Lo sapete che Bergamo è una delle città italiane in cui ci sono e si sono avvicendati quasi tutti i mezzi di trasporto pubblico? Tram, autobus, filobus, treno, carretti, aerei, funicolari… Io confesso che non ci avevo mai pensato, ma me l’ha fatto notare il signor Rossini durante la visita guidata al Museo dell’Atb che ho seguito qualche settimana fa. Sarà che io mi entusiasmo ogni volta che vedo un museo capace di valorizzare la storia e le storie del territorio bergamasco, ma questo museo merita proprio di rientrare nell’elenco delle 101 cose da visitare a Bergamo almeno una volta nella vita.
Si, perché a Bergamo da visitare c’è anche questo e potete farlo coi vostri bambini: un museo dedicato al trasporto pubblico locale. Allestito dall’ATB nel 2007 in occasione del Centenario, questo museo ha l’obiettivo di ricostruire e ripercorrere i cento anni della sua fondazione e l’evoluzione del trasporto a Bergamo.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Perchè visitare il Museo dell’ATB
Visitando questo museo potrete davvero fare un viaggio nella storia di Bergamo e conoscere la storia del trasporto pubblico cittadino. Ecco perché è proprio da fare.
Scoprire il nostro passato recente
L’allestimento del Museo dell’ATB crea un percorso adatto non solo agli adulti, ma anche ai bambini di ogni età e all’interno potrete scoprire non solo la storia di ATB e del trasporto pubblico locale, ma anche la storia dei vostri genitori, dei vostri nonni e (forse) dei nonni dei vostri nonni.
Io ad esempio guardando i pannelli con le foto storiche ho immediatamente “dato vita” ai racconti di mio suocero che ogni mattina prendeva il tram da Alzano a Bergamo. Mi diceva che quando era in ritardo e i suoi amici lo vedevano in lontananza saltavano giù e staccavano i fili del tram. E quei due minuti che il conducente impiegava per scendere e rimettere a posto i fili lo aiutavano a raggiungere i compagni e a salire sul tram. Anzi, mica tanto a salire: a volte era talmente pieno che rimaneva fuori attaccato! Oggi ci sembra impossibile, ma negli anni Cinquanta era molto frequente!
Scoprire la storia dei mezzi pubblici
L’allestimento del Museo comprende pannelli nei quali sono descritte le principali tappe della storia del trasporto pubblico, teche nelle quali sono conservati cimeli e strumenti di lavoro del passato e due “storiche” vetture delle funicolari, due vere chicche.
Salire su sue carrozze storiche della funicolare
Le due carrozze storiche della funicolare sono due vere chicche. Guardandovi intorno potrete fare un vero viaggio nel tempo non solo con i pannelli ricchi di informazioni, ma anche attraverso le foto storiche che vanno in loop sugli schermi.
Vedere i documenti che si usavano un tempo
Oltre alle installazioni multimediali, è stato utilizzato materiale fotografico, disegni storici, documenti e reperti, che descrivono la storia e l’evoluzione del trasporto pubblico a Bergamo. Diari delle corse, biglietti, obliteratrici portatili, biglietti, abbonamenti, documenti e patenti speciali. Tutto questo lo troverete in una teca che racconta più di 70 anni di vita.
Ammirare pezzi di motore storici
Sono in mostra anche componenti meccanici storici perfettamente conservati. Qui potrete rendervi conto della potenza di queste macchine e dell’ingegno messo per realizzare e far funzionare macchine così particolari come le funicolari.
La sala Ferretti dedicata all’ingegnere che realizzò la Funicolare di Bergamo
Da settembre 2018 il Museo si è arricchito di una sezione in più, la “Sala Ferretti”, che raccoglie immagini, storie e progetti, donati dalla famiglia dell’eclettico e geniale ingegnere emiliano che progettò e realizzò la Funicolare di Bergamo, il mezzo ancor oggi più utilizzato e caratteristico di Bergamo.
La Sala Ferretti un paio di anni fa è stata parte delle iniziative di Bergamo Scienza ed era stata allestita presso l’Ateneo di Arti e Lettere. L’avevo già visitata e l’avevo trovata molto interessante. Per questo vi riallego il link che avevo scritto in occasione del compleanno della Funicolare, che parla di questa esposizione inedita costituita dalla selezione di documenti originali tratti dall’archivio personale dell’ingegnere, depositato dal 2009 per volontà degli eredi presso la Fondazione Bergamo nella storia.
Nella Sala Ferretti troverete disegni tecnici, fotografie, appunti e bozze di progetti, testimonianza del lavoro quotidiano di un progettista d’eccezione che ha dedicato la sua vita all’idea di progresso.
Particolare attenzione è riservata ai progetti realizzati a Bergamo: la funicolare che collega la parte alta e quella bassa della città – inaugurata nel 1887 e considerata il suo migliore impianto – e una rete tramviaria di collegamento tra la stazione inferiore della funicolare e le zone limitrofe al centro cittadino. Entrambe le realizzazioni formano il primo sistema di trasporto locale, inizialmente gestito dallo stesso Ferretti che credeva così tanto in questo binomio che aveva fatto in modo che il tram entrasse proprio nella stazione della funicolare per non far bagnare i passeggeri durante il trasbordo da un mezzo all’altro.
In esposizione anche il materiale relativo alle effettive opere eseguite dall’ingegnere: funicolari ideate per le esposizioni universali; impianti di risalita sospesi per trasporto merci e il primo in Italia per trasporto persone; brevetti applicati in svariati ambiti, in particolare il freno di sicurezza, noto come “sistema di sicurezza Ferretti”.
Panoramica sul trasporto pubblico bergamasco
Se vi dovessero chiedere a bruciapelo “quali sono gli esempi di trasporto pubblico a Bergamo?” potete tranquillamente dire “tutti”, perché ad eccezione delle navi da crociera Bergamo ha davvero avuto tutto.
La carrozza a cavalli
Un tempo per muoversi in città si usavano le carrozze a cavallo. Non erano in molti a potersele permettere, ma garantivano spostamenti comodi e veloci quando ancora le automobili non esistevano.
La diffusione delle carrozze a cavallo come mezzo di trasporto per andare da Città Alta a Città Bassa fu probabilmente una delle ragioni per cui è nata l’usanza di tenere in tasca una gengia come scaccia raffreddore. I cocchieri ne tenevano in tasca sempre una da dare ai cavalli quando questi starnutivano. Da lì il detto che le gengie in tasca non fanno venire il raffreddore.
Il treno
Sulla città di Bergamo convergono diverse linee di importanza regionale e nazionale. Esse si incontrano nell’unica stazione operativa nel centro cittadino, la stazione di Bergamo. Da questa stazione partono collegamenti molto frequenti e cadenzati verso le città di Milano, Brescia, Lecco, Treviglio, Roma e, in alcuni periodi dell’anno, verso Pisa, Ventimiglia e Pesaro.
La Treviglio-Bergamo fu progettata come parte della linea ferroviaria Milano-Venezia, allo scopo di permettere alla città di Bergamo di essere servita dall’importante infrastruttura. Nei progetti originari degli anni quaranta del XIX secolo, la Milano-Venezia escludeva la città orobica: fu per questo motivo che nel 1846 era stato costruito e inaugurato il tratto Milano-Treviglio. Tuttavia, negli anni successivi, i bergamaschi manifestarono la volontà che la linea passasse anche da Bergamo. Grazie alla risoluzione sovrana del 12 novembre 1853, i bergamaschi ottennero che la Milano-Venezia passasse lungo la direttrice Monza-Bergamo-Coccaglio, piuttosto che attraverso la Treviglio-Brescia.
Il 12 ottobre 1857 fu inaugurata la stazione di Bergamo.
Nel decenni successivi si inaugurarono anche le linee della Val Seriana e quelle della Val Brembana. Nessuna delle due sono oggi in funzione. Il sedime della ferrovia della Val Brembana è diventata una ciclabile nel tratto che va da Zogno a San Giovanni Bianco. Nella parte bassa si sta pensando attivare una tranvia come quella che oggi va da Bergamo ad Albino.
La funicolare
Nella città di Bergamo sono in funzione due impianti di funicolare, uno che collega la Città Bassa alla Città Alta e uno che collega invece Città Alta al Colle di San Vigilio, punto più alto della città.
La funicolare di Bergamo Alta è stata costruita nel 1887. Collega Città Alta, situata sul colle, al centro cittadino.
La Funicolare di Bergamo-San Vigilio è stata inaugurata nel 1912. Collega la città alta, porta Sant’Alessandro, con il colle di San Vigilio.
Il tram
Dopo l’istituzione, avvenuta nel 1884, di un primo servizio di tram a cavalli, a fine febbraio 1885 l’ingegner Fermo Conduri e il signor Federico Chiari presentarono al consiglio comunale di Bergamo i progetti per una rete tranviaria a cavalli in città bassa e una funicolare tra città bassa e città alta, relazione per servire la quale era stata sperimentata con scarso successo nel 1872 una locomotiva stradale a vapore sistema Thomson.
Nel 1886 l’ingegnere emiliano Alessandro Ferretti, vero pioniere nella progettazione di funicolari in Italia propose la costruzione di un impianto di questo tipo tra città bassa e città alta e una rete tranviaria: il 10 settembre dello stesso anno il Comune stipulò col Ferretti un contratto per la costruzione di tale funicolare e per una linea tranviaria di adduzione alla stessa, detta “del Sentierone”.
A tale scopo fu costituita dallo stesso imprenditore una società, che l’8 gennaio 1887 ottenne, oltre alla concessione della funicolare, anche quella dell’intero servizio di trasporto pubblico cittadino, per una durata di 80 anni. La funicolare di Bergamo Alta fu terminata nel medesimo anno, entrando in servizio il 20 settembre 1888.
La rete tranviaria di Bergamo, realizzata a partire dal 1907 sulla base di alcune linee preesistenti, arrivò a contare nove linee tranviarie urbane e suburbane con sviluppo totale di oltre 40 km, diventando un elemento essenziale per lo sviluppo urbanistico della città orobica, fino alla sua soppressione avvenuta nel 1958.
Il filobus
La rete filoviaria di Bergamo fu in servizio nella città orobica dal 1950 al 1978.
Nel biennio 1921-22 a Bergamo c’era già una linea filoviaria, che sostituiva la funicolare per Bergamo Alta in riparazione; furono impiegati due filobus Zaretti, uno dei quali venne successivamente ceduto alla filovia Châtillon-Saint-Vincent.
La rete filoviaria bergamasca venne realizzata in sostituzione di quella tranviaria ritenuta al tempo obsoleta. Oltre alle linee urbane, ne fu costruita anche una suburbana che raggiungeva Seriate, cittadina poco fuori il capoluogo, già servita dalla tranvia a vapore per Romano e Soncino.
Il nuovo mezzo permise anche di servire la Città Alta, che in precedenza non poté essere utilizzata dai tram urbani a causa delle pendenze elevate.
Se chiedete ai Bergamaschi come mai il filobus fu eliminato, la ragione è presto spiegata: era aumentato il numero di auto circolanti in città e non sempre queste venivano parcheggiate a dovere. Ciò causava spesso il distacco del filobus dalle guide elettrificate e l’autista era costretto a scendere dal mezzo per ripristinare la linea.
Il taxi
Anche se non siamo abituati a incrociarne molti, sappiate che un tempo a Bergamo sul Sentierone c’era una stazione dei taxi sempre piena. Ne è rimasta una testimonianza con la Cabina dei Taxi che recentemente è stata trasformata in un site specific (installazione d’arte) temporaneo.
L’autobus
Alla fine degli anni settanta tutte le linee erano state sostituite dagli autobus. Quelli che ancora oggi prendiamo per spostarci da una parte all’altra della città.
L’autobus elettrico
Dal 2018 è attiva una linea di autobus elettrico, la linea C. Questo ha permesso a Bergamo di ottenere il primato tra le aziende di trasporto più virtuose della speciale classifica di Lega Ambiente a Ecomondo
L’associazione ambientalista italiana ha premiato lo scorso novembre le migliori ventuno buone pratiche emerse dal rapporto annuale Ecosistema Urbano, fra le quali è presente anche Linea C, progetto di mobilità sostenibile attivo dal febbraio 2018 realizzato da ATB e Comune di Bergamo.
Alla base del riconoscimento vi è la realizzazione di una linea composta da dodici autobus che, “con una frequenza media di 15 minuti, attraversano il centro città lungo un percorso in parte preferenziale, collegano i quartieri periferici e permettono la connessione con altri mezzi di trasporto: bike sharing, tram, altre linee ATB, parcheggi in struttura e di interscambio”.
Nella motivazione di Legambiente troviamo anche la presenza di “sedici pensiline smart attrezzate con dispositivi intelligenti e servizi di connettività di ultima generazione” e la capacità del parco elettrico di coprire il “40 % della flotta” a cui aggiungendo anche i veicoli a metano (25,7%), portano ad una “percentuale complessiva di servizi offerti a basso o a zero impatto ambientale che supera il 65 %”.
Il bike sharing
La città è servita da un sistema di bike sharing chiamato BiGi, gioco di parole creato unendo la parola “bici” con la sigla della provincia “BG”. Il servizio, attivo 24 ore su 24, può contare su un totale di 22 ciclostazioni attive in tutta la città.
In città sono sbarcati anche altri servizi di bike sharing senza ciclostazioni.
Il car sharing
Il Comune di Bergamo ha quindi aderito alla rete regionale ed al progetto E-vai con 3 postazioni cittadine. Il progetto di Car-Sharing lombardo è stato curato e sviluppato dalla società SEMS e da Trenord, società del Gruppo FNM, partecipate da Regione Lombardia, in primis in un’ottica di integrazione con il sistema ferroviario e quindi con il sistema degli aeroporti lombardi.
Se volete saperne di più, sull’Eco di Bergamo, con la data di domani 26 febbraio troverete un approfondimento molto interessante su questo punto.
Il pullman
Al sistema di autobus si integra il sistema di pullman che porta i viaggiatori da una parte all’altra della provincia e della regione Lombardia. La stazione delle autolinee si trova di fronte alla Stazione dei treni.
La tranvia
La tranvia Bergamo-Albino, detta anche linea T1 o tram delle Valli, è una linea tranviaria interurbana, in sede propria, a servizio della città di Bergamo e della Valle Seriana Inferiore, inaugurata nel 2009. È gestita da TEB.
Insomma, non ci manca proprio niente. Nemmeno gli aerei!
Note di merito
Questo Museo di Bergamo è perfetto da visitare coi bambini. Non solo per l’aspetto multimediale, ma anche per la possibilità di salire sulle funicolari e sui mezzi esposti.
Le visite guidate sono strutturate per le scuole di ogni ordine e grado.
Note
Le foto sono mie e sono state scattate durante la visita guidata presso il Museo dell’ATB. Le informazioni contenute nel post sono in parte elaborazioni di materiali trovati in rete, sul sito di ATB o su siti di divulgazione.
Per visitare il Museo dell’ATB contattate l’ATB e prenotate la visita il primo sabato di ogni mese.
Questo articolo è un tuffo nel passato! La storia passa anche attraverso i nostri mezzi di trasporto e tutto ciò che ruota attorno a loro 😊 Molto bello!
Non conoscevo questo museo, sarà molto interessante conoscerlo. Appena andrò a Bergamo credo di andare. Grazie per l’info
adoro questa tipologia di musei mi piacciono tantissimo i mezzi di trasporto antichi
Un post molto interessante e non sapevo che a Bergamo ci fosse questo museo così ricco. Un buon motivo per tornarci.
ad ogni tuo articolo mi viene voglia di tornare a bergamo. interessante questo museo dei trasporti pubblici.
Non conoscevo questo museo. Devo venire assolutamente a Bergamo per visitare la città e anche questo museo originale =)
I musei di storia locale sono spesso dei piccoli gioielli, mi farebbe molto piacere visitarlo
MI piacerebbe molto una visita in questo museo. Sono affascinata soprattutto dagli antichi mezzi di locomozione. Ma è aperto solo il primo sabato del mese su prenotazione?
Si. È così.
Questo rientra nella tipologia di musei che amo visitare (anche da sola!). L’ho inserito nella lista di cose da vedere nella vicina e sorprendente Bergamo!
Ai tuoi bambini piacerebbe davvero molto.
Caspita questa estate ci porto Andrea Chandra. Si divertirà a salire e scendere dai mezzi e a dirmi che sono vecchia quando le mostrerò qualcosa di cui mi ricordo 🙂
a me piacciono molto i mezzi pubblici delle altre città per vedere l’evoluzione e fare confronti
Leggere I tuoi articoli è sempre un piacere. Leggo e passo anche alle mie amiche!
Sembra molto interessante , non ne avevo sentito parlare, ma secondo me è carino
Non ho mai visitato un museo ma ammetto che sarei curiosissima e ci terrei prima o poi ad andarci. Questo mi piace tantissimo, belle foto…!! Terrò presente in un futuro!
non ero a conosceza di questo museo la prossima volta che vengo a bergamo non mancherà nella mia lista delle cose da fare
Davvero un museo interessante, non sapevo che esistesse a Bergamo. Segno per la prossima volta che visito la citta’ 🙂
Un vero e proprio tuffo nel passato! Da piccolina adorai il museo dell’automobile..sono certa che quello dell’ATB di Bergamo mi incanterebbe allo stesso modo! L’ho subito inserito nella lista delle cose da vedere in Italia, sia mai che io riesca a organizzare una visita quanto prima..!
Che meraviglioso viaggio indietro nel tempo che mi hai fatto fare. Articolo davvero piacevole da leggere, e soprattutto invoglia molto a fare una capatina in questo museo, che dalle foto sembra davvero essere ben fatto!
quante cose belle da vedere nel museo! un viaggio nella storia!
Per una curiosona come me questo museo rappresenta qualcosa di spettacolare. Scoprire o meglio riscoprire antichi o moderni mezzi di trasporto e poterci salire respirando a pieni polmoni la loro storia deve essere una sensazione incredibile.
Maria Domenica
Non sono mai stata a Bergamo ed a ogni tuo post mi dai un valido spunta per visitarla. Questa tipologia di museo ha un fascino tutto suo
Pagina salvata: sarò presto a Bergamo!
Veramente interessante. Simpatico anche il fatto che gli amici staccavano i fili del tram per ritardare la corsa di un paio di minuti e farlo salire sul tram…
Tu si che sai valorizzare il territorio! E far arrivare il messaggio che ogni posto,vse vogliamo, può essere una miniera da scoprire. Bravissima!
Ti ringrazio
Certi musei sono sicuramente molto interessanti. Possono essere letti al di là di ciò che mostrano: questo è proprio una pagina della storia di Bergamo.
Un museo molto interessante. come una finestra sul passato ma senza andare troppo lontano. Credo che per chi è Bergamasco poi possa essere ancora più emozionante salire sui mezzi che un tempo camminavano regolarmente in città!
È fantastico questo museo, sicuramente ci porterò in visita i bambini alla prima occasione. Per loro sarà molto interessante ma sicuramente altrettanto per noi adulti
Bellissimo pezzo, come ci hai abituati! Adoro l’aneddoto dell’anti-starnuti per cavalli, e tante immagini del passato che hai evocato a partire del restare letteralmente attaccati al tram 🙂 Poi per me i trasporti sono sempre interessanti, la loro storia ancora di più…
Non conoscevo questo museo, ma sembra molto interessante, un vero tuffo nel passato! Me lo segno per la mnia prossima visita a Bergamo.