Volto di donna scolpito da Angelo Gabriele Fierro alPasso San Marco

Trekking per famiglie | Alla scoperta delle sculture nella roccia di Angelo Fierro al Passo San Marco

Il Passo San Marco è sicuramente il più conosciuto valico della Valle Brembana, in quanto possiede una lunghissima storia che va dall’antichità ad oggi a testimonianza di ciò ci restano l’antichissima Cà San Marco e la Via Priula, ma anche tracce più recenti di una frequentazione umana continua e prolungata. Forse pochi di voi sanno infatti che il Passo San Marco da una ventina d’anni a questa parte è diventato anche un museo di scultura a cielo aperto, grazie alle sculture nella roccia di Angelo Gabriele Fierro lungo il sentiero che dalla provincia bergamasca va verso Sondrio. Quello che vi propongo, quindi, è un trekking per famiglie che accontenta tutti: dagli appassionati di sport nella natura, di arte, di fotografia e… di curiosità!

Destinazione Passo San Marco alla ricerca delle pietre scolpite

Pietra scolpita alla Cà San Marco

Compiere un’escursione con destinazione Passo San Marco significa immergersi in un mondo in cui la natura si fonde con l’arte e con la storia dei nostri antenati. A pochi metri dal Passo si nasconde uno scrigno d’arte che partendo dai materiali naturali, fa vivere le rocce creando una serie di volti ed esseri che sembrano essere posti lì a guardia di questo importante valico. Stiamo parlando delle sculture di Angelo Gabriele Fierro, artista nato a Cervinara in provincia di Avellino e residente a Morbegno.
Questo trekking per famiglie che fonde natura e arte comincia dalla Ca’ San Marco, la casa cantoniera più antica della provincia di Bergamo, e si dirige verso il Passo. E’ un percorso semplice che può essere fatto tranquillamente con i bambini che amano la montagna.
Lasciate l’auto alla Ca’ San Marco. A destra della casa cantoniera è possibile raggiungere in una ventina di minuti il passo vero e proprio, Passo San Marco, percorrendo parte della Via Priula ancora in buonissime condizioni e ben segnalata.

Cosa sono la Ca’ San Marco e la via Priula: storia di un tracciato antico

La Ca’ San Marco, è uno dei più antichi rifugi delle Alpi e risale al 1593. Questa casa cantoniera sul suo muro esterno riporta alcuni lastroni su cui è disegnato il “Leone di San Marco” e un ricordo di Papa Pacelli. 

Sia la casa cantoniera, sia il Passo si trovano sulla Via Priula, una strada del XVI secolo che collegava la città di Bergamo con quella di Morbegno. La strada venne tracciata per facilitare lo scambio commerciale tra la Repubblica di Venezia (che ha governato sull’intera provincia di Bergamo per oltre tre secoli) e la Svizzera che fino al 1797 governava sul territorio valtellinese (la Valtellina appartenne ai Grigioni dal 1512 al 1797).

Il tracciato della via Priula partiva da Porta San Lorenzo (oggi Porta Garibaldi) a Bergamo e risaliva la Val Brembana superando Sedrina, Zogno, San Pellegrino Terme, San Giovanni Bianco, Piazza Brembana, Olmo al Brembo e Mezzoldo per poi iniziare la sua discesa una volta superato il Passo. Sul versante Valtellinese la via toccava il paese di Albaredo per San Marco prima di giungere a Morbegno.


Dalla Cà San Marco al Passo San Marco: un parco rupestre tutto da scoprire

La prima pietra scolpita del vostro percorso la trovate alla Cà San Marco, sulle pietre a destra dei piloni che conducono verso il passo di Verrobbio. Non sono molti a farci caso. Io stessa nonostante sia stata alla Cà San Marco molte volte, se non me l’avessero detto non l’avrei notata. Ma una volta vista la voglia di trovare tutte le altre è forte.
Il sentiero che dalla Cà San Marco porta al Passo San Marco lo trovate invece sulla destra della casa cantoniera: è semplice e ben tenuto e si percorre in una ventina di minuti.
Prendete la salita che vi porterà al Passo e godetevi la camminata: avrete una bellissima vista sulla vallata bergamasca e potrete ammirare, in questo periodo, la flora alpina tipica di questa parte delle Alpi e, se siete fortunati, raccogliere anche qualche mirtillo. Ma fate attenzione perché non sono sempre in buone posizioni e potreste ruzzolare giù.
Passo San Marco volto scolpito
Una volta raggiunto il passo, in vista del cippo con l’aquila, cercate tra i prati le sculture di Angelo Gabriele Fierro. Lo scultore di Cerviana (Avellino) da anni residente a Morbegno (Sondrio), partendo da materiali naturali, ha dato vita alle rocce creando una serie di volti ed esseri che sembrano vegliare sul passo. Per gli escursionisti la sensazione di camminare in un museo all’aria aperta, dove natura e arte si intrecciano in modo sempre diverso e sorprendente.
La Pietà Angelo FierroSi tratta di un vero e proprio parco di arte rupestre, un museo en plain air.  Angelo Gabriele Fierro, scultore, pittore e poeta della natura,  negli ultimi 20 anni ha realizzato decine di sculture lavorando i massi che trova lungo i sentieri della zona del Passo San Marco, ma anche in Valmalenco e in altre aree montane della Valtellina.
Quella che vedete nella foto accanto è l’ultima creazione dell’artista per questo parco rupestre: è la 39esima scultura e si trova nelle vicinanze del rifugio Madonna delle Nevi di Mezzoldo. Ricordiamo che anche la Ca’ San Marco e il Passo si  trovano nel comune di Mezzoldo (Bg).

Ma è a 2000 metri, sul Passo San Marco, fra le provincie di Sondrio e Bergamo, dove di solito gli appassionati arrivano per arrampicare e fare boulder, che si può ammirare il gruppo scultoreo I quattro volti al vento, e lasciare che il proprio sguardo, come quello dei soggetti scolpiti nella roccia, si perda verso l’infinito.

Gruppo-dei-quattro-volti-al-vento-a-Passo-San-Marco

Dai Quattro volti al vento, verso le trincee della Prima Guerra Mondiale

Dal gruppo scultoreo I quattro volti al vento di Fierro è possibile partire per altre escursioni di interesse storico e naturalistico. In particolare vi segnalo che proprio da questa “donna leonessa” potete incamminarvi e raggiungere il sentiero che porta alle trincee della prima guerra mondiale.

Orobie: con la scultura di Angelo Gabriele Fierro la roccia prende vita

La roccia prende forma e diventa immagine, storia, bellezza, spirito, racconto. Angelo Gabriele Fierro trasforma i sassi e le rocce inerti, dure da modellare e a volte quasi inaccessibili, in figure sinuose, corpi vivaci e volti espressivi di donna.

Fierro scolpisce le sue opere di pietra all’aperto, nel luogo preciso in cui scorge la roccia che fa nascere in lui l’ispirazione. Lavora preferibilmente il quarzo bianco e quello misto, oltre alla pietra calcarea, per gli effetti strabilianti che essi danno all’immagine scolpita. «Amo intervenire nella natura più pura, dove plasmo la pietra fra i maestosi silenzi di alte cime e pure acque dei fiumi che sgorgano dai ghiacciai» ha dichiarato in un’intervista.

Spiega Fierro«scelgo le pietre nelle quali intravedo alcuni elementi morfologici della figura umana, completando con il mio scalpello l’opera che la Natura ha iniziato. Non sono io, quindi, a decidere il soggetto da scolpire, ma le rocce mi suggeriscono e ispirano. Il mio compito è portare alla luce le forme antropomorfiche che già si celano in esse e, in questo modo, continuare l’opera della natura».

Se volete saperne di più su questo artista, vi invito a vedere questa puntata di Pomeriggio 216 su SeilaTV e la sua intervista.

Pietre e rocce scolpite in provincia di Bergamo

Fierro non è l’unico scultore che ha lasciato un segno dell’arte rupestre sulle rocce bergamasche. Vi segnalo infatti questi quattro percorsi e incontri con l’arte che potete fare sul territorio bergamasco, dalla Val Cavallina, al parco dei Colli di Bergamo, all’Isola Bergamasca, fino ad arrivare in Val Seriana.

Per approfondire, leggete:

Una passeggiata nel Parco del Gigante di Luzzana, per ammirare l’uomo di roccia che sostiene la montagna

Alla scoperta delle Pietre di Cesare Benaglia, 7 santelle scolpite nella roccia

Alla scoperta delle misteriose pietre scolpite a Sotto il Monte (BG) sul Sentiero di Vanni

Alla scoperta della Via delle Pietre scolpite di Albino: un’opera in divenire dell’artista Remo Ponti

 

 

Note: le foto sono in parte mie e in parte recuperate dal web. 

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