Adottare una formella della chiesa di San Nicola ad Almenno San Salvatore

Qualche giorno fa sono andata a visitare il Complesso di San Nicola ad Almenno San Salvatore in occasione delle aperture delle Dimore Storiche Bergamasche. Poco prima di cominciare la visita guidata ho scoperto l’iniziativa “Adotta una formella” a sostegno del restauro della chiesa che un tempo era stata dedicata a Santa Maria della Consolazione e che ora tutti conoscono come Chiesa di San Nicola.

Quando ho scritto per la prima volta della chiesa di San Nicola su questo blog, era già stata chiusa al pubblico da alcun mesi a causa della caduta di alcune parti di formelle dal soffitto. Ero dispiaciuta perché queste formelle sono uno degli elementi più belli del complesso monastico di Almenno San Salvatore. Purtroppo le infiltrazioni di umidità stavano da tempo danneggiando le decorazioni ed è diventato sempre più urgente un’opera di restauro che purtroppo, come potete immaginare, costa molto. Il FAI, alcune istituzioni della zona e sponsor privati presenti sul territorio hanno già donato del denaro per il restauro, ma non basta ed è per questo che è stata attivata un’iniziativa di crowdfounding (raccolta fondi).

Così, quando mi hanno raccontato che c’è la possibilità di aiutare e sostenere le spese di questo restauro per riportare la chiesa al suo antico splendore (un restauro che permetterebbe di rendere visitabile la chiesa anche durante i lavori), ho deciso di sostenerla segnalando a tutti che esiste la possibilità di “Adottare una formella della chiesa di San Nicola” e che questa è una delle 101 cose da fare assolutamente almeno una volta nella vita.

San Nicola_soffitto_formelle

La chiesa di San Nicola ad Almenno San Salvatore

La Chiesa di San Nicola è un gioiello valdimagnino costruito tra il 1488 e il 1510 inizialmente intitolato a Santa Maria della Consolazione. Fu fatta erigere  dopo la pestilenza degli anni 1483-84 durante la quale gli Almennesi fecero voto a Dio promettendo che avrebbero costruito una “cappella” in onore dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionali protettori contro le malattie infettive, affinché il contagio avesse presto fine. Nel Seicento però cambia nome e viene dedicata a San Nicola, protettore degli animali, che al tempo erano decisamente fondamentali per la sussistenza e la sopravvivenza delle persone.

Questa chiesa è parte dunque del Complesso di San Nicola di Almenno San Salvatore in Valle Imagna e si compone di  tre parti: la chiesa appunto con la sagrestia del XV secolo, il campanile ultimato nel XVI secolo e il monastero con il magnifico chiostro in stile tardogotico dei primi anni del ‘500. Sorge in un contesto paesaggistico intatto, circondato dai vitigni della collina di Umbriana; è stato proclamato Luogo del Cuore FAI nel Censimento 2016, raggiungendo il 6°posto nazionale grazie ai 29.735 voti raccolti dal Comitato «San Nicola nel Cuore».

Come si presenta al suo interno

All’interno della chiesa, in un’unica navata troviamo diversi stili riuniti: rinascimentale, gotico e barocco. Lo splendido tetto è formato da un’orditura in legno e formelle originali in cotto affrescate de XVI secolo.  Nelle pareti laterali sono inserite sei cappelle per lato, aventi archi e volte di copertura a tutto sesto. Sopra di esse corre un matroneo che, in corrispondenza di ogni campata, si affaccia sulla navata con eleganti bifore, costituite da archi a tutto sesto poggianti su una colonna al centro e su semicolonne poligonali di cinque lati ai fianchi. Il pavimento è ancora quello iniziale in cotto, con lastre tombali, alcune delle quali finemente scolpite, disposte davanti ai gradini del presbiterio (1503) e alle cappelle laterali.

Gli interventi avvenuti nei secoli

L’aspetto originario dell’interno è stato in parte manomesso da interventi successivi: nei secoli XVII e XVIII i frontali e gli interni di gran parte delle cappelle furono ornati di stucchi – i migliori sono opera di Giovanni Sanz (1702-1787) – con gravi danni per gli affreschi; il matroneo fu interrotto sopra la quinta cappella di destra per collocarvi l’organo e in corrispondenza anche sull’altro lato per sopraelevare la cappella della Beata Vergine della Cintura; le decorazioni del presbiterio, delle pareti in alto e dei matronei al tempo della peste del 1630 vennero imbiancate, così che la chiesa ha perso in parte la vivacità e la festosità che la caratterizzavano.

Il patrimonio iconografico e l’organo

Il patrimonio iconografico custodito all’interno è rappresentato da alcune tele come la Trinità del Previtali del 1517 e la Sacra Famiglia di Francesco da Ponte detto il Bassano del XVI secolo. Numerosissimi sono inoltre gli affreschi dei secoli XV-XVIII, che ricoprono le pareti delle cappelle laterali molti dei quali attribuiti ad Antonio Boselli.

La Chiesa ospita al suo interno un rarissimo esempio di  Organo Antegnati del 1588, gioiello unico al mondo, uno dei pochi esempi di organo rinascimentale di scuola italiana (bresciana per la precisione) conservato sino ad oggi.

Le formelle del soffitto: tutte diverse e una… diversissima!

Ma veniamo al tetto e alle formelle e alla campagna Adotta una Formella.

Realizzate in cotto dipinto, le 1.500 formelle del soffitto sono come ho già detto uno degli elementi più notevoli del complesso. Sono una diversa dall’altra e raffigurano immagini di fiori, elementi della natura ed elementi sacri realizzate a mano.

C’è solo una formella diversa da tutte le altre. Si trova nella campata in corrispondenza dell’organo cinquecentesco degli Antegnati, vicino al colmo del tetto, seconda fila. Se osservate bene, potete distinguere il profilo di un uomo: si tratta molto probabilmente dell’autore delle decorazioni delle formelle che nel 1500 realizzò quest’importante opera decorativa. Non era infrequente infatti che gli autori delle opere d’arte si firmassero così.

La firma dell'autore delle formelle.jpg

Un Filo di Seta: il racconto ambientato nel Complesso di San Nicola descrive anche le formelle

Vi ho già parlato di un racconto della collana Genius Loci, Un filo di Seta di Maria Luisa Ghianda. Si tratta di un racconto ambientato proprio nel complesso di San Nicola che vi invito a leggere se vi piace scoprire i luoghi attraverso la finzione letteraria. C’è un passaggio dedicato proprio alle formelle che mi piace molto e che rende giustizia a questa splendida opera:

Lo sguardo di Guido era ora attratto dalle formelle policrome in cotto che ornavano il soffitto ligneo. Erano state dipinte a mano con motivi floreali e iscrizioni simboliche: vi ricorreva il Cristogramma IHS di antica origine con una piccola croce nella H. Al di sotto del segno un po’ grossolano con cui erano state tracciate le decorazioni, ad affascinare Guido era il tenue accordo cromatico che presiedeva la composizione, gradiente del grigio azzurro al porpora, passando da un bell’ocra dorato che gli ricordava le tonalità di alcune sete milanesi del periodo sforzesco, le sue predilette in assoluto. Così, procedendo di formella in formella, aveva raggiunto la porta della sagrestia. 

….

(Un filo di seta, 2018)

Il tetto della Chiesa di San Nicola decorato da formelle in cotto

Una donazione per “adottare una formella”

La Fondazione Lemine (ovvero l’Antenna Europea del Romanico) ha pensato di coinvolgere la comunità e gli appassionati d’arte nel restauro del soffitto della chiesa di San Nicola con una campagna di crowdfunding, chiamata “Adotta una formella”. Chiunque lo desideri (privato, associazione, gruppo di amici, aziende) può effettuare una donazione di 100 euro per adottare una delle 1.500 formelle in cotto e contribuire al recupero di questo gioiello della Valle Imagna.

Come si fa la donazione per sostenere il restauro

Versare la donazione per adottare una delle 1.500 formelle di San Nicola è molto semplice. Le modalità per effettuare la donazione sono due. La prima, con un bonifico alla Fondazione Lemine al seguente IBAN: IT 28 T 05034 52510 000000005453. La seconda invece è versando il contributo direttamente presso uno dei due punti di raccolta:
1. la Biblioteca di Almenno San Salvatore,
2. la sede della Fondazione Lemine (accanto alla Rotonda di San Tomè).

Cosa succede quando avete adottato la formella

Delle formelle sono state fatte delle riproduzioni numerate (1500 in totale) nei vari disegni (alcuni esempi sono quelli nelle foto sotto). Dopo aver versato il contributo per l’adozione della formella potrete scegliere una delle riproduzioni a disposizione. E dopo qualche giorno potrete ritirare (o ricevere via posta se vivete fuori provincia) il fac simile in materiale rigido della vostra formella numerata da conservare o appendere alle pareti di casa. Sul retro della riproduzione c’è il numero della formella e il ringraziamento ufficiale firmato dal Presidente della Fondazione Lemine, Giulio Mauri

(Ricordate che la donazione è deducibile dalle tasse solo se tracciata con bonifico)

fac simile delle formelle del tetto di San Nicola

Una volta terminato il restauro si comporrà un registro con l’elenco di tutti i donatori e le motivazioni della loro adozione. Alcuni ad esempio hanno dedicato questa adozione  ad una persona cara scomparsa. Ma anche ad un evento importante, come una nascita o un anniversario di matrimonio.

E quindi, cosa aspettate? Adottate anche voi una formella!

Note

Le informazioni contenute nel post le ho recuperate in rete e durante la visita guidata e via whattsapp intervistando Carola  della famiglia Lurani, proprietari di Villa Vitalba e del complesso di San Nicola.
Nonostante fosse privata, la chiesa è sempre stata aperta al pubblico e di gestione esclusiva della Parrocchia e del Comitato di San Nicola (magnifici abitanti della contrada della Porta che da sempre si spendono per la cura della chiesa).  La famiglia Lurani ha sempre contribuito economicamente ai restauri e al mantenimento insieme agli abitanti e a tantissimi volontari devoti a San Nicola. Grazie a loro è stato possibile raccogliere le firme per i Luoghi del cuore del Fai.

 

19 comments

  1. Essendo originaria della Valle Imagna conosco questo complesso. Grazie per divulgare il fatto della raccolta fondi a favore delle formelle.

  2. Questa Chiesa è bellissima e questa iniziativa lo è ancora di più! Hai fatto bene a pubblicizzare “Adotta una formella”, sono sicura che saranno presto adottate tutte!

  3. Veramente un’iniziativa più che lodevole! Un’idea da usare anche in altre opre d’arte lasciate un po’ a se stesse. Hai fatto bene a divulgarla!

  4. Ho sempre visto questa pratica in Gran Bretagna (per molti luoghi diversi, dagli stadi ai centri storici) ma non sapevo che ci fossero anche realtà italiane coinvolte in progetti così.

  5. Al di là della bellissima iniziativa, il tuo post mi ha fatto conoscere un patrimonio artistico e culturale davvero notevole. Non sono cattolica ne credente, ma adoro ammirare l’architettura e gli elementi sacri presenti nelle chiese cattoliche. C’è la storia del nostro popolo, a prescindere dal credo.

  6. Che patrimonio architettonico, artistico e culturale che ha l’Italia.. e leggendoti ogni settimana conosco qualcosa di più di Bergamo. Questa di San Nicola, è una chiesa molto bella che non conoscevo, ma ancora più interessante è l’idea avuta dall’associazione Lemine. La trovo un’iniziativa davvero degna di nota e di essere conosciuta.

  7. Bellissima iniziativa! Magari funzionasse così anche in tutto il resto d’Italia così da poter salvaguardare il nostro patrimonio artistico! Compimenti a chi l’ha pensata e a chi ha contribuito!

  8. Iniziativa lodevole e molto utile. Spero che riescano a ristrutturare la chiesa in tempi brevi. In genere queste cose in Italia richiedono tempi lunghissimi.

  9. Questa è una delle iniziative più belle di cui ho letto negli ultimi mesi! Mi piacerebbe visitare questa chiesa! Spero che riescano a fare tutto il lavoro necessario in tempi brevi!

  10. Questa iniziativa è davvero bella. Oltre al fatto che le decorazioni sembrano di gran pregio e lasciare che non venga restaurata questa chiesa per carenza di fondi è davvero triste. Penso sia bello coinvolgere i cittadini in questi progetti.

  11. Che bella la Chiesa di San Nicola, e l’idea di adottare una decorazione semplicemente geniale! Mi domando perché non venga utilizzata più spesso, l’Italia è un luogo bellissimo e tanti monumenti hanno bisogno di cure e protezione. Questa splendida chiesa andrebbe presa a esempio, e se ne dovrebbe parlare di più.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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