Non so se ho fatto bene a mettere Harry Potter nel titolo (qualcuno se ne potrebbe avere a male, visto che sto per parlare di una ex chiesa di Città Alta e non del maghetto) ma questa è la cosa che mi è venuta in mente quando sono entrata per la prima volta nell’ex chiesa di San Michele all’Arco. Perché in questo spazio nascosto ai più, mi sono trovata davanti uno spettacolo di scaffalature ardite, un dedalo di corridoi su più piani, scalette a vista, giornali e riviste raccolti in un faldoni, mazzette di quotidiani tenute insieme da nastri.
Vi avevo promesso che vi avrei parlato delle 8 tappe visitate durante l’evento Lumen e questa è proprio una di quelle: la ex chiesa di San Michele All’arco, oggi archivio e deposito dell’emeroteca della Biblioteca Angelo Mai dove si conservano giornali e riviste provenienti da tutto il mondo. Era un po’ che desideravo visitarla. Avevo sentito qualcuna delle mie amiche guide che l’aveva visitata dirne cose magnifiche, ma non avevo osato chiedere di portarmici. Mi ero segnata di non perdere l’occasione qualora se ne fosse presentata una e così è stato.
La mia prima reazione è stata WOW. Poi il mio pensiero è corso alla biblioteca di Hogwarts, dove Harry Potter e i suoi amici si ritrovavano per parlare dei misteri e delle avventure che avrebbero vissuto di lì a poco. E quelle scalette mozzafiato che si trovano in San Michele all’Arco sono proprio quelle che mi hanno fatto pensare alla scuola di magia così bene descritta dalla Rowling. Ho immaginato di vedersi aggirare gli studenti dalla scuola con i loro mantelli da studenti, alla ricerca di qualche articolo di giornale che parla di mostri e avvenimenti straordinari…
Ecco quello che troverete in questo articolo
Dove si trova l’ex chiesa di San Michele all’Arco
L’ex chiesa di San Michele all’Arco è praticamente in Piazza Vecchia, attaccata alla Biblioteca Angelo Mai sulla sinistra (dando le spalle al Palazzo della Ragione), in una posizione leggermente arretrata rispetto alla Biblioteca, tanto che sembra quasi nascosta. Si entra passando dall’ingresso principale della biblioteca, in una porticina che si trova nella Sala Scamozziana in fondo a sinistra.
Mi ero sempre chiesta come fosse dentro e come mai non fosse aperta al pubblico. Sapevo che la chiesetta era in uso alla Biblioteca, ma mai mi sarei immaginata di trovare quello che ho visto quando sono finalmente entrata. Perché dietro quella piccola facciata con bel portale modanato, che si incassa arretrata tra le vie Colleoni e Rivola e il lato occidentale della biblioteca, c’è un mondo. Un mondo di carta: giornali, quotidiani e periodici, scritti in italiano e lingue diverse dalla nostra.
Chiesa o deposito di quotidiani e periodici?
In quell’edificio così ritirato e silenzioso nonostante la spada sguainata del santo che le dà il nome, nonostante gli affreschi di pregio che la impreziosiscono e la sua storia lunga secoli, si trova la storia del giornalismo mondiale con tutto quello di buono e di meno buono che è stato scritto.
Qui infatti si trovano i 12.000 tra quotidiani e periodici provenienti da tutto il mondo raccolti dalla Biblioteca Civica bergamasca. L’ex chiesa contiene una torre di periodici che arriva fino alla cupola, per uno sviluppo lineare di 4.500 metri.
Visitare l’ex chiesa di San Michele all’Arco
Se desiderate visitarla così com’è, con i suoi affreschi sulla cupola e gli scaffali che la raggiungono in un dedalo di corridoi e scalette, questo è il mese giusto.
Nell’Atrio Scamozziano (l’ingresso della biblioteca) è allestita la mostra E vi fu battaglia in cielo». Carlo Innocenzo Carloni in San Michele all’Arco: racconta le origini dell’edificio, le vicende della sua ristrutturazione e della decorazione settecentesca voluta dal parroco don Marco Carminati. Qui, troverete un’ampia sezione in cui viene descritta dettagliatamente l’intervento di restauro da poco concluso. Pensate che durante il restauro l’archivio continuò ad essere attivo e non è stato spostato. Questo significa che il restauro è avvenuto con tutte le copie di giornali e riviste al loro posto. E non deve essere stato per niente facile posizionare i ponteggi per farci lavorare i restauratori. Come non deve essere stato facile organizzare il tutto.
Inoltre, per tutto il mese di maggio sarà possibile non solo visitare la mostra dedicata ai restauri di questa chiesetta “nascosta” al pubblico, ma potrete visitare proprio la chiesetta e scoprire la bellezza dei suoi affreschi. Le visite sono dalle 9.30 alle 12.30, nei sabati 11, 18 e 25 maggio e la domenica 26 maggio (ultima domenica del mese, come sapete c’è l’apertura #maididomenica). Ingresso per gruppi di massimo 10 persone, un gruppo ogni 15 minuti circa. Senza prenotazione.
Le visite guidate alla ex Chiesa di San Michele all’Arco vi daranno la possibilità di ammirare gli affreschi settecenteschi che ornano la cupola e i pennacchi dell’edificio, recentemente restaurati. E di lasciarvi sorprendere dall’architettura recente che sostiene tutti i giornali e le riviste raccolte dalla biblioteca.
Nel 2020 l’ex chiesa verrà riaperta al pubblico
Nel 2020 gli spazi di Piazza Vecchia destinati agli eventi culturali cambieranno. Sono stati stanziati oltre 2 milioni per mettere in sicurezza San Michele e riqualificare Casa Suardi, che sarà liberata, perché con l’apertura del Donizetti gli uffici della Fondazione si sposteranno nello stabile cittadino.
Palazzo Suardi ospiterà quindi gli archivi storici e la raccolta iconografica della Mai. Gli spazi saranno climatizzati per accogliere l’archivio a scaffale aperto. Saranno messi tavoli da lavoro e realizzate postazioni con wi-fi per la consultazione digitale.
San Michele recupererà una fruizione pubblica diventando una sala di consultazione dei periodici. L’allestimento sarà flessibile per permettere anche mostre sull’editoria. Grazie a questo cambio, la Mai sarà alleggerita e diventerà un polo culturale con più spazi per convegni, incontri e concerti. Attraverso il suo giardino, che sarà recuperato e aperto, si potrà accedere direttamente nell’area archeologica di vicolo Aquila Nera. Pensate che questa area archeologica è stata scoperta proprio quando si stava cercando di realizzare dei magazzini per le opere librarie da conservare.
Note
Le informazioni le ho raccolte in rete e durante la visita guidata svoltasi durante l’evento Lumen. Le foto sono mie.
Peccato essere via tutto maggio: mi ispirerebbe un sacco poter vedere questa chiesa-non-più-chiesa. Una volta vidi un archivio dentro un palazzo del 1300 in una sala tutta affrescata. Una meraviglia che mi fece nascere subito una domanda: perché proprio lì.
Io amo gli archivi storici e amo i luoghi affrescati. Non mi dispiace che siano l’uno dentro l’altro. Quello che mi dispiace è che siano inaccessibili per motivi di sicurezza. Per questo sono stata felice quando hanno aperto le porte al pubblico per queste visite guidate.
Non ho mai ne letto ne visto Harry Potter, quindi non ho metri di paragone. Ma questa biblioteca la trovo fantastica a prescindere! Gli archivi dei quotidiani poi… chissà che profumo! Mi hai portato in un altro suggestivo angolo di Bergamo con i tuoi racconti.
Hai ragione: il profumo di carta è proprio quello che ho notato entrando. E da ‘vecchia’ giornalista è quello che mi ha emozionato di più.
Hai ragione, fa pensare troppo a Harry Potter! Mi stavo chiedendo se ci sia all’interno anche una statua, o un affresco, che raffiguri l’Arcangelo Michele. Tu che dici? 🙂
Essendo una fan sfegatata di Harry Potter, mi hai fregata! Pensavo avesse qualche correlazione con la saga del mago ma via via che leggevo, mi sono appassionata alla storia di questa ex chiesa.
L’odore dei libri dev’essere forte ed inebriante dentro, peccato non poter andare a vederla di persona, vale sicuramente una visita.
Questi sono i posti che ti travolgono e ti fanno dire wow come hai detto tu. Grazie di cuore per questa condivisione. Queste sono le cose belle da condividere
Stranissimo che una chiesa diventi biblioteca…e che biblioteca! Gli archivi delle riviste dovrebbero diventare patrimonio dell’umanità, visto che ora tutto è online e la carta stampata è diventata davvero “old style”.
Effettivamente ora che me lo hai fatto notare ricorda veramente la biblioteca di Harry Potter! Che spettacolo!
Hai ragione, sembra proprio di stare a Hogwarts dalle foto che hai fatto! Mi piace molto la riqualificazione degli spazi in questo modo, è molto inglese, per restare in tema!
Hai fatto bene a mettere Harry Potter nel titolo, nonostante il dubbio! Io sono entrata a leggere l’articolo per quello, perche sono stata incuriosita: cosa c’entrera’ mai io caro maghetto con Bergamo? Ed ho trovato la risposta: davvero questi scaffali stra colmi di storia ricordano la biblioteca di hogwarts! Che bel luogo ci hai scovato!
Mi fa piacere leggere che un posto così bello venga riaperto al pubblico. Dalle tue foto e dal tuo racconto me ne sono innamorata e, hai ragione, ricorda davvero la biblioteca di Hogwarts, soprattutto il reparto proibito. In attesa del 2020 per l’apertura ufficiale, chissà che non riesca a farci un salto questo mese 🙂
Ammetto che ho iniziato a leggere proprio perchè sono una grande appassionata della saga di Harry Potter, però poi ho trovato l’argomento super interessante! Incredibile come si è trasformata questa ex-chiesa, e che bello che presto verrà resa maggiormente fruibile per il pubblico!
Il posto perfetto per un topo da biblioteca come me! 🙂 Ci passerei ore e ore, con gli occhi sgranati e un sorriso grande così stampato in faccia. Grazie per avermi fatto scoprire quest’angolino nascosto di parole su carta, sarebbe certamente un viaggio insolito e ricco di curiosità!