Bergamo bustine di zucchero da collezione

Famolo strano (zuccherato) | A Bergamo 12 bustine di zucchero che raccontano la città realizzate da BergamoInCentro

Si chiama glicofilia. Non è una malattina, anzi. E’ l’hobby finalizzato al collezionismo delle bustine di zucchero e delle zollette di zucchero incartate. E’ sorella della pericoglicofilia, il collezionismo degli incarti vuoti. BergamoInCentro, l’associazione di commercianti bergamaschi, ha deciso lanciare questa nuova iniziativa che possa attirare appassionati di bustine di zucchero da collezione da tutta la provincia o forse solo la curiosità dei suoi abitanti realizzando 20 mila bustine con 12 scatti bellissimi che raccontano Bergamo. Sì, perchè da qualche giorno, a Bergamo 12 bustine di zucchero da collezione raccontano la città in modo davvero insolito. Possiamo dire, senza temere smentite, in modo dolce, anzi zuccherato, nel vero senso della parola.

Scopri qualche curiosità su Bergamo e sul collezionismo di bustine di zucchero.

Bergamo Bassa sulle Bustine di Zucchero: com’è nata l’idea

Bergamo Bassa 12 bustine di zucchero da collezione

Sono 12  le fotografie da collezionare, scelte dall’organizzazione e stampate sull’involucro in carta, che sul retro riporta il logo dell’associazione Bergamo InCentro, con gli scatti che raffigurano il Sentierone, via XX Settembre, Porta Nuova, Largo Rezzara, Piazza Pontida, via Tasso, l’immancabile skyline di Città Alta sullo sfondo e le vie dello shopping addobbate con le luci natalizie. Ventimila bustine di zucchero con fotografie selezionate di Bergamo.

L’idea è nata per fare un omaggio alla città di Bergamo,  mostrando a bergamaschi e ai turisti alcuni dei suoi angoli più affascinanti della Città Bassa. Ma anche mostrare la città in diversi momenti dell’anno: dal periodo che precede in Natale, quando la città è illuminata dai celeberrimi Gomitoli Rossi, alla Donizetti Night, la festa che ogni anno ricorda Gaetano Donizetti, il compositore bergamasco più famoso nel mondo. Senza dimenticare la primavera, quando le aiuole sono in fiore e colorano la città.

Gli scatti sono 12 e sono realizzati da diversi fotografi

Dodici le fotografie da collezionare, scelte dall’organizzazione e stampate sull’involucro in carta che contiene lo zucchero.  Gli scatti sono stati realizzati da Enrico Azzola, Claudio Pezzotta, Marco Recalcati, Maria Cristina Rota Nodari, Claudio Ubbiali, Chiara Zerbini.

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Dove si possono trovare le Bustine di Zucchero da collezione su Bergamo Bassa

Collezionisti di bustine di zucchero, se siete interessati a portarvi a casa le 12 bustine raffiguranti Bergamo Bassa, ecco gli esercizi dove potete trovarle:

  • VOX Lounge Restaurant & Bar,
  • Ristorante La Ciotola,
  • Tresoldi – La Boutique del Pane,
  • Dolci Pensieri,
  • Osteria Valenti di Marco Maffeis,
  • Balzer,
  • Ristorante Marienplatz,
  • Pasticceria Salvi,
  • Le Goût Restaurant Bistrot,
  • Caffè Tiraboschi,
  • Vini & Spiriti,
  • Cavatappi,
  • Wood Beer & Drinks,
  • Il Maialino Di Gio,
  • Tassino Cafè,
  • Bar Haiti,
  • Bugan Coffee Lab,
  • IL Cortiletto Enoteca e Cucina,
  • Caffè del Colleoni – Drink & Food Experience,
  • La Bottega del Buongustaio
  • Gelateria In Galleria.

Sono solo 20.000. Affrettatevi!

Come conservare le bustine di zucchero da collezione

Per quanto riguarda le modalità di conservazione delle bustine non ci sono limiti particolari, perché il loro materiale non va incontro a deterioramenti significativi, se non per contatto con acqua o in ambienti a temperature elevate che potrebbero sciogliere lo zucchero. Scatole di latta, contenitori per biscotti o addirittura raccoglitori con fogli in plastica: anche in questo senso le possibilità sono tante. Tuttavia molti collezionisti consigliano di svuotare la bustina per evitare che lo zucchero la deteriori, in particolare quelle contenenti canna da zucchero (senza contare che così diminuisce il peso quindi il loro ingombro).

Il successo delle Bustine di Zucchero da collezione

Nato nei primi del Novecento e tornato in voga negli ultimi anni, uno dei motivi del successo e della diffusione di questo tipo di raccolta è la grande varietà ma anche unicità delle bustine, oltre alla infinita disponibilità dovuta alla loro presenza in bar e ristoranti.

Con la loro diffusione nei primi anni del secolo scorso si è sviluppata questa passione particolare che dà la possibilità a tutti di creare la propria collezione personale e unica, secondo i propri gusti. Una grande spinta a collezionare questo tipo di gadget è stata date da alcune case produttrici che nel tempo hanno deciso di realizzare serie monotematiche di bustine, delle serie speciali che potevano trovarsi in commercio solo in determinati periodi.

Non esiste una sola forma di bustina: negli Stati Uniti le bustine dello zucchero sono molto più piccole mentre in molti paesi del mondo si possono trovare di forma rotonda o addirittura a cuore. Senza contare il tipo di zucchero che possono contenere: oltre a quello semolato, ci sono lo zucchero di canna e i dolcificanti, che aumentano esponenzialmente le possibilità di creare collezioni enormi in termini di numero e varietà.

Storia delle bustine di zucchero e l’inizio del collezionismo

Le prime bustine in Francia, Belgio, Olanda, vennero create nel 1914 e a differenza di oggi, non erano sigillate, ma avevano una linguetta nella parte superiore e venivano riempite di zucchero dai commercianti al momento della vendita. Nel 1930, in Germania, cominciarono a confezionare lo zucchero in piccole piramidi di cartone, per usarlo occorreva strapparne la punta e così poi veniva versato in piccolissime dosi nelle bevande. Lo zucchero si trova confezionato anche in zollette la prima produzione avvenne a Dačice nel 1843, dopodiché si cominciò a produrle anche in Francia e Belgio

Con la guerra del 1915 fa la sua apparizione un altro genere di bustina avente lo scopo di razionare lo zucchero. Si trattava, infatti, di razioni mensili da 750gr, 500gr e 250gr per persona. Tra il 21 febbraio 1917 e il 12 gennaio 1918 alcuni ristoranti fanno fabbricare delle bustine di zucchero in polvere con la scritta ne gaspillez pas le sucre (“non sciupate lo zucchero”) e ration pour une tasse (“razione per una tazza”).

I primi collezionisti di bustine di zucchero nascono in Francia attorno al 1950 dove esiste anche il club dei collezionisti più antico del mondo, successivamente questo tipo collezione si sviluppa in Germania e nei Paesi Bassi. In Italia, dove la bustina di zucchero ha iniziato a circolare dopo la fine del secondo conflitto mondiale, i primi collezionisti sono apparsi attorno al 1968.

Il collezionismo delle bustine di zucchero

Ci sono bustine che riproducono bandiere e cartine geografiche, armature medioevali e giochi. Una serie completa può valere fino a qualche centinaio di euro. La bustina di zucchero si può collezionare sia piena che vuota e il suo valore è ininfluente. Le prime serie sono state prodotte nel 1960 dalla ditta Eridania con immagini di fiori, farfalle, auto, generalmente in numero di 8-10 differenti.

Le bustine possono distinguersi per: casa produttrice, luogo o locale pubblicizzato, dimensione, forma o serie di appartenenza. Una bustina può contenere zucchero di barbabietola, fruttosio oppure di canna e contiene all’incirca dai 3 ai 5 gr. di prodotto. La collezione non si limita alle bustine piene (i cui collezionisti sono detti >”glicofili”) ma anche a quelle vuote (raccolte dai “periglicofili”).

 

Note: le foto originali sono state scaricate dalla pagina Instagram dell’associazione BergamoInCentro

 

 

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