Neverending end, 100 ultime pagine: l’opera di Mastrovito al Villaggio degli Sposi

Non è la prima volta che parlo di un’opera di Andrea Mastrovito. Ricordate il mosaico Ab urbe condita che si trova nella zona arrivi dell’aeroporto di Orio, e l’abside nella Cappella dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII? Meritavano entrambe di essere raccontate anche a distanza di anni dalla loro realizzazione, come merita a parer mio, quest’opera sempre di Mastrovito, che ho (ri)scoperto mentre facevo le mie ricerche per i due articoli precedenti. L’ho letteralmente scovata in un’intervista su youtube molto interessante in cui ne parlava e sono corsa a vederla di persona. Ne sono rimasta così affascinata che eccomi qui a scriverne: si tratta dell’opera che l’artista bergamasco ha realizzato 5 anni fa (nel 2014) al Villaggio degli Sposi, Neverending end, 100 ultime pagine.

Si è appena concluso il Maggio dei Libri e  oggi trovo perfetto raccogliere il testimone di questa ideale staffetta raccontando un’opera di urban art che si trova a Bergamo, in un quartiere periferico,  e che mette al centro i libri e il valore che questi rappresentano nella vita delle persone.

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Un’opera per chi ama i libri, e non solo

Neverending end mi ha davvero colpito.  Sono un’amante della lettura e mi trovo spesso a scorrere i titoli dei volumi che si trovano nella mia biblioteca personale cercando di capire quale sia il libro che ho amato di più. Non è facile dare una risposta: i libri che ho letto in questo quasi mezzo secolo di vita acquistano o perdono importanza in funzione del momento in cui mi trovo, ma tutti sono ormai un pezzetto di me e della mia esistenza.

Potrei dire quale ho letto più volte e quale non sono riuscita a leggere fino in fondo senza  piangere o senza ridere, o semplicemente quelli che ho terminato con un grande senso di nostalgia. Perché a volte è questo che mi succede quando un libro mi è piaciuto e mi ha fatto innamorare: provo una grande nostalgia e ho voglia di ricominciare a leggere dalla prima all’ultima pagina, quasi in un continuum. Perché l’ultima pagina diventa quella pagina di sospensione che non vorrei mai leggere, ma che inevitabilmente, quando ce l’ho tra le mani, mi catapulta direttamente nel libro e mi fa pensare.

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Ma veniamo all’opera di Urban Art che si può ammirare (e leggere) al Villaggio degli Sposi. Siamo in via Promessi Sposi, nella piazzetta accanto alla sala di lettura del quartiere. Lì trovate le 100 ultime pagine dei 100 libri preferiti dagli abitanti del quartiere che prendono vita e diventano un’opera d’arte contemporanea site specific.

Neverending end di Andrea Mastrovito

Come nasce Neverending end, 100 ultime pagine

L’idea di Neverending end, 100  ultime pagine dei libri nasce nel 2012, su per giù, quando Andrea Mastrovito viene a sapere di essere tra i 4 vincitori del concorso d’arte “L’arte è di casa” lanciato per la costruzione di un nuovo complesso residenziale. Si voleva dotare il nuovo edificio di un’opera che lo connotasse e che lo valorizzasse e avevano deciso di coinvolgere un artista contemporaneo perché realizzasse un’opera che sarebbe dovuta essere permanente.

Quando i progettisti MoMoS mostrano a Mastrovito il complesso a U con una piazza al centro e gli dicono che sotto il porticato ci sarebbe stato uno spazio lettura, lui pensa immediatamente ad un’opera “poco invasiva“. La piazza sarebbe stata riempita di fioriere e sedute per la sosta degli abitanti e lui pensò che i lati delle fioriere potessero essere la giusta cornice per impaginare la sua opera. Scelse così di realizzare un intervento artistico urbano sì “poco invasivo, ma di grande forza“.

Da anni pensava ai libri come possibili protagonisti di alcuni lavori. Le idee maturano e al momento opportuno vengono alla luce. Ecco quindi che l’ultima pagina di un libro diventa la scintilla che dà vita a tutta l’opera, grazie anche alla tecnologia messa a punto da un’azienda finlandese con cui era entrato in contatto.

 

 

Neverending end, un’opera per tutti, di tutti

Scegliendo di realizzare un’opera “non invasiva”, Mastrovito ha scelto la strada più difficile. Se non vi dicono che quella è un’opera di urban art e che l’ha realizzata un artista contemporaneo tra i più quotati e conosciuti di Bergamo, forse, rischiate di perdervela e di non farvi trasportare dal suo significato più potente. Ed è quello che sarebbe successo anche a me, se non avessi visto quella famosa intervista su youtube e non avessi deciso di saperne di più.

Sulle fioriere a forma di parallelepipedo in cemento bianco che si trovano nella piazza del complesso residenziale in via Promessi Sposi – che comprende, oltre a 9 punti vendita, anche una sala di lettura che vedete subito sulla sinistra– l’artista ha impresso “cento ultime pagine, una per ognuno dei 100 abitanti del quartiere che hanno indicato il proprio libro preferito“. In quel modo frammenti di storie si intrecciano da oltre 5 anni con frammenti di vita: non 100 frasi qualsiasi, ma proprio le ultime pagine di 100 libri, scelti tra i preferiti dai residenti del quartiere nel 2014.

Se vi chiedete come abbia fatto a scoprire quali fossero i 100 libri di altrettanti abitanti del complesso residenziale e del quartiere, sappiate che Mastrovito ha indetto una sorta di referendum popolare con il volantinaggio in oratorio, in biblioteca, l’invio di mail. Il giovane artista ha chiesto alla gente quale fosse il proprio testo più rappresentativo con l’obiettivo di farlo diventare un’opera d’arte e un pensiero corale. Perché il libro doveva rispecchiare le persone, non solo quelle che avrebbero abitato nel condominio o avrebbero lavorato nei negozi della piazza, ma anche di tutti quelli che ci sarebbero passati per un motivo o per l’altro. Solo così l’opera sarebbe stata veramente di tutti. 

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Come prende vita la lista delle
Ultime pagine dei 100 libri più significativi

Tra tante segnalazioni ricevute, ne ha scelte 100. Ha comprato i libri in edizione economica. Ne ha strappato l’ultima pagina. L’ha digitalizzata e poi, l’ha inviata alla finlandese Graphic Concrete. Era una lista di 100 ultime pagine intensa, sentita, vissuta. 

Questa azienda finlandese, con cui era entrato in contatto, aveva da poco brevettato una membrana di carta speciale su cui si potevano stampare le pagine con uno speciale inchiostro ritardante, che impediva al cemento di consolidarsi. Così le parole invece di essere stampate sarebbero state  letteralmente incise, quasi come un tatuaggio sotto pelle. Mastrovito invia le ultime pagine dei libri, quelle già digitalizzate, all’azienda finlandese. E dalla Finlandia le pagine vengono inviate alla Archiform di Trescore Balneario, che realizza le 44 lastre in cemento che diventeranno l’opera.

La sua idea stava prendendo forma: realizzare delle vasche in cemento su cui imprimere l’immagine delle ultime pagine dei libri.

L’elenco delle Ultime pagine dei libri

I libri sono 100 e se vi mettete a cercare troverete sicuramente quello che vi piace di più o che avete tanto amato. 

Su 42 di esse sono riportati i testi tratti da 100 opere quali I promessi sposi, I fioretti di San Francesco, Orgoglio e pregiudizio, Io non ho paura, Romeo e Giulietta, Gente di Dublino, Uno nessuno e centomila, Le confessioni di un italiano, Memorie di Adriano.

Se volete andare a colpo sicuro, nella piazza, all’ingresso della sala di lettura potete trovare anche la mappa con indicato l’indice dei libri, disposti seguendo un filone tematico quale la vita, la morte, il viaggio mistico, la notte e il giorno.

Io ho trovato le mie preferite. E le vostre, quali sono?

Neverending end mappa dei libri

Andrea Mastrovito e i libri

Bergamasco (e forse ormai anche un po’ americano), atalantino, artista, Andrea Mastrovito ha trovato nei libri una miniera dalla quale attingere per esprimere la sua creatività e il suo pensiero.

Di lui dicono che “nelle sue opere il libro è oggetto da sfogliare, imitare in modo mimetico, intagliare come una corteccia, bozzolo da cui liberare forme immaginifiche, matrice di colore da cui trarre miliardi di tessere di puzzle, spunto per rivendicazioni etiche, riserva inesauribile di parole“.

Forse nessuno come lui “ha percorso le mille stratificazioni della parola latina «liber», che è nell’albero la parte sottile sotto la corteccia, che significa libro, ma anche indipendente, senza vincoli, oppure documento“.

 

Adesso? adesso non vi resta che andare al Villaggio degli Sposi e leggere una ad una le ultime pagine dei 100 libri e scegliere quello che anche voi avete amato o letto. E se non ne trovate neanche una che vi piace potete aggiungere un titolo nei commenti. Chissà che non si componga una nuova lista altrettanto bella e completa come quella di Andrea Mastrovito.

 

 

Note

Le foto sono mie e sono state scattate ad aprile, una calda e assolata mattina in via Promessi Sposi (Villaggio degli Sposi, Bergamo). 

 

4 comments

  1. Ma che post strabellissimo 😀😀😀 hai scovato una piazza unica particolare originale io amo i libri quindi… complimenti a Mastrovito per quest’idea unica, andrò sicuramente a vedere questa piazza che non conoscevo a poco più di 5 minuti da casa mia 😂!! E complimenti a te, per i bellissimi articoli che scrivi sempre, descrittivi originali curiosi che mi fanno amare sempre di più la mia Bergamo 😊😊😊❤️

  2. Hai un talento particolare nel trovare la bellezza, scovarla, metterla in risalto. I tuoi post mi piacciono sempre tantissimo, come questo (e adoro l’idea dei libri), sei davvero talentuosa in molte cose! 🙂

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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