A Mapello, introdotto da un suggestivo viale alberato lungo ben 500 metri, un antico santuario mariano ricco di storia, un luogo pieno di fascino, ai piedi del Monte Canto, con sullo sfondo le Prealpi Orobiche. Se avete in mente il grandioso santuario della Beata Vergine di Caravaggio, nella bassa bergamasca, cui si accede percorrendo un lunghissimo e scenografico viale alberato lungo 1892 metri, sappiate che fatte le debite proporzioni, anche a Mapello si trova qualcosa di simile: sto parlando del Santuario della Madonna di Prada, ancora oggi immerso nel verde della campagna, raggiungibile dal paese percorrendo un bellissimo viale di tigli.
Dove si trova il Santuario della Madonna di Prada
Collocato storicamente all’esterno dell’abitato di Mapello, nella vasta pianura alle pendici orientali del Monte Canto, il Santuario della Madonna di Prada resta tuttora immerso in un secolare e rigoglioso scenario naturale dall’alta valenza paesaggistica; sullo sfondo, vero monumento nazionale, la scenografica Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, che si eleva maestosa sull’abitato medievale caratterizzato da sette torri.
Il Santuario della Madonna di Prada, ad oggi unico e vero luogo identitario di tutta la comunità di Mapello (ma anche allargando lo sguardo, tra i più significativi di tutto il territorio dell’isola bergamasca) è situato in un luogo di rara bellezza e si presenta come porta di collegamento tra paese, pianura e collina.
Perchè si chiama Madonna di Prada
Madonna di Prada: se vi è venuto il dubbio che abbia a che fare con la celebre casa di moda, sappiate che non è così. Prada è un termine che si rifà alla tradizione contadina bergamasca: pradis erano i prati. Santuario della Madonna nei Prati era certamente il nome in origine. Diventato poi con l’uso (e col bergamasco) Madonna di Prada
Il Viale dei Tigli in ricordo dei caduti della Guerra Mondiale
Il complesso mariano è collegato all’abitato di Mapello tramite uno scenografico viale fiancheggiato da tigli lungo circa 500 metri: il Viale di Prada, sorto su un terreno che il 9 gennaio 1919, all’indomani della fine della Prima Guerra Mondiale, il barone Giovanni Maria Scotti e il cavalier Antonio Taramelli donarono alla comunità.
Gioacchino Gelpi, fattore dei baroni Scotti, fu invece l’ideatore di questo viale alberato. I mapellesi prestarono la propria opera nel piantumare i tigli lungo il Viale, come ringraziamento per il ritorno dei loro soldati dalla Grande Guerra. Il Viale venne inaugurato l’8 settembre 1919 con una grande festa, tutto illuminato da lumini.
A ricordo dell’evento, venne posta sul campanile del Santuario una lapide commemorativa che ricorda la donazione del Barone Scotti. A proposito, i Baroni Scotti avevano a Mapello una delle case di campagna, ma abitavano in Città Alta ed erano quelli che ospitarono Gaetano Donizetti gli ultimi mesi di vita.
Oggi il viale di Prada, lungo ben 500 metri, è il secondo viale per lunghezza della provincia di Bergamo dopo quello del Santuario di Caravaggio. Infine, a completare il Santuario, il Parco delle Rimembranze, piantumato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, sempre con i tigli, a ricordo dei caduti mapellesi durante il conflitto.
Il tiglio: l’albero del cuore
Se vi chiedete come mai proprio un viale di tigli, la risposta è presto data: il tiglio è considerato l’albero del cuore.
Il tiglio è uno degli alberi sacri per molti popoli europei sin dai tempi antichi, in particolare per i popoli slavi, e può vivere addirittura fino a 1000 anni. Era usanza frequente piantarli nei luoghi destinati agli incontri commerciali, poiché si sapeva che la presenza del tiglio dona calma e benessere alle persone e favorisce la comprensione nelle relazioni.
Quando è libero di crescere e sviluppare la sua forma, il tiglio crea con la sua chioma una forma simil-conica che ricorda un cuore rovesciato. La stessa forma a cuore si manifesta nella foglia, dalla consistenza morbida e delicata. Sotto i tigli si sente protezione e al tempo stesso apertura: le foglie si agitano lievi nel vento della sera, luce ed ombra danzano tra le filigrane foliari e trasmettono un senso di benessere dolce e leggero.
La storia del Santuario
Per gli storici il Santuario ha origini antiche tanto quanto la zona di Mapello che era frequentata in epoche ancora più remote. Nel campo detto il ‘ceresale’ nel XVII secolo vennero rinvenuti sepolcri con all’interno urne quasi certamente di cinque-sei secoli a.C. Nell’esterno del muro del presbiterio della chiesa di Prada, a testimonianza di ciò, è inserito un blocco di marmo di epoca romana con l’iscrizione “INAGR P XXXV”.
La chiesa di Prada potrebbe essere sorta in prossimità di un luogo di culto pagano, come spesso è avvenuto in passato in queste zone. La troviamo citata la prima volta nel 1431, ma sicuramente la sua datazione risale a molto tempo prima.
Pare che in origine fosse una cappella privata della locale e possidente famiglia Mangili-Scotti. Nel corso dei secoli è stato più volte rimaneggiato, ampliato, abbellito, restaurato. Anche attualmente è in fase di restauro.
La visita di San Carlo Borromeo
Quando San Carlo Borromeo fece il suo famoso giro per visitare tutti i luoghi di culto della Bergamasca per dare il suo benestare, arrivò anche alla Madonna di Prada. Nei documenti relativi alla Visita apostolica del Borromeo nel 1575 si legge: “Visitò la chiesa di S. Maria di Prato (…) ampia e ornata. Di questa chiesa (…) hanno cura i soci della Confraternita detta – Misericordia dei poveri- (…) vengono amministrati i beni, i frutti, i redditi e i proventi di queste chiese e distribuite oblazioni ed elemosine per la manutenzione (…) e per il sostentamento dei poveri di Cristo. Di tutto ciò si ha conferma anche da una Bolla di papa Leone X, data a Roma il 10 maggio 1518. Ci sono tre altari (…) a questa chiesa è annessa una casa nella quale era altre volte solito abitare un eremita”.
Una curiosità sui due altari che andavano eliminati.
Pare che durante la visita, Carlo Borromeo intimò ai mapellesi di eliminare i due altari a metà della navata centrale. Ma se entrate in chiesa vi accorgete che questi altari sono esattamente nella posizione vietata dal Borromeo. Quello che non sappiamo è se i due altari furono tolti e poi rimessi nei secoli successivi o se, semplicemente, i Mapellesi ignorarono la richiesta di Carlo Borromeo e li lasciarono al loro posto.
Il Miracolo… intermittente!
Per gli abitanti dell’Isola Bergamasca, il Santuario della Madonna di Prada è un punto di riferimento importante legato alla figura di Maria. Antica devozione mariana tra arte e natura, funzioni sacre, processioni religiose e matrimoni da sogno, il Santuario di Mapello ha un fascino eccezionale, probabilmente unico. Probabilmente infinito, come le storie e le leggende che sono sorte attorno a questo luogo. Ci troviamo anche di fronte alla storia di un miracolo che si verificò e poi non si verificò più, e che quando si pensava non si sarebbe più verificato, diede nuovamente un segno. Che detto così non aiuta, ma tra poco capirete.
L’acqua miracolosa
Si legge nelle cronache del XVII secolo: “S’ha per traditione che da gl’occhi d’un Imagine della Vergine posta al lato sinistro dentro alla portella laterale scaturisse acqua in forma di lagrime, che raccolta in un vaso che a quest’effetto si poneva sotto, serviva di singolar rimedio a morbi, e infirmità, cessato poi il prodigio per la temerità d’uno, che lavò in dett’acqua un suo cane infermo” .
Si, avete capito bene. Dagli occhi della Vergine sgorgava dell’acqua miracolosa che raccolta in un vaso guariva ogni tipo di malattia. Ma un giorno, per colpa di un uomo che decise di immergere il proprio cane nella bacinella con le lacrime sacre, l’acqua miracolosa perse ogni potere. Basta miracolo.
Il Segno divino
Ma la vicenda miracolosa del Santuario non era finita. Nel 1747, durante dei lavori di manutenzione e consolidamento strutturale della chiesa, si decise di chiudere la nicchia con l’affresco e di murarlo. Ma l’impalcatura innalzata per tale intervento, che doveva terminare con l’imbiancatura di tutti i muri, crollò improvvisamente senza apparente motivo, proprio mentre gli operai stavano murando la nicchia contenente il sacro volto della Vergine.
L’evento fu subito interpretato come un segno divino e la decisione dei fedeli fu unanime: quell’affresco non poteva e non doveva essere murato. Così l’affresco col volto di Maria campeggia ancora oggi sul muro di sinistra di fronte all’ingresso laterale della chiesa.
L’interno del Santuario
L’aula interna della chiesa, ampliata e allungata in due periodi storici, nel 1796 e nel 1892, è in elegante stile neogotico. L’antica copertura del presbiterio a crociera è magnificamente affrescata con simboliche immagini mariane, mente quella più recente dell’unica e ampia navata centrale richiama il fondo di una nave rovesciata, tra i classici arconi ogivali che imitano le mani giunte rivolte all’Assoluto.
Sul lato a sinistra dell’area presbiterale si trova la citata nicchia del dipinto: “Madonna delle Grazie”. L’elegante campanile, che domina il complesso architettonico a ridosso dell’abitazione dei romiti che avevano abitato lì succedendosi negli anni, è stato elevato nel Settecento su progetto di Micheli di Treviolo.
Gli affreschi sulla vita di Maria dell’artista Natale Bertuletti
Accanto agli affreschi antichi troviamo quelli di straordinaria raffinatezza del pittore Natale Bertuletti, che nel 1956 immortalò anche il volto attonito di alcuni contadini dell’Isola Bergamasca attorno al vuoto sepolcro dell’Assunta. Guardateli bene questi dipinti e vi accorgerete che sullo sfondo ci sono dei particolari della campagna mapellese e del panorama circostante, chiese e cappellette comprese.
Così come accadeva nei secoli scorsi, il bravo pittore Natale Giulio Bertuletti aveva utilizzato dei simboli e delle icone che appartenevano alla cultura e alla storia del luogo in cui si trovava il Santuario, proprio per creare quel legame tra la gente, il territorio e divino. Bertuletti conosceva bene quel territorio: era nato a Mapello nel 1915 da Giulio e Maria Pellegrini. Studiò arte e pittura all’Accademia Carrara di Bergamo dove si diplomò nel 1934. Dipinse parecchie opere a carattere sacro per le chiese di Madone, Ghiaie di Bonate Sopra, Paladina, Ubiale, Palazzago, Presezzo, Villa d’Adda, Roncallo Gaggia, ecc ecc. Espose le sue opere anche presso il Circolo artistico di Vicenza e proprio in quella città, sotto i bombardamenti degli alleati nel 1943, perse la moglie incinta e il figlio di 5 anni. Eseguì poi una serie di ritratti di prelati e mirabili affreschi in altre chiese della Bergamasca. Morì a Bergamo il 27 settembre del 1994 e le sue spoglie riposano proprio nel cimitero di Mapello.
Una passeggiata nei dintorni del Santuario di Mapello
Quando arriverete al santuario della Madonna di Prada vi renderete conto di quanto meraviglioso sia il contesto paesaggistico in cui si trova. Troverete anche la segnaletica con i sentieri del Monte Canto intorno a Mapello. Vi porteranno fino alla Chiesa di San Michele e all’Abbazia di Fontanella.
Abbazia di Fontanella, una storia lunga più di mille anni
Un “Luogo del Cuore 2020” da votare sul sito FAI
“Prada è il nostro luogo del cuore. Ora vogliamo farlo conoscere a tutti”.
È questa la frase con cui il Sindaco di Mapello Alessandra Locatelli ha lanciato la candidatura del Santuario della Madonna di Prada a Mapello (Bergamo) a Luogo del Cuore 2020 e la costituzione del Comitato Insieme per Prada.
Non solo un voto simbolico, ma un percorso alla ri-scoperta della storia e della bellezza del Santuario della Madonna di Prada, con il suo meraviglioso viale alberato e il parco immerso nel verde, alle pendici del Monte Canto.
Tante le idee che accompagneranno questi mesi in cui si potrà votare. Un comitato davvero energico, quello che sostiene la candidatura del Santuario di Prada a Luogo del Cuore 2020!
Se l’articolo vi è piaciuto e vi ha fatto venire voglia di andare a visitarlo votate per Prada!
Note: le foto sono mie e sono state scattate il 4 luglio 2020.
Ma che bel posto in mezzo alla natura ma comunque con un pizzico di arte che lo rende ancora più bello!
Bravissima come sempre!!!!! Grazie di cuore…. Ho sempre sete di sapere e sempre la curiosita’ di leggere e fare mio cio” che posti
Grazie davvero per questo messaggio. 🙂
Adoro i tuoi articoli sempre intrisi di racconti e aneddoti che rendono i luoghi più attraenti! Non sapevo ciò che hai riportato sui tigli!
Non potevo non leggere questo post dedicato al Santuario della Madonna di Prada di cui ho sentito parlare da diverse persone! Non sapevo la storia delle lacrime della Madonna, devo dire che sono rimasta molto colpita, come al solito l’uomo commette errori e sminuisce la grazia di Dio (es. immergere il cane nella bacinella)!!!
Buongiorno, è possibile conoscere il nome dell’autore del dipinto antico della Madonna di Prada? Grazie