Al Santuario del Perello, immerso nei boschi dell’Altopiano di Selvino Aviatico

Si dice che per sapere se un luogo che non si conosce è bello oppure no, basti chiedere se ci sono santuari. Se la risposta è sì, allora si può partire tranquilli perché potete stare certi che sarà sicuramente meraviglioso. E il luogo di cui vi sto per parlare non è da meno: quando l’ho visitato ne sono rimasta incantata. Si tratta del Santuario del Perello (o  Santuario della Madonna del Perello) che si trova ad Algua sull’altopiano di Selvino Aviatico, anticamente denominato “Oratorio della Beata Vergine Maria ad Elisabetta nel Bosco del Perello“. Un santuario dedicato alla Visitazione di Maria e costruito in seguito all’Apparizione della Madonna ad un abitante della valle nel XV secolo. Ma c’è di più: dal 2022 al santuario si trova anche una copia certificata della Sacra Sindone che potete ammirare con tutta calma e scoprire tutti i segreti di quell’immagine così piena di misteri.

Per saperne di più, leggete: Scopri tutto sull’immagine della Sacra Sindone ammirando la copia certificata che si trova al Santuario del Perello (Bg)

Il Santuario della Madonna di Perello, si trova sulla strada che da Selvino porta alla Valle Serina, ed è uno dei più antichi della Bergamasca.  La sua origine risale al 1413, anno in cui la Beata Vergine Maria apparve il 2 luglio a un contadino del luogo. La struttura attuale risale al XVI secolo e all’interno sono conservati interessanti affreschi del periodo. Il Santuario viene aperto il Lunedì dell’Angelo e viene chiuso il primo di novembre, solennità di Tutti i Santi.

Vi consiglio di andarci una mattina, percorrendo la strada nel bosco da Selvino. E quando sarete arrivati a destinazione e avrete visitato il Santuario, potete fermarvi al ristoro del pellegrino che si trova nel complesso: si mangiano piatti della tradizione ad un prezzo davvero ottimo. 


Perché un santuario proprio in mezzo ai boschi

Il Santuario del Perello è un luogo di silenzio e pace immerso nei boschi di Salbusita (Algua). Lo raggiungete dalla Val Brembana o dalla Val Seriana, direzione Selvino e poi Santuario del Perello (le indicazioni sono ovunque). Prende il nome dal Monte Perello anche se in realtà è dedicato alla Visitazione della Madonna. E non è un caso. Infatti tutti i santuari dedicati alle Visitazioni si trovano in mezzo ai boschi.

La Visitazione è uno dei misteri gaudiosi e si trova nel Vangelo di Luca: un Angelo appare a Maria per dirle che la cugina Elisabetta, nonostante la tarda età e nonostante tutti dicano che sia sterile, in realtà è incinta. Così Maria parte e va dalla cugina per raccontarle dell’Angelo e della notizia. Ed è per questo i Santuari costruiti nei boschi hanno un significato ben preciso: come Maria si va in mezzo alle montagne e in mezzo ai boschi per raccontare un segno o vedere il segno dell’opera di Dio nelle vite degli uomini.

Non è raro che durante le apparizioni, la Madonna chieda che si costruisca un santuario, ma la cosa straordinaria che si è verificata in questo luogo è che la Madonna ha chiesto ai fedeli di costruire un santuario e di dedicarlo proprio alla Visitazione.

Ma veniamo alla storia dell’Apparizione che ha spinto gli abitanti del luogo a costruire questo santuario dedicato alla Visitazione.

La storia del santuario

Il Santuario ha l’aspetto di un antico eremo: è costituito da tre chiese di diversa grandezza, costruite quasi una sopra l’altra, due sagrestie, il campanile, i locali per l’abitazione del ‘romito’ e quelli per il ristoro dei pellegrini. Le modifiche apportate nei secoli lo hanno completato e reso più funzionale, senza alterarne le linee originali. Il complesso è ricco di opere d’arte e arredi antichi e di una stanza che raccoglie gli ex voto dei fedeli davvero commovente.

Tutto ha avuto inizio con l’Apparizione della Madonna e un Miracolo. La devozione ha fatto il resto, tanto che addirittura due santi sono passati da qui.

L’Apparizione della Madonna

Era il 2 luglio dell’anno 1413, un tempo festa della Visitazione: il contadino Ruggero Gianforte de Grigis di Rigosa si trovava sulla falda orientale del monte Perello impegnato a falciare il fieno sugli spiazzi erbosi tra la boscaglia di faggi, frassini e aceri. Mentre era intento nel suo lavoro, ad un tratto vide davanti a sé una luce sfolgorante e, in mezzo, una bellissima Signora: in un primo momento, si dice che il buon uomo non fece nessun cenno di riverenza e “manco si tolse il cappello” spaventato com’era dall’improvvisa visione. Rimase lì, immobile senza fare o dire nulla, con la bocca e gli occhi spalancati.

Il giorno successivo la Signora ricomparve, ma questa volta, forse perché non era stato preso alla sprovvista, il contadino si scoprì il capo togliendo il cappello e si mise in ginocchio davanti all’apparizione. Ma nonostante non fosse spaventato come il giorno precedente, era combattuto: voleva correre dai suoi compaesani per dire cos’aveva visto, ma temeva che, se l’avesse fatto, l’avrebbero preso per matto. E aveva ragione. Fu deriso e canzonato.

Il miracolo del ramo d’ulivo

La Signora comparve una terza volta dicendo al contadino che non importava se lo avrebbero ancora una volta preso per matto, ma lui doveva correre dai suoi compaesani e portarli in quel luogo perché avrebbe dato loro un “segno”.

Il contadino radunò così quei pochi compaesani che gli avevano dato credito e li portò nel luogo dell’apparizione. E quando la Madonna gli apparve per la quarta volta, questa indicò un tronco di faggio secco e davanti agli occhi stupiti dei presenti fece spuntare un ramo d’ulivo. Alla vista del miracolo, tutti caddero in ginocchio e cominciarono a pregare. Di fronte a questo gesto di venerazione, la Madonna parlò chiedendo a Ruggero di riferire ai suoi compaesani che Lei desiderava in quel luogo una chiesa in suo onore ed in venerazione del mistero della sua visita a S. Elisabetta sua parente, da Nazareth alle montagne di Ebron in Palestina.


La costruzione della prima delle tre chiese…

E fu così che gli abitanti di Rigosa e gli abitanti di Sambusita, di fronte al miracolo, si misero all’opera per scavare e appianare il pendio e costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del Santuario.

In questa prima chiesetta venne rinchiuso il ceppo di faggio, secco, con il ramo d’olivo L’apparizione di un virgulto di olivo, in una terra fredda come la zona del Perello non è certamente usuale e poiché da sempre lo si è ritenuto come un segno di pace, la crescita di questo virgulto era da considerare un invito alla riappacificazione tra le famiglie della zona, in un contesto di guerre fratricide tra le fazioni Guelfe e quelle Ghibelline che in quel secolo imperversavano anche in Valle Brembana e in Val Serina.

Il primo Santuario è stato eretto grazie alla magnanimità dei familiari del veggente e lo si può dedurre da alcuni testamenti redatti nei primi decenni del XV secolo. Infatti, Gioanina Carrara vedova di Giovanni Forte de Grigis, nel suo testamento, redatto pochi decenni dopo l’evento miracoloso, lascia 10 soldi per migliorare la chiesa di S. Maria de Bosco cioè di Perello. Dopo questa donazione, rimasta isolata per molti anni, col tempo arrivano altri lasciti testamentari, da parte dei discendenti la famiglia di Ruggero di Giovan Forte de Grigis, che hanno come beneficiario il Santuario, lasciti abbastanza consistenti da utilizzare per fare migliorie al Santuario.

La devozione ha fatto il resto: altre due chiese

Gli abitanti di Rigosa e Sambusita, sono andati ben oltre la costruzione di una piccola chiesa. Infatti a partire da quella data, sono ben tre gli edifici costruiti, l’uno sopra l’altro.

Per erigere tre luoghi di culto sempre più ampi nell’arco di 150 anni, significa che l’eco dell’evento miracoloso e della devozione a Maria in quel luogo aveva varcato i confini della valle dell’Ambriola.  In questo Santuario sperduto tra i boschi di una montagna e raggiungibile solo attraverso sentieri impervi,  in occasione dell’anniversario dell’apparizione, il 2 luglio, potevano giungere fino a 4000 persone e si celebravano fino a 25 Sante Messe.

La visita di due santi illustri: San Carlo Borromeo e San Gregorio Barbarigo

A questo Santuario nel corso dei secoli sono arrivati due santi visitatori illustri. Il primo a giungere, come ho già anticipato sopra, è stato il Santo Cardinale di Milano Carlo Borromeo il 26 e 27 settembre 1575, durante lo svolgimento della Visita apostolica alla diocesi di Bergamo. Il cardinale milanese nelle sue relazioni e nei verbali lascerà una minuziosa descrizione del Santuario e delle tre chiese che costituivano già in quel tempo il sacro edificio.

Il secondo santo che passerà dal Perello e vi pernotterà in preghiera è San Gregorio Barbarigo, vescovo di Bergamo dal 1657 al 1664. Al Santuario giunse la sera del 30 settembre 1658 ed effettuò una minuziosa visita come si trovò scritto sui verbali.
Il Vescovo rimase così entusiasta della posizione solitaria del Santuario, che diede indicazioni perché in questo luogo sacro si provvedesse a sistemare un ambiente da utilizzare come casa di ritiri per sacerdoti.

Qualche informazione in più

Santuario Beata Vergine Maria di Monte Perello: Sambusita (Algua)

Apertura:
dal 15/04 al 01/11 solo sabato e domenica 8.00-18.30
dal 23/06 al 09/09 tutti i giorni 8.00-18.30

Come arrivare al Santuario

Il Santuario del Perello si trova nel territorio di Algua, in Valle Serina, Provincia di Bergamo.
Lo si può raggiungere in auto e in pullman percorrendo la strada provinciale 28 Algua-Selvino, passando per la frazione Sambusita di Algua in direzione località Passata. Si giunge anche da Miragolo San Salvatore, oppure direttamente da Selvino, sempre passando da Località Passata.

Per mangiare

Nel complesso del Santuario è presente anche il Bar-ristoro per i pellegrini, anticamente denominato “Canea”. Vi consiglio di fermarvi, se c’è posto, perchè si mangia bene e non si spende molto.

Per informazioni e prenotazioni contattare
sig Claudio 335 6791 596

Note
Le foto sono mie ad eccezione di quelle diversamente segnalate

14 comments

  1. Peró, che pretese per un ramo di ulivo! Scherzo. Il santuario è davvero caratteristico, e sono sincera non ho mai sentito parlare né della chiesa ne di questi luoghi che nomini nell’articolo. Ormai sto conoscendo Bergamo e dintorni grazie a te, e credo sia arrivata ora di vedere di persona questa meraviglie che tanto decanti!

  2. Che belli gli itinerari che riguardano la religione! Grazie per aver condiviso la storia di questo gioiello poco conosciuto 🙂

  3. Molto suggestivo questo santuario. Mi piace che sia immerso nei boschi, lo rende ancora più speciale.

  4. Non ho ancora avuto l’opportunità di visitare Bergamo e i suoi dintorni, ma sicuramente quando programmerò una gita in questa bella città – da tempo vorrei visitare Bergamo Alta – cercherò di includere la visita anche a questo santuario 🙂

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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