Era un po’ che volevo fare questa cosa: andare alla scoperta di Pietre, le 7 santelle scolpite nella roccia da Cesare Benaglia, nel Parco dei Colli, dal Santuario della Castagna verso il Santuario di Sombreno.
Ne avevo sentito parlare dalla segretaria del Parco dei Colli che mi aveva permesso di visitare un mercoledì mattina l’ex Monastero di Valmarina con una bravissima guida. Andando via, mostrandomi un leaflet, mi aveva detto: “Guardi qui. Se le piace la natura e le piace l’arte, non se lo deve proprio perdere”. E aveva proprio ragione: è certamente una delle cose da fare (e da vedere) almeno una volta nella vita nella provincia di Bergamo.
Ci ho messo un po’ per riuscire ad organizzarmi, ma alla fine mi sono armata di forza e coraggio (dico sempre così quando devo fare qualcosa, anche quando non c’è proprio bisogno di forza e coraggio) e mi sono diretta al Santuario della Castagna, passando da Valbrembo (siamo sul confine di Bergamo non lo devo dire, vero?). Ho lasciato la macchina nel parcheggio vicino alla chiesa e mi sono diretta verso il bosco. Qui ho potuto scoprire un luogo di ricreazione molto frequentato dalle persone del posto (anziani e non) che sotto gli alberi del Parco dei Colli, prendevano un po’ di fresco in compagnia, giocando a carte o chiacchierando.
Ho visto la bacheca con le informazioni e i percorsi nel bosco e mi ci sono fiondata. Speravo di trovare delle informazioni sul percorso che avrei dovuto fare per incrociare le pietre scolpite dall’artista Cesare Benaglia e per fortuna erano tutte indicate nel retro della bacheca.
Mentre fotografavo le indicazioni e le foto di quello che avrei visto, alcuni signori dietro di me osservavano la scena, come se non fossi la prima ad andare alla ricerca delle pietre di Benaglia. E per fortuna, perché tra scegliere una via piuttosto che un’altra, nonostante le indicazioni, io stavo per scegliere quella sbagliata. E’ stato grazie a un signore che mi ha indicato il sentiero da prendere di fronte a me che non mi sono avventurata dalla parte sbagliata.
Sette pietre scolpite tra la Madonna della Castagna e il Santuario di Sombreno
Così, camminando lungo un sentiero che andava in salita e che presentava qualche pietra, dopo qualche minuto ho incontrato la prima pietra scolpita di Cesare Benaglia. Poi dopo qualche metro, ne ho incrociate tre in successione, e poi un’altra ancora, e poi di nuovo altre. Fino ad arrivare a 7.
Mentre le fotografavo raccontavo al mio compagno di avventure la storia di quelle sculture. Non che fossi una grande conoscitrice di Cesare Benaglia e della sua opera di scultore, ma mentre mi stavo documentando avevo trovato in rete un pdf con l’autobiografia dell’artista e mi ero letta molto attentamente la parte relativa a quelle pietre scolpite.
7 non è un numero a caso. E la vicinanza tra il Santuario della Madonna della Castagna e il Santuario di Sombreno è la chiave per comprendere questo numero.
Come è nata l’idea delle Pietre scolpite
L’idea di scolpire quelle pietre era nata per caso, durante una passeggiata nel bosco dietro il Santuario della Madonna della Castagna. Si tratta di una passeggiata classica per le persone del posto e collega il Santuario della Madonna della Castagna con quello più in alto di Sombreno.
Mentre camminava, Benaglia si era accorto che una roccia aveva una forma molto particolare e subito questo lo aveva ispirato. Il giorno seguente si presentò nel bosco, davanti a quella stessa roccia armato dei suoi strumenti da scultore e aveva cominciato la sua opera.
Nel giro di qualche tempo, aveva mobilitato diversi amici e collaboratori e il suo progetto scultoreo si era ampliato e le sculture da una erano diventate 4.
Una pietra scolpita dedicata ad Alfredino Rampi
Siamo alla fine degli anni Settanta e una roccia la dedicò ad Alfredino Rampi, un bambino che era caduto in un pozzo artesiano a Fiumicino e che aveva tenuto incollati davanti agli schermi della TV tutti gli italiani, durante le operazioni di recupero, che purtroppo non riuscirono a salvare il piccolo. Cesare Benaglia una mattina, mentre era intento a scolpire una delle sue pietre, apprese che il bambino non ce l’aveva fatta e dedicò a lui la pietra.
Un’opera durata quasi 10 anni
Tra le prime pietre scolpite e le ultime passò un bel po’ di tempo. “Quasi sette anni”, racconta Benaglia nella sua autobiografia. Le prime 4 furono realizzate abbastanza velocemente, mentre per vedere le ultime si deve aspettare qualche anno.
Mentre le prime 4 erano state realizzate in modo molto spontaneo, lasciandosi ispirare dalla forma delle pietre, in modo istintivo, le ultime tre raggiunsero quel numero per un preciso motivo.
In quel periodo il Parco dei Colli aveva deciso di far restaurare le 7 Santelle che da Sombreno arrivavano fino al Santuario. Cesare Benaglia aveva proposto di coinvolgere degli artisti contemporanei della Bergamasca e lasciar loro libertà di lavorare ciascuno su una santella. Il Parco dei Colli però decise di non procedere con questo progetto, ma di restaurare le santelle senza attualizzarle. Benaglia si ritirò dal progetto e decise di proseguire con il suo: realizzare 7 santelle (le pietre scolpite) per la Madonna della Castagna. E fu così che le pietre scolpite da 4 diventarono 7.
Il percorso nel bosco
Il percorso dalla Madonna della Castagna è tutto in salita. Non sono molti metri, ma bisogna stare attenti. Il sentiero è in sicurezza, ma abbastanza ripido. Sicuramente è da percorrere con le scarpe adatte perchè ci sono diverse pietre che sono rotolate giù con la pioggia.
Sulla bacheca all’inizio del bosco, trovate una specie di mappa con le indicazioni di dove trovare le Pietre Scolpite di Cesare Benaglia. Non abbiate paura, si riconoscono perché nonostante siano perfettamente inserite nel contesto naturale, hanno dei particolari che solo un artista può aver concepito.
Dalla Madonna della Castagna al Santuario di Sombreno le indicazioni dicono 25 minuti, ma se non siete allenati tenetevi buoni 35 minuti.
Tutte le pietre si trovano nell’arco di 5 minuti di camminata in salita (trekking facile).
Note
Le foto sono mie. Sia quelle delle pietre che quelle del bosco. Non ho riportato le foto d tutte le pietre scolpite per il semplice motivo che ero con l’iphone e per via della luce non sono venute bene.
E per saperne di più ecco il link all’autobiografia di Benaglia con il racconto di quest’opera: non c’è niente di meglio della spiegazione dell’artista.
ma che meraviglia questo itinerario incredibile, che forza queste pietre scolpite!
Interessantissimo, ma quante cose si possono scoprire sulla propria città?
Tantissime, credimi!
Che belle. Scolpire le rocce che si trovano lungo il cammino è stata un’ idea geniale. Tutte le Alpi potrebbero potenzialmente essere un’ opera d’ arte.
L’idea è suggestiva. 🙂
L’arte e la natura, un binomio interessantissimo! Che bella questa cosa di disseminare l’arte nel bosco, trasformare un sasso in un’opera d’arte lungo il comune cammino di un bosco, battuto più dalla gente del posto che dai turisti, è un’idea grandiosa che trasforma un luogo comune, sebbene bucolico, in un museo a cielo aperto.
ma quante meraviglie ci sono in Italia? Post davvero interessante!
Il percorso nel bosco è per me già stimolante, se aggiungiamo la scoperta delle 7 pietre scolpite non posso che restarne ulteriormente affascinata.
Che bellezza questo percorso nel bosco con queste sculture. Sto scoprendo tantissime cose che non conoscevo grazie al tuo blog!
Bellissimo questo itinerario! Ne sono rimasta davvero affascinata! L’incontro tra arte e natura è sempre pura magia per me!
L’arte scolpita nella roccia e soprattutto quella armonicamente immersa in ambienti naturali mi trasmette un senso di bellezza e magia! Da visitare
Che itinerario divertente e interessante che unisce arte e natura. Davvero bello! Quanti percorsi e cose nuove si possono scoprire ogni giorno nelle nostre città…
Non conoscevo proprio ne il posto ne tutta questa fantastica storia. Sembra un posto magico!
Non conoscevo quest’artista e sono stata contenta di averlo scoperto 🙂 Le pietre sono meravigliose e anche il legame con la numerologia, per averne poste precisamente 7. Stupenda anche la location 🙂
come sempre sei sempre alla scoperta di luoghi caratteristici del tutto inaspettati del territorio bergamasco.
Bellissimo percorso e bellissimo il modo in cui lo hai raccontato. Grazie
Leggendo il tuo articolo, che come al solito ho trovato molto interessante per la particolarità dei luoghi che riesci a trovare, mi sono improvvisamente ricordata della storia di Alfredino Ampi .. mamma che evento pazzesco .. tenne davvero la gente incollata alla televisione per giorni e giorni ..
io ero piccola, ma me lo ricordo come se fosse ieri. 🙁
Non conoscevo questo percorso e nemmeno l’iniziativa di questo scultore: una storia davvero intrigante. La prossima volta che vengo da quelle parti cercherò di visitarlo.
Che bel percorso originale nel bosco!
Mi hai incuriosito e sei molto brava a raccontare storie e luoghi della tua terra. Complimenti!
Molto particolare questo percorso e soprattutto le pietre scolpite, geniale questo Benaglia! Immagino che camminare lungo questo sentiero e ammirare la 7 sculture sia un po’ come essere in compagnia, oltre che della natura, anche dell’arte.
Assolutamente si. 😊