Dimore & Design 2018

Dimore & Design per visitare alcune tra le più belle dimore storiche di Bergamo contaminate da artisti e design

Come ogni anno a settembre si svolge l’iniziativa culturale Dimore & Design: cinque palazzi storici di Bergamo ospitano le opere di designer di fama internazionale e si mostrano ai visitatori in una veste inedita.  Per questo tra le 101 cose da fare almeno una volta nella vita consiglio di approfittare del Tour Dimore & Design e vivere un’esperienza di contaminazione artistica straordinaria.

Non è la prima volta che decido di proporre un percorso tra le dimore storiche di Bergamo o della provincia. Alcune di quelle che sto per raccontarvi le ho già visitate e le rivedo volentieri (Palazzo Moroni e Palazzo Terzi), altre invece le ho solo sfiorate come nel caso di Palazzo Grismondi Finardi (che avevo visto da fuori durante la visita al Quartiere Finardi), Palazzo  Agliardi (che volevo visitare durante l’apertura Dimore Storiche, ma non ce l’ho fatta) e Palazzo Polli Stoppani che ho visto per anni in fase di restauro da fuori e che si mostra al pubblico quest’anno per la prima volta dopo 50 anni.

Comincio col dire che questo tour dedicato al Design non è solo per gli addetti ai lavori, anzi. Chiunque, anche chi non è esperto di design può partecipare. Tra stucchi e arredi preziosi, dipinti del Tiepolo o del Moroni, è possibile aggirarsi per le sale delle cinque dimore dove si è consumata la storia della città e perdersi in un cortocircuito creativo.

La visita dei palazzi offre  piani di lettura differenti e ugualmente interessanti che accontentano tutte le tipologie di visitatori:
– Visitare palazzi storici della città non sempre aperti al pubblico
– Scoprire l’opera di artisti e design contemporanei di fama internazionale
– Vivere un’esperienza  inedita di contaminazione tra l’architettura e l’arte del passato e il design contemporaneo.

Insomma, un tour da non perdere che consiglio a tutti e che vi racconto con questo post dedicato all’edizione 2018.

Visitare Palazzo Terzi in piazza Terzi, 2

Ubicato sullo sperone occidentale del colle di Bergamo Alta che domina l’omonima piazzetta vicina all’imponente edificio del liceo Classico Sarpi,  Palazzo Terzi è una delle dimore storiche che partecipa all’iniziativa Dimore & Design da più anni.
La costruzione, di origine cinquecentesca, subisce importanti ampliamenti nei due secoli successivi che mettono in risalto sia il fronte che l’affaccio panoramico verso la pianura. Le sale visitabili sono quelle di rappresentanza che la famiglia Terzi usava solo in particolari occasioni, visto che la loro vita si svolgeva nei piani superiori o inferiori al piano strada. Il Salone di Ricevimento, con il monumentale camino, il Salottino degli Specchi, celebre per aver custodito il tricolore durante il Risorgimento, e una serie di ambienti affrescati dal Barbelli, dallo Storer e dal Tencalla e arredati con eleganza, fanno della dimora un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.

La mostra di design invece è una selezione del lavoro di deepdesign di Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti, il cui percorso è guidato da un’intensa attività di ricerca sulle forme, le tecnologie e i nuovi materiali, che spesso tende a una radicale rivisitazione delle tipologie. Strumenti funzionali per il quotidiano, eleganti e di qualità come elettrodomestici, lampade, cappe….

 

Visitare Palazzo Moroni in via Porta Dipinta 12

Al n. 12 di Via Porta Dipinta si apre il portale d’ingresso di Palazzo Moroni, una
delle massime espressioni dell’architettura seicentesca a Bergamo. Il fronte è
sobrio come quello della maggior parte dei palazzi nobiliari bergamaschi. Anche la corte dove si trova la statua di Nettuno, è in netto contrasto con l’impronta barocca data agli interni dagli affreschi di Barbelli che decora il suggestivo scalone d’onore e le sale più importanti della dimora, complete di arredi e opere d’arte che testimoniano l’amore per il collezionismo della famiglia Moroni.

Un magnifico giardino terrazzato si estende a sorpresa partendo dalla balconata interna, includendo addirittura una torre medievale, eleganti parterre dove si può passeggiare e sostare e una parte ad ortaglia che digrada dalla collina verso l’ex chiesa di Sant’Agostino oggi sede universitaria.

La bellezza degli spazi e la ricchezza degli arredi hanno suggerito all’autore coinvolto dall’iniziativa Dimore & Design di lasciare una propria traccia senza distrarre il visitatore dalla vista d’insieme del luogo. Il lavoro della designer Daniela Puppa è leggibile attraverso i suoi oggetti sparsi e mescolati a quelli dell’arredo esistente. Tracce sottili da scoprire tra i tantissimi pezzi che completano ciascuna delle stanze.

Per questo lavoro ha privilegiato oggetti in vetro: lampade, vasi colorati e luminosi. Ma non solo. Al termine del percorso l’artista firma l’esperienza vissuta, con la traccia di un oggetto diverso dagli altri che ben rappresenta il suo lavoro. Si tratta di una borsa che le fashion victim riconosceranno e apprezzeranno sicuramente: un modello realizzato in  in rettile colorato per la maison DIOR.

 

Visitare Palazzo Polli Stoppani in via San Giacomo, 9

Lungo l’antica strada in porfido che si snoda in Bergamo Alta da Porta San Giacomo, si trova Palazzo Polli Stoppani (un tempo Palazzo Alborghetti), costruito nel Cinquecento all’architetto da Pietro Isabello e ripreso in più riprese dal Settecento al Novecento.

Negli anni Sessanta dello scorso secolo, l’architetto Sandro Angelini (di cui vi ho già parlato) intervenne su indicazione dei nuovi proprietari, l’avvocato Polli e sua moglie, che avevano appena acquistato il palazzo. Angelini recuperò sapientemente questa dimora incastonata nella roccia della città, con un particolare cortile cinquecentesco circondato su tre lati da un portico e con diverse fontane richiamanti l’antica Porta San Giacomo che si trova a pochi metri dall’ingresso del palazzo. Questo palazzo oggi è di proprietà della fondazione Polli Stoppani voluta dai due coniugi che non avevano figli e che oggi si occupa di iniziative socio-culturali.

All’interno delle numerose sale, si possono ammirare splendidi soffitti che conservano ancora oggi decorazioni grafiche e affreschi del bergamasco Domenico Ghislandi (sec. XVII). E non possiamo non ammirare le preziose collezioni di oggetti sacri raccolte in una vita dall’Avvocato Polli.

A contaminare questo palazzo nobiliare pieno di oggetti preziosi, una selezione di prototipi realizzati dall’azienda Persico su disegno di autori come Novembre, Mendini, Giovannoni, Araad, Stark. Dal chiostro alle sale, alla terrazza coperta e al giardino si inscrive un dialogo serrato e intenso tra passato e presente nella convinzione che la qualità della fabbricazione italiana, affondando le radici nella storia, immagina e concretizza il futuro.

 


Villa Grismondi Finardi  in via Volturno, 11A

Situata in prossimità del centro di Bergamo, Villa Grismondi Finardi nasce come casa di campagna e deve l’attuale denominazione alle nobili famiglie Grismondi che l’abitarono nel Settecento, e Finardi, che la possiedono dalla metà dell’Ottocento ancora ai nostri giorni. Tra il 1855 e il 1858 l’architetto Giacomo Bianconi opera il restauro che determina l’aspetto attuale con esterni sobri e interni dalla decorazione sfarzosa, disegnando anche l’ampio parco dall’impianto ottocentesco all’inglese, cintato nel secolo successivo al sorgere del Quartiere Finardi.

Col progetto Fil Rouge studiato per l’iniziativa Dimore & Design dal designer Odo Fioravanti si propone una lettura degli spazi di Villa Grismondi Finardi davvero inedito.  Un vero filo rosso fisicamente  attraversa gli
spazi di questa dimora storica, guidando il cammino dei visitatori tra le stanze e gli oggetti che la rendono unica inedita.

Il filo rosso si srotola a partire da un piccolo trespolo nella prima sala, proseguendo nelle stanze successive – come il celebre filo di Arianna – andando a sottolineare alcuni oggetti presenti nella collezione della casa e dettagli dell’architettura.

Tre pedane bianche (che vedete nelle foto sotto) mettono a confronto oggetti della collezione della villa con prodotti della produzione del designer, instaurando un divertente paragone e un ideale dialogo tra epoche diverse. Una sedia del designer fronteggia una sedia della casa, una teiera del designer una teiera della casa, e cosi via in un avvincente tête-à-tête.

 


Palazzo Agliardi via Pignolo, 86

Palazzo Agliardi, in origine Martinengo Colleoni, si trova in Via Pignolo al numero 86,
in uno dei cinque borghi di Bergamo dove tra il Cinquecento e il Seicento importanti famiglie di nobili e di mercanti scelsero di far costruire i propri palazzi grazie agli sgravi fiscali messi in atto dalla Serenissima con l’obiettivo di popolare la città oltre le Mura.

La residenza si presenta con un ampio cortile, tre sale decorate con affreschi settecenteschi di Carlo Innocenzo Carloni e Federico Ferrario, la cosiddetta sala neoclassica e un luminoso salone centrale che si apre su di un suggestivo giardino pensile che vi invito a non mancare. Una scala conduce alla sottostante scuderia, recentemente restaurata.

A Palazzo Agliardi si susseguono una serie di esperienze progettuali “dell’oggi”, certamente scelte in rapporto al contesto di rilievo storico in cui si inseriscono, ma selezionate anche in relazione alla loro logica progettuale. Alle opere d’arte di pregio si accostano oggetti contemporanei: alcuni nati per deformazione del materiale, altri in cui la percezione della funzione viene leggermente modificata, altri ancora in cui il messaggio diviene funzione primaria. Un percorso tra progetti contemporanei inseriti in uno spazio vivo e vissuto già nel Cinquecento, innesti che dialogano con gli ambienti i dipinti, gli arredi del palazzo in una continua ricerca di contrasti e armonie.

Che ne dite, siete curiosi anche voi di visitare le cinque dimore?
Fino al 3 ottobre. Domenica. Mi raccomando. Io lo consiglio.

 

Note
Le foto sono mie e sono state scattate con l’autorizzazione dell’organizzazione Dimore & Design che ringrazio per la disponibilità. Sappiate che in genere non è possibile scattare foto per tanto mettetevi l’animo in pace e godetevi la visita. 

A breve realizzerò due post dedicati a Palazzo Polli Stoppani, di cui mi sono letteralmente innamorata e a Palazzo Grismondi Finardi che mi ha colpito soprattutto per la storia della magnolia che ho inserito anche in questo post. 

Tutte le dimore sono visitabili ad orari stabiliti e sono illustrate da una guida abilitata. 

 

 

6 comments

  1. A volte basta poco: una manifestazione, un evento o una data particolare fan si che certe antiche dimore vengano aperte al pubblico. Con la grande gioia della sottoscritta!

    Quindi ho adorato fin da subito la tua descrizione di questi antichi edifici. E non male l’abbinamento tra architettura, arte e design che si fondo perfettamente insieme: d’altronde le antiche famiglie mostravano il loro potere anche attraverso gli edifici dove abitavano e come li arredavano.

    A vedere le foto, sembrano fantastici sia dentro che fuori. Un pò contrastante lo stile degli oggetti della mostra inseriti in un contesto antico (vedi le foto di Palazzo Polli Stoppani) ma male non fa!

  2. Davvero un’iniziativa interessante: mi piace molto quando l’antico e il moderno si incontrano. È un’occasione per vedere le dimore storiche e gli oggetti di design in un contesto diverso ed imparare ad apprezzarli ancora di più.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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