Ardesio | Tradizione delle Croci di Mezza Quaresima, nel Gioedé dè la Mésa: di cosa si tratta

Croci bianche di Mezza Quaresima, una tradizione popolare che si ripete puntuale da anni ad Ardesio, in Alta Val Seriana. Una tradizione capace di generare sorpresa e sorrisi. Si ripete puntualmente ogni anno, durante la Quaresima:  alcuni giovani si aggirano nella notte per le vie del paese armati di calce bianca e pennellessa per riproporre un’antica tradizione di queste valli, le Croci di Mezza Quaresima. No, non sono croci di devozione. E non sono neanche segnali delatori. Si tratta invece di un’antica usanza, un tempo comune anche in altri paesi dell’Alta Valle, per cui la notte del giovedì Mezza Quaresima (in ardesiano Gioedé dè la Mésa), alcuni abitanti si aggirano per le vie del paese disegnando croci bianche davanti alle porte o ai cancelli delle abitazioni dove abitano persone non sposate. E il giorno dopo gli abitanti di Ardesio si scoprono a sorridere di questa strana usanza che li caratterizza.

La tradizione ardesiana delle Croci di Mezza Quaresima

Scapoli e zitelle di Ardesio si ritrovano con una croce bianca tracciata fuori dal cancello o dal portone di casa: una tradizione ormai radicata, quella del “Gioedé dè la mèsa“ (ovvero Giovedì di Mezza Quaresima), che si tramanda da tempo nel piccolo paese nel cuore delle Orobie, interrotta solo nel 2020 per l’emergenza pandemica.

Doppie, singole, abbracciate, piccole o enormi, le croci bianche compaiono davanti all’uscio di casa dei single ardesiani a segnalare i concittadini che ancora devono sposarsi. “Allora cosa aspettate? Sono liberi e pronti a sposarsi! Fatevi sotto” sembrano voler dire quelle croci. E un tempo, quando sposarsi significava entrare veramente nel mondo degli adulti per gli uomini e di acquisire una sicurezza economica per le donne, certamente era così.

La tradizione vuole che la croce sia dipinta per le donne che a 30 anni sono ancora nubili (prima del 2022 erano 27 anni) e gli uomini e a 30 anni sono ancora scapoli. E la croce non risparmia le coppie che convivono, né quelle in procinto di sposarsi. Un tempo erano anche di due colori differenti: rosa per le donne e azzurre per gli uomini. Oggi il bianco le accomuna.

Cosa vogliono dire le croci bianche del Giedé dè la Mèsa

Croci di Mezza Quaresima 1

Ma cosa vogliono dire le Croci di Mezza Quaresima dipinte sugli usci delle case? Le croci dipinte indicano che in quella casa c’è qualcuno che non si è ancora sposato. Se sono di piccole dimensioni stanno a significare che nubili e celibi hanno ancora speranza di maritarsi. Se invece sono grandi e terminano addirittura in un tombino è segno che ormai, per loro, ogni speranza di trovarsi un compagno o una compagna è svanita.

Se le trovate doppie possono essere fratello e sorella non ancora sposati, oppure una coppia convivente. E sì, i tempi sono cambiati e la tradizione si adegua.

La croce più grande da qualche anno è quella della Cèchi

Croce di Mezza Quaresima ad Ardesio

Ad Ardesio nessuno si offende, tutti conoscono infatti questa simpatica tradizione opera di alcuni ignoti abitanti del paese che la portano avanti con passione. E ormai ad Ardesio per alcuni le croci sono anche un vanto, come per la fruttivendola Adriana Valli, detta “Cèchi” la cui croce è probabilmente la più importante per dimensioni, data l’età della signora (dopo una certa età è giusto chiamarla così) che ha raggiunto ormai le 75 primavere.

Ardesio Croci di Mezza Quaresima 2023

 

Altre tradizioni bergamasche

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Note: Alcune foto sono di repertorio e fanno riferimento al 2021, le foto nell’ultimo collage sono state gentilmente scattate dagli abitanti di Ardesio nel 2023. 

4 comments

  1. Bello l’ articolo. Direi però che gli accenti non sono giusti. Dovrebbero essere ” Gioedé della Mèsa”

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