Alla scoperta di Valtorta in estate: girovagare per le vie di un borgo dell’Alta Val Brembana dominato dal Pizzo dei Tre Signori

Ci sono luoghi che hanno nomi curiosi, ma che una volta raggiunti scopri che  quel nome gli sta a pennello. Ci sono luoghi che in pochi metri ti raccontano un sacco di storie, tutte legate ad un glorioso passato. Ci sono luoghi che in estate cambiano volto e diventano un museo a cielo aperto tutto da scoprire. E’ il caso di Valtorta in estate, piccolo comune di poco più di 200 anime dell’Alta Valle Brembana, dominato dal maestoso Pizzo dei Tre Signori. Questa località si trova in una valle piuttosto tortuosa che segna il confine tra la Val Brembana e la Valsassina. Per secoli ha legato la sua ricchezza all’estrazione e lavorazione del ferro e di altri minerali quali rame, piombo e zinco. Valtorta si trovava infatti lungo la cosiddetta Via del Ferro e la gita che vi propongo ci farà scoprire la vita in questo borgo montano nel passato.

Valtorta raccoglie le testimonianze di secoli di vita locale con un bellissimo Ecomuseo Etnografico e questo è solo l’aspetto più appariscente di un complesso di richiami alla civiltà del passato. Accanto al museo vero e proprio ci sono i resti, oggi recuperati, di un maglio, mulini e cunicoli di miniere in disuso. Ci sono i dipinti murali che adornano le tribuline poste ai crocicchi di antiche mulattiere, i preziosi affreschi che decorano le pareti della Chiesa della Torre e i murales che adornano le facciate delle case. E non mancano i prodotti locali come ad esempio il formaggio prodotto nella Latteria Sociale di Valtorta: Formai de Mut (annoverato tra i prodotti DOP della provincia di Bergamo), gli Agrì  di Valtorta e lo Stracchino all’Antica riconosciuti tra le eccellenze casearie della bergamasca e inseriti nell’elenco dei 6 presidi Slow Food di Bergamo.   

Se volete saperne di più sui presidi Slow Food, leggete qui: Famolo strano (lentamente) | Sulle tracce dei 6 presidi Slow Food della provincia di Bergamo

Dove si trova Valtorta

Valtorta sorge all’estremo settore nord-occidentale della Valle Brembana, ai piedi dei bastioni rocciosi del pizzo dei Tre Signori e dello Zuccone Campelli a 50 km circa da Bergamo e 100 da Milano. Il centro storico è ancora ben conservato e le minuscole contrade abbarbicate su ripidi pendii in margine a boschi e anguste vallette altrettanto.

Come arrivare da Bergamo

Lo si raggiunge da Bergamo percorrendo la provinciale della Val Brembana (470) in direzione Piazza Brembana. Immettersi sulla provinciale 1 e all’altezza di Olmo al Brembo prendere la deviazione a sinistra per Valtorta.

Come arrivare da Milano

Dall’autostrada A4, uscita Dalmine, immettersi sulla statale 470 direzione Villa D’Almè. Proseguire dritto verso San Pellegrino fino a Piazza Brembana. Prendere la strada provinciale 1 fino ad Olmo al Brembo e poi girare a sinistra direzione Valtorta.

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Montagne e contrade di Valtorta

 

Scopri Valtorta passeggiando nel borgo

La prima cosa che vi consiglio di fare, arrivando a Valtorta, è parcheggiare l’auto e farvi una bella passeggiata per le vie del borgo. E’ molto ben tenuto e ogni angolo è una sorpresa. Basterà tenere gli occhi bene aperti e scoprirete particolari che dimostrano quanto il paese sia vivo e abbia voglia di raccontarsi.

La Torre dell’Orologio

La Torre dell’Orologio è l’ingresso ideale al borgo centrale di Valtorta, proprio davanti all’Ufficio Informazioni Turistiche. Si tratta di un orologio risalente al XVIII secolo installato su una torre moderna. A due passi troverete anche un pannello con l’elenco di tutte le attrazioni di Valtorta.

La Latteria Sociale e i suoi formaggi tipici

All’inizio del paese si trova Latteria Sociale di Valtorta (vicina al Museo): cooperativa fondata nel 1954 dedita alla produzione di alcuni dei formaggi Principi delle Orobie: l’Agrì di Valtorta, il Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana D.O.P., lo Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche, il Fiurì.

Latteria Sociale di Valtorta

Fermatevi a curiosare: vedrete sia i macchinari per la produzione di formaggio che un banco con le forme di formaggi davvero invitante. La rivendita di formaggi è aperta la domenica tutto il giorno.

Formaggi di Valtorta

Leggi anche: Tradizione casearia delle valli bergamasche: tutti i segreti per degustare i formaggi delle Orobie

 

Le santelle e le immagini sacre di Valtorta

A Valtorta si trovano un sacco di dipinti a carattere sacro, che adornano le facciate delle chiese, le edicole votive e le pareti esterne delle vecchie abitazioni. Si tratta di una cinquantina di affreschi, alcuni di ottima fattura artistica, altri un po’ meno, altri addirittura oleografici. Sono stati tutti restaurati nell’ultimo decennio del Novecento.

I Murales di Valtorta

Idealmente legati ai dipinti del passato a Valtorta, dal 1984 si trovano una quindicina di murales che abbelliscono il centro del paese con immagini che illustrano la cultura, il lavoro, l’ambiente e le tradizioni locali. Questi murales propongono la rappresentazione della vita, nei suoi aspetti più vari, quelli stessi che per secoli hanno accomunato generazioni di valtortesi.

Non è la prima volta che mi imbatto in un paese con le facciate dipinte. Anche se non fa parte dell’elenco dei paesi dipinti della Bergamasca, sappiate potrebbe sicuramente diventarlo.

Leggi anche: Itinerari d’arte: alla scoperta dei 4 paesi dipinti bergamaschi che ti lasceranno a bocca aperta

Araldica dell’Alta Val Brembana

Subito dopo la Latteria Sociale troverete una freccia che segnala “Araldica”. Seguendola vi troverete di fronte agli stemmi delle famiglie più in vista del paese.


La Parrocchiale di Valtorta

Ecco l’edificio dell’Antica Chiesa Parrocchiale. Distaccatasi nel XIV sec. dalla Pieve di Primaluna in Valsassina che fu la prima Chiesa Battesimale della Valle Averara, ma le sue origini risalgono al X sec., probabilmente edificata su un antico tempio pagano di origine celtica.

Raffi Garofalo nelle vie di Valtorta (Bg)

La chiesina di Sant’Antonio Abate e la Bibbia “a fumetti” dei poveri

Imperdibile la tappa alla trecentesca chiesa di Sant’Antonio Abate. Resterete ammirati dai bellissimi affreschi che decorano il presbiterio e i muri interni della chiesa. Questi dipinti attribuiti recentemente ai Baschenis raccontano le storie di Cristo e di Sant’Antonio e rappresentano una sorta di Bibbia dei poveri.

Chiesina di Sant'Antonio Abate a Valtorta

Cà di Bram a Valtorta

La noterete subito perchè è quasi interamente coperta d’edera e abbellita da splendidi gerani appesi alle finestre. Si tratta di una delle case più antiche di valtorta, costruita nella seconda metà del Trecento. La casa è costituita accostando nell’arco di poco tempo tre corpi di fabbrica. Nel primo, ci sono al piano terra due stalle, al piano rialzato la cucina e nel sottotetto le camere da letto; nel secondo la cucina al piano terra, la camera da letto al primo e la soffitta nel sottotetto. Nel terzo corpo di fabbrica si trova una cantina, una cucina e una camera da letto. La casa conserva intatti i tratti tipici delle abitazioni rurali storiche di Valtorta.

Ca di Bram a Valtorta

Il Museo Etnografico diffuso

La presenza di fucine, mulini e segherie che sfruttavano la ripida corrente dei torrenti fu una costante della vita economica di Valtorta e costituì per secoli la principale fonte di sussistenza di tutta la comunità. Col tempo queste strutture andarono lentamente perdendo la loro funzione, fino ad essere del tutto abbandonate. Ma oggi, dopo un sapiente recupero sono state trasformate in un museo diffuso che racconta il lavoro e la vita degli antichi ciodaröi (chiodaroli – uno dei soprannomi degli abitanti di Valtorta). Da visitare assolutamente il Museo Etnografico, il  mulino idraulico e l’antica segheria, la zona naturalistica del Bolgià con il maglio e un mulino idraulico.

Per informazioni leggere qui. 

Il Ponte del Bolgià

Il Ponte del Bolgià è un ponte medievale che collegava le due rive del torrente Stabina. E’ un ponte in pietra ad un arco (sella d’asino). A destra l’abitato di Valtorta e a sinistra le contrade di Costa e Scasletto. Per secoli questo ponte fu l’unico collegamento tra i due versanti della valle. Oggi conduce all’Oasi naturalistica del Bolgià dove si trovano un mulino e un maglio.

Ponte del Bolgià a sella d'asino
Ponte del Bolgià a Valtorta

Il Pizzo dei Tre Signori

Il Pizzo dei Tre Signori è una splendida montagna delle Alpi Orobie: sorge quasi isolata all’estremità nord occidentale della provincia di Bergamo e costituisce punto di incontro di tre provincie lombarde: Bergamo, Como e Sondrio.

Anticamente era il punto di confine tra la Repubblica Veneta, il Ducato di Milano e la Repubblica dei Grigioni. Panorama amplissimo e giustamente apprezzato su tutte le montagne lombarde e le Alpi con il Monte Rosa, l’Oberlad Bernese, il Bernina, l’Ortles.

Sulla Cima del Pizzo Tre Signori sorge una grande croce in ferro eretta nel 1935.

Croce sul Pizzo dei Tre Signori

 

Note: le foto (ad eccezione di quest’ultima della Cima del Pizzo dei Tre Signori) sono mie e sono state scattate il 9 agosto 2020. 

 

 

 

 

5 comments

  1. Salve, intervengo per correggere un errore. Nell’ultima foto del post si descrive il Pizzo dei 3 Signori che in realtà è quello che viene immortalato nella sezione del post Per chi viene da Milano.
    La foto sbagliata del Pizzo mostra invece la cosiddetta Cornetta che è l’aspetto “dolomitico” della valle, (da fotografarsi però da più in alto per renderle giustizia …).
    Ecco il link con una sua comunque migliore fotografia
    https://www.bing.com/images/search?view=detailV2&ccid=QIclKXkV&id=0686024E3CC7860D8E134BFF93E2F2A062D43E40&thid=OIP.QIclKXkVE3Kmw_3lEgbQeQHaEJ&mediaurl=https%3a%2f%2fwww.altobrembo.it%2fwp-content%2fuploads%2f2015%2f06%2fDSC_0878-768×430.jpg&exph=430&expw=768&q=valtorta+montagne&simid=608039843051669865&ck=4910D314B40973FDD98D62C0A509012F&selectedIndex=233&FORM=IRPRST&ajaxhist=0

    Complimenti comunque per il resto dell’intervento.

Grazie di aver letto il post. Se desideri lasciare un commento sarò felice di leggerlo

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