Oggi vi porto alla scoperta di dieci cose bellissime sul fiume Adda tra la provincia di Milano e quella di Bergamo che potete raggiungere pedalando e camminando sul lungofiume e precisamente nella Valle dell’Adda in un percorso ciclopedonale che va da Brivio a Cassano d’Adda. L’Adda segna infatti il confine orientale della città metropolitana di Milano con la provincia di Bergamo e su entrambe le sponde si possono scoprire degli scorci meravigliosi e luoghi che vi lasceranno a bocca aperta.
L’Adda è il quarto fiume più lungo d’Italia e scorre interamente in Lombardia, dalle Alpi Retiche fino a sfociare nel Po nel cremonese. Il suo nome deriva dal celtico “Abdua” e significa “acqua corrente”. E’ un fiume molto amato sia dai milanesi che dai bergamaschi (e non dimentichiamo i lecchesi) e presenta tratti selvaggi ed elementi simili ai grandi fiumi a nord delle Alpi. Ma non solo. E’ puntellato di edifici storici meravigliosi che hanno ospitato personaggi straordinari, a partire da Leonardo da Vinci che ha lasciato delle testimonianze importanti che troviamo ancora oggi.
Ecco quello che troverete in questo articolo
10 cose bellissime sul Fiume Adda dalla provincia di Bergamo a quella di Milano che potete scoprire (anche) in bicicletta
L’Adda per alcuni secoli ha costituito il confine naturale tra la Repubblica di Venezia e i territori dei Signori di Milano. Il percorso ciclabile si snoda nella porzione più rilevante sia da un punto di vista storico che naturalistico. La ciclabile ci porta a scoprire luoghi dove l’ingegno dell’uomo e la bellezza del fime si sono fusi in un paesaggio unico.
Dei monumenti presenti lungo le sponde dell’Adda sono da ricordare la fortezza di Trezzo sull’Adda e diverse ville nobiliari che puntellano il lungofiume. Interessante pure il cosiddetto «Traghetto di Leonardo», che collega Imbersago (Lecco) a Villa d’Adda (Bergamo), fedele ricostruzione di un progetto ideato da Leonardo da Vinci. E che dire di Crespi d’Adda, oggi patrimonio dell’Unesco? Da ricordare anche il Ponte di Paderno, lungo 226 m ed alto 80 sopra il livello del fiume, formato da un’unica campata in ferro.
L’Ecomuseo di Leonardo
L’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci è un ecomuseo che segue il corso del fiume Adda, da Imbersago- Villa d’Adda a nord, fino a Cassano d’Adda a sud, lungo un percorso interamente ciclo-pedonale di 21 Km dedicato alle testimonianze del passaggio di Leonardo da Vinci. Qui il genio vinciano soggiornò alcuni anni durante il suo periodo milanese al servizio di Ludovico il Moro ospite della famiglia Melzi. In queste zone compì diversi studi in campo idraulico. Ma non solo.
Tra le meraviglie sul fiume Adda che dovete assolutamente conoscere, vi segnalo il Traghetto di Leonardo. Si tratta di un particolare tipo di traghetto a mano, che prende il nome dal suo presunto inventore, Leonardo da Vinci. Unisce i moli di Imbersago (Lecco) e Villa d’Adda (Bergamo), all’interno dell’Ecomuseo Adda di Leonardo da Vinci. Se volete andare alla scoperta delle opere idrauliche vinciane e a saperne di più, vi interesserà leggere: Dal Traghetto di Leonardo, tra Villa d’Adda e Imbersago, alle chiuse: leggende e verità sulle opere idrauliche vinciane.
Il Ponte di ferro San Michele a Paderno d’Adda
Se volete scoprire un’altra delle meraviglie che si trovano sul Fiume Adda, vi consiglio di fare tappa a Paderno d’Adda. Qui si trova il ponte San Michele, noto anche come ponte di Calusco, ponte di Paderno o ponte Röthlisberger. Si tratta di un ponte ad arco in ferro, a traffico misto ferroviario-stradale, che collega i paesi di Paderno d’Adda e Calusco d’Adda attraversando una gola del fiume Adda. Capolavoro riconosciuto come uno dei simboli dell’archeologia industriale italiana è in lista insieme ad altri ponti per diventare Patrimonio dell’Unesco.
A questo ponte sono legate diverse curiosità e leggende che potrete scoprire leggendo quest’articolo: Scopri cosa c’è di vero nella sinistra leggenda del Ponte San Michele detto anche Ponte di Paderno.
Santuario della Madonna della Rocchetta
Il Santuario della Rocchetta domina il paese di Airuno dalla sommità di una collina a picco sul fiume Adda, dalla quale si gode un meraviglioso panorama sulla valle, sui Monti Tesoro e Linzone e sul massiccio del Resegone. Nel 1386 il milanese dottor Beltrando da Cornate volle far erigere vicino alla Rocchetta una chiesa dedicata alla Vergine con insieme una casetta dove dovevano abitarci i frati eremiti dell’ordine di Sant’Agostino. Il Santuario sorge sulle fondamenta di un antico castello. Al Santuario si accede percorrendo una strada acciottolata pedonale che parte dalla Chiesa parrocchiale del paese. Lungo il percorso si trovano 7 cappelle settecentesche con i misteri della passione e la ripida Scala Santa di 130 gradini. Sul lato sinistro della chiesa vi è una loggia dalla quale ammirare il panorama.
Potete fermarvi per un pranzo o un aperitivo allo Stallazzo, appena sotto la chiesetta. Si tratta di un vero e proprio museo all’aperto, gestito dalla cooperativa Solleva, dove poter gustare taglieri con prodotti tipici della zona e prenotare per pranzi e cene. Scendendo dalla scalinata della Rocchetta e proseguendo lungo il sentiero, vedrete sicuramente la chiusa leonardesca che separa una delle 8 conche del naviglio che venne usato per fini commerciali fino al 1930. Termina qui il percorso in Brianza lungo l’Adda sulle orme di Leonardo. Per saperne di più leggete qui
I canyon dei dintorni sono quelli dei Tre Corni, gli stessi che vedete alle spalle della Vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci. Ma non è l’unico scorcio dell’Adda che troviamo nelle opere di Leonardo.
Leggete anche: Lo sapevate che anche la Gioconda fu dipinta sull’Adda? Lo direbbero studi geomorfologici e il confronto con l’altra Gioconda.
La Centrale Idroelettrica Taccani
La centrale idroelettrica Alessandro Taccani è una centrale idroelettrica di proprietà dell’ENEL situata a Trezzo sull’Adda su una sponda del fiume Adda. Al centro è posta la sala comandi mentre nelle ali laterali si trovano la sala macchine e le turbine.
L’impianto dispone di sei alternatori per una potenza complessiva generata di 10,5 MW. L’edificio progettato da Gaetano Moretti è un esempio di architettura eclettica per la compresenza di un linguaggio modernista e una forte connotazione di gusto neoromanico.
Se volete saperne di più, leggete: Trezzo sull’Adda: alla scoperta della Centrale idroelettrica Taccani, gioiello di ingegneria dal gusto Liberty
Il Castello di Trezzo sull’Adda
Costruito nella metà del 1300 da Barnabò Visconti, il Castello di Trezzo era probabilmente fra i più imponenti appartenenti al casato e veniva utilizzato sia come fortezza militare ma anche come residenza estiva per i signori di Milano. Strani avvenimenti caratterizzarono sin da subito la costruzione di questo maniero, si narra che lo stesso proprietario venne avvelenato proprio nelle prigioni sottostanti.
Conquistato nel 1402 dai Colleoni fu bersaglio di guerre e stratagemmi militari: perse infatti il ponte nel 1416 sotto pesanti colpi di catapulta!
Durante il periodo sforzesco fu anche soggetto di uno dei disegni di Leonardo da Vinci!
Oggi in un parco meraviglioso abitato da scoiattoli e animali del parco Adda Nord, ne rimangono la torre Viscontea più alta della regione, degli ampissimi sotterranei e prigioni che si estendono nelle viscere della terra appena sotto i resti della fortezza. Si racconta che questo castello sia abitato da un fantasma che si aggira ancora nelle segrete e che di notte spaventi chiunque vi si aggiri incautamente.
Le visite al castello visconteo sono guidate e normalmente si svolgono nei weekend mentre in estate si svolgono anche visite serali dove viene raccontata la suggestiva storia della Dama Bianca, che altri non è che il fantasma del castello.
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda, Patrimonio Unesco
Crespi d’Adda, villaggio operaio, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1995.
Fondato nel 1878 da Cristoforo Benigno Crespi, imprenditore tessile di Busto Arsizio, e situato sulla sponda sinistra del fiume Adda che provvedeva a fornire energia alle macchine dell’opificio, il Villaggio operaio Crespi era una vera e propria piccola città moderna, un centro residenziale con casette signorili e dotato di servizi d’avanguardia.
L’idea della famiglia Crespi era quella di dare vita a un vero e proprio “villaggio ideale del lavoro”, nel quale potessero fondersi in maniera armonica le necessità imprenditoriali e i bisogni della classe operaia. A tutti gli operai, infatti, era messa a disposizione una casa dotata di orto e di giardino, ma anche tutti i servizi necessari alla costruzione di una vera e propria comunità, come ospedale, chiesa, scuola, teatro, bagni pubblici e illuminazione elettrica. Il tutto, tenendo sempre insieme innovazione tecnologica e attenzione sociale.
Crespi d’Adda è stato il primo paese in Italia ad essere dotato di illuminazione pubblica con il sistema Edison, cioè con lampadine a incandescenza; la piscina pubblica, costruita a inizio Novecento era dotata di acqua calda. Nella scuola di Crespi, riservata ai figli dei dipendenti, tutto era fornito dalla fabbrica: libri, penne, refezione, stipendio e alloggio per gli insegnanti.
Leggete anche: Un tuffo nel passato visitando il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, Patrimonio dell’UNESCO.
Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda
Ubicata nella contrada vapriese nota come “Il Monasterolo”, Villa Castelbarco sarebbe stata costruita sui ruderi di un monastero per ordine del conte milanese Giuseppe Simonetta nel XVIII secolo. Passò alla famiglia Castelbarco a seguito del matrimonio tra il conte Cesare Ercole Castelbarco e Francesca Simonetta (1749), che arricchì il complesso con edifici satellite (teatrino, pinacoteca, scuderie) e con un vasto ipogeo decorato per ordine del principe Carlo Castelbarco nella prima metà dell’Ottocento.
La villa venne venduta al principio del XX secolo alla famiglia Quintavalle che vi aggiunse due foresterie e curò la ristrutturazione e l’ampliamento dei sotterranei. Dal 1993 il sito è gestito da Ente Fiera del Barco, con cui interagisce il comune di Vaprio D’Adda mediante la Commissione Ente Fieristico “Ente Fiera”.
La villa è ora di proprietà di una società privata denominata “Centro Arte e Cultura del Barco” e viene usata come location per matrimoni o esposizioni fieristiche.
La Fortezza Viscontea di Cassano d’Adda
Punto di connessione tra la serenissima e il ducato di Milano, a Cassano D’Adda, con oltre 900 anni di storia alle spalle, il Castello Visconteo di Cassano D’Adda è una delle più affascinanti strutture, ancora integre, risalente al pieno dell’epoca medievale.
“Una volta che avrete imparato a volare, camminerete sulla terra guardando il cielo perchè è là che siete stati ed è là che vorrete tornare“. Così scrisse Leonardo da Vinci, genio indiscusso del XVI secolo che qui al Castello Visconteo di Cassano d’Adda trascorse una delle sue più intense stagioni creative, soggiornando nella Torre e compiendo una parte dei suoi studi sul volo degli uccelli.
Luogo di svaghi e di feste, il Castello fu voluto da Ottone Visconti, arcivescovo di Milano dal 1261 al 1295. Presidio militare, residenza provvisoria della Signoria, sede di rappresentanza, tribunale e anche prigione, fu dotata di un’imponente muraglia, che ancora oggi caratterizza in modo così evidente la fortezza.
Tra le mura del Castello vissero illustri personaggi e dame gentili, a cui oggi sono intitolate le preziose suite e le grandi Sale affrescate: da Francesco a Bianca Maria Sforza, da Gian Galeazzo Visconti a Ludovico il Moro. Personalità affascinanti di cui oggi resta il fascino e la pura bellezza di una dimora da favola!
L’Isola Borromeo a Cassano d’Adda
L’area dell’Isola Borromeo è una porzione di territorio che appartiene al comune di Cassano d’Adda e che si trova compresa tra il fiume Adda e il canale della Centrale idroelettrica Rusca. L’area dell’Isola Borromeo è una gradevole zona ciclopedonale di circa 13 ettari complessivi.
Una volta adibita interamente ad un utilizzo agricolo, nel corso degli ultimi anni l’area è stata riqualificata dall’amministrazione comunale, con la ristrutturazione della cascina e la trasformazione in parco pubblico. La fascia ovest, ovvero la sponda del canale artificiale della Centrale Rusca, è attualmente ancora riservata ad uso agricolo con il prato, un orto botanico e anche un frutteto partecipato. Quella ad est è invece di proprietà della Parrocchia e ospita anche la colonia Scout.
La rimanente area è di proprietà comunale e la sua gestione è affidata a un raggruppamento di cooperative sociali.
Sono presenti ampi spazi a prato libero per l’attività di gioco libero, passeggio, didattica ambientale, oltre a una rete di percorsi ciclopedonali e pedonali. Questi ultimi si trovano in prossimità dell’area umida e conducono a piccole piattaforme di legno, adeguatamente protette, aventi funzione di punti di osservazione dell’avifauna. Una piattaforma in legno più ampia si trova in prossimità dell’area umida ed è un idoneo punto di osservazione per la didattica ambientale.
Villa Borromeo di Cassano d’Adda
A Cassano D’Adda. Collocata all’interno di uno splendido parco secolare di 70.000 mq, Villa Borromeo D’Adda è una delle più prestigiose e significative dimore gentilizie della Lombardia. Splendido gioiello di fine Settecento, oggi si presenta come una delle più rinomate ed evocative location per eventi. Il corpo centrale della Villa colpisce per la sua signorile imponenza e la consueta eleganza delle linee neoclassiche. All’interno splendidi saloni affrescati conducono in un’atmosfera da sogno.
La tradizione parla essenzialmente di due distinti momenti della costruzione. La villa, infatti, venne eretta attorno al 1765 per volontà della famiglia dei marchesi D’Adda, i quali edificarono il primo nucleo del complesso, corrispondente al corpo centrale del quale ancora oggi si conserva la facciata rivolta a settentrione. Questo primo progetto (barocco-settecentesco) è stato attribuito a Francesco Croce, architetto all’epoca tra i più noti nella realtà milanese.
I progetti andarono a rilento anche a causa dell’iniziale decadenza della famiglia, che però riacquistò vigore nel 1781 quando Giovanni Battista d’Adda, V marchese di Pandino, affidò l’incarico di ristrutturare la villa all’architetto Giuseppe Piermarini (secondo momento della costruzione, neo-classico), per sottolineare un momento di rinnovato splendore per la sua casata che proprio in quell’anno era tornata a godere dei diritti feudali su Cassano d’Adda (riacquistati dal duca Antonio Pio Bonelli). L’incontro tra il marchese e l’architetto avvenne a Milano proprio in quegli anni, dove il primo era il rappresentante degli aristocratici proprietari dei palchetti al Teatro alla Scala che era andato recentemente distrutto da un rovinoso incendio e la cui ricostruzione era stata affidata proprio al Piermarini.
I cassanesi, inoltre, ricordano in questa villa il soggiorno e pranzo di Napoleone Bonaparte, avvenuto alla presenza delle autorità municipali e religiose.
Sul finire dell’Ottocento, la villa è passata ai Borromeo in eredità e fino alla seconda guerra mondiale è stata utilizzata per scopi di villeggiatura. Durante il periodo bellico diventò sede del locale comando alleato canadese.
Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in rete.
Se volete saperne di più vi consiglio la guida di Maurizio Panseri “Da Milano a Valbondione – In biciclettta dalla metropoli ai 3000 delle Orobie“: troverete altre informazioni sulla ciclabile, sul percorso intero e su tutto quello che troverete.
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