Per la maggior parte di noi, Bergamo Alta si identifica immediatamente con Piazza Vecchia o con le Mura Veneziane (oggi patrimonio UNESCO), due icone che riconosciamo senza neanche pensarci un secondo. Entrambi questi siti sono ricchi di fascino e hanno fatto il giro del mondo grazie anche ai social, salendo in cima alla classifica dei must del nostro territorio. Ma c’è una piazza di Bergamo che non possiamo dimenticare: “il cuore antico della città: un cuore che pulsa carico di meraviglie storiche e artistiche e di curiosità“. Ed è così che me l’ha descritta Tosca Rossi, guida turistica di Bergamo quando le ho chiesto di raccontarmi il suo luogo imperdibile, quello che tutti dovrebbero conoscere e (ri)scoprire: Piazza Duomo a Bergamo Alta.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Bergamo Alta: dove si trova Piazza Duomo
Piazza Duomo si trova all’intero delle Mura Venete, in Città Alta. La si raggiunge arrivando in Piazza Vecchia e superando il Palazzo della Ragione. Lì si esibisce in tutto il suo splendore agli occhi stupiti di coloro che, ignari, provengono dalla penombra del porticato del broletto.
“Entrare in Piazza Duomo significa entrare in uno scrigno d’arte che lascia senza fiato e fa girare letteralmente la testa: Cattedrale, Basilica, Cappella Colleoni, Battistero, Vescovado, tutti a pochi metri di distanza l’uno dall’altro!“ spiega Tosca Rossi di Terre di Bergamo, guida turistica e autrice di numerose pubblicazioni dedicate a Bergamo.
“Piazza Duomo è il cuore nascosto di Città Alta. E’ il luogo che notiamo dopo esserci lasciati incantare da Piazza Vecchia. Ridotta a quinta teatrale occultata dal nuovo affaccio cinquecentesco del Palazzo della Ragione, non dobbiamo pensare però che Piazza Duomo sia meno affascinante e piena di storie da raccontare. Anzi, di storie in realtà ce ne sono tantissime e tutte antiche.
E’ qui che possiamo riascoltare quelle voci di popolo che l’hanno forgiata, edificata, modellata sui resti della presenza romana. E’ qui che ci troviamo di fronte ad una piazza incorniciata dalle sue cime istituzionali, drappeggiate di pizzi e merletti, giocate tra pieni e vuoti di guglie e pinnacoli. E’ qui che alzando lo sguardo troviamo lo stesso Campanone a raccordare i due cuori civici e storici di Bergamo Alta: Piazza Duomo e Piazza Vecchia“, conclude Tosca.
Piazza Duomo: una storia che inizia lontano nel tempo
Piazza Duomo è dunque il cuore antico di Città Alta. La sua storia è tanto antica, che se ci mettessimo al centro della piazza, rivolti verso il Palazzo della Ragione, e per un attimo atterrassimo gli edifici attorno a noi vedremmo riaffiorare una città molto diversa. Sulla sinistra il foro romano e, forse, sul colle del Vescovado il Capitolium, mentre alla nostra destra si delineerebbero quelle grandi domus patrizie poi abbattute in favore della prima cattedrale paleocristiana.
Per sapere com’era questa piazza nella notte dei tempi, vi basti visitare il Museo del Duomo e scoprire l’antica basilica paleocristiana e le domus romane con i loro mosaici. Oppure entrare nella biglietteria del Campanone e affacciarsi sui resti romani oggi recuperati.
Il Museo del Duomo che racconta il primo nucleo della piazza
Grazie a una complessa campagna di scavi (2004 – 2012) nel sottosuolo del Duomo sono emerse le tracce di un sito romano, della Cattedrale paleocristiana di San Vincenzo e della successiva Cattedrale romanica, avvolte nella ricostruzione rinascimentale dell’architetto Filarete. Oggi tutto questo è ben spiegato nel percorso del Museo del Duomo.
La pianta dei rinvenimenti dello scavo mette bene in evidenza le fasi evolutive di questo luogo, già abitato a partire dal X secolo a.C.. Dal I secolo a.C. al IV d.C. l’area era occupata da un quartiere di impianto romano, adiacente al foro, attraversato da una strada commerciale sulla quale si affacciavano botteghe, laboratori artigiani e domus residenziali dotate di ricchi apparati architettonici e decorativi.
Nel V secolo sorse una Cattedrale dedicata a San Vincenzo. Le dimensioni della basilica erano imponenti: essa misurava non meno di 45 metri di lunghezza per 24 metri di larghezza e costituiva il più grande edificio sacro della città. La linea dei muri perimetrali di tale struttura è stata mantenuta nelle successive fasi edilizie e corrisponde (escluso il lato orientale del presbiterio) al perimetro della chiesa attuale.
Gli edifici che si affacciano su Piazza Duomo
Sembra impossibile che su una piazza così piccola e così nascosta si affaccino così tanti edifici straordinari e pieni di storie da raccontare. In Epoca medievale su questa piazza si trovavano i più importanti edifici religiosi, si riuniva l’Arengo (Assemblea popolare del comune), si svolgevano le feste più solenni, si emanavano i bandi, si ritrovavano i cittadini per conversare o per assistere alle funzioni religiose.
“Chissà quante storie potrebbe narrarci la piazza” continua Tosca. “A partire proprio dai suoi edifici sacri: la Curia Vescovile con annessa la casa del vescovo e la cappella privata, sconfinante nell’attuale basilica di Santa Maria Maggiore, esplosa entro la metà del XII secolo in quello straordinario cantiere romanico. Dirimpetto la mole della Cattedrale di Sant’Alessandro (il Duomo) stravolta lungo i secoli fino ad assumere le fredde fogge neoclassiche. Il Battistero che dopo vari traslochi ha assunto, suo malgrado, le attuali forme ibride mitigate dalla deliziosa cancellata liberty che rimanda alle maliziose usanze sorte intorno alla sua storia. Il Palazzo della Ragione, che un tempo si affacciava sul Piazza Duomo e che oggi la chiude e la rende più raccolta”.
Per non parlare dei segni del passato. Il Campanone che raccorda le due piazze e quel segno sul porfido a ricordare il luogo dove venivano forgiate le campane troppo pesanti da trasportare. O le misure bergamasche fissate sulla parete della Cattedrale, così come succedeva secoli prima.
Ma continuiamo a stare al centro della Piazza, cliccate su questo link e osserviamo insieme, uno ad uno questi edifici, in un percorso ideale in senso orario, dal Palazzo della Ragione fino al Battistero.
Palazzo della Ragione
“Ecco dunque il Palazzo della Ragione: l’edificio che “dava ragione” a quei capivicinia medioevali, così intenti a ridare democrazia e cognizione ai bergamaschi sopravvissuti all’eccidio delle invasioni barbariche, e a traghettare la città negli ideali di democrazia e giustizia. Lì, dunque, siamo nati; lì ci siamo modellati sugli ideali comunali; lì sono sfilati dignitari e altolocati in procinto di superare sagrati o scalini di chiese e podi, presso cui si accoccolavano nel sudiciume del Medioevo plebei e poveracci di ogni sorta con i loro miserabili trascorsi” racconta Tosca.
Il Palazzo della Ragione è un edificio storico della città di Bergamo risalente al XII secolo che divide piazza Vecchia da piazza del Duomo. Un tempo la facciata principale volgeva verso piazza del Duomo (dove si trovava la scala d’accesso) per essere poi modificato con la facciata posta verso Piazza Vecchia, allora Piazza Nuova, negli anni 1462 e 1463.
La Serenissima (la Repubblica di Venezia che dominava la città) fece aprire gli arconi al piano terreno verso la piazza e i finestroni gotici, mentre era già ultimata sin dalla tarda estate del 1457 la scalinata che porta all’ingresso tramite un cavalcavia loggiato e che permetteva di accedere anche all’attiguo Palazzo dei Giuristi.
Una curiosità sul Palazzo della Ragione
Il palazzo subì un grave incendio nel 1513, e forse più di un incendio. La ricostruzione del palazzo della Ragione con l’apertura verso piazza Vecchia e la ricostruzione della basilica, spostarono le attività lasciando che piazza del Duomo diventasse definitivamente un luogo prettamente religioso perdendo la caratteristica pubblica cittadina, e con il tempo grande attrazione turistica.
Il Duomo, o Cattedrale di Sant’Alessandro
La cattedrale di Sant’Alessandro è il principale luogo di culto cattolico della città di Bergamo, chiesa madre dell’omonima diocesi. La Cattedrale di Bergamo è dedicata a Sant’Alessandro patrono della città ed è situata di fianco al palazzo della Ragione e alla basilica di Santa Maria Maggiore.
La chiesa fu eretta intorno al VI-VII secolo dai Goti e venne dedicata a San Vincenzo, al quale questa popolazione era molto devota. Cambiò il suo titolo nel 1689.
Per la sua importanza l’edificio ha spesso subito numerosi ampliamenti e trasformazioni. La chiesa così come appare oggi è infatti il risultato di continui cambiamenti che ne hanno trasformato completamente l’aspetto tra il 1600 e il 1800.
Guardandola da fuori è un viaggio nella storia dell’arte dal Rinascimento in poi. I muri del perimetro con le loro belle pietre grigie squadrate sono infatti rinascimentali. La facciata in marmo bianco fu inaugurata nel 1889, mentre la cupola, progettata alla fine del diciassettesimo secolo, fu completata e ornata con la scintillante statua di Sant’Alessandro solo nella metà del 1800.
Anche all’interno è possibile notare la stessa cosa. La cattedrale è il risultato di un lungo lavoro di ristrutturazione e abbellimento compiuto da importanti artisti dal 1700 al 1800.
Una curiosità sulla Cattedrale di Sant’Alessandro
La chiesa è detta “dei martiri” perché sotto l’altare maggiore sono conservate le reliquie di Sant’Alessandro e, nel transetto destro, quelle dei santi Fermo, Rustico e Procolo. Dietro l’altare sono collocate sette tele dipinte che raffigurano alcuni santi martiri disposti intorno a Sant’Alessandro.
Se volete approfondire la storia della Cattedrale di Bergamo, cliccate qui.
Basilica civica di Santa Maria Maggiore, detta MIA
La basilica di Santa Maria Maggiore è una chiesa civica che si trova a Bergamo Alta, in piazza del Duomo. Edificata nella seconda metà del XII secolo, l’esterno conserva le linee architettoniche romanico-lombarde originarie, mentre l’interno è decorato in stile barocco (tra 1600 e 1700). Era in origine la chiesa battesimale della cattedrale di San Vincenzo, sorta accanto al complesso della curia vescovile di Bergamo.
L’esterno della chiesa testimonia la sua costruzione in tempi e fatture differenti: la zona absidale, il braccio settentrionale del transetto e nella parte inferiore del braccio meridionale in arenaria grigia, dai conci ben squadrati; in arenaria ocra chiara e dai conci piuttosto piccoli, nelle parti rimanenti.
La basilica è caratterizzata dalla mancanza di un ingresso centrale e della facciata. Infatti questa è cieca in quanto faceva parete unica con l’antico palazzo vescovile. La pianta originale era a croce greca con sette absidiole, tre centrali e quattro sul transetto, delle quali ne rimangono tre: l’abside di nord-ovest fu fatta abbattere nel 1472 da Bartolomeo Colleoni per far posto al suo mausoleo. I quattro accessi alla chiesa sono tutti laterali.
Sul transetto settentrionale, in piazza del Duomo, si apre la porta detta dei Leoni rossi con protiro di Giovanni da Campione e a sinistra di questa, a ridosso dell’abside, l’ingresso secondario. Tra le due porte sono infisse nel muro le antiche misure di Bergamo: il Capitium Comunis Pergami (cavezzo – 2,63 metri) e il Brachium (braccio – 53,1 cm) a cui i tessitori e i commercianti facevano riferimento.
Una curiosità sull’origine della Basilica civica
L’iscrizione posta sul portale dell’ingresso meridionale (detto dei “Leoni bianchi”) fa risalire la ricostruzione della basilica al 1137 per opera del magistro Fredo. Alla chiesa che si chiamava di Santa Maria, venne aggiunto Maggiore, proprio ad indicarne la ricostruzione e l’ampliamento. La chiesa infatti non venne ampliata, ma distrutta per essere ricostruita e fu appositamente costituito il “Consorzio della Fabbrica” per la raccolta delle offerte necessarie e per la loro gestione.
Mausoleo del Colleoni
Voluta da Bartolomeo Colleoni, quale mausoleo proprio, sepulcrum sibi vivus extruxsit pro patrie munificenzia et imperii maiestate, la Cappella Colleoni, venne costruita tra il 1470 e il 1476 ma non completata del tutto e alcune opere vennero aggiunte successivamente. Sorge al post dell’antica sagrestia della Basilica, fatta abbattere dal Colleoni con la promessa di farne costruire una ancora più bella. Peccato che morì prima che i lavori cominciassero e anche il Mausoleo fu completato dopo la sua morte.
“Non fu un caso se Piazza Duomo venne scelta dal condottiero Colleoni per imperarvi in eterno con la sua cappella funeraria, per ribadire in eterno ai suoi bergamaschi quanto a vita gli sarebbero dovuti essere debitori: lui reo confesso di aver fatto crollare la sacrestia affrescata della basilica duecentesca, in favore del suo mausoleo! E non è bastata l’accortezza di scegliere cromie e materiali similari ai vicini protiri mariani o l’aver sostenuto l’onere post mortem dell’erezione della nuova sacrestia: nessuno se l’è dimenticato, dato che la stessa chiesa – già provata dalla mancanza di un affaccio principale – ha dovuto proiettarsi dal capo opposto della piazza verso lo slargo del fontanone in Piazza Reginaldo Giuliani” racconta Tosca.
L’architetto a cui venne commissionata l’opera, per non creare contrasto con la facciata di Santa Maria Maggiore, utilizzò gli stessi marmi rossi, bianchi e neri e adattò lo stile della cappella a quello del Protiro dei Leoni Rossi, costruito quasi 130 anni prima.
Le decorazioni non sono semplici ornamenti, ma hanno un significato preciso. Le sculture e i bassorilievi non raffigurano più solo soggetti religiosi, ma soprattutto uomini illustri dell’antichità, figure che simboleggiano le virtù dell’uomo, scene mitologiche, o rappresentazioni di imperatori romani. Tutti simboli della forza, del coraggio e dell’intelligenza del condottiero.
Qui potete trovare anche Ercole con la pelle di leone al termine delle sue fatiche. Se vi interessa potete leggere un articolo che racconta di una caccia al leone imperdibile, tra le opere e i monumenti di Città Alta. Ma tranquilli: a Bergamo non ci sono leoni da cui difendersi, ma sono da fotografare!
Una curiosità sul Mausoleo di Colleoni e la sua cancellata
Il Mausoleo è protetto da una bellissima cancellata diventata famosa ormai in tutto il mondo. Questa fu realizzata in pieno periodo liberty e la ricchezza di questi ferri forgiati ad arte lo dobbiamo proprio a questo stile. Ma non è per questo che la cancellata è così famosa. Deve la sua celebrità allo stemma del Colleoni proposto più volte tra una voluta e l’altra. Ricorderete che il Colleoni era famoso per avere tre testicoli raffigurati nel suo stemma, simbolo di potenza e forza fuori dal comune. Ecco, sono proprio questi tre testicoli che vengono toccati come porta fortuna da tutti quelli che passano da Piazza Duomo.
Ma se vi soffermate anche su altri particolari vi renderete conto di quanto sia magnifica e ricca la fattura di questa cancellata.
Leggi anche Coglia Coglia, lo stemma del Colleoni porta fortuna
L’aula della Curia Vescovile
L’Aula della Curia Vescovile è l’ingresso al Palazzo Episcopale e si trova a fianco della Cappella Colleoni e della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. La si raggiunge salendo una breve scalinata. Purtroppo non è sempre aperta e dovete tenere d’occhio il calendario degli eventi cittadini o delle visite guidate di Tosca Rossi per potervi accedere e rendervi conto di persona di quale gioiello sia quest’aula finemente affrescata.
Fu edificata unitamente all’ampliamento della attigua chiesa dedicata a santa Maria. La bifora sulla parete a est e l’apertura presente nella basilica mariana poi coperta da un arazzo, erano i passaggi di collegamento tra i due locali, e avevano anche il compito di illuminare la parte terminale della chiesa dove era posto il battistero.
La grande aula della curia di Bergamo è documentata come camera nova alta episcopatus già dal 1225. L’aula originariamente si presentava imponente con un’altezza m. 9,40, questo spiegherebbe il termine alta con la quale veniva citata. La presenza di ganci sospesi farebbe presupporre che le pareti erano adornate da finti ornamenti, o da un velario completamente dipinto. In seguito venne posizionata una pavimentazione che divideva in altezza l’aula in due sezioni. La sezione inferiore, poi adibita a deposito, era il luogo dove si svolgevano le udienze private.
Il palazzo vescovile subì un grave danneggiamento causato dagli scontri tra le famiglie Suardi e Colleoni di fazioni diverse. Probabilmente la divisione dell’aula con la realizzazione di un piano intermedio e gli affreschi furono realizzati durante i lavori di restauro commissionati dal vescovo Giovanni da Scanzo alla fine del XIII secolo.
Il Battistero
Il Battistero di Bergamo è l’edificio destinato al rito battesimale e si trova anch’esso in piazza del Duomo, proprio di fronte alla Cattedrale di Sant’Alessandro.
Il Battistero, racchiuso nella cancellata ottocentesca, è a pianta ottagonale, sopra il basamento di marmo scuro del Seicento vi è il trecentesco giro di colonnine in marmo rosso di Verona e rosso di Musso opera del Campionese. Il numero otto per la simbologia biblica è segno di pienezza, il compimento dell’unità, e il simbolo della Grazia, il giorno dopo la creazione, nonché l’ottavo giorno fu anche quello della circoncisione di Gesù, ritenuto quindi idoneo per gli edifici destinate al battesimo.
Del rifacimento ottocentesco per opera del Dalpino rimangono all’esterno le otto statue delle Beatitudini che si trovano sopra il cornicione dove poggia la cuspide, l’angelo posto sulla lanterna e la vasca battesimale visibilmente ottocentesca. Il Muzio in seguito completò l’edificio aggiungendo le cornici e le colonnine, il portale è trecentesco ma non faceva parte dell’edificio originario.
Una curiosità sul Battistero: cambiò collocazione tre volte
Il fonte battesimale del Battistero fu realizzato nel XIV secolo da Giovanni da Campione per la Basilica di Santa Maria Maggiore e lì rimase fino al 1660 quando fu smontato e messo in un magazzino. La Basilica era diventata infatti troppo importante rispetto al Duomo e il vescovo, un po’ per invidia e un po’ preoccupato dalla perdita di potere della Chiesa Romana, aveva deciso che i battesimi dovevano essere celebrati solo nella cattedrale (che era la sua chiesa).
Successivamente alcuni pezzi del Battistero vennero impiegati per decorare una cappella del Duomo. In seguito furono ricomposti e collocati prima nel Cortile dei Canonici (che si trova tra la Canonica e il Duomo, ma non è visibile dall’esterno), poi, nel 1898, dove li vediamo ora mescolati a elementi più recenti.
Leggi anche Un Battesimo nel Battistero di Bergamo
A spasso con Tosca Rossi alla scoperta di Bergamo
Visitare la città in compagnia di Tosca Rossi è come fare un tuffo in un libro di storia dell’arte bergamasca. Non è la prima volta che la incontrate in questo blog.
Se volete saperne di più di Tosca e delle sue pubblicazioni e delle visite che ho fatto in sua compagnia, leggete:
Due chiacchiere con Tosca Rossi, autrice di Bergamo Scolpita
Regali di Natale: 7 idee per tutti i gusti
Visita guidata al Castello Camozzi Vertova di Costa di Mezzate
Alla scoperta del Museo del Presepe di Dalmine in occasione del ventesimo anniversario di attività di Tosca Rossi.
Note: le foto sono in parte mie, in parte di Barbara S. e in parte recuperate in Rete.
Ciao felice di avere fatto un tour su questa meravigliosa piazza, non avevo idea ci fossero così tanti palazzi come quello della ragione che non avevo mai sentito
E’ davvero uno scrigno pieno di gioielli!
Sono rimasta davvero affascinata dalla moltitudine di edifici medievali che spiccano in questa piazza. Notevoli le caratteristiche architettoniche, piacevoli le storie che Si portano dietro… oggi ho conosciuto un altro scorcio di Bergamo
sono contenta. 🙂
Quante cose interessanti si possono scoprire. Non conoscevo tutte queste notizie sulla piazza, devo proprio venire a vederla, perché l’ho vista molti anni fa e diverse cose non le ho viste.
In effetti è abbastanza nascosta e soffre un po’ la vicinanza di Piazza Vecchia che è indubbiamente meravigliosamente ariosa.