Il Castello di Marne trova in un minuscolo borgo, a Marne, frazione di Filago (dietro al polo chimico dell’Isola Bergamasca, per intenderci). Ci si può arrivare a piedi da Madone, attraversando il Parco del Brembo o lungo una strada molto carina che in estate accoglie ciclisti e runner.
Circondato su tre lati da un profondo fossato naturale nel quale scorrono due corsi d’acqua (il Brembo e il Dordo), questo è l’unico tra i castelli della bergamasca a sorgere su uno sperone di roccia naturale. E come tutti i castelli che si rispettino, anche questo ha la sua leggenda e i suoi misteri.
La leggenda del Fantasma di Ronda
“Se non fai il bravo di porto a Marne e ti lascio con il Fantasma di Ronda”,
era infatti la minaccia che gli abitanti di Filago e dell’Isola facevano ai bambini che non volevano dormire fino a qualche anno fa. Perché la leggenda del fantasma che si aggirava intorno al castello in sella al suo cavallo la conoscevano proprio tutti in zona.
Si narra, infatti, che a causa degli assedi, battaglie e spietate esecuzioni che funestarono il castello di Marne nei secoli, di notte, intorno ad esso si aggirerebbero ancora quegli spiriti inquieti che caddero in battaglia nei campi intorno e che non trovarono degna sepoltura e benedizione. Intorno alla mezzanotte gli spettri di quei soldati passerebbero ancora di ronda attorno al maniero.
La leggenda in realtà è abbastanza recente e articolata. Una donna che viveva nel castello una notte fu svegliata da un cavaliere che passava col suo cavallo davanti all’ingresso. La donna chiamò l’uomo a cavallo che indossava vesti rinascimentali, ma quando si avvicinò si accorse che non era un uomo, bensì uno scheletro. E scappò urlando.
Vi piacciono le storie di fantasmi? Allora vi consiglio questo articolo: Famolo strano (da paura) | Fantasmi orobici: storie di cavalieri, dame, orchi e misteriose presenze a Bergamo e provincia
La storia del Castello di Marne
Sebbene questa leggenda oggi ci faccia sorridere, ci conduce immediatamente indietro nei secoli anticipandoci la storia travagliata di questo maniero. Nonostante alcuni storici facciano risalire le sue origini ai tempi della dominazione di Roma, non ci sono notizie certe sulla data di edificazione di questo castello. Pare che sia stato edificato prima dell’anno 1000 ma altre notizie collocano la costruzione dell’attuale edificio a partire dalla prima metà del 1300 quando la famiglia guelfa degli Avogadri ne divenne proprietaria. Verso la fine del XIV secolo fu saccheggiato e devastato da Giangaleazzo Visconti.
Nel 1429, data la sua posizione strategica tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, iniziarono i lavori di ricostruzione. Ma le notizie storiche si perdono fino all’inizio del XVIII secolo, periodo in cui il castello che aveva ancora un aspetto decisamente fortilizio e medievale subì nuove devastazioni.
A fine Ottocento la famiglia Colleoni (discendenti del più famoso Bartolomeo Colleoni) subentrò all’ultimo proprietario, che aveva destinato l’edificio a residenza estiva dove trascorrere le vacanze, e commissionò all’architetto bergamasco Galbiati importanti lavori di ripristino e ricostruzione di alcune parti del castello secondo il gusto dell’epoca che prediligeva lo stile neorinascimentale.
I misteri legati ai castelli della bergamasca sono tantissimi. Se avete voglia di scoprirne qualcuno, leggete qui: Famolo strano (sottoterra) | Storie, leggende e misteri sui sotterranei dei castelli bergamaschi. E non solo.
Da antico maniero a castello rinascimentale
Per conferire al complesso una struttura tipicamente rinascimentale, furono integrati diversi particolari architettonici e decorativi a quelli già esistenti, come ad esempio il pozzo a muro che si dice fosse usato dalle guarnigioni per abbeverarsi.
I Colleoni fecero aggiungere trifore e altre aperture alla facciata principale, sostituirono il ponte levatoio con un ponte in pietra lasciando le scanalature sulla torre e aggiunsero una merlatura ghibellina (da notare che la famiglia originaria era guelfa!) per renderlo più “castello”.
Aggiunsero un porticato, una graziosa torretta ornamentale e trasformarono lo spalto che dominava il fiume Brembo in un sontuoso giardino all’italiana arricchendolo con diverse varietà di fiori e piante.
Nel 1990, il castello è stato dato in gestione all’imprenditore Acquaroli che lo ha trasformato in location per matrimoni di gran fascino proprio per le sue caratteristiche estetiche, facendolo diventare per tutti IL CASTELLO DI MARNE.
Nel 2008, però, un terribile incendio ha devastato la parte del castello oggetto dei più importanti lavori svolti dai Colleoni. Affreschi e mobili antichi che erano stati collezionati dalla famiglia Colleoni dal 1900 in poi, sono andati purtroppo distrutti nell’incendio. I lavori di ripristino dell’edificio furono immediati, ma si perse gran parte degli arredi che avevano arricchito le sale dell’ala nord.
Visitare il Castello di Marne
Sono stata al Castello di Marne ad almeno 3 matrimoni negli ultimi 20 anni. Ma ne sono sempre uscita con la voglia di tornare per visitare meglio questo antico maniero a due passi da Bergamo e da casa mia. Per questo appena ho saputo che era in programma una visita guidata organizzata dalla Proloco dell’Isola Bergamasca, ne ho subito approfittato. E ho fatto bene.
Camminando dal parcheggio al centro di Marne, dove si lasciano le auto, e arrivando al ponte in pietra, che anticamente era un ponte levatoio e permetteva di accedere al castello, si nota subito la bellissima torre merlata che trasmette tutta la sua imponenza a questo edificio.
Le pareti del castello, in pietre di fiume e mattoni, salgono ripide dalla roccia e sono intervallate, qua e là, da torri, finestre bifore e trifore (realizzate a fine Ottocento) e qualche merlo ghibellino.
Dopo aver contemplato la facciata principale, si attraversa il ponticello che conduce al portone di ingresso. Da qui, un breve porticato permette di raggiungere il bel cortile interno.
Qui si trovano dei vessilli in pietra appesi alle pareti con gli stemmi di alcune famiglie nobili. Si dice che fossero i doni che gli ospiti illustri portavano al padrone del castello alla prima visita, ma questo, visto il peso e le dimensioni appare molto improbabile.
Pregevole il fregio in pietra che si trova nella prima sala dopo l’ingresso, caratterizzato da un grifone. In origine si trovava all’esterno, ma ora si è preferito proteggerlo dai ladri portandolo all’interno.
Il luogo è davvero magnifico e l’elegante e curato giardino fa da splendida cornice al palazzo, alle mura e alle antiche scuderie.
Nel cortile del castello si trova questo edificio a strapiombo sul fiume Brembo, una volta adibito a scuderia e oggi trasformato in cucina esterna. Sotto questo edificio, in una stanza scavata nella viva roccia che sovrasta il fiume sono state ritrovate delle monete risalenti al periodo di Bartolomeo Colleoni. Per alcuni anni si pensò fosse una stanza utilizzata come zecca, ma la posizione rende questa ipotesi davvero molto remota.
Tra le scuderie e l’ala sud (più moderna) si trova un terrazzino in pietra a strapiombo sempre sul fiume. E’ arricchito da un parapetto in pietra e da due statue dalle sembianze grottesche. Un tempo erano 4, ma 2 sono “sparite” durante una delle incursioni dei ladri che hanno visitato il castello ripetutamente in questi ultimi anni.
Di fronte alle scuderie si trova la parte più antica e originale del castello, quella che fu risparmiata dalla devastazione dell’incendio. E’ la parte dove oggi vive il custode e dove si trovano gli uffici di Acquaroli, l’imprenditore che ha in gestione il castello.
Gli interni come già detto, a causa dell’incendio e dei furti hanno perso molto del patrimonio storico che li arricchiva. Fanno eccezione le sale gemelle dell’ala trecentesca che, nonostante gli interventi di inizio ‘900, hanno mantenuto qualche interessante elemento dell’epoca.
Nel complesso gli allestimenti e le decorazioni presenti ne fanno ancora un luogo accogliente e di gran fascino.
Molto belli ad esempio i preziosi lampadari in vetro di Murano o in ferro battuto che illuminano le varie sale.
Specchi e vetri illuminano e rendono più profondi gli ambienti.
In genere il Castello viene aperto al pubblico per le visite guidate una domenica al mese al costo di 3 euro a persona dai 14 anni in su.
Per saperne di più sulle visite guidate (orari e costi) contattate Promoisola.
Se i castelli bergamaschi vi affascinano, ecco un link con alcune suggestioni per visite future: clicca qui
Note – Le informazioni contenute in questo post seguono la traccia delle informazioni fornite durante la visita guidata. Quello che non sono riuscita a cogliere durante la visita, l’ho scoperto in Rete, visitando siti e blog vari.
Vi segnalo un sito interessantissimo sulle leggende che si narrano sul Castello di Marne (e non solo). Vi segnalo inoltre questo sito e quest’altro.
Grazie, molto interessante la spiegazione e le informazioni x una prossima gita!
Immagino sia davvero suggestivo festeggiare un matrimonio in questa fortezza, è stupenda!! Peccato non ci sia una leggenda simile per il castello della nostra città, la userei volentieri con mio figlio!!! 😀