sorta di villino in stile neoclassico in cattive condizioni di cui vi parlerò nell’ultimo punto. Oltrepassato il cancello si percorre un vialetto. Notate anche il muro verde di bambù sulla destra: un bosco impenetrabile che non ti aspetti.

Arriverete ad un secondo cancello sostenuto da pilastri lavorati e con una sola delle due statue che un tempo li ornavano. Superato anche quello si giunge all’ingresso del Castello di Valverde che è in realtà una villa alta due piani. Il portone d’ingresso è da restaurare, ma si nota immediatamente la fattura barocca originale del tempo. L’androne d’ingresso del cortile disimpegna una piccolo locale con volta a crociera che serviva da cappelletta.

Il cortile

Il cortile quadrangolare, chiuso tra ali di due piani, ha su tre lati un portico ad archi su colonne e su due lati un loggiato, sempre ad archi, su colonnette che non seguono con regolarità le scansioni del portico.

Su un lato un pozzo è addossato alla parete cieca che chiude il cortile. Quella parte di cortile è stata sistemata alla fine dell’Ottocento dagli antenati degli attuali proprietari (Achille Carrara e  Giuseppina Cattaneo, dei Baroni Scotti, che troviamo ritratti anche in un salottino del Castello). Il pozzo e le due colonne in pietra di Sarnico non c’erano, ma sono stati inseriti per ingentilire una parete che altrimenti sarebbe stata troppo diversa dal resto.

Nonostante la semplicità rispetto al resto del cortile, questo spazio centrale, di notevole suggestione, è perfetto per organizzare concerti o spettacoli teatrali e si presta perfettamente ad accogliere installazioni decorative come potete vedere in foto.

La parte occidentale del Castello di Valverde

La parte Ovest del castello è visitabile e potrete ammirare le sale del piano terreno con soffitti di legno e travi decorate; un salone con volta a stucchi e camino reca esuberanti affreschi moderni, raffiguranti le Storie di Achille.

Come noterete le stanze non sono grandissime, ma sono decisamente accoglienti e finemente decorate, adatte ad accogliere una famiglia nobile. Quello che vedete è un insieme di decorazioni e affreschi che vanno dalla fine del 500 ai primi del novecento, periodo dell’ultima ristrutturazione di tutto l’edificio.

Achille Carrara fece decorare il salone da un pittore bergamasco che si è firmato in un angolo della stanza. Il dipinto sul soffitto è un quadro con cornice, che è stato realizzato dall’artista e poi attaccato. Nell’ultimo restauro è stato infatti stappato, sistemato e riposizionato nello spazio.

Notate anche la pavimentazione di questa stanza, che sarà diversa da tutte le altre. Questa cosa è tipica dei palazzi antichi, dove mostrare pavimenti diversi in ogni stanza era segno di ricchezza. Questo nello specifico è un marmo a tappeto, con la greca che delimita il perimetro calpestabile.

Dal salone si accede ad altre stanze e salottini con alcuni arredi, suppellettili d’epoca e cimeli di famiglia.

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L’ala nord del castello

L’ala nord, di fronte all’ingresso è più stretta e più alta della altre; il portico occupa tutta la profondità e dà accesso al cortile dei rustici, la facciata sopra il portico è ritmata da lesene sostenute da peducci, con finestre ben spaziate negli intervalli. E’ molto probabile che un tempo qui ci fosse un salone che occupava tutto il primo piano, accessibile da una scala a due rampe che sale a un estremo del portico, ma ora interrotta da una soletta.

La parte est del castello di Valverde

La parte est possiede una serie di sale, poste a un piano rialzato rispetto al cortile, e con buone decorazioni settecentesche ad affresco. Le decorazioni sono raffinate e non lasciano nessuno spazio vuoto, nemmeno gli scuri che quando sono aperti si inseriscono perfettamente nella cornice della finestra.

Sotto il salone si trovano le cucine coperte a volte, così come sotto l’ala opposta ci sono le cantine, anch’esse a volta. Nella stanza ci sono delle grate con cui probabilmente un tempo ci si scaldava utilizzando il calore proveniente dalle cucine. In un angolo c’è persino un passavivande che si mimetizza in una porta da cui si faceva salire il cibo preparato nella cucina sottostante.

Il primo piano

In un angolo del portico si trova una scala che sale al loggiato che presenta una copertura lignea inclinata secondo la pendenza del tetto e disimpegna stanze con soffitti i legno e travi decorate.

Tutto il loggiato è decorato con una greca raffigurante degli uccelli fantastici. Gli archi e le colonne sono anch’esse decorate con motivi geometrici e della natura.

La “Casa del Quarenghi”, un mistero mai risolto

Vicino all’ingresso del Castello di Valverde, sorge una villetta, costruita probabilmente come portineria e sulla quale molto è stato scritto e detto. Si tratta di un gradevole edificio a due piani, a pianta rettangolare; il prospetto verso sud è aperto al centro con un loggiato trabeato e lunette superiori, in corrispondenza del solaio.  L’interno non è visitabile, ma pubblicazioni  segnalano un corridoio passante tra le aperture centrali delle due fronti, i soffitti sono piani e la scala interna con ringhiera in ferro sale al primo piano e al sottotetto.

Una tradizione orale di cui non si conosce l’origine, la indica come la Casa del Quarenghi, con riferimento al grande architetto bergamasco, nato in Valle Imagna nel 1744 e morto in Russia nel 1817.

Non si conoscono disegni di progetto e il Quarenghi, che lasciò elenchi delle sue opere bergamasche, non nomina questo edificio. Qualcuno fa notare che lui disegnò ville di impianto analogo anche se forse più interessanti, e da qui l’ipotesi che non avendone controllato l’esecuzione avesse deciso di non firmarla.

Ma forse a dirimere il mistero, una carta del Manzini del 1816 che mostra come  l’edificio non fosse ancora presente con la forma che vediamo attualmente e forse questo dimostra che si tratta di un edificio appartenente all’eclettismo ottocentesco. Togliere la paternità al Quarenghi, va detto che non toglie nulla al valore di questo edificio, prezioso complemento ambientale del castello di Valverde, non trovate?

A proposito di Quarenghi, lo sapete che per celebrare questo importante architetto valdimagnino è stata creata una torta che porta il suo nome? Per saperne di più, leggete: Giacomo Quarenghi: il ricordar (la sua storia) m’è dolce con la Torta Quarenghi

Dormire  in un castello bergamasco

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio bergamasco, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Oltre alla visita del Castello di Valverde, se amate dormire nei castelli per sentirvi re o regine per una notte, leggete anche: Week end a tema Castelli | Dormire in un castello in provincia di Bergamo per sentirsi re e regina per una notte

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