“Artisti si nasce e io lo nacqui… in via Borgo Canale” è la frase che mi risuona in testa, parafrasandola da un noto film del passato, ogni volta che attraverso quello che viene anche definito Borgo degli Artisti, in Città Alta. Non dovete proprio perdervelo: è uno dei borghi più caratteristici e affascinanti di Bergamo Alta e ve ne innamorerete sicuramente.
Ecco perché oggi nell’elenco delle 101 cose da fare almeno una volta a Bergamo vi invito non solo a percorrerlo e visitarlo, ma a fare di più: una bella passeggiata da Colle Aperto fino al Colle di San Vigilio, passando per via Borgo Canale, con i bastoncini da Nordic Walking.
Qualche settimana fa ho partecipato ad una visita guidata sul colle di San Vigilio organizzata da La Margì – Guida per viaggiatori a Bergamo e Sara Rozzoni a spasso coi bastoncini istruttrice di Nordic Walking, vi assicuro che è un’esperienza davvero bella e completa: una passeggiata di salute per l’anima e per il corpo.
Ecco quello che troverete in questo articolo
Scoprire il Borgo degli Artisti fa bene all’anima
Ormai sapete tutti che Bergamo è molto di più delle Mura Veneziane, patrimonio UNESCO, e lo dimostrano le centinaia di articoli che ho scritto finora. E’ un microcosmo pieno di storia e di storie che si intrecciano nelle vie e nei borghi della città.
Se vi chiedete cosa c’entri il Borgo degli Artisti con il Colle di San Vigilio, avete ragione: sono due cose diverse. Ma nel tour proposto da Nadia, il Borgo degli Artisti è quello che mi ha colpito decisamente di più per le storie che si possono raccontare.
Lungo la strada che portava verso Lecco e Como si è sviluppato un borgo che oggi molti chiamano… Borgo degli Artisti! Percorrerlo ricordando la vita e le opere di alcuni di questi artisti è un itinerario possibile che ho scoperto e che vi racconto volentieri, perché ne vale proprio la pena.
Dove si trova? E’ molto semplice. Arrivate in Città Alta, in Colle Aperto (a piedi, in auto, o con la linea 1 dell’ATB). Oltrepassate la porta vicino alla Marianna (la pasticceria dove è stata inventata la stracciatella) e dirigetevi verso una delle vie in fondo. Sulla destra troverete via Borgo Canale. E da lì partirà il nostro itinerario.
Qui nacque Gaetano Donizetti
In via Borgo Canale 14, a Bergamo Alta, si trova la casa dove nacque Gaetano Donizetti nel 1797, la prima abitazione del grande musicista, uno dei fab five (come l’ha definito Nadia – La Margì) della lirica: Bellini, Rossini, Puccini, Verdi.. e Donizetti appunto!
La Casa Natale di Donizetti (ricordiamo che mori invece a Palazzo Scotti) è un edificio di valore storico e culturale, dichiarato monumento nazionale nel 1926. E non potrebbe essere altrimenti visto l’importanza che ha Donizetti nella storia e nella cultura musicale bergamasca. Sono numerosissime le iniziative dedicate al compositore e da qualche tempo Bergamo, oltre ad essere la Città dei Mille è diventata per tutti anche Terra di Donizetti.
La parte più antica (gli ambienti abitati dai Donizetti) è databile al XIV – XV secolo e ha mantenuto l’aspetto originario: visitandola potrete calarvi in un tempo passato e immaginare la vita al tempo in cui il celebre musicista la abitava. Dal 2009, dopo un intervento che l’ha resa del tutto accessibile, Casa Natale è aperta gratuitamente al pubblico.
I locali abitati dalla famiglia Donizetti non si trovavano al primo piano, accanto alla porta d’ingresso, ma bisognava scendere una scaletta angusta per raggiungere i tre locali posti nel seminterrato a livello della via degli Orti. Il seminterrato si presenta diviso in due parti, in una era presente la ghiacciaia e il pozzo, nell’altra due locali con un piccolo camino centrale e il soffitto a botte. La famiglia vi abitò fino al 1806, poi si trasferirono in Piazza Mascheroni.
Il compositore in una lettera al maestro Simone Mayr la ricorda così:
“…la mia nascita fu più segreta però, poiché naqui, sic, sotto terra in Borgo Canale. Scendevasi per una scala di cantina ov’ombra di luce non mai penetrò. E siccome gufo presi il mio volo… “
Qui nacque Alfredo Piatti, famoso violoncellista
La musica sembra essere nel destino di chi è nato in via Borgo Canale. Qui infatti è nato anche il violoncellista Alfredo Piatti, nel 1822. Ce lo ricorda una targa che troviamo sulla facciata dell’edificio a pochi passi dalla casa natale di Donizetti, al numero 8.
Iniziò lo studio del violoncello a 5 anni, sotto la guida di un anziano zio. A 10 anni si trasferì al Conservatorio di Milano, dove rimase fino ai 15 anni. Terminati brillantemente gli studi, ottenne senza difficoltà un lavoro come violoncellista a Bergamo nelle orchestre del Teatro Sociale, del Teatro Riccardi e della Basilica di S.Maria Maggiore, dove aveva prestato servizio già da bambino, affiancando e poi sostituendo il suo maestro.
In oltre sessant’anni di attività Piatti compose, oltre ai famosissimi Capricci per violoncello, una settantina di pezzi strumentali (fra i quali 6 Sonate per violoncello e pianoforte, 2 Concerti ed un Concertino per violoncello ed orchestra e molte fantasie su arie d’opera o temi popolari), una sessantina di romanze per voce, violoncello e pianoforte (su testi italiani, inglesi, francesi e tedeschi) e una quarantina di trascrizioni o rielaborazione di opere di grandi autori del passato.
Qui visse e lavorò Paolo Vincenzo Bonomini
In questo borgo è nato Paolo Vincenzo Bonomini, un artista notissimo per i famosi quadri “macabri” che nell’Ottocento dipinse per il retro-altare della Chiesa di S. Grata Inter Vites (quella davanti allo straordinario quanto immenso scalone) in via Borgo Canale 38.
Il pittore dipinse 6 pannelli con degli scheletri intenti a svolgere vari mestieri, un falegname, due frati, un tamburino, due contadini, un pittore e due borghesi. Per farlo, si ispirò agli abitanti del borgo.
Sono ritratti – si dice – di alcuni abitanti della zona, non in carne ed ossa, ma solo.. in ossa! Scheletri che raffigurano contadini, frati, militari, borghesi e anche un artista, chissà, forse un autoritratto, per ricordarci che siamo tutti uguali di fronte alla morte” è stata la spiegazione di Nadia che ci ha raccontato anche qualche aneddoto.
Pare infatti che quel dipinto ebbe un enorme successo poiché per gli abitanti dell’epoca quei personaggi tutt’ossa erano decisamente caratterizzati e riconoscibili, ritratti ciascuno nella propria attività o caratteristica e questa cosa attirava i commenti e l’ilarità di molti che approfittavano della messa domenicale per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, sghignazzando davanti alle varie raffigurazioni.
Qui vissero e lavorarono i Bossi, famosissimi organari
Lo vedete questo splendido cortile rinascimentale? Siamo al numero 30, Casa Vela (già Vavassori), dove vissero i Bossi, famosissima famiglia di fabbricanti di organi nota in tutta la provincia. Ecco, loro vivevano in questo meraviglioso cortile rinascimentale, tra colonnine corinzie e lunette affrescate. Oggi è la sagrestia di Santa Grata Inter Vis ma fino al 1800 fu la fabbrica di organi per funzioni religiose.
I Bossi erano un’antichissima dinastia di organari tra le più importanti d’Italia, di origine comasco-ticinese, risalente al sec. XVI, la cui presenza a Bergamo è documentata dal 1703 al 1911. Svolgono attività soprattutto in Italia del Nord in numerosi territori (Comasco, Bresciano, Milanese, Parmense, Veneto, Piemontese), in alcune zone dell’Italia centrale e dell’Asia Minore.
Pare che dalle loro officine siano usciti all’incirca mille organi: rari sono quelli superstiti di epoca settecentesca, numerosi, invece, quelli di epoca ottocentesca, molti dei quali vere opere d’arte. La Bergamasca ne custodisce un cospicuo numero:
Bossi è l’organo di Santa Maria Maggiore in Città Alta. Essi avevano un proprio e ben definito stile: nella costruzione delle canne e delle strutture lignee e meccaniche (somieri e catenacciature); nella concezione di progettazione; nella segnatura del somiere, del crivello e delle canne secondo il sistema numerico arabo (la nota di appartenza è segnata con una croce); nella disposizione fonica; nelle caratterizzazioni timbriche; nelle sonorità; elementi e caratteristiche, questi, che fanno dell’organaria Bossi una vera e propria scuola.
Qui visse gli ultimi anni della sua vita Trento Longaretti
E infine arriviamo al mio preferito: Trento Longaretti. Forse non tutti sanno che il celebre artista bergamasco ha vissuto proprio in questo Borgo gli ultimi anni della sua vita e la sua ultima dimora è ancora lì come l’ha lasciata: con i suoi quadri, il suo studio, le sue opere in lavorazione. La potete trovare superando lo scalone di S. Gottardo, intrufolandovi nella viuzza sulla destra, tenendo lo sguardo alto sempre sulla destra.
Qui potrete scorgere le ampie vetrate dello studio di uno degli artisti bergamaschi più amati e famosi dell’ultimo secolo e ben noto in tutti i ristoranti del Borgo, che ospitano diverse sue opere. Trento Longaretti ha attraversato un intero secolo (è morto infatti all’età di 100 anni) e ha prodotto opere meravigliose che troviamo ancora oggi a Bergamo e nella nostra provincia. In questa casa casa di Borgo Canale, dove il pittore viveva e lavorava è conservata la sua collezione privata di pittura e grafica collezione legata a ricordi di colleghi e maestri stimati e ad altre storie personali, i suoi mobili e la sua biblioteca.
Se desiderate saperne di più su questo eccezionale e longevo artista, vi consiglio di andare sul sito della Fondazione Longaretti che ha lo scopo di promuovere iniziative di carattere culturale che contribuiscano a divulgare, valorizzare, sostenere e mantenere nel tempo il valore artistico dell’opera pittorica di Trento Longaretti. O di leggere il post dedicato alla mia visita alla dimora di Longaretti, con una guida d’eccezione: la figlia Serena.
Leggete: Case d’artisti bergamaschi | La casa di Trento Longaretti in via Borgo Canale a Bergamo Alta
Scoprire il Borgo degli Artisti con il Nordic Walking fa bene al corpo
E dopo aver dato un po’ di balsamo all’anima con l’arte e la musica, ecco che una visita può diventare anche una passeggiata di salute (quella vera) grazie a un paio di bastoncini da camminata e una tecnica collaudata di walking, il Nordic Walking.
Camminare con i bastoncini da Nordic Walking è un’esperienza davvero completa, che permette di mettere in movimento tutti i muscoli del corpo (almeno 600) e di sprigionare quelle famigerate endorfine del benessere che ci fanno vivere meglio.
Io ci ho provato ed è stato davvero incredibile: camminando con il ritmo e tecnica del Nordic Walking, non ho sentito la fatica della salita e mi sono davvero goduta le meraviglie di Città Alta. Ma non solo. Il Borgo degli Artisti permette di sperimentare diverse tecniche e diverse situazioni: la salita, la discesa, le scalinate, la camminata sui borlanti e quella sulle lastre di pietra…
Insomma, una vera palestra che mette in movimento il nostro corpo.
Cominciare non è difficile: basta avere delle scarpe da ginnastica, un abbigliamento comodo e i bastoncini da Nordic Walking (attenzione, non sono adatti i bastoncini da trekking!). Poi è importante che ci sia qualcuno che ti spieghi come usare questi bastoncini (nel mio caso Sara Ronzoni, un’istruttrice molto brava e paziente) e come godere a pieno dei benefici di questa tecnica di cammino.
Per saperne di più sulla visita guidata in Città Alta abbinata al Nordic Walking basta seguire i profili di Nadia e Sara che vi ho linkato in alto.
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Note
Le foto sono in parte mie e in parte scattate dalle partecipanti al Tour Guidato con il Nordic Walking.
Io sono stata a Bergamo Alta ma non ho visitato il borgo degli artisti. Non sapevo ci fossero così tante cose interessanti, legate ad artisti che ho amato molto nella mia adolescenza, Donizetti in primis.
Stupenda Bergamo Alta!
Il Borgo degli artisti non lo conoscevo.
Mi hai fornito un ottimo motivo per tornarci.
Con occhi nuovi e tante informazioni utili.
Grazie.
Bergamo alta è davvero bella! Interessante l’idea di visitarla durante una giornata di nordic walking, avete visto davvero cose molto belle.
adoro Bergamo alta ha una vista meravigliosa, mi piace salire con la funivia e andare a mangiare i casoncelli in un ristorantino che si trova li, molto carino e accogliente. Il bordo degli artisti è davvero affascinante
La tua città si presta alla grande al Nordic Walking… è davvero speciale anche per la sua conformazione. Vivendo in pianura da anni, adorerei stare lì un po’, tra salite e discese.
Mi entusiasma sapere l’esistenza di questo borgo degli artisti a Bergamo Alta. Visitarlo facendo Nordic Walking poi è ancora meglio 🙂
Scoprire le meraviglie di una città con una bella camminata penso sia la cosa migliore da fare. Quest’anno arriverò a Bergamo ben due volte con dei voli, spero di avere tempo per fare un giro in città.
Ne ho sentito parlare di Bergamo alta, molti fanno la differenza chiedendo se uno è di Bergamo o Bergamo alta… Non ero a conoscenza che avesse tanto da offrire, un bel salto nella storia 🙂
Non sono mai stata a Bergamo ma il connubio sport e città da visitare mi piace, chissà possa venirci quanto prima!
Quante informazioni interessantissime! Sono stata a Bergamo solo una volta, di passaggio.
Ho visitato bergamo alta tempo fa e devo dire che è veramente bella, questo itinerario è veramente interessante, la prix volta che ci andro non manchera
deve essere bellissima da visitare, ce ne ha parlato qualche tmpo fa un nostro carissimo amico…… quest’autunno chissà magari facciamo un salto
Ho fatto anch’io delle uscite di Nordic Walking e mi è piaciuto tantissimo! Non sapevo che a Bergamo ci fosse il Borgo degli artisti, e l’idea di percorrere questo borgo e insieme ripercorrere anche la vita degli artisti mi sembra davvero carina! MI piacerebbe molto ritagliarmi una domenica per fare quest’attività!
Sarò sincera le opere scheletriche del Bonomini un filino mmi incutono timore… Comunque è davvero un borgo colto di storia! Proprio da visitare )con pausa nel tempio della stracciatella!