Val Seriana | Da Nembro a Lonno alla scoperta del Sentiero delle Pietre Coti sulla Via delle Sorelle

Qualche giorno fa un amico mi ha mandato la notizia dell’inaugurazione di un nuovo itinerario realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. A Nembro in Valseriana è stato inaugurato infatti un nuovo itinerario turistico, un sentiero dove si intrecciano natura, arte e storia grazie ad un’installazione artistica costituita da una serie di piccole pietre locali che riprendono le forme ogivali allungate delle pietre coti, per secoli prodotto fondamentale dell’economia del territorio nembrese.

Un’opera d’arte diffusa e permanente sul tratto che da Nembro arriva alla frazione di Lonno, in provincia di Bergamo? Così me l’ha proposta il mio amico che conosce la mia passione per questi percorsi che raccontano delle storie. Non me lo sono fatta ripetere due volte e ho immediatamente coinvolto la mia amica Margherita di Orobie Active. Insieme siamo andate a provare questo sentiero per vivere l’esperienza di camminare sull’arte e sulla storia e raccontarvelo.  Sono sempre di più i percorsi della Bergamasca caratterizzati dall’arte e in particolare dalle Pietre scolpite. Nell’ultimo punto di questo articolo troverete un elenco di altre iniziative artistiche che uniscono il camminare all’arte e alle pietre scolpite.

Il sentiero delle Pietre Coti

Il Sentiero delle Pietre Coti (lo chiamerò così, anche se in realtà non è chiaro se prenderà il nome dell’opera diffusa di Losi di cui vi parlerò più sotto) è una vecchia mulattiera, oggi ben segnalata, che da Nembro arriva fino a Lonno. Era stata sistemata qualche anno fa su progetto dello Studio Ghilardi di Nembro  e quest’anno, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, è diventata un sentiero che intreccia storia e arte con l’inserimento dell’opera di Claudia Losi, un’artista la cui ricerca artistica è incentrata sul rapporto tra uomo e paesaggio.

Sulla pavimentazione del sentiero troverete 42 pietre coti con incisi frammenti di testo e forme apotropaiche che invitano alla riflessione richiamando le emozioni che proviamo per la natura e che lasciano al camminatore la libertà di trovarci uno, cento, mille significati.

La partenza del sentiero

La partenza è al Santuario dello Zuccarello (di cui vi ho già raccontato e di cui trovate un link qui sotto, se volete approfondire), a Nembro, e dopo circa 40 minuti di camminata nel bosco si arriva fino all’abitato della piccola frazione di Lonno che sta a meno di due chilometri di distanza.

Leggete anche: Val Seriana | Alla scoperta del Santuario della Madonna dello Zuccarello di Nembro

Parcheggiate la macchina nell’ampio parcheggio del Santuario e proseguite per qualche decina di metri fino all’inizio del percorso. Troverete le indicazioni del CAI (sentiero 535) e la segnaletica della Via delle Sorelle appena posizionata, il nuovo cammino che unisce le provincie di Bergamo e Brescia tracciato in occasione delle iniziative per la Capitale della Cultura 2023.

Il sentiero da Nembro a Lonno, oggi completamente sistemato e illuminato anche la sera grazie a proiettori incastonati nei musetti che delimitano il sentiero stesso, è interamente lastricato e incrocia ad un certo punto un percorso vita suddiviso in diversi gradi di difficoltà  che troverete nella prima parte del sentiero.

Salite e tornanti, ma solo all’inizio

Il tracciato parte con una ripida salita e diversi tornanti. Se non siete allenati andate piano e fermatevi a riposare se il cuore vi comincia a battere all’impazzata: camminare deve essere un piacere e deve darvi sensazioni positive. Guardatevi intorno, rallentate il passo, osservate la natura, ascoltate i rumori del bosco e il canto degli uccelli. E non preoccupatevi: ad un certo punto la salita diventerà più dolce e a tratti il percorso andrà addirittura in discesa.

Dopo circa 20 minuti di cammino (sarete più o meno a metà percorso) arriverete in cima ad una collina dove è posizionata la prima indicazione per Lonno. Qui si trova l’allevamento delle Selvagge, le galline ovaiole di razza livornese diventate ormai famose in tutta la provincia per le loro uova BIO, costruito nei boschi della Comunità Montana di Nembro, a 650 metri di altitudine.

Passate sotto il ponticello in legno che scavalca la strada e troverete anche una fontana dove bere un sorso d’acqua. Dopo la salita ci sta sempre bene dell’acqua fresca. Riempite la vostra borraccia e procedete camminando e bevendo a piccoli sorsi se necessario.

La parte in piano e la scaletta

Continuando sul sentiero da Nembro a Lonno si arriva, dopo circa mezz’ora di cammino quasi completamente in piano, alla deviazione per il Monte Valtrusa. Continuate sempre seguendo le indicazioni per Lonno: non si può sbagliare. Ad un certo punto il sentiero cambia e si restringe fino a diventare una scaletta coi gradini di pietra.

La meta è vicina: tra la vegetazione si intravedono le prime case della frazione Lonno. Dopo qualche minuto di camminata, con uno strappetto finale che vi farà sorridere quando sarete arrivati in cima (ma solo in cima), il sentiero sbuca nella piazza di Lonno dove si trova l’imponente chiesa intitolata di San Antonio Abate.

Ecco la vostra camminata è terminata. Potete scegliere se proseguire sulla Via delle Sorelle (siete alla tappa 6) o se tornare indietro al punto di partenza. Prendete fiato.

Indovinate cos’ho fatto io?


L’opera ‘Al tuo passo’

Il sentiero delle Pietre Coti è caratterizzato dalla presenza di un’installazione artistica che lo rende unico: l‘opera dell’artista Claudia Losi, Al tuo passo.  Il tutto  si inserisce nel più ampio progetto ‘La Via delle Sorelle‘ che unisce Bergamo e Brescia attraverso un percorso di circa 130 chilometri, e che si snoda lungo l’area naturalistica dei due territori, oggi Capitale Italiana della Cultura.

Al tuo passo è una presenza discreta inserita nella pavimentazione del tracciato, che accompagna la salita, la discesa e le soste dei viandanti, facendoli entrare in relazione con memorie antiche. L’artista ha creato con 42 pietre coti inserite nella pavimentazione: una punteggiatura con cui tradurre, attraverso frammenti di testo e immagini incise, le riflessioni raccolte durante gli incontri, le camminate e le attività, svolte con la comunità di Nembro.

Parole e disegni come amuleti

“L’opera invita a trovare il proprio passo, ma anche a entrare in sintonia con il passo dell’altro” ha spiegato l’artista Claudia Losi. Lungo il percorso troverete parole e disegni come amuleti. Le incisioni artistiche su pietra si potranno leggere salendo, nel loro giusto verso, come una sorta di partitura del camminare e del respirare sul proprio percorso. Nella discesa invece inviteranno a una breve sosta, poiché per leggerle sarà necessario rallentare e girarsi nel verso giusto.

Camminare sulla storia e sulle storie

Percorrere itinerari come questo significa camminare nella storia rivivere gli usi di un’antica attività, quella delle pietre coti, che per secoli ha caratterizzato l’economia e la cultura di intere generazioni locali. Pietre che sono simbolo anche del saper fare, della cultura del lavoro dei popoli lombardi. Ma sono anche il racconto di mille piccole storie di persone che hanno vissuto in questi luoghi, se ne sono presi cura e ce li hanno lasciati in eredità.

Ricordarli e proteggere le loro storie è un atto d’amore non solo per la natura che ci circonda, ma anche per la storia che non va dimenticata.

Leggete anche: Famolo strano (sul pavimento) | Scopri la storia e le storie che ci raccontano le strade e le pavimentazioni di Bergamo Alta

Camminare per osservare il risveglio della natura

Guardare dove mettere i piedi e scoprire i frammenti di frase che ci ha lasciato l’artista diventa un’esperienza d’arte insolita e coinvolgente. Ma lasciatevi anche sedurre dallo spazio intorno, dal risveglio della natura, dal verso degli animali del bosco. Tutto racconta una storia, tutto diventa una storia da raccontare.

Io ad esempio ho incrociato un biacco (un serpente innocuo) che mi ha attraversato la strada ad una velocità che non credevo. Per fortuna avevo già scritto un articolo sui rettili e ho subito capito che non dovevo averne paura. Ma questo mi ha dato l’opportunità di fermarmi a chiacchierare con due signore che erano sul sentiero e scoprire che di animali ne avremmo visti. E così è stato.

Se volete approfondire, leggete: Vipere bergamasche: come riconoscerle per evitare rischi e scappare solo se serve

Camminare lentamente nel bosco, osservando quello che ci sta intorno, ci mostra la natura che si sveglia: tutto rifiorisce, tutto si riempie di colori nuovi e brillanti, tutto dall’interno della terra si riporta in superficie. Camminando nel bosco riusciamo a sentire il tepore del clima che sta cambiando, che diventa più dolce, le giornate che si allungano… Anche le persone rifioriscono e diventano più positive.

Leggete le pietre, ma guardatevi anche intorno e guardatevi dentro. Parole chiave che raccontano le storie di tutti: la mia, la vostra, le nostre, le loro. Storie tutte uguali. Storie tutte diverse.

Le pietre coti: un frammento del nostro passato

Le vere coti, intese come i reperti originali, sono custodite con cura all’interno del MUPIC (Museo delle Pietre Coti della Valle Seriana di Nembro). Lì si promuove la loro conoscenza e il loro valore culturale. Nembro, infatti, si caratterizzò come centro di lavorazione e di spedizione delle coti che dal paese partivano alla volta dei paesi europei ed extraeuropei.

Cosa sono le pietre coti

Le pietre Coti sono pietre impiegate come abrasivi per affilare o molare utensili metallici, soprattutto lame. Si tratta di uno dei prodotti più tipici del nostro territorio, i cui pregi sono noti da migliaia di anni e vengono segnalati già in fonti latine. Da un punto di vista giacimentologico, la roccia sfruttata per la produzione delle coti si concentra lungo sottili livelli – al massimo di qualche decina di centimetri – compresi in formazioni di età giurassica (cioè originatesi all’incirca 200 milioni di anni or sono) che affiorano in alcune località della bergamasca ma soprattutto in bassa Val Seriana presso Nembro e Pradalunga.

Le coti erano e sono tuttora uno strumento molto ricercato per aumentare la resa dei lavori agricoli connessi con la mietitura delle messi e il taglio dei foraggi. L’affilatura realizzata con la pietra Cote è particolarmente efficace perché molto delicata e omogenea, non invasiva né aggressiva per il metallo e assicura alla lama una longevità senza pari. L’importanza della Pietra Cote come preziosa risorsa locale è stata rilevante soprattutto in passato, quando quella agricola era la principale attività produttiva del territorio della nostra provincia.

Il MuPic di Nembro: cos’è e perché è importante

Il MUPIC – Museo delle Pietre Coti Valle Seriana costituisce una delle tante iniziative a carattere culturale e documentario intrapresa dalla Valle Seriana.

Nembro e Pradalunga sono stati per secoli territori di produzione e di commercializzazione delle coti, pietre che servivano per ridare il filo agli attrezzi da taglio, in particolare alla falce fienaia. Nembro, in particolare, si caratterizzò come centro di lavorazione e di spedizione delle coti che dal paese partivano alla volta dei paesi europei ed extraeuropei.

Nell’Ottocento, ben mille persone trovavano occupazione in vario modo nelle attività di lavorazione delle pietre: non solo gli uomini addetti all’escavazione, al trasporto, alla cernita ed al taglio, ma anche donne e bambini che prestavano la loro opera nella levigazione, sovente effettuata in ambito domestico.

Informazioni utili

Qui sotto alcune informazioni utili per chi ha deciso di andare alla scoperta del Sentiero delle Pietre Coti.

Dove si trova Nembro

Nembro si trova in Val Seriana, subito dopo Alzano Lombardo. E’ il punto di partenza per una delle salite che porta a Selvino più affascinanti e amate dai ciclisti: la Salita dei Campioni.
A Nembro si trova anche il Santuario dello Zuccarello, di cui vi ho già parlato. Per ripassare, cliccate qui sotto:

Come arrivare a Nembro

Per raggiungere Nembro in auto ecco qui sotto le indicazioni stradali.

Da Milano
Prendere l’autostrada A51 e seguire la direzione Tangenziale Est, proseguire sull’autostrada A4 fino all’uscita di Seriate, seguire la direzione Bergamo, prendere la SS 42, uscire in direzione della SS 671, continuare sulla Strada Provinciale 70 e seguire le indicazioni per Nembro.

Da Bergamo
Prendere la SP 35 e superare i comuni di Torre Boldone, Ranica, Villa di Serio, Alzano Lombardo, proseguire per Nembro.

Come arrivare all’inizio del Sentiero delle Pietre Coti

Per arrivare all’inizio del Cammino delle Pietre Coti, raggiungere il Santuario della Madonna dello Zuccarello a Nembro, in via Lonzo.

 

Pietre scolpite nella Bergamasca: dove trovarle

Ciao, io sono Raffaella e sono l’autrice di cosedibergamo.com, blog indipendente attivo dal 2017 che vi suggerisce ogni settimana almeno 3 cose da fare a Bergamo e in provincia.

Appassionata da sempre di scrittura e comunicazione ho deciso di aprire Cose di Bergamo per condividere le mie esperienze e la mia conoscenza del territorio, nell’ottica di ispirare e aiutare voi, che mi leggete, a viaggiare e scoprire Bergamo e la sua provincia con occhi nuovi.

Se volete saperne di più su questo blog navigatelo. Oppure se desiderate rimanere aggiornati sugli articoli che pubblico ogni settimana, lasciate il vostro indirizzo email nel form che trovate scorrendo col dito in basso (se state leggendo questo articolo dal cellulare) o sulla spalla destra del blog (se lo state leggendo da PC).

La Bergamasca mi affascina e mi affascinano molto i percorsi puntellati da opere d’arte. Ogni volta che ne scopro uno voglio subito andarci. Se volete saperne di più, leggete: 

 

 

One comment

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.