La prima volta che ho incontrato Tosca Rossi è stato alla presentazione del primo volume della guida Bergamo Scolpita. Avevo letto della presentazione tra gli eventi dell’Eco di Bergamo e ho deciso di andare alla serata a Villa di Serio.
La presentazione durò un paio d’ore e fu una scoperta pazzesca per me. Lei e Marcella Cattaneo, autrici di quello che scoprii sarebbe stato il primo di due volumi dedicati alla Bergamo scolpita, si dimostrarono estremamente competenti e appassionate della città e questo mi è piaciuto moltissimo. Quella sera presi un sacco di appunti e mi annotai un sacco di luoghi da andare a visitare che Tosca e Marcella avevano segnalato sul loro libro.
Il mio blog era all’inizio, ma Tosca Rossi già mi aveva intercettato sul web e quando mi avvicinai per salutarla e ringraziarla fu molto carina con me dicendomi che le piaceva come scrivevo. Quando sei all’inizio questa cosa è molto importante, soprattutto se viene detta da chi conosce Bergamo e la ama come lei. Perché se le chiedete, ed è quello che ho fatto qualche giorno fa al termine di una visita guidata all’ex convento di Sant’Agostino, cos’è Bergamo per te? Lei vi risponderà: “Bergamo è tutto“.
E non è una risposta detta tanto per dire, credetemi. Se la fate parlare di Bergamo è un fiume in piena ed è una vera visita privata (e pregiata) alla scoperta della città.
Tosca Rossi è una delle Guide Turistiche professioniste di Bergamo più conosciute in città. Le sue proposte le trovate on line come Terre di Bergamo, e le sue visite a tema sono sempre molto particolari e approfondite. Il taglio storico artistico è molto spinto, ma non manca mai di raccontare piccoli aneddoti che riescono a colpire l’immaginario di chi la segue. Per questo ho deciso di farvela conoscere, per fare un giro per Bergamo insieme a lei e ai suoi luoghi del cuore
Eccoci qui, Tosca. Grazie di aver dedicato del tempo a Cose di Bergamo. Comincerei con una domanda semplice: qual è il tuo luogo del cuore?
Non vorrei sembrare scontata, ma ti direi la Basilica Civica, cioè la Basilica di Santa Maria Maggiore. E’ il monumento più illustre più importante e più interessante e più legato alla nostra storia e, devo dire, che quando entro mi sento a casa perché vi trovo opere magnifiche. Penso però che la Basilica debba essere riscoperta, perché non bastano le tarsie del Lotto (pregevolissime), gli arazzi fiorentini e fiamminghi, il Confessionale intarsiato dal Fantoni (per altro importato in un secondo tempo), così come ad esempio i dipinti sei-settecenteschi, ma sotto quei dipinti, sotto quegli stucchi non ci sono solo affreschi c’è tantissima altra arte e storia che deve essere ancora raccontata. Così come sotto la pavimentazione, nei vari apogei, in quello che può essere lo scavo archeologico, o sopra i protiri e in controfacciata.
Si spera a breve si facciano nuovi percorsi e nuovi allestimenti museali legate alla sua valorizzazione, perché lo merita davvero.
Se però posso, un altro luogo del cuore, legato alla mia storia e alla mia pubblicazione “A volo d’Uccello”, è il Terrazzo della Casa del Castellano di San Vigilio Castello. Ossia il terrazzo che aderisce a quella che si crede fosse una cisterna (qualcuno pensa che fosse un’aula carceraria gestita da chi apriva e chiudeva il Castello di San Vigilio) da cui credo che l’artista Alvise Cima abbia preso spunto per realizzare l’opera “A volo d’uccello sulla città” recuperando un dipinto quattrocentesco.
Bergamo riesce ancora a sorprenderti?
Sempre. Bergamo è una città che ho sempre avuto nel cuore e nell’anima, che amo in maniera viscerale. Ogni volta che recupero in modo fortuito una traccia un elemento, una traccia significativa, un qualcosa di inedito o edito, facendo ricerca negli archivi cittadini, è per me sempre un’emozione. Così come è stata un’emozione continua riscoprire Bergamo mentre scrivevo, insieme a Marcella Cattaneo, Bergamo Scolpita.
Cosa ti ha dato l’idea di Bergamo Scolpita?
E’ stato un percorso graduale. A 9 anni ho deciso che avrei fatto la guida turistica (e quest’anno festeggio il mio ventennale). E quando ho cominciato il mio percorso universitario in Storia dell’Arte ho sempre fatto in modo che nei miei esami ci fossero dei libri declinati sulla città e sulla provincia di Bergamo. I miei docenti hanno sempre assecondato questo mio amore viscerale per questa terra. E da lì, raccogliendo informazioni un po’ più tecniche e specialistiche sugli studi bergamaschi, ne sono venute fuori due pubblicazioni Bergamo Ubs Picta e A volo d’Uccello. Due percorsi di conoscenza molto diversi, ma impostati sulla valorizzazione e lettura dei reperti che troviamo a Bergamo: il primo dedicato agli affreschi e il secondo ai dipinti.
Bergamo Scolpita nasce dal mio amore per la città e dalla mia voglia di conoscere e scoprire cercare di inventariare nuovi elementi secondari di questo microcosmo che inserito nel cosmo maggiore diventa parte della storia della città. Mi spiego meglio. Durante una delle mie osservazioni avevo scoperto che qui a Sant’Agostino c’è una parasta in pietra azzurra e grigia arenaria sulla cui estremità troviamo un concio su cui c’è uno stemma recuperato dalla parte interna della chiesa. Sopra questo concio, che presenta uno scudo a muso equino, si trova un reperto archeologico che poi è diventata la copertina di Bergamo scolpita 1 Bergamo e Colli. Li ho capito che, se in quel contesto c’era un reperto archeologico incassato su un reperto medievale o addirittura romanico, chissà in Bergamo Alta e Colli quanti ce ne dovevano essere. E da lì è cominciata una nuova esplorazione con l’occhio più attento: guardi, scopri, fotografi, raccogli, studi, ti documenti… Ecco come è partita l’idea di questo libro.
Così come il primo volume dedicata a Città Alta e ai Colli, Bergamo Scolpita 2 è una guida storico artistica attraverso targhe, lapidi, iscrizioni, stemmi, bassorilievi, sculture e monumenti che corrono sulle pareti della città.
Oltre 50 schede schede ordinate secondo una sequenza ragionata, che traccia un percorso che si snoda attraverso le vie della Città Bassa, con l’intento di rivisitare con un occhio diverso luoghi frequentati abitualmente, ma ricchi di testimonianze.
Pensa che anche in questo volume ne trovi solo una cinquantina, ma noi – io e Marcella – ne abbiamo catalogati complessivamente addirittura 1100 di questi reperti scolpiti, dai più evidenti a quelli più nascosti che potrebbero sembrare insignificanti, ma che in realtà hanno delle storie affascinanti. Avremmo voluto pubblicarli tutti, ma sarebbe diventata un’opera diversa dal testo divulgativo che avevamo intenzione di fare e così abbiamo fatto una selezione.
E tutto quello che avete raccolto?
Abbiamo realizzato una lista ordinata alfabeticamente e topograficamente di tutte le emergenze (oggetti che emergono, no urgenze, ndr) catalogate pronte per essere messe a disposizione di tutti non appena troveremo gli sponsor o se l’ente pubblico ci permettesse la pubblicazione sul Geoportale on line.
Questo sarebbe sicuramente un modo inedito di fruire la città, al di là di tutte le altre proposte. Siamo certe che ai turisti, ma non solo a loro, piacerebbe poter avere una risposta su tutto quello che vedono in città.
E’ cambiato il turismo a Bergamo? Pensi che Bergamo sia abbastanza valorizzata?
Penso che negli anni il turismo verso la nostra città sia cambiato molto. Dobbiamo senz’altro dire grazie a Ryanair e all’aeroporto di Orio che oggi è il secondo aeroporto della lombardia. Siamo stati bravi e i bergamaschi cominciano ad accorgersi che possono e devono valorizzare la città, perchè questo porta vantaggi per tutti.
Basta guardare i negozi di Città Alta che oggi valorizzano i locali che li ospitano, mettendo in evidenza i resti del passato, armonizzando le luci e le vetrine, rispettando il contesto. Questo 20 anni fa non sarebbe successo. Oggi invece è considerato un valore importante che i turisti apprezzano.
Cosa pensi si debba fare per far conoscere di più questa città?
Migliorare continuamente i servizi di accoglienza per i turisti. Non possiamo fermarci, ma dobbiamo prendere spunto da quelle città storiche, come ad esempio Pisa, che accolgono i turisti con servizi di parking attrezzati che lasciano un bel ricordo e favoriscono il passaparola positivo.
E poi mezzi shuttle che funzionino come minibus, aperture prolungate degli uffici, scale mobili, aree veramente pedonali e non intasate dai mezzi di carico scarico soprattutto nel centro storico che tanto deturpano.
A proposito, vi siete accorti che Tosca Rossi, mentre raccontava della Basilica di Santa Maria Maggiore, ha detto una parolina magica che rende straordinaria questa basilica? La parolina è “Civica”. Significa che la basilica appartiene alla città ed è amministrata dalla Fondazione della Misericordia Maggiore (MIA).
La Basilica di S. Maria Maggiore fu amministrata e officiata dal Capitolo di S. Vincenzo dalla sua origine fino al 1449, quando venne scorporata dal complesso cattedralizio e affidata alla Congregazione della Misericordia Maggiore che si riservava il diritto di nominare il clero officiante. Chiesa collegiata fino agli anni ’70 del ‘900, dotata un tempo anche di clero e seminario autonomi, oggi la vita spirituale e liturgica che in essa si svolge è assicurata da un Rettore che, in ossequio alla tradizione canonicale e all’antica autonomia sancita dal papa Nicolò V, anche oggi viene denominato Priore. Lungo i secoli personalità di assoluto rilievo venne chiamati dalla MIA a ricoprire l’importante carica. Dal 2010, in base al nuovo Codice di Diritto Canonico, la nomina del Priore non è più privilegio esclusivo della MIA, ma compete al Vescovo di Bergamo sentito preventivamente il parere della Misericordia.
Note
Le foto delle copertine dei libri di Tosca Rossi sono mie o catturate da amazon.it. La foto di copertina di questo articolo l’ho scattata al termine dell’intervista e ho usato il filtro per togliere le mie rughe (lei non ne ha neanche una, beata!)
Entrambe le copie del libro Bergamo Scolpita di Tosca Rossi e Marcella Cattaneo le ho acquistate e fanno parte della mia libreria personale dedicata a Bergamo.
Se ve lo chiedete, questa intervista è stata realizzata su mia richiesta e Tosca me l’ha concessa in amicizia. Non è una pubblicità.
Un libro davvero interessante, adoro le cose artistiche =)
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Yelyzaveta Semenova
http://www.yelyzavetasemenova.com
Intervista molto bella…mai letto il libro però c’è sempre una prima volta…se lo vedo in libreria lo comprerò subito
è sempre bello incontrare persone appassionate e competenti… sono linfa per la creatività!
Complimenti, bel libro .. un’ottima narrazione. Comunque l’Italia è un paese bellissimo e pieno di storia. Andrebbe visitato ogni luogo.
Abbiamo degli amici a Bergamo, missà che abbiamo trovato un ottimo regalo!
Molto interessante questa intervista. Già da piccola Tosca aveva le idee chiare.
E` proprio bello cio` che si puo` fare quando si combinano tra loro patriottismo, amore per il proprio mestiere e capacita` di coinvolgere gli altri. 🙂
Bellissima intervista e complimenti per il libro e soprattutto grazie per il blog che da bergamasca iniziero’ sicuramente a seguire. Quante cose che ci sfuggono anche delle nostre bellissime citta’ italiane.
Complimenti! ! Adoro le interviste e gli autori disponibili e contenti di condividere con o loro lettori le proprie opere 😊😊
Grazie alle tue info e ai tuoi articoli si può conoscere la città di Bergamo.
Anche chi abita lontanissimo da questa città ne può scoprire info e curiosità
Non conoscevo quest’artista e le sue opere ed ammetto che è stata per me una grande scoperta!!grazie di quest’interessantissimo articolo
Che bello leggere di due donne cosi appassionate della loro citta’!
sono bellissime le persone (come voi) che amano così tanto la propria città da riempirla di magia nei loro discorsi. Ora vorrei ripercorrere Bergamo con in mano gusto volume!
Grazie 1000!
Che bello, sicuramente sarebbe interessante e bello leggere questo libro. Magari mentre si passeggia nella vostra città.
Brava un altro interessantissimo post sulla tua bella città. Che brava che sei ad andare a tutte queste presentazioni ed iniziative. E’ vero ti danno lo spunto per altri luoghi e articoli da scrivere. Dev’essere stato un bell’incontro con una “guida” cosi’ esperta. Un bacio
Questa intervista mi ha rapito 😍 ho letto davvero tutto d’un fiato. Non conoscevo Tosca Rossi ma mi ha conquistata ❤️
Ryanair ha contribuito moltissimo a far conoscere Bergamo, ma anche tu stai contribuendo a farla conoscere con i tuoi post sempre molto belli.
Ti ringrazio. Sei davvero molto gentile.
Lo regalerò ad una amica di Bergamo che vive nelle Marche. Grazie
L’Italia è così bella che ovunque ti giri presenta sorprese. Non abbiamo mai visitato Bergamo, sappiamo quanto sia interessante, ma quando si ha a che fare con gente così esperta che ti racconta l’arte e la storia della città, la si vede sotto altri occhi 🙂
Molto interessante questa intervista! Apprezzo tanto le persone che si mettono in gioco e raccontano con competenza la storia dei loro luoghi del cuore!
bell’articolo, che dimostra il tuo impegno nel fare ciò che ami. il libro è sicuramente da leggere
Bella intervista si sente che ama/amate Bergamo…anch’io volevo fare la guida turistica o l’archeologo 😁 non è andata così ma mi è rimasta la passione per l’arte e la storia.
più ti leggo e più mi si apre un mondo!
Bergamo come ti ho già scritto per me era un comodo scalo aereo (lo so, lo so ti chiedo perdono) ma con te scopro sempre dei dettagli, dei punti di vista, delle chicche nascoste, dei personaggi strepitosi che non fanno che farvi venire voglia di venire a scoprire la tua città, ma se passo da lì che dici ci scappa un caffè?
Assolutamente si! ❤️
Assolutamente si! 🙂