Ammirare la Val Seriana dal Santuario di San Patrizio di Colzate

Arrivando da Bergamo, diretti in Valle Seriana e più precisamente in Alta Val Seriana, lo potete vedere là in alto, arroccato sulle pendici del monte Cavlera. Si tratta di uno dei più antichi edifici religiosi della valle: è il Santuario di San Patrizio di Colzate, sopra Vertova, in provincia di Bergamo. Un santuario dedicato al santo irlandese che si lega quasi certamente alla storia dei mercanti che nel XIII secolo (anno in cui si anno testimonianze del primo sacello) si spostavano dall’Irlanda con le loro merci sul continente entrando in contatto con i nostri antenati bergamaschi.

Un detto famoso sul Santuario di San Patrizio di Colzate

Un detto bergamasco dice che “Chi fa el gir de’ San Patris, la perd tuc i vis“. E ci crediamo, visto che è impossibile! Ma se volete ammirare un paesaggio mozzafiato, dovete proprio andare al Santuario di San Patrizio di Colzate. La visuale che si gode dall’alto di questo Santuario è davvero super spettacolare: lo sguardo spazia dalle quinte boscose del monte ai borghi sul fiume per poi risalire e inoltrarsi nella profondità della valle Seriana vi lascerà senza parole.

Perchè in Val Seriana si trova un santuario dedicato a un santo irlandese?

Ma come mai un Santuario dedicato ad un santo per tradizione così lontano dalla Val Seriana? I motivi della devozione a San Patrizio d’Irlanda in questa valle è un tema ancora molto discusso. Sicuramente il fatto che fosse così immerso nella natura ha contribuito a creare intorno al santuario un’aura di misticismo e di mistero. Ma quello che è certo è che il culto di San Patrizio in Valle Seriana era radicato già nel XIII secolo visto e se ne trova testimonianza nei documenti del tempo.

Devozione o motivi economici? Le due ipotesi

La tradizione vuole che l’origine del Santuario di San Patrizio di Colzate (o Vertova come viene spesso erroneamente chiamato) risalga ad un ex-voto pronunciato da un gruppo di mercanti irlandesi che, dopo essere sfuggiti alla furia delle truppe di Federico Barbarossa che si muoveva in Val Seriana nel 1166, innalzarono la prima edificazione di quello che poi sarebbe diventato un santuario e lo dedicarono al santo a cui si erano raccomandati. Secondo altri questo luogo fu fatto erigere da alcuni commercianti del luogo entrati in contatto con abitanti dell’Irlanda, che trasmisero il culto del santo. La ragione di fondo dunque è legata a quella fitta rete di traffici commerciali legati alla produzione di tessuti e coperte, che la Valle aveva con l’estero.

La costruzione del Santuario di San Patrizio

Il complesso architettonico del Santuario di San Patrizio di Colzate non fu sviluppato tutto in una volta, ma in tempi diversi: i corpi architettonici che si distinguono furono aggiunti alle rocce nei secoli mantenendo una gradevole armonia d’insieme. Anche le decorazioni pittoriche, nella loro stratificazione di registri linguistici e pittorici differenti, si sono fuse tra loro nel corso dei secoli, offrendo una complessiva omogeneità.

Dopo la costruzione di una semplice tribulina del XII secolo, la prima struttura risale al XIII secolo, epoca in cui venne costruito il sacello. Dal portone d’ingresso, superata la Cappella di San Lucio e percorrendo una rampa di scalini bassi e larghi, si accede al porticato con colonne in pietra e volte a crociera: qui sono racchiusi l’oratorio antico e la chiesa secentesca.

Il luogo sacro più antico era probabilmente costituito dall’abside “a forno” (così definita dalle fonti secentesche) dell’oratorio, che doveva sorgere isolata sulla cima delle rocce e che faceva parte di un percorso penitenziale.

Il sacello

In un secondo momento è stata realizzata la piccola chiesetta, chiamata anche “sacello”, che presentava probabilmente la forma attuale già nel 1499. Si tratta di un piccolo edificio di culto tuttora esistente, con l’altare rivolto ad oriente e le pareti interne ed esterne adornate da affreschi cinquecenteschi, tra cui una Natività ed una Crocifissione, restaurati al termine del XX secolo.

Il porticato e la chiesa del Santuario di San Patrizio

Quando, a cavallo tra Cinquecento e Seicento, i vertovesi decisero di rinnovare e arricchire il luogo sacro, costruirono il porticato e la chiesa secentesca livellando il terreno e asportando il materiale roccioso intorno all’oratorio antico, delineando così una struttura architettonica sviluppata su due piani.

La chiesa secentesca è una bomboniera: il sobrio involucro architettonico, costituito da una navata unica voltata a botte e da un presbiterio quadrangolare con copertura a crociera, conserva due distinti cicli di affreschi, uno del XVII secolo e l’altro del XVIII secolo.

La torre campanaria

La torre campanaria era stata edificata dopo il sacello e fu inglobata nel portico settecentesco e sopraelevata. Conserva nella cella campanaria un concerto di tre campane di DO4 della ditta Monzini (1856), raro esempio di incastellatura originale in legno.

Le celebrazioni della festa di San Patrizio a Vertova

In occasione della festa liturgica di San Patrizio, il 17 marzo, da tempo ormai immemore, vengono benedetti e distribuiti ai fedeli dei piccoli pani biscottati, detti michini.

Anticamente avevano la caratteristica forma di rosetta a cinque foglie con impressa su ogni foglia l’effigie del Santo. Lo stampo per l’impressione dell’immagine è ancora conservato presso il Museo Parrocchiale di Vertova. Questi michini benedetti venivano conservati in ogni casa e consumati in occasione di malattie o malesseri occorsi sia a persone che ad animali. Secondo la tradizione orale il “pane dei miracoli” o “pane di San Patrizio” veniva cotto in un rudimentale forno a legna ancora esistente nell’area sottostante al Santuario.

In passato, il giorno della vigilia della festa di San Patrizio, a seguito di un lascito, la locale Congregazione della Carità distribuiva gratuitamente una michetta a testa a tutti gli abitanti della parrocchia di Vertova. Questa michetta, assieme alla tradizionale “Schisciada” (tipica focaccia), erano il principale alimento della colazione consumata il giorno di festa nei pressi del Santuario. Questa consuetudine fu interrotta durante la prima guerra mondiale e non fu più ripresa, ma al Santuario viene ancora ricordata.

Da visitare. Con l’accortezza di non esagerare con le foto. E’ pur sempre un luogo sacro, come ci ricorda un cartello posto all’ingresso della chiesa grande.

Come arrivare al Santuario di San Patrizio di Colzate

Il Santuario di San Patrizio dista circa una ventina di chilometri da Bergamo.

In auto

Da Milano – Autostrada A4 Milano Venezia, direzione Venezia, uscita Bergamo. Seguire le indicazioni per le Valli, Alzano Lombardo. Al Rondò delle Valli, prendere la strada a destra sul piccolo cavalcavia per la Val Seriana direzione Clusone. Immettersi sulla strada e proseguire seguendo le indicazioni per Clusone, uscita  Vertova.

Da Bergamo – Seguire le indicazioni per la Val Seriana direzione Clusone, uscita  Vertova.

In bicicletta

Prendere la ciclabile della Val Seriana (Bergamo-Clusone) e seguirla fino a quando non scorgerete il Santuario incastonato nella montagna in corrispondenza di Vertova Colzate. Una volta raggiunto Colzate, lasciate la pista ciclabile e seguite le indicazioni per il Santuario di San Patrizio. Sappiate che la salita è impegnativa e potrebbe valer la pena lasciare la bicicletta in paese e salire a piedi.

A piedi

Potete raggiungere il santuario facendo suggestiva camminata di circa 40 minuti. Parcheggiate l’auto a Piazza Vittorio Veneto a Vertova, imboccate via Brini, proseguite diritto fino ad una gradinata che porta sulla via per il M.te Cavlera. Superato  il cimitero seguite sempre le indicazioni. Imboccherete una mulattiera e poi una carrareccia che vi porterà al Santuario.

Cosa fare nei dintorni del Santuario di San Patrizio

Se potete, vi consiglio assolutamente di andare a vedere la Val Vertova: una zona naturalistica davvero bella. Perfetta per una passeggiata o una gita fuoriporta, anche con i bambini.

Per saperne di più sulla Val Vertova, ecco un articolo che racconta la mia visita:

La Val Vertova: rocce, cascate e pozze d’acqua verde smeraldo. What else?

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Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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Note:
Le foto le ho scattate col mio iphone. I testi li ho elaborati e messi insieme con materiale trovato in rete. Se doveste trovare delle imprecisioni, sarà mia cura correggerle. 

Colzate è a pochi chilometri dalla Valle del Lujo (dall’altra parte del fiume Serio), dove ogni anno si svolge Vallalta Medievale

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