La primavera è finalmente arrivata e come ogni anno ho approfittato dell’invito di una coppia di amici per fare una passeggiata sui colli di Caprino Bergamasco. Il mio amico è un appassionato melomane e mi aveva detto di portare una cassa per l’iphone che mi avrebbe fatto ascoltare qualcosa. Ero curiosa, ma ho deciso di non fare domande e di lasciarmi “condurre” sulle tracce di Giacomo Puccini a Caprino Bergamasco. Così, ad un certo punto, dopo un’ora di cammino, davanti ad un vecchio edificio ha tirato fuori il suo ipod, ha collegato la mia cassa e ha fatto partire un pezzo dell’Edgar di Puccini, opera che il celebre musicista “compose proprio qui” in questo piccolo borgo della provincia bergamasca, sul confine tra i territori di Monza e Lecco.
Era una situazione quasi surreale. Quattro adulti con le scarpe da ginnastica che ascoltano musica operistica davanti all’ingresso di un edificio immerso nel verde della Val San Martino. Quattro adulti con le scarpe da ginnastica che ascoltano musica davanti all’ingresso di quella che (si dice) un tempo era stata la locanda che aveva ospitato il celebre compositore Giacomo Puccini, autore della Bohéme e della Turandot e dell’opera che stavamo ascoltando con la cassa e l’iphone.
La locanda che ospitò Giacomo Puccini a Caprino Bergamasco
Non resisto, vorrei proprio visitarlo e comincio guardarmi intorno, fotografando col cellulare tutto quello che riesco. Ma il mio iphone è caduto da poco e ha lo schermo tutto scheggiato e non riesco a capire se quello che sto fotografando è a fuoco o meno. Mi viene in aiuto come al solito internet e scopro che in quel complesso ottocentesco Puccini trascorse la villeggiatura dal luglio del 1886 con la sua amante Elvira Bonturi. Avevano da poco scoperto che lei era incinta e aspettava un figlio suo, ma essendo sposata con un altro uomo, un commerciante di Lucca, avevano deciso che sarebbe stato meglio defilarsi per un po’ e trovare un luogo lontano da Lucca, “un luogo di pace e tranquillità“. E di pace a Caprino Bergamasco, diciamo che ne ebbe in abbondanza. Con queste colline ridenti, la natura rigogliosa, i sentieri, gli alberi!
A Caprino Bergamasco Puccini terminò l’Edgar
Il 1886 era stato un anno particolarmente pesante per i pettegolezzi sulla sua relazione e voleva un luogo dove far nascere il figlio lontano dai drammi familiari. Aveva chiesto aiuto all’amico Ferdinando Fontana che gli consigliò una piccola locanda a Caprino Bergamasco: “la locanda di due brave persone, discrete e amiche”, i coniugi Rubini. Marito e moglie, non solo ospitarono il futuro autore di capolavori come Tosca, Bohème e Madama Butterfly, ma gli procurarono persino un pianoforte a noleggio su cui poter suonare e comporre la sua musica. Come scrisse alla sorella in una lettera conservata al museo di Lucca, grazie alla pace e alla serenità che quei luoghi gli donavano, Puccini compose la quasi totalità dell’Edgar. L’opera fu rappresentata per la prima volta, su libretto di Ferdinando Fontana, alla Scala di Milano il 21 aprile del 1889.
A Caprino Bergamasco Puccini attese la nascita del primo figlio
Mentre mi aggiro intorno a questa casa, cerco di immaginarmi il musicista che suona e compone la sua opera infilandoci dentro, come suo solito, pezzetti della sua vita amorosa avventurosa: sarà quello il “vero” castello di Edgar, quello che raccontò nella sua opera?
Si dice che non suonasse molto bene il pianoforte, anzi che pestasse proprio i tasti, e che fosse un pessimo scrittore tanto che la sua fortuna operistica fu dovuta soprattutto alla capacità di trovare degli ottimi librettisti, come l’amico Fontana ad esempio. Ma tant’è. Oggi tutti noi conosciamo Puccini e le sue opere.
E Fontana doveva essere non solo un ottimo librettista, ma anche un ottimo amico se gli consigliò un luogo così appartato come Caprino Bergamasco per permettere a quella che un giorno sarebbe diventata sua moglie di attendere un bambino concepito fuori dal matrimonio.
Se volete saperne di più leggete anche: Giacomo Puccini a Caprino Bergamasco
Com’era la vita di Puccini a Caprino Bergamasco
La fine degli anni Ottanta del diciannovesimo secolo, per il compositore, sono gli anni della sua vera bohème. Puccini era l’Ottocento romantico, verista, wagneriano, naturalista, carnale ma anche l’Ottocento parsimonioso, manina corta, sparagnino come si dice da queste parti. Pochi soldi, cene a mazzi di cipolle, un incarico da Giulio Ricordi per una nuova opera, pentagrammi carichi di sogni ancora tutti da realizzare. E lo splendido paesaggio che poteva scorgere dalle finestre di questa casetta chiusa in un borgo.
Puccini compose parte dell’Edgar proprio qui, in questo edificio in una frazione di Caprino Bergamasco, nell’arco di 3 anni, tra l’86 e l’89. Si divideva tra Monza (dove aveva portato la sua residenza) e Caprino, dove scappava a ogni volta che poteva. Si dice che la sua passeggiata preferita fosse quella per raggiungere il bar al centro del paese per bere un bicchier di vino, guardar le donne e comprare il tabacco. Elvira lo sapeva benissimo: l’uomo per il quale aveva lasciato tutto e che avrebbe sposato nel 1904 era un cacciatore nato. Puntava sulle anatre e puntava sulle femmine. Lei stessa era stata una sua prima vittima. E si struggeva di gelosia.
A quell’epoca Puccini si occupava anche dell’accompagnamento durante le prove per gli spettacoli al Teatro Sociale. Sullo sfondo l’amicizia con il soprano Gemma Bellincioni. C’era il lavoro sull’Edgar, spalla a spalla con il librettista Ferdinando Fontana (che incontrata spesso a Caprino); e poi gli artisti Pompeo Mariani ed Emilio Borsa. Nel 1889 la coppia andò a vivere a Milano, dove terminò l’Edgar, la cui gestazione durata quattro anni non assicurò il favore sperato. Seguirono Manon Lescaut, La Bohème con più fortuna…
Caprino Bergamasco alla fine dell’Ottocento: luogo di villeggiatura
Girovagando per queste stradine, con il mio iphone in mano, scopro che non era stato l’unico a frequentare questi luoghi. Caprino Bergamasco era il luogo di villeggiatura di musicisti e letterati e la spiegazione era data dal fatto che era alla perfetta congiuntura tra Milano, Lecco e Bergamo e al tempo gli spostamenti non erano certo così veloci da potersi permettere vacanze lontane e costose.
Se volete saperne di più, leggete: Antiche dimore di Caprino Bergamasco e Giardini di delizia e decoro a Caprino Bergamasco
Mentre guardo questo piccolo borgo, Formorone, cerco di immaginarmelo al tempo di Puccini. Come sarebbe bello poter riportarlo a nuova vita! I miei amici che conoscono la zona ci farebbero un agriturismo: accanto alla locanda è annesso anche un cascinale e ristrutturato potrebbe attrarre bergamaschi e lecchesi, ma con una buona comunicazione anche di giapponesi e gli americani che in ogni momento dell’anno popolano il lago a due passi da qui. Dicono che basterebbe un buon architetto e un buon arredatore per trasformare questo luogo abbandonato in una fonte di reddito piena di fascino.
Io, invece, che sono più amante delle arti, ho subito pensato a in una di quelle location a tema, un bed & breakfast per appassionati melò, magari intitolata al compositore, dove la mattina nella sala colazione si sente in sottofondo Nessun Dorma (perchè no, nella versione di Luciano Pavarotti e Freddy Mercury), e la sera un pianoforte classico è a disposizione degli ospiti con una libreria di spartiti musicali delle arie più celebri delle opere di Puccini… Il cascinale? Beh, un piccolo ristorante, con pochissimi tavoli…
E’ un po’ defilato, si, ma perché no?
Conosciamo qualcuno che ha voglia di investire in questo progetto? Certo, dovrebbero far qualcosa per quel persistente odore di stallatico che aleggia quando i campi vengono concimati, ma si sa, la campagna è così…
Basta fantasticare! Ci rimettiamo in cammino e andiamo verso il paese a bere un caffè, al Caffè Pagani, lo stesso in cui andava Puccini e a farci un giretto per Caprino Bergamasco. Lo so, lo so. Con tutto questo Puccini in testa e nelle orecchie dovrei aver voglia di bere un bicchiere di vino. Ma come si fa a non bere un buon caffè?
Nota 1: Le foto sono mie e le ho scattate con un iphone. Le informazioni su Giacomo Puccini a Caprino Bergamasco sono tratte da vari testi trovati in rete e rielaborate. Chiunque ravvisasse delle incongruenze nelle date o degli errori è invitato a segnalarlo. Come mi è stato detto “la leggenda su questo luogo è articolata” e io non assicuro di aver indovinato completamente la verità.
Nota 2 Per chi se lo chiedesse, per questo articolo e per il dolink non ho preso una lira, ma la possibilità di farvi fare il tour interno all’edificio con il video 360° era imperdibile e ne ho approfittato.
Ciao! Non sapevo che Puccini fosse legato a questo luogo! Da inserire in itinerario quando passerò dalle tue parti!
Che storia interessante quella di questo edificio 😀 ne amo soprattutto l’ambiente, completamente immersa nel verde così sembra un po’ uscita da un libro di favole!
Preziosa come sempre. Non so se sapevi che ho abitato per anni tra Treviglio e Arcene ma – te lo assicuro – non sapevo nulla di tutto ciò. Io, comunque, ti appoggio il bed & breakfast per appassionati melò e la coppia Pavarotti-Mercury: da pelle d’oca!
immagino che se passava qualcuno si sarebbe messo a ridere di vedere 4 adulti fermi fissi fuori un cancello con l’aria pucciniana alle cuffie!!
Abbiamo tentato di darci un contegno, ovviamente. Ma come non sorridere?
No infatti 😂😂
Che aneddoto interessante, non lo conoscevo. Che belle queste campagne!
Sono davvero ignorante in fatto di musica classica…però come te appena ho visto le foto ho pensato che sarebbe davvero bello se la locanda tornasse a funzionare. un week end fra quelle colline lo passerei volentieri!
Il paesaggio che si vede è strepitoso. Mette una pace pazzesca.
Wow.. non conoscevo questo posto..
Mi affascinano storie di questo tipo..
Mi piacerebbe fare un giro per le tue zone 🙂
Wow.. non conoscevo questo posto..
Mi affascinano storie di questo tipo..
Mi piacerebbe fare un giro per le tue zone 🙂
Che bel post! sei riuscita a farmi entrare un po in quella magia! e che foto primaverili!
Che bel luogo immerso nella natura! Perfetto per una passeggiata!
Questi sono i posti in assoluto che amo visitare in questa stagione assaporando un profumo e una magia primaverile!
Ho sempre collegato Puccini al mio territorio, Lucca e dintorni, non sapevo di Bergamo e Dell ‘Edgar
Che bella scoperta questo luogo legato a Puccini non lo conoscevo ! Da vedere quando sarò in zona 😊
che spettacolooo, bellissimo articolo e davvero belle foto
C’ero stata tanti tanti anni fa. Un posto bellissimo. Avevo Dejan piccolino. Oggi fa 22 anni. 🙂
Auguri a Dejan!
Non sapevo che Puccini fosse passato di qui! Grazie per il bel post, è molto esaustivo ^^
Conosco Caprino Bergamasco come le mie tasche. Il paese è magnifico e ristoranti della zona accoglienti e a buon prezzo.
La visita ai luoghi Pucciniani è da non perdere.
Delio.
Bellissimo!!come sempre mi dai delle notizie molto interessanti.. sono toscana ma non avevo idea di questo risvolto della storia pucciniana.. a me piacciono molti le sue opere..
Non sei la prima toscana ad esserne sorpresa. In realtà la prima parte della vita di Puccini è meno raccontata. Le prime due opere non andarono benissimo e la sua vita era abbastanza turbolenta…
grazie, è stato bellissimo. Sai cosa ho fatto? ho aperto il video Youtube che hai indicato sopra, ho lasciato che la musica suonasse e ho letto le tue parole. Stupendo, era come essere li e, caso strano, ho finito di leggere giusto con gli applausi. Fra l’altro non conoscevo questo passo di Puccini e non conoscevo nemmeno questo bellissimo posto. La prima volta che rientro in italia, lo devo visitare assolutamente… magari mi porto anche io le casse. grazie ancora
Grazie. il tuo commento mi ha aperto il cuore. Spero sempre che qualcuno viva quello che racconto nei miei post. Grazie ancora.
Pensa che ho scritto la mia tesi sulla differenza tra romanzo e opera lirica della Bohéme e adoro Puccini!
Complimenti! Hai fatto davvero un ottimo lavoro. Il luogo sembra davvero bello e molto rilassante. Infatti Puccini amava comporre in pace e tranquillità. Molto interessanti le informazioni riguardanti la gravidanza fuori matrimonio di Elvira. Eh Puccini sapeva farci con la musica..ma anche con le donne a quanto pare!
ahahaha! si, davvero. Aveva le sue muse. A quanto pare le sue opere prendevano spesso spunto dalla sua vita “avventurosa”