Ogna contrada di Villa d'Ogna

Val Seriana | L’antico borgo di Ogna, contrada di Villa d’Ogna, con la sua fontana e la piazza che le gira intorno

Se vi capita passare in Val Seriana, dovete assolutamente andare a Ogna, contrada di Villa d’Ogna, dove si trova una delle piazze più belle della Bergamasca. Piazza Chiesa, così si chiama la piazza di cui parliamo, è racchiusa fra tre ali di costruzioni antiche, un piccolo declivio prativo, e la chiesa di San Giovanni Apostolo. Sul lato posto a nord della piazzetta, un antico palazzo in pietra presenta ancora delle bifore, cioè delle finestre medievali con due aperture, e la colonnina in mezzo. Tutta la piazza è acciottolata e, in mezzo, si apre una fontana in pietra grezza della fine degli anni Trenta.

Quando vi troverete al cento della storica Piazza Chiesa di Ogna vi renderete subito conto di essere non solo in una delle piazze più antiche e suggestive della Valle Seriana, ma anche nel luogo che rappresenta il simbolo delle origini del paese. Molte sono le teorie sulla formazione dell’insediamento. La leggenda che più ci piace è quella che ne fa risalire le origini alle invasioni barbariche del V secolo A.C. con i primi insediamenti unni mandati direttamente da Attila per lavorare nelle miniere di ferro e che si stabilirono alla foce del torrente Ogna.

Cosa vedere nella Piazza di Ogna, intorno alla fontana

La piazza di Ogna, contrada di Villa d’Ogna, è un piccolo gioiello di architettura rurale e nobiliare ed è stata per lungo tempo sede del mercato locale, luogo degli scambi di generi alimentari anche provenienti dalle valli limitrofe.

Nella piazza stretta attorno alla parrocchiale di San Giovanni Battista e agli edifici che la compongono, tutti risalenti a un periodo compreso tra il XIV ed il XVIII secolo e composti da muri perimetrali in pietrame, loggiati e copertura a tetto a falde, ancora ben conservati, si trova una fontana dalla forma esagonale, costruita a cavallo degli anni 30 e 40 del Novecento diventata oggi simbolo del paese. 

La fontana di Ogna

Al centro della piazza in ciottolato spicca la fontana di Ogna, mentre quella più antica con lavatoio era posta su un lato della piazza ed era alimentata con una condotta fatta di coppi, tutt’ora in parte esistenti.

Sebbene la fontana risalga agli anni Trenta del Novecento, è diventata nel corso degli anni un simbolo per l’intero paese di Villa d’Ogna.

La fontana è anche nello stemma di Villa d’Ogna

Nonostante la fontana non sia così antica, la sua immagine è entrata nello stemma di Villa d’Ogna.

Lo stemma è diviso in tre parti, ognuna delle quali riporta simboli legati al paese. Nel primo quadrante si trovano tre bisanti che rappresentano le tre principali zone di Villa d’Ogna: Ogna/San Lorenzo, Villa/Biciocca e Sant’Alberto/Festi Rasini/Gazza. Nel secondo quadrante sono presenti la conchiglia e il bordone (simboli araldici che rappresentano il pellegrino) per ricordare il nostro concittadino più illustre, il beato Alberto. Nel terzo quadrante è stata posizionata la fontana di Ogna con la quale viene identificato l’antico borgo e la sua piazza medievale.

Hanno un significato anche i tre colori. Il verde rappresenta il territorio e la montagna, il rosso la santità del beato Alberto, l’azzurro l’acqua del fiume Serio e del torrente Ogna.

La chiesa di Giovanni Apostolo Evangelista

Ogna chiesa San Giovanni Evangelista

La chiesa di Ogna, contrada di Villa d’Ogna, risale al XVI secolo. Tuttavia il primo documento in cui viene citata risale al 1520, quando venne eretta a parrocchia.

Nel 1575, in occasione della visita pastorale dell’allora Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la chiesa si presentava in cattivo stato di conservazione. Nei decenni successivi vennero effettuati importanti lavori di manutenzione e di restauro. Degna di nota è la costruzione dell’altare in marmo, realizzato nel 1770 dai fratelli Fantoni (eredi del più noto Andrea Fantoni), resa possibile dalla collaborazione di tutta la popolazione. Nel 1864 ci fu la visita pastorale di mons. Pietro Luigi Speranza, vescovo di Bergamo originario della contrada Candrietti di Piario. In occasione di tale visita, la chiesa subì un ulteriore restauro con l’innalzamento della torre campanaria. Un secolo più tardi altri lavori vennero effettuati dai fratelli Taragni (figli del decoratore Fermo Taragni).

La chiesa è dedicata a san Giovanni apostolo ed evangelista e si sviluppa a croce latina con un’unica navata, suddivisa in quattro settori da altrettante lesene con capitelli, e coperta da una volta a botte. Anche la facciata, rivolta verso Nord, è presenta quattro lesene, sormontate da una trabeazione con timpano triangolare. All’interno si possono trovare opere di Domenico Carpinoni e una raffigurazione di san Narno di Carlo Ceresa originario della località, oltre che una rara lanterna in legno dorato risalente ad un periodo compreso tra il XVI ed il XVII secolo, un inginocchiatoio del XVIII secolo e una pisside in bronzo eseguita nel 1590.

La casa dei Pagani e la torre trecentesca

Ogna casa dei Paganì e Torre Trecentesca

La tradizione popolare narra che sotto l’arco della “Casa dei Pagani”, che ancora si può ammirare nella piazza con arcate, pilastri e capitelli in pietra, vi fosse una dogana dove si pagava il dazio sulle merci in transito. La vera origine del nome Ogna potrebbe far riferimento infatti alla funzione della Ca’ del paga’, casa del pagare dazio, in italiano che è divenuta quindi “Casa dei Pagani”.

Di rilevanza storica è anche la torre trecentesca proprio confinante con Casa dei Paganì. Oggi la vediamo cimata che si innalza per una decina di metri da terra e adibita ad abitazione privata. I muri sono in conci di pietra rozzamente squadrati e disposti a corsi regolari.

L’origine del nome di Ogna

Anche sull’origine del nome Ogna non vi è certezza. Secondo la teoria più riconosciuta, il nome deriverebbe dal latino “onus” che significa “imposta di dazio”. A sostegno di questa tesi, bisogna tener presente la posizione strategica del paese:  i principali centri abitati della Val Seriana, della Val di Scalve infatti, per collegarsi con Bergamo, dovevano necessariamente passare per Ogna.
Da qui si articolavano infatti tre diramazioni: per Clusone, per Fiumenero e Lizzola da cui si raggiungeva la Valle Brembana e per la Presolana da cui si proseguiva per Schilpario nella Val di Scalve.

Come arrivare a Ogna

Se volete visitare Ogna, contrada di Villa d’Ogna dovete andare in Val Seriana e seguire le indicazioni per l’Alta Valle.
Mettete queste coordinate e raggiungerete la Piazza Chiesa di Ogna: clicca qui.

 

Conoscevate Ogna contrada di Villa d’Ogna?

Ciao, io sono Raffaella Garofalo e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Se volete saperne di più su questo blog navigatelo. Oppure se desiderate rimanere aggiornati sugli articoli che pubblico ogni settimana, lasciate il vostro indirizzo email nel Form che trovate scorrendo col dito in basso (se state leggendo questo articolo dal cellulare) o sulla spalla destra del blog (se lo state leggendo da PC). 

Se vi piacciono gli antichi borghi e le contrade, qui sotto alcuni articoli che potrebbero interessarvi.

 

 

2 comments

  1. Gent.ma Raffaella, complimenti per l’articolo sulla nostra bellissima piazza. Spero che più persone/turisti colgano il suggerimento di visitare un fantastico luogo che ha mantenuto il sapore dell’antico. Come antica è la storica “casera” all’interno della Casa dei pagani. Al momento ancora in attività per la stagionatura di formaggi prodotti dal proprietario e da altri contadini del territorio. Conserva un microclima particolare che fa’ stagionare nel modo migliore i formaggi. La casera è anche meta di visite culturali guidate. Grazie. Angela Bellini

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.