Pasqua in Val Brembana | 10 gite fuoriporta imperdibili tra borghi e natura

Val Brembana: 10 gite fuoriporta. Con l’arrivo della primavera e delle festività pasquali, c’è un’atmosfera di rinascita nell’aria, invitando a esplorare nuovi luoghi e scoprire le meraviglie della natura. Per coloro che cercano una fuga rilassante e suggestiva, la Val Brembana offre un’ampia varietà di destinazioni affascinanti, ricche di storia, cultura e bellezze naturali.

Dalle tranquille sponde del fiume Brembo alle maestose vette delle Prealpi Orobie, ogni angolo di questa valle montuosa racconta storie millenarie e offre panorami mozzafiato che catturano l’immaginazione e il cuore. In questo articolo, esploreremo 10 località imperdibili della Val Brembana, perfette per gite fuoriporta durante le vacanze pasquali.

Dalle pittoresche stradine di antichi borghi come Camerata Cornello, Branzi, Olmo al Brembo e Averara, al ponte tibetano di Dossena, passando per il liberty di San Pellegrino Terme, ai sentieri escursionistici di Piazzatorre e Roncobello, fino al Passo che porta in Valtellina di Mezzoldo, la Val Brembana offre esperienze uniche e e indimenticabili, adatte a chiunque desideri trascorrere la Pasqua immergersi nella bellezza e nell’autenticità della montagna lombarda.

Le 10 località selezionate qui sotto offrono un’ampia gamma di attività outdoor e possibilità di immergersi nella bellezza naturale e culturale della Val Brembana, rendendole ideali per gite fuoriporta e avventure in montagna. Che si tratti di escursioni, visite culturali o semplicemente di relax, in Val Brembana c’è qualcosa per tutti.


San Pellegrino Terme

Funicolare di San Pellegrino Terme (stazione che porta in Vetta)

Immersa tra le maestose montagne della Val Brembana, San Pellegrino Terme si erge come un’incantevole perla del Liberty Lombardo, ricca di fascino e storia. Celebre per le sue acque termali già conosciute in epoca romana, questa pittoresca località montana offre non solo benefici per la salute, ma anche un’esperienza di viaggio unica nel suo genere.

Al centro della città sorge il sontuoso Grand Hotel e il suggestivo Casinò, due simboli dell’epoca d’oro di San Pellegrino Terme nel periodo Liberty. Questi imponenti edifici, con le loro eleganti architetture e i loro interni sontuosi, trasportano i visitatori in un’epoca di sfarzo e raffinatezza, quando la località era meta privilegiata della nobiltà italiana ed europea in cerca di cure termali e svago.

Per sapere cosa fare, leggete:

 

Dossena

Ponte tibetano di Dossena
Ponte tibetano di Dossena

Nel cuore della provincia di Bergamo, tra le verdi colline della Val Brembana, si erge Dossena, un autentico gioiello incastonato nelle Prealpi Orobie. Celebre per essere uno dei quattro “paesi dipinti” della provincia, Dossena affascina i visitatori con i suoi colori vivaci e i suoi scorci pittoreschi, che si fondono armoniosamente con la natura circostante.

Ma Dossena non è solo bellezza visiva: è anche una destinazione ricca di avventure e scoperte. Qui sorge il Ponte Tibetano a pedata discontinua più lungo del mondo, con i suoi 505 metri da percorrere sospesi sopra la valle.  E si trovano anche le Miniere di Dossena e il Parco Minerario più grande d’Europa.

Ma le meraviglie di Dossena non finiscono qui. Recentemente, si è aggiunta un’altra attrazione alla lista: il Becco, una passerella a sbalzo che si protende nel vuoto, offrendo una vista panoramica senza pari su tutto il paesaggio circostante della Val Parina. Un’esperienza unica e indimenticabile che fa battere il cuore e affascina l’animo dei visitatori coraggiosi.

Leggete: 


Cornello dei Tasso

i portici di Cornello dei Tasso
i portici di Cornello dei Tasso

In Val Brembana, sorge un borgo medievale incantevole e ricco di storia: Cornello dei Tasso. Celebre per essere uno dei Borghi più belli d’Italia, questo gioiello nascosto è un vero e proprio scrigno di tesori storici e architettonici che incantano i visitatori con la loro bellezza senza tempo.

Ma la fama di Cornello dei Tasso va oltre la sua pittoresca bellezza. Questo antico borgo è stato fondamentale per le tratte commerciali dei mercanti, trovandosi lungo la Via Mercatorum, una delle principali vie di comunicazione dell’epoca. Qui, tra le strette vie lastricate e le antiche case in pietra, si respira ancora l’atmosfera del passato, quando il commercio e lo scambio di merci animavano le strade del borgo.

Ma la vera storia di Cornello dei Tasso risiede nella sua famiglia più illustre: i Tasso. Qui, tra le mura di questo borgo medievale, nacquero gli inventori del servizio postale privato, la famiglia Tasso, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia delle comunicazioni e del commercio internazionale.

Oggi, Cornello dei Tasso è un luogo che sembra essersi fermato nel tempo, raggiungibile solo a piedi con una breve passeggiata che porta i visitatori indietro nel tempo, lungo le strade di un’epoca passata.

Per approfondire, leggete:


Roncobello

Mulino di Baresi intitolato a Maurizio Gervasoni, luogo del cuore FAI
Mulino di Baresi intitolato a Maurizio Gervasoni, luogo del cuore FAI

Situato a 1000 metri di altitudine, Roncobello è un tranquillo borgo alpino circondato da prati e boschi, ideale per escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo lungo i suoi sentieri panoramici. Roncobello è caratterizzato da un territorio molto ampio; i centri abitati sorgono dai 600 ai 1130 m. La conformazione attuale del paese deriva dalla sua lunga storia.

Se la giornata è bella e avete buone gambe, il consiglio è quello di fare il tour di borghi e contrade. Per secoli infatti la Valsecca, la piccola valle laterale in cui sorge Roncobello, era suddivisa in tre distinti comuni – Baresi, Bordogna e Ronco – unificati solo a partire dall’inizio del secolo scorso.

Nella frazione Bordogna oltre al bel nucleo storico si trovano le contrade Torre e Forcella, tra le più antiche di tutto il territorio, a Forcella si trovano infatti i ruderi di un antico castello, frutto di recenti scavi archeologici. Nella frazione Baresi da non perdere la parte alta del borgo, corrispondente a via Bonetti e le due contrade raggiungibili solo piedi che si guardano da un versante all’altro della valle: Case sotto e Valsecca. A Roncobello oltre al nucleo storico le merita una visita Costa, posto su un colle all’esterno del paese rappresenta la località che meglio di tutti ha conservato le sue caratteristiche di antico borgo rurale. Infine la frazione più in alto, Capovalle, costruito attorno alla sua piccola chiesina, e la contrada Caprini, un piccolissimo nucleo di case antiche.

Ovviamente, non dovete perdere il Mulino del Fai di Baresi.

Per saperne di più, leggete: Val Brembana | Gita fuori porta coi bambini al Mulino FAI di Baresi a Roncobello


Branzi

Cascata di Branzi

Branzi è un paesino di poco più di 600 anime dell’Alta Val Brembana molto frequentato sia nella stagione estiva che in quella invernale.  Punto di partenza per passeggiate ed escursioni in montagna,  tra il verde dei prati che si alternano ai boschi, Branzi l’unico paese che può vantare una cascata che si trova praticamente in paese. Ma non solo. Branzi è perfetto se amate i formaggi e i cibi della tradizione bergamaschi.

Alta Val Brembana | A Branzi, un week end romantico nell’edificio liberty con SPA che si affaccia sulla cascata

Branzi infatti non è solo il nome del paese, ma è anche il nome di uno dei più antichi e tipici formaggi delle Orobie. E’ buonissimo (è fatto con il latte di vacca, a pasta morbida, semicotta) ed è stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardi. Inoltre è uno degli ingredienti della polenta taragna, altro cibo iconico di Branzi. Dovete assolutamente provarli entrambi! Così come dovete provare tutti i formaggi della valle (Formai de Mut, Strachitunt, Taleggio, stracchini, formaggelle) e l’Amaro Branzi, elisir a base di genziana.

Val Brembana | 10 cose da fare a Branzi per regalarsi momenti di natura e gusto indimenticabili

 

Carona

Laghetto di Carona

Carona, ai piedi delle più elevate cime della catena delle Orobie, a 1110 metri di altitudine in Alta Val Brembana, è un luogo bello da vivere in ogni stagione dell’anno: in estate con passeggiate sul lungolago, trekking, mountain bike e passeggiate a cavallo; in inverno lo sci la fa da padrona, ma anche pattinaggio sul ghiaccio e brevi e accorte passeggiate sul lungolago ghiacciato.

Da Carona partono trekking verso i Laghi Gemelli e verso il Rifugio Calvi. Ma anche camminate ad anello per famiglie all’insegna della storia e della scoperta: come, ad esempio, la camminata “A spasso nel Tempo” che racconta l’importanza della patata nell’economia di Carona. Ma non solo. Il suo laghetto è diventato uno dei simboli di Carona e non potrebbe essere altrimenti: è un luogo rilassante ritenuto anche meta balneare, che offre molte attività e partenze per mete tutte da scoprire.

 

Piazzatorre

Immerso nel Parco delle Orobie Bergamasche, Piazzatorre è un tranquillo borgo alpino che offre numerose possibilità per escursioni, trekking e mountain bike lungo i suoi sentieri ben segnalati.

Appassionati camminatori potranno percorrere le vie del paese e inoltrarsi nelle abetaie della zona. Mentre scalatori principianti ed esperti potranno approfittare delle nuove vie di arrampicata aperte da un anno per mettersi alla prova con questa disciplina. Per non parlare di chi sulle orme del Barone Rampante ha deciso di voler camminare sugli alberi, e lo fa percorrendo passerelle e ponti tibetani nel nuovissimo Parco Avventura.

Cavallo di battaglia del turismo di Piazzatorre sono i Rifugi di montagna, piccole ma soprattutto fresche oasi lontane dall’afa e dalla calura della città, raggiungibili a piedi, in bicicletta o con la seggiovia (gli impianti di risalita di Piazzatorre, la  seggiovia “Gremei 1” che porta sul Monte Torcola e all’omonimo Rifugio Gremei, aperto tutti i venerdì, sabato e domenica).


Olmo al Brembo

La stalla di Mondo Asino di Olmo al Brembo

Incantevole borgo alpino situato lungo la strada che porta al Passo San Marco, Olmo al Brembo è circondato da montagne e boschi, offrendo splendide opportunità per escursioni e passeggiate panoramiche. Il borgo storico è molto caratteristico: le stradine con portici e contrade, risentono ancora dell’influenza dell’architettura veneta.

Particolare rilievo riveste il santuario della Madonna dei Campelli. Risalente al XVII secolo, venne edificato per ricordare un episodio miracoloso che vide per protagonista un viandante che, invocando il nome della Madonna, venne salvato da una caduta in un precipizio, dopo essere stato disarcionato dal proprio cavallo. Il protagonista della vicenda fece dipingere un’immagine della Vergine su una pietra, attorno alla quale venne eretto successivamente il santuario. Anche la chiesa parrocchiale presenta opere di rilievo, tra cui vanno menzionate quelle di Gian Paolo Cavagna, di Francesco Zucco e di Elia Ajolfi. Edificata nel XV secolo e ampliata successivamente, è dedicata a sant’Antonio abate.

Un piccolo cenno lo merita anche la piccola cappelletta dedicata a San Rocco, edificata come ringraziamento al termine dell’epidemia peste di manzoniana memoria, e il piccolo oratorio di Sant’Antonio di Padova nella frazione di Cigadola.

E se siete fortunati, potete incrociare lungo la strada il baracchino di Mondo Asino dove assaggiare un meraviglioso gelato. Se vi capita, fermatevi: non ve ne pentirete.

A Olmo al Brembo per assaggiare un gelato al fiordilatte d’asina di Mondo Asino

 

Averara

Strada porticata di Averara, Val Brembana (BG)

Averara sembra derivare il suo nome dal dialetto “avrera”. Un tempo fu la capitale di tutta la Val Averara. Prima che la Priula tracciasse da Mezzoldo la via, che per Passo San Marco immetteva nei Grigioni, era Averara l’ultimo paese lungo l’itinerario che risaliva la Val Mora verso il Passo di Verrobbio e di Albarino (detto poi di San Marco).

Anche qui, nella contrada alta di Redivo, esisteva una dogana (quella più fotografata per la geometrica simmetria delle scale che impreziosiscono l’architettura della facciata), non lontana dalla chiesa di San Pantaleone, col campanile a bifore del ‘400.

Il centro della mercatura si sviluppava invece più in basso, lungo la via porticata dove ancora campeggiano i marchi delle maggiori imprese gentilizie e commerciali. Due solide torri, a presidio degli opposti versanti del fiume, stavan lì a ricordare che non si trascuravano le precauzioni di un avamposto in terra di confine, mentre la Torre della Sapienza, ufficialmente proclamata sul muro della chiesa testimonia che i rapporti di fiducia e di correttezza erano alla base dei principi che reggevano la comunità civile e religiosa.

Per approfondire leggete:


Mezzoldo

Rifugio Ca' San Marco
Vista della casa cantoniera Rifugio Ca’ San Marco, dal parcheggio

Mezzoldo sembra derivare il proprio nome da “mezzo alto”. La storia di questo centro è sempre stata strettamente legata a quella degli altri paesi della Valle Averara. La sua posizione geografica di ultimo paese prima del passo San Marco per la Valtellina, gli ha consentito di sviluppare nell’antichità un certo commercio lungo la “Via Priula”. Era quindi terra di confine e, come tale, ospitava la dogana veneta ed era sede di scambi.

Già prima della Priula le sue contrade erano attraversate dai carichi di ferro che dalle miniere di Ponte dell’Acqua venivano ceduti allo Stato di Milano lungo l’alta “Via del ferro” che, dopo Mezzoldo, attraversava le valli Averara e Stabina prima di scendere in Valsassina.

Conosciuto per la sua antica tradizione pastorale e per le sue malghe caratteristiche, Mezzoldo è un suggestivo borgo alpino che offre numerose possibilità per escursioni e passeggiate nella natura incontaminata.

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Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, il blog che vi suggerisce le 1001 cose da fare a Bergamo e in provincia almeno una volta nella vita. Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

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