luoghi del cuore William Limonta musicista bergamasco

Bergamo e provincia | 5 luoghi del cuore di William Limonta, giovane musicista bergamasco

Continua la rubrica sui 5 luoghi del cuore di… Oggi a raccontarci i suoi è William Limonta, giovane musicista bergamasco. Classe 2000, inizia lo studio del pianoforte all’età di 10 anni.  Diplomato al Liceo Musicale “Paolina Secco Suardo”, ha frequentato, dal 2019 al 2023, prima la classe di pianoforte presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Gaetano Donizetti della sua città, per poi dedicarsi prima alla composizione e proseguendo, dopo il primo diploma, agli studi nell’ambito musicologico a Cremona.
Musicista dalla notevole esperienza, ha sperimentato molti generi musicali diversi l’uno dall’altro interessandosi negli ultimi anni al repertorio di musicisti bergamaschi meno conosciuti. Io e William ci siamo incrociati grazie al mio  blog e ad un profilo Instagram piccolino, ma pieno di curiosità davvero interessanti,  Compositori bergamaschi.

Ho chiesto quali sono i suoi luoghi del cuore sperando di catturare qualche luogo che si intrecciasse con la sua passione per la musica e i musicisti bergamaschi e devo dire che le mie speranze sono state accontentate. Continuate a leggere e scoprirete un paio di chicche sulla Bergamo dei musicisti davvero interessanti.

Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti, Bergamo Alta

Parlando di luoghi del cuore con William Limonta non potevamo non partire da uno dei luoghi simbolo della storia della musica bergamasca: la Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti. Questo luogo segna infatti il primo incontro con la storia della musica e con l’attività di studio di William. Qui il giovane ha fatto le sue prime ricerche musicali, ha scelto e trascritto i primi spartiti autografi di alcuni dei musicisti meno noti (o dimenticati) di Bergamo e li ha fatti riscoprire al pubblico.

La Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti è oggi sezione staccata della Biblioteca Civica Angelo Mai grazie a una convenzione siglata nel 2006 fra Comune di Bergamo e Fondazione Congregazione Misericordia Maggiore (MÎA). Si trova in via Arena, vicino al Museo Donizettiano.

Grazie al suo ingente patrimonio, consistente in oltre 30.000 volumi fra manoscritti ed edizioni a stampa, essa rientra nel progetto Polo musicale di Bergamo che si prefigge di concentrare in un’unica gestione i fondi musicali posseduti dagli istituti culturali bergamaschi (Biblioteca Mai, Istituto Musicale, Museo Donizettiano, Teatro Donizetti, Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore), potendo così offrire agli studiosi un servizio il più possibile omogeneo e qualificato.

La Biblioteca Donizetti attualmente conserva numerosi fondi musicali importantissimi, non solo per la storia musicale bergamasca, ma anche nazionale.

Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo Alta

Quando William mi ha anticipato i suoi 5 luoghi del cuore qualche giorno fa, dopo aver letto Basilica di Santa Maria Maggiore, confesso che ho fatto un sorriso da qui a lì. Ero certa che mi avrebbe raccontato  la “sua” basilica al punto di vista musicale e così è stato. Della basilica ha voluto infatti raccontarmi della Cappella Musicale e del motivo per cui è così importante per lui.

La Cappella musicale della Basilica di Santa Maria Maggiore è il coro polifonico in servizio presso la basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo. Grazie a Simone Mayr che riuscì a farla diventare grande, istituendo anche le Lezioni Caritatevoli di Musica dove scoprì Gaetano Donizetti, e a tutti i Maestri di Musica che seguirono, la Cappella Musicale della Basilica di Santa Maria Maggiore è un’istituzione musicale ormai secolare. L’attività della cappella musicale è documentata sin dal 1480, dove si riferisce di un gruppo di cantori guidati da tale “prete Giovanni”. Già nel 1483 la Cappella sceglie per proprio maestro Franchino Gaffurio. Si susseguiranno nei secoli altri 50 direttori, alcuni di chiara fama come Pietro Vinci, Alessandro Grandi, o Tarquinio Merula.

I Direttori della Cappella Musicale oggi sono tutti ricordati nelle targhe vicino al Coro. E quelle targhe ci raccontano che per avere i grandi della Musica è necessario che ci siano anche quelli che hanno lavorato accanto o che hanno formato questi grandi. Pierluigi Forcella, compianto musicologo e importante studioso dei musicisti bergamaschi un giorno disse che “tutti noi conosciamo i grandi alberi, ma dovremmo conoscere anche il sottobosco” quelli che lavorarono in equipe coi grandi musicisti, quelli che hanno alimentato con i loro studi e le loro invenzioni i grandi. La Basilica di Santa Maria Maggiore questi artisti meno conosciuti li ricorda tutti.

Per avere qualche informazione in più sulla Basilica e la piazza che la accoglie, leggete anche: Alla scoperta di Piazza Duomo, il cuore antico di Bergamo Alta

Rotonda di San Tomé, Almenno San Bartolomeo

La rotonda di San Tomè si trova ad Almenno San Bartolomeo in provincia di Bergamo ed è uno dei tesori del romanico degli Almenno. Con la sua bellezza e sobrietà, è una delle ricchezze architettoniche della zona del Lemine che William frequentava da bambino.

Pur situato lontano rispetto all’attuale sviluppo del centro abitato di Almenno San Bartolomeo, è facilmente raggiungibile. William è molto legato a questo luogo che raggiungeva da piccolo durante alcune scampagnate con la famiglia. Lo raggiungeva a piedi attraverso le strade sterrate dei campi di Almenno o il centro abitato sulle strade asfaltate. La bellezza del paesaggio lo ha sempre colpito: campi a perdita d’occhio, alberi maestosi e, se si volge lo sguardo verso nord, le meravigliose Prealpi bergamasche. Ma non solo.

Amante dell’arte romanica (la conferma anche dagli altri tre luoghi del cuore di William) è sempre rimasto affascinato da un’estetica che pare semplice e ricercata allo stesso tempo. I tre cilindri concentrici che costituiscono l’edificio evocano la volontà di raggiungere e di congiungersi con il cielo. Così come  i grezzi mattoni di pietra sembrano andare in antitesi con le fini merlature e con le decorazioni dei capitelli, oggi rovinate e in gran parte perdute. Impossibile non immaginare quanto in passato dovessero essere certamente più ricche e fastose.

Per approfondire, leggete: Alla Rotonda di San Tomè, sulla via del Romanico Lombardo.

Abbazia di Fontanella, Sotto il Monte

Abbazia di Sant'Agidio in Fontanella

E veniamo al quarto luogo del cuore di William Limonta: la cappella vescovile di Sant’Egidio, già annessa all’omonima abbazia cluniacense soppressa nel 1473. E’ un luogo di pace e di preghiera situato nella contrada di Fontanella del comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII, in provincia di Bergamo. William la scoprì un giorno mentre stava facendo una camminata con suo padre. Era più o meno la fine dell’autunno e la vide spuntare nella nebbia: fu un colpo di fulmine immediato.

La storia di questa abbazia è antica e la sua fondazione risale al 13 gennaio 1080, per iniziativa di Alberto da Prezzate, il priorato di Sant’Egidio. Nacque dalla pietas di un potente e del suo consortium familiare, che attraverso quest’opera cercava la salvezza dell’anima ma, al contempo, affermava la propria potenza. La chiesa, parrocchia fino al 1998, è attualmente sede dell’omonima rettoria vescovile, appartenente alla diocesi di Bergamo.

La cappella di Sant’Egidio costituisce un esempio di romanico bergamasco che trova la stessa espressione nella già citata rotonda di San Tomè di Almenno San Bartolomeo. L’edificio è a tre navate culminante in tre absidiole lievemente ornate all’esterno. Le pareti interne presentano resti di affreschi del XV e del XVI ancora perfettamente leggibili, anche se sono incerti i personaggi rappresentati. Una chicca molto amata dai bergamaschi e il bergamasco più illustre che la amava era il compianto San Giovanni XXIII.

Per approfondire, leggete: Abbazia di Fontanella a Sotto il Monte: storie e leggende di un gioiello romanico

Tre Corni sul fiume Adda, Paderno – Calusco

Poco dopo il Ponte San Michele – che collega Paderno d’Adda e Calusco d’Adda – il fiume Adda, che prima scorre lento in un fondovalle alluvionale, entra in una profonda gola, scavata nella roccia sedimentaria di origine glaciale caratteristica del medio corso del fiume, detta “ceppo dell’Adda”. Qui il suo corso diventa impetuoso e spumeggiante, con rapide e massi affioranti, caratteristiche che rendono la navigazione impossibile. Questa conformazione segna la necessità di una via alternativa attraverso la quale trasportare le merci. La progettazione e la realizzazione del canale artificiale che segue il corso parallelo, dotato di un sistema di chiuse idrauliche dette “conche”, fu lungo e travagliato e passò anche da studi e progetti di Leonardo da Vinci. William è sempre stato affascinato da questa dualità: le acque impetuose dell’Adda e o scorrere placido del Naviglio. 

Tra gli speroni di roccia spicca il rilievo dei Tre Corni, una caratteristica formazione costituita da tre grandi massi di “ceppo dell’Adda” che si ergono maestosi dal fiume e si innalzano con la punta smussata verso il cielo. I Tre Corni segnano l’inizio della grandiosa e selvaggia forra dell’Adda, uno dei tratti più spettacolari del fiume. Si tratta di una sorta di canyon profondo più di 100 metri dal livello della pianura e ricoperto da fitti boschi di querce e carpini, che costituisce un residuo dell’antica foresta padana, ancora ben visibile tra i comuni di Paderno d’Adda, Robbiate e Calusco d’Adda.

Per approfondire le notizie sulla bellezza del corso dell’Adda, leggete: Gite fuoriporta | Dieci cose bellissime sul fiume Adda da scoprire a piedi e in bicicletta in un week end

Una curiosità

Oltre a essere presenti in numerosi schizzi e disegni che Leonardo da Vinci realizzò durante il suo soggiorno a Vaprio d’Adda, i Tre Corni furono molto probabilmente d’ispirazione per lo sfondo del celebre dipinto della Vergine delle Rocce del genio toscano, conservato in due versioni al Louvre di Parigi e alla National Gallery di Londra. E non solo. Uno studio rivela anche che lo troviamo nello sfondo della Gioconda.

Per approfondire: Lo sapevate già? Anche la Gioconda fu  dipinta sull’Adda. Lo direbbero studi geomorfologici e il confronto con l’altra Gioconda.

Avevate mai riflettuto sugli intrecci tra musica e territorio?

Ciao, io sono Raffaella Garofalo e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. 

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze, la mia conoscenza del territorio e tutto quello che scopro sui libri o in rete, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Se volete saperne di più su questo blog navigatelo. Oppure se desiderate rimanere aggiornati sugli articoli che pubblico ogni settimana, lasciate il vostro indirizzo email nel Form che trovate scorrendo col dito in basso (se state leggendo questo articolo dal cellulare) o sulla spalla destra del blog (se lo state leggendo da PC). 

One comment

  1. Articoli sempre molto interessanti per me che non sono nato a Bergamo, ma che ci vivo da ormai 27 anni. Leggendoli scopro senpre tantissime cose nuove di questo splendido territorio. Grazie. Complimenti.
    Enrico

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.