Quando ero una ragazzina mi piaceva molto andare in centro a Milano (allora abitavo là) a guardare le vetrine, a studiarmi i capi in e out, a scovare le ultime novità. Quando sono cresciuta ho conosciuto una ragazza che aveva il fidanzato vetraio che quando le proponeva “andiamo a vedere le vetrine in centro” intendeva proprio “vedere le vetrine” e come erano montati i vetri. Perché vi racconto tutto questo? Perché oggi vi parlerò proprio di vetrine e vi inviterò a guardare le vetrine di Città Alta a Bergamo insieme a me e scoprire perché sono così particolari.
Armonia con lo stile architettonico di Bergamo Alta
La prima cosa che vi invito a notare è che le vetrine di Bergamo Alta, gli accessi e le insegne sono perfettamente in armonia con lo stile architettonico e i colori degli edifici in cui si inseriscono;
Nessuna sporgenza nelle vetrine di Città Alta
La seconda particolarità delle vetrine di Bergamo Alta è che non sono particolarmente sporgenti, questo perché non devono togliere l’armonia alla Corsarola e alle vie più commerciali di Città Alta, ossia Borgo Canale, dei Borghi Pignolo, Santa Caterina, Palazzo (fino all’intersezione con via Serassi), Sant’Alessandro e San Leonardo, via Quarenghi compresa. Segnatevi il nome di queste vie, perchè quando sarete in Città Alta scoprirete che sono davvero incantevoli.
Nessuna insegna luminosa o luci al neon in Città Alta
La terza è che le vetrine di Città Alta non hanno le insegne luminose e non sono illuminate con luci al neon (ad eccezione di Kiko, di proprietà del patron dell’Atalanta, che però ha i vetri fumè che riducono molto l’effetto che troviamo in tutti gli altri negozi della catena).
Le insegne dei negozi sembrano originali (e in alcuni casi lo sono)
La quarta particolarità è che molte insegne sono (o sembrano) quelle originarie: quasi tutte hanno la tipica forma ad arco a tutto sesto inventata dai romani e ripresa poi nel medioevo. Nella bottega del fabbro Scuri le 2 vetrine mostrano sia l’aspetto medioevale che innesti rinascimentali con capitelli, esattamente come le torri che dominano Piazza Mercato del Fieno. In Vicolo Aquila nera si può ancora ammirare la tipologia di bottega con le ante che venivano aperte la mattina e chiuse la sera.
Nessuna insegna di grandi catene a Bergamo Alta
La quinta caratteristica è che nonostante sia una zona molto appetibile dal punto di vista commerciale, non troverete le insegne di grandi catene di abbigliamento, nè fast food, sexy shop, centri massaggi.
Eccezione per Kiko Cosmetics che però mantiene un profilo basso in termini di vetrina. Inoltre presto potrebbe arrivare un Carrefour Express al posto dello storico Panificio Tresoldi. Al momento non sappiamo come sarà, ma si immagina già che farà di tutto per rimanere conforme alle regole dell’arredo urbano di Città Alta.
Le vetrine hanno semplice finalità espositiva
La sesta è che le vetrine hanno la sola finalità espositiva, in modo da garantire il decoro sulle vie su cui si affacciano;
Vetri oscurati quando l’attività è sfitta o chiusa per qualche motivo
La settima è che i negozi sfitti (e si, di questi tempi ci sono anche qui) o chiusi per qualche motivo hanno i vetri oscurati o serrati dalle imposte in ferro;
Grande cura nell’esposizione della merce in vetrina
L’ottava particolarità è la cura con cui la merce viene esposta e inserita nel contesto storico. Troverete spesso dei muri antichi restaurati, banconi, tavoli o porte antiche inserite nell’arredamento. Ma troverete anche oggetti storici o di modernariato far capolino tra la merce a ricordare la storia di Bergamo.
Vetrine instagrammabili e instagrammate
La nona è che ci sono vetrine di Città Alta molto instagrammate. Vi capiterà sicuramente di desiderare di fotografarle. Fatelo: non costa niente e non trovate nessun cartello che lo vieta. Io sono innamorata di alcune vetrine in particolare. Se andate su Instragram scoprirete che non siete soli.
Negozi unici e attività storiche
La decima cosa che vi invito a notare sono i negozi che troverete solo qui: che sono gli esercizi storici, quelli degli artigiani locali, quelle degli artisti…
Tutto questo ovviamente è frutto di un disposizioni e interventi precisi messi a punto dal Comune di Bergamo per salvaguardare il decoro delle aree storiche della città non solo da un punto di vista architettonico, ma anche per quel che riguarda le categorie merceologiche consentite .
E se volete conoscere qualche chicca in più
Adesso vi lascio il tempo di venire a Bergamo per fare un giro a guardare le vetrine di Città Alta. Sono certa che lo farete con occhi nuovi.
E se volete saperne di più sui negozi e sui mestieri di Bergamo Alta, ecco un articolo pieno di chicche:
Note
Le foto sono mie. L’elenco delle particolarità delle vetrine di Città Alta tiene conto della normativa vigente con qualche mia aggiunta.
Bergamo è una di quelle città che visiterei volentieri, sembra ricca di storia. Prima o poi un weekend col mio compagno lo trascorrerò sicuramente li!
Purtroppo non in tutti i centri storici hanno mantenuto uno stile armonico che ricorda i vecchi tempi. A me piacciono le vecchie vetrina e le vecchie insegne .
Anche io le amo molto.
Articolo molto interessante, foto bellissime e non invasive. Si vede che ami la tua città
Ti ringrazio.
Adoro le vetrine 🙂 sono stata tanti tantissimi anni fa a Bergamo, dovrò tornarci!
Le porte fatte ad archetto sono bellissime, mi dispiace per I negozi sfitti pero’. 🙁
Dei tre negozi chiusi, solo uno è sfitto. Gli altri due sono chiusi per ferie e per un matrimonio. 😉
Non avevo mai analizzato le vetrine di Bergamo o in generale delle città, però devo dirti che c’è una vetrina che amo da impazzire di Bergamo: quella delle birre artigianali. Non amo la birra, ma mi piacciono moltissimo le bottiglie: colorate e originali.
Io sono rimasta affascinata dalle vetrine di Bergamo Alta sono incantevoli
Le vetrine sono lo specchio delle città e dei paesi. Ti dicono subito “dove” sei. E qui mi.sembra proprio di essere in un bel posto.
Queste vetrine mi piacciono un sacco 😉 penso che quelle di oggi perdano un po’ il loro valore rispetto a quelle di una volta, che sono delle vere e proprie opere d’arte
Amo i centri storici rimasti con la loro identità e la loro bellezza come quello di Bergamo.
che belle queste vetrine!!! Sai cosa faccio di solito quando scovo qualche negozietto di questo genere, che tra l’altro mi piace un sacco?? Che sia aperto o chiuso mi metto a sbirciare appiccicandomi al vetro … mi piace curiosare all’interno di questi posti 🙂
sai che non mi ero mai soffermata a pensare che ci fosse una vera e propria teoria alla base delle vetrine? grazie per avermelo fatto scoprire!
Non in tutti luoghi ovviamente, ma in Città Alta viene applicata una normativa per il decoro che si trova anche a Firenze nel centro storico.
Sono stata diverse volte a Bergamo Alta, ma non ho mai colto queste caratteristiche delle vetrine… interessanti!
Chi l’avrebbe mai detto che dietro a delle “semplici” vetrine ci sarebbe stato tutto questo da dire??? Bellissimo articolo! Magari altri centri dessero la stessa importanza alla città antica!
Sai che adoro queste vetrine? Mi piace molto la città alta di Bergamo.
Complimenti al Comune! Con un piccolo regolamento preserva e conserva l’estetica della città. Queste vetrine sono tutte meravigliose…
Sai che una volta gestivo un negozio di arredamento in città alta e per fare la vetrina avevamo sempre un sacco di problemi? Non riuscivamo sempre a scaricare i camion in tempo quindi la roba arrivava a pezzi, le cucine non ci stavano, i letti erano sempre troppo grandi… alla fine optavamo per la biancheria da letto 🙂
Davvero? Dove? Magari ci sono passata davanti un milione di volte e ci siamo pure incrociate!
Si parla di 20 anni fa 😉
Mi fa molto piacere che a Bergamo ci sia questa attenzione e questa cura nelle vetrine e nelle insegne. Da ex commerciante di negozi storici mi dispiace che nella mia città non ci sia stata la stessa attenzione, tanto che i negozi storici sono quasi tutti chiusi e il centro è stato tutto svenduto alle grandi catene. Un gran peccato.
Anche in Città Alta ci hanno provato. Alla fine è arrivata solo la pizzeria Spontini. E presto arriverà California Backery. Ma gli altri li hanno bloccati con tutte le regole ferree che vanno contro i requisiti di decoro e immagine. Speriamo che il
comune tenga duro
Wow ma quante curiosità! Sembra tutto studiato perfettamente per mantenere un certo ordine ed una certa tradizione. Mi piace questa cosa. Articolo davvero molto curioso, mi è molto piaciuto!
È vero, le vetrine di una città ti fanno capire dove sei, le tradizioni! Davvero un bell’articolo
Mi piacciono molto i tuoi post perchè mostri cose semplici a cui spesso non si dà troppa importanza da un altro punto di vista. Io ad esempio non avevo mai pensato che l’aspetto delle vetrine potesse essere così rilevante. E invece è vero. Lo è. Grazie 🙂
Ma che articolo inusuale! Complimenti 😜
In effetti i negozi impattano molto sull’ambiente urbano e ormai pur di far vendere si accetta ogni cosa.
Queste regole le ho trovate spesso all’estero ma non sapevo che ci fossero città così attente anche in Italia (oltre a Venezia naturalmente).
Io lo trovo giustissimo e soprattutto nei centri storici dovrebbero essere regole più rigide per tutti!
Qualche tempo fa ti scrissi di essermi innamorata di Bergamo alta….. E le sue vetrine effettivamente contribuiscono molto alla sensazione che trasmette! Un po come un luogo d’altri tempi, dove il tempo si è fermato (e quindi mi posso fermare anch’io!)
Non avrei mai pensato che ci fossero delle “regole” da seguire. Però ammetto che così l’armonia della città resta intatta!
Le regole ci sono sempre, ma nei luoghi storici sono più restrittive a vantaggio del decoro complessivo.
La cura per preservare le città storiche si vede anche nella coerenza dei negozi. Molto interessante, sicuramente quando andrò in qualche centro storico farò più caso alle vetrine e agli accorgimenti che hanno adottato!