Lontano dalla folla e dai cliché abituali, Bergamo conserva tesori nascosti che si rivela solo agli abitanti più curiosi e ai viaggiatori che scelgono di abbandonare i sentieri più battuti per perdersi tra le sue vie. Flanerie è la parola d’ordine che ripeto ogni volta che voglio lasciarmi sorprendere da luoghi di Bergamo che ormai conosco quasi come le mie tasche. Perchè è solo girovagando senza meta tra le vie di Bergamo che riesco a farmi sorprendere ancora. E oggi nel mio girovagare mi sono mi sono lasciata sorprendere dal Tempietto di Santa Croce, un gioiello nascosto, visibile solo da via Arena che non è quasi mai possibile visitare ma che riserva un sacco di sorprese.
Se volete sapere cosa significa Flânerie e volete sapere come praticarla a Bergamo, ecco un articolo che vi potrà dare qualche spunto o ispirazione: Famolo strano (flanando) | Flanare nelle 10 vie più belle di Bergamo e meno frequentate dai turisti per (ri)scoprire le storie della città
Ecco quello che troverete in questo articolo
Dove si trova il Tempietto di Santa Croce?
ll Tempietto di Santa Croce di Bergamo si trova nella parte alta della città, in prossimità della basilica di Santa Maria Maggiore, con accesso da via Arena. Lo potete intravvedere da una cancellata e se siete fortunati e, siete a Bergamo in occasione di particolari eventi cittadini, lo potete anche visitare.
Nel prestigioso complesso ecclesiastico di Bergamo Alta, composto dalla Basilica di Santa Maria Maggiore e dal Duomo, si trova infatti il Tempietto di Santa Croce, oggi più defilato ma un tempo elemento integrante del centro città. L’edificio non è immediatamente visibile ma lo ritroviamo in un documento del 1133 definito come capella episcopi, ovvero cappella del vescovo, segno che c’è ormai da quasi 900 anni.
L’edificio è un importante esempio dell’architettura romanica bergamasca. Sebbene incuriosisca sempre molto, è raro riuscire a visitarlo perché è quasi sempre chiuso. Nella settimana di Sant’Alessandro (tra il 22 e il 27 agosto 2022) sarà possibile visitarlo perché diventa il palcoscenico di un’installazione d’arte (scopri le informazioni sugli eventi qui) .
Com’è fatto il tempietto di Santa Croce?
Proprio perchè è così raro poterlo visitare, vi consiglio di proseguire nella lettura di questo articolo, per arrivare preparati al momento in cui potrete entrarvi.
Il Tempietto di Santa Croce si compone di due volumi soprapposti, uno a pianta quadrilobata e l’altro ottagonale e riprende lo schema centrale di altri edifici romanici situati nella provincia di Bergamo, come la Rotonda di San Tomè ad Almenno San Bartolomeo, la basilica di Santa Giulia a Bonate sotto e il priorato di Sant’Egidio a Fontanella di Sotto il Monte.
Le prime decorazioni risalgono al 1360 promosse dal vescovo Lanfranco de Saliverti. Nel 1440, causa la riorganizzazione del vescovado, e per permettere la costruzione della scala che portava all’interno della curia, parte dell’oratorio divenne sotterranea. La parte sotterranea è inaccessibile. Si tratta di un vano trilobato il cui piano risulta essere in linea con quello originario dell’Aula della Curia che si trova quasi confinante. Questo significa che la Basilica, il Palazzo Vescovile e il Tempietto erano tutti allo stesso livello e collegati tra loro.
Nel 1561 venne rivalorizzato l’oratorio dal vescovo Federico Cornaro, e nel XVII secolo decorati i semicatini delle absidi, successivamente delle trombe, della lanterna e della cupola.
Gli interni del Tempietto di Santa Croce a Bergamo Alta
Varcando l’entrata del Tempietto lo scenario cambia e dall’età romanica ci si trova catapultati nel tardo- rinascimento grazie alla presenza di alcune decorazioni che colpiscono immediatamente gli occhi dei visitatori. Ma non solo. All’interno è possibile ammirare numerosi affreschi che raccontano episodi della vita di Gesù e che sono stati recentemente riportati in luce.
L’interno, a pianta quadrangolare, presenta nei catini absidali gli affreschi opera di Cristoforo Baschenis il Giovane: La Deposizione, Il ritrovamento della croce da parte di S.Elena, Il miracolo attestante l’autenticità della Croce e L’imperatore Costantino recante la croce in Roma.
Nella parte superiore, si trovano quattro bassorilievi che raffigurano i simboli degli evangelisti, e nella lanterna quattro vegliardi con il mitra vescovile, che dovrebbe raffigurare: Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Gerolamo, e Gregorio Magno; sulla cupola l’affresco raffigurante il Padre eterno, entrambe opere attribuite a Francesco Coghetti, artista del XIX secolo.
Che funzione aveva il Tempietto di Santa Croce?
“Che funzione aveva questo minuto edificio?” è la domanda che si fanno tutti.
Collegato all’antico Palazzo vescovile, oltre che alla Basilica, costituiva l’Aula della Curia dove il Vescovo dava udienza.
Un gioiello per molto tempo nascosto… anche agli studiosi!
La sua posizione chiusa tra la grande Basilica di Santa Maria Maggiore, e i palazzi della Curia, ha tenuto nascosto questo piccolo gioiello del romanico all’attenzione dei visitatori ma anche degli studiosi per molto tempo. E’ infatti solo nel 1939 che avviene il primo intervento di restauro del Tempietto di Santa Croce nell’ambito del piano di risanamento della città.
Gli studi di Luigi Angelini compiuti nel 1940, lo collegano ad altri edifici a pianta quadra tutti risalenti al X e XI secolo. Il tempietto viene infatti collocato tra gli edifici a pianta centrale che hanno il loro precedente carolingio nella Cappella Palatina di Aquisgrana.
Ma è solo nel 1999 che la studiosa Joelle Leoni ipotizza per la prima volta collegamenti con il Tempietto di San Pietro in Montorio opera del Bramante, attivo in Bergamo con gli affreschi per il palazzo della Ragione e i Sette savi del palazzo del Podestà.
Per approfondire l’attività del Bramante a Bergamo, leggete:
- Incontrare Bramante a Bergamo ammirando i palazzi di Città Alta a colori
- Ammirare gli affreschi bramanteschi (?) di Casa Angelini raccontati da Piervaleriano Angelini
Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate in Rete. Le informazioni sono una rielaborazione di materiale storico recuperato su: wikipedia.it, ecodibergamo.it, bergamonews.it
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